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Autore: yuki    01/09/2005    2 recensioni
Mirko e Michele...due persone totalmente diverse, ma con qualcosa che li unisce...la loro amicizia nata in chat. Cosa succederà quando i due si incontreranno grazie a uno scherzo del destino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Risvolti…

Risvolti…

 

Sono appena uscito dall’ospedale. Non me la sento di tornare subito a casa. L’incontro con la madre di Mirko mi ha fatto ripensare alla mia e il suo fratellino mi ha fatto ricordare Sara. Nessuno sa del mio passato e forse è meglio così. Non voglio essere compatito!

Decido allora di dirigermi verso il cimitero. Ho bisogno di capire cosa è successo, perché quel desiderio improvviso di baciare Mirko. Il cimitero non è molto distante dall’ospedale quindi posso fare benissimo la strada a piedi. Magari riuscirò anche a trovare il modo di spiegare a mio padre cosa è successo oggi. Meglio che sappia da me che sono stato sospeso piuttosto che da qualcun altro. In un quarto d’ora arrivo all’ospedale e quando arrivo vicino la tomba di mia madre mi accorgo di non essere solo. Mio padre è chinato sui vasi e sta cambiando i fiori. Mi avvicino lentamente e poggio una mano sulla sua spalla.

 

- Michele, che ci fai qui?-

- Mi trovavo da queste parti e ho pensato di venirle a trovare. Senti papà devo dirti una cosa-

Mi guarda. Non so perché, ma non ho paura di dirgli cosa è successo.

-Forse ti sei accorto che in questi giorni sono strano…-

Annuisce.

-Bè…è perché da un po’ di giorni un mio caro amico non si è fatto più vedere a scuola e non l’ho più sentito. Ero così preoccupato che non ho studiato e…sono stato sospeso per un giorno.-

Mio padre mi dà un ceffone, ma io decido di continuare.

-Oggi, che è il giorno di sospensione ho incontrato per caso la madre di questo ragazzo e mi ha detto che il fratellino di Mirko, al quale lui era affezionato, forse morirà. Mirko era così sconvolto dalla notizia che si è rinchiuso in casa dei suoi nonni e ha tentato il suicidio. Se non fossi arrivato in tempo sarebbe morto.

Mio padre si alza e mi abbraccia e, io rassicurato da quell’abbraccio, do origine a un pianto liberatorio causato dalla paura di questi ultimi giorni.

 

Io e mio padre torniamo a casa insieme e, dopo aver cenato insieme, cosa che in questi ultimi giorni era diventata una cosa rara, andiamo a letto. Appena mi distendo sul letto mi invade una stanchezza e io mi addormento subito.

L’indomani ricomincino i soliti problemi. Come al solito mi alzo all’ultimo momento e arrivo in ritardo in classe, ma questa volta sono felice perché Mirko è salvo.

 

-Ciao Ste!-

-Ciao Miky. Hai sentito Mirko?-

E’ normale che voglia sue notizie, ieri mentre mio padre apparecchiava, io ero a pezzi, l’ho chiamata e le ho raccontato tutto. Dopotutto anche lei era preoccupata.

- No, ma dopo la scuola lo andrò a trovare. Vuoi venire?-

-Ok!-

 

-Ah! Finalmente la ricreazione, no ne potevo più-

Comincio a stiracchiarmi e do un’occhiata a Stella e noto che è piuttosto triste.

-Ste, ma che hai?-

-Miky…io non posso venire con te in ospedale.-

-Ma perché?-

-Perché io non posso più stare con Mirko, perchè io ne sono innamorata anche se lui non mi ricambierà mai-

Detto questo si allontana piangendo.

 

Stella innamorata di Mirko?Ma chi se l’aspettava. Ecco perché quando io ho passato il pomeriggio con lui mi ha detto che mi invidiava. Ora si spiega. Ma certo che ora c’è un bel casino…Mirko è gay, Stella è innamorata di Mirko e io ho baciato un ragazzo e non so il perché.

Ho bisogno di parlare con qualcuno, ma con chi?

Mamma, quanto vorrei fossi qui.

Comunque adesso il mio problema si chiama Stella.

Non posso lasciarla in queste condizioni…

 

Appena suona la campanella Stella rientra in classe e si siede nel banco dietro al mio. Forse si vergogna di quello che ha detto. Ora come faccio a parlarle? Cercando di fare il meno rumore possibile strappo dal mio quaderno un pezzo di carta e comincio a scrivere:

Ti devo parlare.

Lo accartoccio e glielo tiro. Dopo un po’ vedo che vicino a me c’è un pezzo di carta. Magari Stella mi ha risposto. Infatti appena lo apro leggo la sua risposta:

Non me la sento.

Non penserà che io mi arrenda così facilmente…continuiamo a mandarci bigliettini per tutta l’ora e alla fine ho la meglio io, infatti dopo la scuola Stella verrà con me e chiariremo ogni cosa.

Chissà cosa succederà.

  
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