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Autore: ginnyx    24/05/2010    5 recensioni
*Seguito (non per forza necessario) di "Attento a ciò che dici Dirnt..."*
Una giornata come tante altre per Billie Joe. Non importa in che stagione, non importa a che età, basta che lui stia con Mike. Sì ce l'hanno fatta a dichiararsi. Alleluia avrebbe detto Trè. Le cose sembrano andare per il meglio, ma può un amore ancora così dubbioso sfaldarsi per degli "ormoni volanti"?
Stronzo, bastardo e fottutamente mio… almeno così credevo.
*Ebbene sì, sono tornata con un'altra slash ovviamente Billie/Mike e per di più a capitoli! Se sono sadica...*
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Billie Joe and Mike. That's love.'
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~{Gradirei un bicchiere del suo amore, signor Armstrong.

 

Clack.

La porta si chiude e la chiave gira nella toppa.

-Non uscirai da qui finché non te lo dirò io- mi ordina Trè e io annuisco.

[Dove vuole arrivare?]

Mi sento un tantino confuso.

Sono le sei del pomeriggio e dobbiamo passare tutta la serata assieme facendo cosa?

-Ovviamente bevendo, con la musica a palla, facendo gli idioti e imitando quella meravigliosa feccia di celebrità-

Ok, ora più che confuso sono stupito.

[Devo ancora capire come fa a leggermi nel pensiero.]

-Trè ma…- cerco di dire.

-Ah ah ah. Silenzio, qui governa quel gran figo di re Trè. Decido io chi parla e quando-

Non che la cosa mi piaccia più di tanto, però ormai ho accettato.

La sola cosa che mi preoccupa è cosa architetterà la mente malata del mio amico.

[In che guaio mi sono cacciato? ]

 

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Mi sento un coglione, uno di quelli che ce lo hanno scritto in fronte.

Inutile dire quanto io sia stato bastardo sta mattina con te.

[Mi sento uno schifo.]

Io non volevo… non… non so cosa mi sia preso.

È da poco che stiamo insieme, è da poco che sono riuscito a dirti ciò che provo.

E invece di inchiodarti per ore nel letto che combino?

[Eppure io ti amo, ti amo da sempre.]

Oggi era il tuo giorno libero mentre io, dannazione, dovevo lavorare.

Mi sarebbe piaciuto tantissimo cazzeggiare insieme a te e Trè.

Invece dovevo servire al locale, una palla mortale, diciamocelo.

Appena ho sentito la campanella della porta suonare ero pronto a vedermela con un’altra orda di ragazzine con problemi ormonali, è stata una sorpresa vederti.

Ti sei seduto in un tavolo in angolo, come tuo solito, e hai incominciato a guardare verso il bancone, verso di me.

[Mi piace essere il tuo centro, non desidero altro.]

Volevo venire subito da te, ma il proprietario mi ha chiamato per “discutere”.

Niente di strano, tranne per il fatto che il suo discutere non includeva la mia opinione.

Per dieci minuti circa è stato lì a fare il suo sproloquio, mentre io stavo per farlo fuori.

[Non sono mai stato violento, tranne quando si parla di te.]

Ero rimasto sconcertato dalle sue parole.

Praticamente ci aveva visto il giorno prima baciarci all’uscita da lavoro.

Secondo lui quell’ atteggiamento non giovava alla reputazione del locale.

[Bastardo omofobo.]

Certo, la reputazione del locale!

Avrei voluto mandarlo a quel paese e lo stavo per fare, ma poi ho pensato.

Ho pensato che questo lavoro mi serve.

Ho pensato che senza non avremmo potuto continuare a vivere nel nostro appartamento.

Ho pensato che in questo periodo è difficile trovare un impiego.

[Ho pensato a noi.]

Dio quanto avrei voluto non farlo.

Il tuo sguardo mi ha ucciso.

Eri sconvolto, ferito, tradito.

Proprio da me.

[Io che avrei dovuto proteggerti.]

Quando mi hai chiesto un bacio con quella voce che mi fa impazzire, stavo per saltarti addosso, non capivo più niente.

Poi hai incominciato a tirarmi giù, lentamente, troppo lentamente.

Avevo la gola completamente secca e il corpo rigido.

[Ero in tuo potere.]

Poi mi sono ricordato del “discorso”.

Ho messo una mano sulla tua e ti ho fermato.

Tu avevi ancora gli occhi chiusi, speranzoso.

Ho voltato la testa, non riuscivo neanche a guardarti.

[Stronzo e pure codardo.]

Il resto è successo troppo velocemente per rendermene conto.

Io che mi allontanavo.

Tu che mi chiamavi.

Le ragazzine che bisbigliavano.

[Crack, il cuore si è rotto.]

Gli occhi mi bruciavano e la voglia di urlare era tanta.

Sono andato di là dal bancone e ho fatto finta di niente.

Sono sempre stato bravo a sopprimere le emozioni, lo sai.

[Ma con te, quando si parlava di te, era un’altra storia.]

Poi sono ripartito in quarta con le ordinazioni, cercando di non guardare verso quel tavolo.

Tenevo lo sguardo basso quando, dopo aver servito una coppietta, sono caduto per terra.

Avrei urlato in faccia a chiunque in quel momento, ma quando mi accorsi che eri tu…

-Bì…-

Riuscii a dire solo questo, nient’altro.

[Avevo il tuo nome incastrato tra le labbra, bloccato.]

Bì, solo tu.

Un soprannome sciocco, ma che era capace di farmi impazzire.

Solo che in quel momento mi stavi facendo impazzire per un altro motivo.

Avvertivo il tuo dolore, avvertivo la tua anima graffiare, avvertivo il tuo cuore urlare.

[Erano le stesse sensazioni che provavo io.]

Non mi guardasti neanche in faccia e, con il viso contratto, ti gettasti sulla porta.

In quel momento un enorme paura mi vibrò per tutto il corpo.

-Billie Joe!- gridai disperato.

Non feci in tempo ad uscire dalla porta che tu eri corso via.

Gridai il tuo nome altre volte, ma tu aumentasti la velocità.

Non ti corsi dietro, no.

Rimasi ad osservare la tua schiena allontanarsi e la tua figura sparire.

[Dio, quanto sono patetico.]

Ritornai dentro il locale e ripresi il mio lavoro.

Coglione.

Ritornai dentro e servì diverse persone.

Coglione.

Ritornai dentro e sorrisi alle ragazzine.

Coglione.

Ritornai dentro ed esorcizzai il mio cuore.

Coglione.

Ritornai dentro e ti eliminai dalla mia vita.

[Qualcuno mi uccida.]

 

 

Un uomo non dovrebbe mai piangere eppure le cose che escono dai tuoi occhi mi sembrano lacrime.

Come lo spiegheresti Mike, anzi Mikey?

 

-Billie Joeee!-

 

Questa è la realtà.

Gli uomini piangono, forse anche troppo.

Sono esseri patetici, deboli e inutili.

E la cosa divertente è che lo sanno, lo sanno tutti ma lo ignorano.

Poveri illusi, stolti senza speranza.

Vi siete mai chiesti cosa rimane quando la luna fa capolino nel cielo?

Solo la scia di un giorno perso.

Solo un sogno vuoto e una vita gettata al vento.

Un amore che non ha fatto in tempo a sbocciare… non è così Mikey?

 

-B-Basta… ti prego basta io…-

 

Tu cosa?

Povero piccolo ingenuo umano.

Tu non hai ancora capito niente della vita, NIENTE!

 

-Io… non so… Billie Joe…-

 

Se avessi capito qualcosa, brutto coglione, ora non saresti qui.

Non saresti sul divano di casa tua a ricordare questo fottuto giorno.

Non saresti qui a compiangerti e a gridare un nome che ormai non ti appartiene più.

 

-N-No Bì…-

 

Sì, il tuo caro Bì.

Quello che tu chiami amore.

Mi viene da ridere a pensarci, quante menzogne questi umani.

Tu non lo ami.

 

-Non è vero! Io… io lo amo più di me stesso! Farei qualsiasi cosa per lui, voglio soltanto che lui sia felice, che rida e che non pianga mai più, mai più…-

 

E allora vai! Vai stupido umano!

Corri, inseguilo, trovalo.

Mostrati per quello che sei, per quello che provi.

Dimostragli che sì, sei uno stronzo bastardo, ma lo ami.

Oh se lo ami.

 

-Billie Joe… Bì… l’unico…-

 

 

Un uomo dovrebbe essere debole, patetico, inutile eppure quella che vedo nei tuoi occhi mi sembra un nuovo sentimento, che neanche tu riesci a comprendere.

Come lo spiegheresti Mike, anzi Mikey?

 

 

 

 

 

***Angolino della squinternata***

Innanzi tutto non chiedetemi da dove sia saltata fuori la parte in grassetto XD non lo so neanche io, mi sono lasciata guidare dall’Ispirazione, che si sa, è una prima donna.

Spero che questo capitoletto vi sia piaciuto. Questa è la visione della storia da parte di Mike, come avrete certamente notato. Altamente emo come avrete potuto notare XD.

Devo dire che questo capitolo non era neanche programmato, è nato così, spero che vi sia piaciuto. Penso che le parti in grassetto sarebbero quelle che avremmo voluto dire tutti noi, almeno una volta, ai personaggi di una ff, io l’avrei voluto fare un sacco di volte XDXD.

Mi farebbe piacere sapere se per voi sono andata OOC, perché ho paura di sì… ma quando si va in prima persona è questo il rischio… ma io ODIO fare i personaggi OOC quindi vi prego di avvertirmi ogni qualvolta io lo faccia, vi sarò eternamente grata.

Mi scuso anche per il capitolo così corto, ma tra l’ispirazione e la mezza idea di prendermi una pausa da questo fandom… insomma è andata così XD

Ah ultima cosa (prima delle risposte al precedente capitolo) prometto!

Mia cara ShopaHolic… ti avevo promesso la carta fedeltà? Ebbene io mantengo le promesse infatti… eccola qui!!! So che non è un gran che ma spero che ti faccia un po’ piacere (se la preferisci senza brillantini, ho anche quella versione)

 

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