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Autore: Eles Weasley    27/05/2010    5 recensioni
E' ambientata nell'estate dopo il secondo anno del trio protagonista, prima della vincita alla lotteria e della vacanza in Egitto. Bill, a casa per le ferie, sapendo di un concorso rock ha un'idea...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill, Weasley, Charlie, Weasley, Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Percy, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimento: avevo calcolato male gli anni, tutti hanno un anno di più di quanto ho scritto. Quindi:

Bill: 22

Charlie: 20

Percy: 17

Fred & George: 15

Ron: 13

Ginny: 12

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Capitolo III

 

- Ragazzi, il pranzo è pronto! A tavola, ma prima lavatevi le mani! -.

Ci fu una corsa forsennata su per le scale: chi si lavava prima le mani avrebbe potuto scegliere per primo la polpetta più grossa; ma Bill e Charlie batterono tutti con un semplice incantesimo “tergeo” sui palmi. Quando i fratelli minori tornarono giù a rotta di collo, la meravigliosa Polpetta Enorme stazionava nel piatto di Charlie contornata dalle patate al burro. Evidentemente fra quest’ultimo e Bill c’era stata una lotta, ma sul piano fisico nessuno poteva battere Charlie, forse solo i gemelli, che crescendo stavano dimostrando di essere muscolosi e forti anche loro; con grande disperazione di Percy: all’inizio poteva difendersi dai loro tiri mancini con la forza che gli derivava dai due anni di più. Ma quel tempo felice era passato da quando Percy aveva dodici anni e Fred e George dieci.

- Calma, sembra che siate a digiuno da tre giorni -. Disse Molly scostandosi dalla traiettoria della forchetta di Ron che saettò sul tavolo per afferrare una patata.

- Mamma, tu non capisci quanto grave sia la situazione! E’ da cinque ore che non mangiamo niente! -. Esclamò Fred addentando una patata.

Molly sospirò, a metà fra l’esasperato e il divertito, e osservò tutti i suoi figli, dal più grande ventiduenne all’ultima dodicenne, che divoravano il pranzo con energia.

 

Fred e George si pulirono la bocca con la manica.

- Che fame che avevo… -. Disse George.

- …suonare mette davvero appetito -. Disse Fred.

- Ragazzi, si gioca adesso, vero? Io dopo ho da fare -. Intervenne Charlie, con uno strano sorriso.

- D’accordo, andiamo a prendere le scope -. Risposero in coro i gemelli.

- Posso giocare anch’io? -. Chiese Ron.

- Va bene, ma stai in porta. Chi altri vuol venire su all’orto a giocare a Quidditch? -.

- Io -. Disse Ginny.

- Solo se si uniscono anche Percy o Bill, se no siamo dispari -.

- Prima mettete a posto la cucina, sfaticati -. Ordinò Molly.

Alla fine, Charlie costrinse Percy ad andare con loro: toccava al terzogenito sparecchiare e con la magia Charlie poteva fare tutto in un attimo.

- Ma solo se non pensi che sia formativo per il carattere, pulire la cucina -. Disse George

- Mah, secondo me Percy il Prefetto Perfetto vuole imparare a diventare un bravo massaio per Penelope la Prefetta Perfetta -. Ghignò Fred. A questo punto, Percy li seguì borbottando, rosso come un peperone.

Le squadre erano: Fred, George e Percy contro Charlie, Ginny e Ron. Siccome Percy era terribile e Ginny e Ron discreti, Charlie un fuoriclasse e Fred e George molto bravi, erano abbastanza equilibrati.

Quando la partitella si fu conclusa, Percy tornò difilato in camera su, mentre Charlie chiamò i gemelli da lui. Ron e Ginny cercarono di seguirli, ma Charlie chiuse loro la porta in faccia.

- Cosa c’è? -. Chiesero i gemelli seduti sul letto del fratello maggiore.

- Io stasera vado in discoteca -. Iniziò lui - E voglio portare voi, Bill e Percy -.

Fred e George sorrisero al “voi” ma al sentire “Percy” fecero una faccia incredula.

- Percy? Vuoi portare Perce il Prefetto Perfetto in discoteca?! -. Esclamò Fred.

- Il nostro noioso, pomposo fratello? Non è che stai parlando di un altro Percy, vero? -. Chiese George.

- Proprio lui -. Confermò Charlie. - Voglio dire, ha diciassette anni e la sua idea di “ragazza” è la Prefetta a cui scrive lettere lunghe chilometri? Bisogna farlo un po’ divertire! -.

- Non so se lo merita… -. Disse Fred.

- Si, dai, bisogna dargli questa occasione. Voi due, invece, avete quindici anni…è ora di iniziare -.

- Cosa? -.

Charlie sorrise e non rispose. - Quello lì non verrà mai di sua spontanea volontà. Il piano è questo…-.

 

Fred e George erano appostati sulle scale e origliavano mentre Charlie che parlava con Molly in cucina.

- Si, mamma, una pizza con gli amici…si, mamma, compagni di scuola....no, mamma, non portiamo Ron e Ginny….si,mamma, tutti d’accordo…no, mamma, non andiamo in un posto equivoco…no, mamma, non spenderemo nulla…si, mamma, offre quest’altro amico…grazie, mamma! -.

I gemelli sogghignarono e balzarono in piedi. La fase due del piano stava iniziando. Si appostarono dietro la porta di Percy.

- Perce, un rappresentante del Ministero ti aspetta di sotto; dice che ha letto un tuo rapporto da Prefetto sull’anno scorso e ti vuole offrire un posto per quando ti diplomerai -. Disse George con un tono da attore consumato.

- Già, però se non vieni giù subito se ne va -. Aggiunse Fred.

La povera vittima dei gemelli mise in fretta la testa fuori dalla porta e disse:

- Oh, ne ero sicuro, Silente ha detto che era un ottimo rapporto…certo, l’ho stilato nel modo più…-.

Ma fu interrotto dai gemelli che si catapultarono dentro, lo afferrarono saldamente, essendo molto più forti di lui, e gli legarono i polsi con il Magiscocht.

- Perce, il mondo non saprà mai in che modo hai stilato il tuo rapporto, mi dispiace -. Disse Fred tappando la bocca del fratello. Lui si dibatteva e mugugnava cose incomprensibili da dietro il fazzoletto con cui i gemelli l’avevano imbavagliato.

- Sai, Fred, penso che adesso non si stia riferendo al suo rapporto -. Osservò George studiando l’espressione furiosa e impotente di Percy e i suoi frenetici mmmmm infuriati.

- Sai, Perce, se Silente sentisse cosa la tua Prefettissima bocca sta dicendo in questo momento, credo che ti degraderebbe…-.

- …Quindi vedilo come un bene il fatto di non poter parlare -.

Lo portarono di nascosto nella stanza di Charlie, dove trovarono quest’ultimo che mostrava a Bill una rivista, “Fattura moderna”. Charlie si voltò e fece un cenno con la mano ai gemelli. Essi trascinarono Percy davanti a Bill.

- Che cosa…? -. Chiese lui vedendo il fratello minore che cercava, senza successo, di liberarsi mentre lanciava occhiate furiose a Fred e George.

- Perché avete legato e imbavagliato Perce? -. Continuò.

- Ascolta, Bill -. Disse Charlie. - Lo vogliamo solo portare in discoteca -. Percy spalancò gli occhi emettendo suoni soffocati che nessuno si diede la pena di interpretare. - Insomma, guarda com’è ridotto…ha diciassette anni e si comporta come il più noioso impiegato del ministero -. Bill annuì suo malgrado. - Ma non è che potete trascinarlo lì contro la sua volontà -.

- Noi possiamo farlo fisicamente, ma vedrai che se l’ex-Caposcuola, diplomato con dodici M.A.G.O, viene con noi, vedrai che sarà meno faticoso. Lo so che la tua musica è il rock e tutto, ma una serata in discoteca non ti ucciderà -.

- Beh, non è che sia tanto bello legare un fratello come una mummia, e sul serio, la cosiddetta “musica” della discoteca non mi piace un granché…ma trattandosi di Percy…certo, vengo subito -. E Bill si gettò sulle spalle il giubbotto e si allacciò gli stivali di pelle di drago sopra un paio di pantaloni che non sarebbe stato male a Mick Jagger. Charlie indossava un paio di jeans piuttosto sdruciti e una camicia bianca con le maniche arrotolate sulle braccia muscolose; anche i gemelli avevano i jeans, e due magliette allegre e colorate. Le loro tasche erano stranamente gonfie.

- Ah, giusto, Perce mica può venire conciato così -. Disse Charlie osservando il gilet grigiolino sulla camicia senza una piega del fratello. - Ecco fatto -. Disse poi, e agitò la bacchetta: il golfino sparì, due bottoni della camicia si slacciarono e i pantaloni gessati diventarono jeans sdruciti uguali ai suoi. Percy gemette. Charlie afferrò il suo braccio e quello di Bill. 

- Facciamo una Materializzazione Congiunta, ok? Poi te resti lì con Percy e io torno a prendere i gemelli -.

- Va bene -. Charlie, Bill e Percy svanirono nell’aria tremolante. Un attimo dopo, il secondogenito apparì di nuovo nella stanza, strinse a se Fred e George e si Smaterializzò. I gemelli si ritrovarono su una stradina acciottolata, accanto a Bill che sorreggeva Percy ancora legato. Da un’edificio in fondo alla via proveniva un ritmo pulsante e un fleshare di luci colorate.

- Andiamo! -. Fred e George corsero avanti trascinandosi dietro Percy.

- Fermi un secondo, voi due! -. Ordinò Bill. - Percy, adesso ti slego, ma se ti azzardi a scappare e a raccontare tutto alla mamma metterò a frutto il mio “Eccellente” in Trasfigurazione su di te, capito? -.

- Ti farà diventare un babbuino, Perce -. Disse Fred.

- Ma sarebbe solo un miglioramento -. Aggiunse George.

- Peccato che i babbuini non possano dare i M.A.G.O -

- E neanche sbaciucchiarsi con i Prefetti di Corvonero, vero, Perce? -

Percy gemette. Bill fece un gesto con la bacchetta e il Magiscocht cadde, tagliato.

 

                                                    *

 

Cosa succederà al povero Percy in discoteca? Ancora non lo so nemmeno io…

Io ho immaginato i ragazzi Weasley suonare qualcosa tipo “Keep the Faith” dei Bon Jovi, che è una canzone molto carina. Secondo me la voce di Bill potrebbe essere così, e la batteria è proprio Charliosa…

 

Chamomile: Grazie per le recensioni. Sono felice che la storia ti piaccia, perché te sei davvero brava a scrivere! Su Charlie la Rowling non dice mai tanto… ho pensato che un ragazzo ventenne che vive da solo, lontano dalla mamma ansiosa, si diverta un po’! Per quello che c’è nei libri mi è sempre stato simpatico  (anche se i miei preferiti restano Fred & George) così ho deciso di dargli più spazio.

 

Foolfetta: Grazie per i complimenti! Si, in effetti ho visto “The School of Rock” qualche giorno fa all’assemblea di scuola, e mi è venuta l’ispirazione. Sei una Legilmens, per caso?

 

 

 

  
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