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Autore: francichan    23/05/2010    27 recensioni
Naruto nasconde un segreto, Sasuke vuole scoprirlo, ma ne verrà talmente coinvolto che non potrà più tornare indietro. Per tutti i fan della coppia Sasuke-Naruto
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dolce Bugia_chapter 16








Il biondo






Il biondo non si preoccupò di affrettarsi per entrare in classe nonostante la campanella fosse ormai suonata da dieci minuti buoni.
Quando spalancò la porta dell'aula tutti i presenti gli rivolsero la loro attenzione per un solo breve secondo e poi tornarono a porgere la loro attenzione al libro che avevano sul banco.
Ormai avevano smesso di guardarlo con sguardi straniti; i primi gioni da quando aveva ripreso a seguire le lezioni l'attenzione di tutti restava perennemente concentrata su di lui e ogni suo minimo gesto veniva analizzato in ogni suo piccolo dettaglio.
In effetti, come i suoi amici gli avevano detto, non c'era da meravigliarsi di tanta attenzione dopo che la verità era venuta a galla. Ogni volta che lo vedevano sciame di ragazze preoccupate venivano a chiedergli come stesse, se avesse bisogno di qualcosa e se avessero potuto aiutarlo; anche i ragazzi si erano dimostrati più premurosi del solito, prestandogli i loro appunti quei giorni che non si presentava a lezione o coprendo le sue forche con i professori.
Ma come ogni novità, ben presto subentra l'abitudine, e anche le sue vicende erano passate in secondo piano. Adesso, solo dopo due settimane da quel primo giorno di rientro, gli venivano rivolti solo brevi sguardi quando entrava in classe e poi tutti si dimenticavano di lui. 

-Sai, ti preferivo quando arrivavi in orario.
La voce del professore gli giunse ovattata, come del resto tutti i rumori da un po' di tempo, e non si scompose neanche per fargli un segno, limitandosi ad andare al proprio banco e sedersi, facendo finta di seguire le lezioni e invece sprofondando nei suoi pensieri.
Ma ogni sua riflessione svanì quando si accorse che nel suo rimuginare erano già passate le ore di scuola e che ormai in quella classe era rimasto soltanto lui e il professore Iruka, che tra l'altro gli si stava avvicinando.
-Hai già pensato a quale università iscriverti?
-No.
-Sì beh, in effetti hai ancora tempo, ma sarebbe meglio che tu iniziassi a ragionare veramente sul tuo futuro.
-Lo farò, credo. Solo che ancora non me la sento.
-E' comprensibile- disse l'uomo avvicinandosi alle finestre e mettendosi ad osservare distrattemente l'esterno -ma tutto passa prima o poi.
Stanco della conversazione il biondo decise che era l'ora di andarsene da quella scuola, quindi si alzò e prese la sua borsa, che non aveva neanche aperto quella mattina, avviandosi verso la porta. Ma le parole dell'uomo lo fecero fermare per prestargli ancora un po' della sua attenzione.
-Stai andando in ospedale?
-Come sempre.
-Allora se non ti spiace salutami Naruto, Sasuke.


Ormai il ragazzo seguiva tutti i giorni lo stesso percoso: entrava nell'enorme edificio, vagava per quei corridoi bianchi e odoranti di disinfettante, con sopra di lui quelle odiose luci fredde al neon, prendeva l'ascensore fino al quarto piano e lì proseguiva per un altro paio di interminabili, sterili corridoi fino a raggiungere quella stanza.
Alcune delle volte era in compagnia; Shikamaru e Kiba avevano iniziato ad andare con lui, e a volte lo accompagnavano perfino Neji o suo fratello.
La maggior parte delle volte, invece, andava da solo. Era in quei casi che aveva paura di incontrare in quella stanza Jiraiya, che sarebbe stato seduto su quella poltrona grigia, magari a leggere un libro ad alta voce o a parlare al ragazzo.
Spesso aveva incontrato anche Gaara lì; la sua presenza non gli dava più noia adesso.
Qualunque fosse il caso, comunque, lui entrava, si sedeva sul bordo del letto e prendeva la mano del ragazzo fra le sue e parlava. Parlava per ore, fin quando la gola non gli faceva male e sentiva di aver bisogno di bere. Allora si alzava e scopriva che si era già fatto buio e che doveva tornare a casa, per evitare che i suoi si preoccupassero ancora di più.
Ma il giorno dopo sarebbe stato nuovamente lì. E quello dopo ancora.
Quel giorno era uno dei casi in cui Jiraiya era presente.
Quandò arrivò nei pressi della stanza trovò l'uomo che stava uscendo, lo guardò e gli rivolse un segno con la testa. Quell'uomo non era poi così male come aveva creduto all'inizio. Certo, c'era voluto del tempo dopo che lui e Naruto gli avevano rivelato di stare insieme perchè lui non lo occhieggasse sospettosamente e iniziasse a intavolare vere conversazioni.
Certamente nell'ultimo periodo si erano avvicinati ancora di più e adesso non avevano alcun problema a trattarsi quasi come fossero amici.
-Sei venuto anche oggi.
-Ne dubitavi?
-No.
Il silenzio scese tra di loro, mentre continuavano ancora a guardarsi, prima che l'uomo parlasse nuovamente.
-Continuo a pensare che il biondo ti stia da schifo.
-Non importa.
Sasuke alzò una mano per afferrare una ciocca dei suoi capelli e carezzarla distrattamente. Sapeva che il giallo non era il suo colore, ma non gli importava realmente; non era per quello che aveva tinto i suoi capelli. Li aveva tinti perchè gli ricordassero sempre del ragazzo che amava e perchè gli permettessero di portare con sè, sempre, qualcosa che gli apparteneva, come il colore di quei capelli. Li aveva tinti perchè dovevano rappresentare un simbolo, chiaro a lui e a chi lo incontrava: dichiaravano a chi lui appartenesse e che finchè quella persona non si sarebbe svegliata tornando da lui, sarebbero rimasti di quel colore.
Solo in quel caso li avrebbe riportati alla loro originarietà.
Non aveva spiegato a nessuno quel ragionamento che aveva fatto nella sua testa, ma sembrava che tutti avessero comunque capito, perchè nessuno si era azzardato a fare un commento o una critica.
-Non penso che gli farà piacere sapere che vieni qui tutti i giorni dimenticandoti di vivere la tua vita se si sv-
-
Quando... quando si sveglierà- rispose il ragazzo con un basso ringhio. Lui non avrebbe mai dubitato del risveglio di Naruto, mai.
-Sì, quando. Comunque non starci troppo e vai a casa.
-Hn.
Il finto-biondo aspettò che l'uomo scomparisse lungo il corridoio prima di afferrare la maniglia della porta e entrare nella piccola stanza.
-
Ciao, Naruto. Sono tornato.












Salve gente! Per evitare fraintendimenti spiego velocemente quello che il mio cervello bacato ha ideato per questo capitolo: dopo l'operazione Naruto è entrato in coma; ora, non so se o quanto questo possa essere possibile, ma passatemelo.
E per bontà divina, passatemi anche Sasuke biondo, serviva nel contesto.
Detto questo non mi resta che salutarvi, la fiction è finita in modo alquanto... incerto, quella che ho scritto in fin dei conti non è niente di definitivo e lascia spazio all'immaginazione e chissà...
E alla fine passo a ringraziare tutti coloro che hanno messo tra le seguite la fiction (90), tra le preferite (71), ricordate (3) e l'hanno letta, e ringrazio anche voi commentatrici/ori che avete espresso le vostre bellissime opinioni.
Vi lovvo tutti!






  
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