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Autore: valentina_black_cullen    23/05/2010    7 recensioni
Continuavo a guardarlo con insistenza da più di cinque minuti, anche lui mi guardava. Mi sembrava di conoscere quel ragazzo dai capelli ramati e dagli occhi... dorati. In quel momento ricordai tutto: Era lui, il mio angelo custode.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kahlan Amnell: Alice è una grande, se non ci fosse lei, Edward sarebbe rimasto a casa ad ammuffire xD
Luna Renesmee Lilian Cullen: Anche a me piacerebbe avere Alice come sorella, magari vampira, così mi trasforma e io mi metto con Edward. Che bello sognare xD
Austen95: Adesso però ho postato presto =)
giselle: Ti ringrazio tanto, tanto per i complimenti. Continua a seguirmi ^____^
cloh: Grazie!!!
debbie97: Anche io svengo se fa il romantico con me *_*
Marika92: Ti ringrazio!!! *.*
                                                                                                          
                                                                                    IL DISEGNO...

POV EDWARD

Appena entrai dentro casa, trovai tutta la mia famiglia che mi guardava compiaciuta.
--Scommetto, che hai raccontato a loro tutto quello che è successo tra me e Bella stasera, giusto?-- domandai, riferito ad Alice.
--Giustissimo-- disse mia sorella, guardandomi compiaciuta.
Sbuffai. In quella famiglia, non c'era privacy. Tra me che leggevo il pensiero, Alice che prevedeva il futuro e Jasper che percepiva l'emozioni, tutto era alla luce del sole.
--Devi essere proprio innamorato vero Ed? Talmente tanto da mangiare dello schifoso cibo umano--
Guardai Emmett ed annuì. 
Quella notte andai a caccia per un po', poi verso le tre tornai a casa.
Entrai nella mia camera ed iniziai a scrivere come facevo tutti i giorni, per lei.

Cara Bella,
oggi ci siamo rivisti e siamo già amici, almeno per te. Perchè io ti amo, ti amo vorrei urlarlo al cielo, dirtelo nel modo più romantico possibile ma sembrerei uno stupido. Sono uno stupido.
Pensare che un giorno noi potremmo stare insieme mi rende felice, ma so che non potrà mai essere così.
Ma io sogno Bella, sogno. Nonostante io non possa dormire, a volte chiudo gli occhi e immagino noi due mano nella mano che camminiamo a testa alta alla luce del sole. Che illuso.
Vorrei farti una domanda adesso... io ti appartengo, ma dentro di te è rimasto un po' di me? Ti prego dimmi di sì.
Edward

Non feci in tempo a chiudere il mio diario, che Alice entrò in camera mia.
--Allora fratellone come va?--
--Sputa il rospo Alice, cosa vuoi?-- domandai. La conoscevo troppo bene.
--Io? Niente. Volevo solo stare un po' con te, a parlare--
Intercettai i suoi pensieri. Nulla. Me li stava tenendo nascosti.
--Riguarda Bella vero? Hai avuto una visione su di lei--
Mosse la testa da destra a sinistra. --Non lo so, forse-- rispose facendo la vaga.
Se riguardava lei, volevo sapere. A tutti i costi.
--Ti rifaccio il guardaroba, okay?-- le proposi.
--Affare fatto-- rispose. Era cosa facile, corrompere mia sorella.
La visione che ebbe mi lasciò di stucco:
C'eravamo io e Bella, i contorni era offuscati e lei mentre io stavo parlando, si avvicinò e mi diede un bacio a fior di labbra.
Mi toccai la bocca, emozionato. Sapere che le sue labbra dolci e pure avrebbero toccato le mie, mi faceva vivere emozioni strane.
No, non potevo far si che succedesse. Lei non poteva baciare un assassino, no!
--Tra quanto succederà?-- domandai.
--Questo non lo so, ma ti prego non rovinare tutto, lei è destinata te--
--Destinata a me dici? Sarà costretta a vivere affianco a un diciassettenne mentre lei crescerà--
--Sai che non è l'unica scelta...-- borbottò a bassa voce.
--No, Alice trasformarla non è una scelta, io non posso privarla della sua vita perchè la voglio per sempre al mio fianco--
Non mi rispose, sapeva che, in un certo senso, avevo ragione e mi abbracciò.
Quella mattina a scuola, quando arrivai, Bella ancora non c'era.
Quando sentii il suono del suo pick-up arrivare, non mi voltai, volevo vedere se sarebbe venuta lei da me.
Non feci in tempo a formulare questo pensiero, che Bella iniziò a corrermi dietro.
--Edward-- disse.
Mi voltai e le regalai uno dei miei sorrisi migliori.
--Be... Isabella-- dissi subito correggendomi, non potevo chiamarla Bella, altrimenti avrebbe capito chi fossi.
--C-cosa hai detto?-- domandò paralizzandosi.
Ecco bravo, se n'era accorta.
Feci la faccia stranita. --Il tuo nome, Isabella--
Lei mi guardò, e sussurrò tra se: --La devo smettere di sognare, non è lui--
Ma purtroppo per lei, io avevo un udito molto sviluppato. Che rabbia non poterle dire la verità.
--Vorrei chiederti un favore, se non ti dispiace-- mi domandò, arrossendo.
--Tutto quello che vuoi-- le dissi. Ero nelle sue mani, mi poteva usare come meglio voleva.
Si passò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, segno che era in imbarazzo.
--Visto che, l'ultimo argomento di biologia è un  po' complesso per me, vorrei che tu mi dessi una mano. Sai, visto che il professore ha detto che tu sei molto bravo--
Alzai un sopracciglio. Anche Bella però era molto brava in biologia, come mai mi chiedeva questo? Era per caso una scusa per passare il pomeriggio insieme?
Sorrisi compiaciuto. --Certo, nessun problema--
--Grazie, ti sono debitrice--
Le feci l'occhiolino e lei diventò ancora più rossa. Era inutile negarlo, mi piaceva farla imbarazzare.
Infatti, durante l'ora di pranzo quando entrai in mensa, mi avvicinai al suo tavolo e le sussurrai sensualmente:
--Alle quattro sono da te. Va bene?--
--Va benissimo-- rispose.
Appena mi allontanai, sentii l'invidia di tutte le sue amiche, le mille domande che le porgevano e lei che rossa in viso, cercava di spiegare.
Quando arrivai al mio tavolo, Emmett sbottò.
--Vedo, che finalmente stai usando il tuo fascino-- e rise insieme a tutti gli altri.
--Ah, ah, ah-- dissi serio.
Il pomeriggio, quando bussai alla porta di Bella lei mi aprii, leggermente arrabbiata.
--Che succede?-- domandai, confuso.
--E me lo chiedi? Oggi a pranzo mi hai lasciato in balia delle mie amiche, che mi volevano uccidere-- e sbuffò.
Era così carina. --E perchè volevano ucciderti?-- domandai, facendo finta di non capire.
--No, non fare il finto tonto, sai benissimo l'effetto che fai alle ragazze--
--A me importa solo dell'effetto che faccio a una ragazza-- risposi, calcando sulla parola "una".
Si rattristò, forse non aveva capito che mi riferivo a lei.
--Ah, okay vado a prendere i libri e sono subito da te-- disse cambiando discorso.
--Vengo con te--
--Questa è la mia camera-- disse quando fummo di sopra.
Le sorrisi. --E' molto carina e accogliente--
Mentre lei prendeva l'occorrente per studiare, io notai un disegno e iniziai a guardarlo:
In quel ritratto c'era un ragazzo dai capelli rossi, con le ali spiegate e al suo fianco una bambina che lo abbracciava.
Non mi accorsi che ero rimasto a bocca aperta. Quello nel disegno ero io e la bambina era lei.
Quando Bella notò quello che stavo facendo, rise imbarazzata.
--Lascia perdere, è solo uno stupido disegno che ho fatto quando ero piccola-- ma io non l'ascoltai.
--Chi è lui?-- domandai sapendo già la risposta.
--Bhe... è il ragazzo che ti assomiglia, quello di cui ti ho parlato ieri--
--Perchè ha le ali?-- chiesi, sapendo ancora una volta la risposta.
--Lui per me è come un angelo custode--
Alzai lo sguardo verso di lei e vidi che si stava ascigando una lacrima.
--Che fai? Piangi?-- chiesi triste.
--N-no-- rispose, ma io mi avvicinai e l'abbracciai.
Quando si sentì meglio, tornammo in salotto e iniziammo a studiare.
Dopo circa un ora e mezzo, staccammo.
--Senti Edward, posso farti una domanda molto indiscreta?-- domandò di botto, Bella.
--Certo-- risposi senza esitazioni.
--Sei mai stato innamorato?--
--Sì, solo una volta--
--E di chi?--
Di te, pensai.
--Di una ragazza dolce e simpatica e tu?--
--Sì-- disse e quella risposta rimase nell'aria, mentre io speravo di essere quel lui.


 

  
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