Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Invader_from_Hell    16/11/2003    1 recensioni
Eccoci dunque.. 6° capitolo raggiunto.. ma ne verranno altri! Angst, introspettivo... Amore, e adesso odio? E' possibile odiare al punto di amare? Io non lo so.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Verso la Negazione del Quinto Postulato di Euclide"

… Il parallelismo complementare umano….

 

Il rumore assordante di un elicottero che decollava distolse bruscamente i due ragazzi dai loro pensieri e dal loro discorso. Il velivolo si inclinò in avanti, poi si sollevò dalla collina vicina al Parco e si gettò con avidità nel rosso del cielo, quasi come avesse voluto mangiarsi tutte le nuvole prima che qualche altro dei suoi fratelli avesse potuto.

" Uh, e quello dove se ne va così in fretta?" disse Tom sorpreso, riassettandosi la giacca che aveva subito le conseguenze del grande spostamento d’aria.

" Magari porta un po’ di munizioni a Nord, per la gioia dei nostri. " rispose Adam euforico, sembrava felice come un bambino.

" Ah, quello va a consegnare la morte e tu sei felice?!" chiese Tom alzandosi bruscamente in piedi e guardando l’amico.

" Certo che lo sono. È la selezione naturale. I nostri hanno deciso che è necessario sterminare tutti i nemici? Bene, che lo facciano." Fu la secca risposta di Adam.

Una donna con un passeggino gli passò davanti e gettò una bottiglietta vuota nel cestino.

Tom le rivolse un breve sguardo, come per vedere se avesse qualcosa da dire in merito anche lei. Poi si sedette e si grattò nervosamente la testa.

" stasera non sei tu, vero? Incazzato per qualcosa?" chiese poi ad Adam.

" tsk, certo che sono io invece. Io li voglio vedere tutti morti, dannazione, tutti! " Rispose lui. Le sue pupille erano visibilmente dilatate, i pugni stretti e tremanti. Tom rimase molto impressionato nel vederlo in quello stato, esprimeva un’aggressività indicibile, probabilmente sarebbe stato capace di strappare a mani nude il cuore al primo che l’avesse contraddetto.

" E voglio vedere morti anche tutti i pacifisti che supportano il nemico!" gridò poi a denti stretti, con le mandibole serrate.

" Ah, quindi vuoi vedere morto anche me! Da quando manifestare per la pace è sbagliato? Preferisci una guerra e migliaia di morti?!" esclamò Tom con un velo di rabbia nella sua voce, sempre però tentando con tutte le sue forze di non perdere la pazienza con Adam.

" Come potete manifestare per qualcosa che non esiste?! La pace è un sogno da ingenui! Non esiste e non è mai esistita, figurati poi se esisterà! Ma cavolo, perché vi ostinate?! Stupidissima morale pacifista! Guardate un pochino in faccia la realtà! Bisogna essere obbiettivi, non sognatori! Una società basata sui bei valori che predicate voi è destinata a liquefarsi!" rispose Adam quasi sputando, come un cane rabbioso e pronto ad uccidere.

Le nuvole si chiusero sopra le teste dei due ragazzi, in lontananza sibili sordi.

" La realtà è che dobbiamo batterci per la pace, la libertà, l’uguaglianza! Non possiamo continuare a spadroneggiare sul resto del mondo!" Tom era terrorizzato, non voleva assolutamente perdere il controllo.

" L’uomo è fatto per questo, idiota! Prevaricare sul prossimo! Abbiamo il dovere di schiacciare chi non regge il nostro ritmo, dobbiamo operare per il nostro bene! E siete ipocriti a lamentarvi, proprio voi, appartenenti alla nazione che governerà il mondo!" ribatté Adam alzandosi dalla panchina e iniziando a tirare pugni all’albero vicino.

Tom era indeciso se andare da lui e cercare di calmarlo – perché era evidente che non ce la faceva più- o se ribattere a sua volta. Però scelse di gettare sale sulle ferite di Adam, forse era la volta buona, forse l’avrebbe ripreso come in origine.

" Ahahah, sei incredibilmente debole! Guardati, hai perso il controllo e stai sputando l’anima, piccolino!" esclamò Tom in tono canzonatorio " io invece grazie ai miei valori sono ancora calmo e lucido, e mi tocca farti ragionare, perché non ce la fai da solo, sì guarda, un bel risultato."

Adam ringhiò, ma continuava a fissare l’albero, perché ogni volta che guardava Tom sentiva quel bruciore terribile che gli torceva lo stomaco e lo rendeva cieco. L’azzurro degli occhi di Tom, poi, era cianuro per lui. Però non si poteva arrendere così, questo era lo scontro di due realtà, e Adam non l’avrebbe perso.

" sì, bei valori, valori che ti portano in tomba da martire, e che magari porteranno una decina di persone a trovarti al cimitero, ma la vita non è questa, la vita, è DOLORE, SANGUE, AMPUTAZIONE! " nel pronunciare le ultime tre parole Adam impiegò tutta la sua cattiveria, doveva aggrapparsi alla sua resistenza, o rischiava di finire nell’incoerenza.

" Facile pensare così, vero? E se la vita fosse dolore, sangue, amputazione, ma anche amicizia, scoperta, amore, crescita… come sarebbe difficile eh Adam? Non avresti più tante cose di cui lamentarti, forse, rischieresti di essere addirittura felice, pensa un po’! certo, ma tu hai paura della felicità, perché è DIFFICILE ottenerla, eh? È molto più facile soffrire che essere felici, è meglio commiserarsi e farsi commiserare vero Adam, VERO?" Con questa frase, Tom sortì l’effetto che hanno un milione di missili su un carro armato: la corazza sarà completamente distrutta, ma nell’aria rimarrà sempre un che di mortifero e nauseante.

Adam vide chiudersi il cerchio forse. Sentiva quella sensazione che odiava così tanto, sentiva le dighe che aveva costruito nei suoi occhi con tanta fatica, che ormai nn reggevano più il volume del liquido che arginavano. Il fiume era in piena, gli addetti alla manutenzione erano stati uccisi da Tom.

" Adam, non puoi arginare le lacrime, sono più forte io." Disse Tom sovrastando l’amico accasciato e guardando il terreno, privo del coraggio di guardare l’amico.

" Tu, lo vedi?! Non hai il coraggio di vedere cos’hai fatto! Lo vedi che ti sbagliavi anche tu? Lo vedi che il bene ed il male non esistono allo stato puro??" esclamò Adam tra le lacrime, stavolta però con una maggiore lucidità.

Un raggio di sole si fece largo di prepotenza tra le nuvole e si conficcò nel suolo, colorando l’erba di giallo.

" NO! Non è vero, c’è il bene e c’è il male, e dobbiamo sconfiggerlo!" stavolta era Tom ad essere stato colpito.

" tu non sei capace di accettare qualche macchia sulla maglietta bianca, ma come puoi dividere la luce dall’ombra? Il bene è bene perché il male è il male. E devono coesistere Tom, devono!" disse Adam sbracciandosi e fissando minacciosamente Tom che si stava tappando le orecchie.

" siete tutti così, non accettate di subire il fascino del dualismo, peggio per voi." Commentò poi sconsolato.

I passanti fissavano la scena incuriositi.

" io supporto.. l’amore!" eruppe Tom, quasi delirante.

" Questa è bella, l’amore! Io non sono mai stato innamorato!" rispose secco Adam rimettendosi seduto.

" è difficile Adam, è difficile anche questo, vero? Mettersi in gioco, avvicinare qualcuno. Ti fa fatica, vero? Il tuo destino mio caro, è la solitudine!" esclamò Tom con una certa malizia.

" è difficile anche vedere il secondo lato della medaglia. Tutti i bravi bambini come te hanno paura del buio, no?" rispose Adam in tono di sfida.

" io… ho ragione io!" disse Tom cadendo a terra seduto e facendosi piccolo piccolo.

Adam vedendo la scena e l’amico in difficoltà, preso così in pieno, si mise a ridere fragorosamente.

Una stella apparve, e la gente continuava a passare.

Tom era immobile seduto sull’erba, tremava un po’ per il freddo, aveva lo sguardo fisso e non parlava.

Adam ne fu un po’ intenerito, ora tutto sembrava facile, e quel faccino spaurito cancellava ogni rancore, e suggeriva la soluzione.

" Sai, ho l’impressione che io e te dobbiamo trovare un equilibrio!" disse sorridendo e aiutando Tom a rialzarsi.

" Abbiamo ragione entrambi forse. Ho detto forse!" disse poi e Tom sorrise, felice che tutto si fosse sistemato.

" Però ormai questa cosa non può durare per molto…" disse Tom facendosi un po’ serio.

Adam fu preso in contropiede, un treno passò in lontananza, ma si sentiva chiaramente il rumore delle ruote sui binari.

Guardò Tom che stava fissando il cielo.

" No, deve. Ce n’è ancora bisogno…" concluse poi.

Nel frattempo, Reyel e Shinta varcarono il cancello del parco e da lontano scorsero la scena, Reyel sorrise e togliendosi gli occhiali da sole disse " ma guardatelo.."

" cosa?" chiese Shinta.

" ma non lo vedi?" rispose Reyel.

" no, non ho portato gli occhiali, lo vedo male." Rispose il ragazzo.

" eheh, Adam sta di nuovo parlando da solo… credo che lo aiuti però!" disse Reyel ridacchiando.

" ehi Adam!" lo chiamarono in coro i due da lontano.

Anche l’ultimo lampione si accese.

Non esiste un solo parallelo ad ognuno di noi, solo un equilibrio precario tra migliaia di rette passanti per infiniti punti.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Invader_from_Hell