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Autore: zmarz    28/05/2010    2 recensioni
La storia che tutti noi conosciamo, vista dal punto di vista di Ginny... le sue lacrime, le sue giornate lontane dal trio protagonista... la sua vita dentro Hogwarts, i suoi sorrisi lontana da Harry potter... dove sorridere non era difficile...
Dall'inizio, da quel fatidico primo settembre, da quel dolce primo incontro, da quel primo innocente sguardo... dai primi passi di Ginny fuori dal mondo ovattato della Tana e dell'infanzia, nel suo ingresso nei tortuosi sentieri della crescita fino al suo essere pienamente donna, pienamente lei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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cap 26 nvu

Grimmuld Place 

 

“ecco fatto, ho finito” disse Hermione, mettendo un punto per concludere la lettera che stava scrivendo. Ginny si affacciò verso il letto dell’amica.

“non ti pare un tantino corta?” chiese. Non aveva mai pensato di poter fare un’affermazione del genere su qualcosa scritto da Hermione Granger.

“beh, ho scritto l’essenziale… e quello che potevo” disse la ragazza, con un sospiro “Harry sarà furioso”

“ci credo, non sa niente, è rinchiuso dagli zii…”

“sì, ma non è colpa nostra! La sicurezza è fondamentale. Quando sarà qui anche lui capirà”

“e quando verrà? Non capisco quest’ostinazione di Silente! Voglio dire, è già Agosto…”

“lo so Ginny, ma dobbiamo fidarci di lui…”

Ginny si sdraiò sul suo letto. Si era lamentata molto per quell’estate rinchiusa in una casa non sua, buia e sinistra, con un elfo domestico pazzo che insultava tutti e il quadro di una vecchia arpia che non faceva altro che sbraitare. Poi si era anche arrabbiata con Ron ed Hermione quando aveva scoperto di Sirius Black. Lei sapeva solo che era un criminale pazzo, un seguace di Tu-Sai-Chi e che era fuggito da Azkaban con l’intento di uccidere Harry. E invece si era rivelato un amico, innocente e addirittura il padrino di Harry! Non capiva perché non avessero potuto dirle una cosa del genere, sicuramente non sarebbe andata a dirlo al Ministero o a qualcun altro.

Si era sentita una stupida, nonostante non fosse la sola a non saperlo. Però era diverso per lei… era o non era la migliore amica di Hermione? E anche la sorella di Ron. Quindi, tra tutti suoi fratelli era quella più legata a loro. Non era neanche tanto più piccola, aveva un anno in meno di loro!

Era stanca di questi segreti, non ne poteva più. Era stufa che la considerassero solo la “sorellina di Ron”. Era anche lei qualcuno. E se il loro club era così “esclusivo” da non poterla ammettere… beh ne avrebbe fatto a meno volentieri! La sua vita era piena, aveva un sacco di amici e un ragazzo. L’amicizia con Hermione l’avrebbe mantenuta, era troppo importante. Ma non avrebbe più provato ad entrare nel loro mondo. Lei un mondo suo ce l’aveva, non ne aveva bisogno di altri.

 

*

 

Ginny, sei invitata ufficialmente a casa nostra, l’indirizzo lo trovi segnato sulla busta! Facci sapere il prima possibile!

Gracie e John

Ciao Ginny, come va? Ho saputo che non verrai da Grace e John… immagino avrai programmi migliori! Ci vediamo a Settembre.

Aisleen

Oh Ginny non vedo l’ora di vederti ho tante di quelle cose da raccontarti! Sono riuscita ad incastrare un paio di giorni da Grace e John, credo che ci vedremo lì! A presto

Miriam

Oi Gin! Non indovinerai mai! per il mio compleanno i miei mi regaleranno un manico di scopa! So che non sarò in squadra, ma magari l’anno prossimo… perché non facciamo le selezioni insieme?

Ah, ho saputo che non vieni da John e Grace. Mi dispiace moltissimo. Solo quella svampita di Miriam non lo sapeva ma l’ho informata io oggi. Un bacione

Demelza

 

Aveva tantissime lettere dei suoi amici, tanto che la madre l’aveva rimproverata, dicendo che troppi gufi attirano l’attenzione. Così ora non poteva sentirli nemmeno. E non poteva sentire neanche Micheal.

Micheal. Fino a quando era rimasta alla Tana, si erano mandati tantissime lettere; lui era spiritoso, allegro, dolce… il solito Micheal. Ora le loro lettere erano diminuite parecchio. Sperava di poterlo incontrare a Diagon Alley per lo shopping scolastico. Lui era rimasto molto male quando gli aveva detto che probabilmente non si sarebbero visti per tutta l’estate.

Ginny Weasley non vedeva l’ora che quella tetra e afosa estate fosse finita.

 

*

 

Ma nonostante fosse abbastanza insoddisfatta e malinconica non lo dava a vedere. Anzi, era l’anima della casa. Si impegnava al massimo nelle pulizie con straordinaria energia, faceva ridere tutti prendendo in giro Ron o partecipando agli scherzi con i gemelli, aiutava la madre nelle piccole faccende e aveva fatto amicizia con molte delle nuove persone che arrivavano nella sua vita. Aveva imparato a conoscere Sirius Black, un uomo divertente e brillante quanto i suoi occhi cerulei. Aveva stretto amicizia con Ninfadora Tonks, un metamorfo mago, che divertiva tutti con le sue strambe trasformazioni e con i suoi modi maldestri e impacciati.

“ragazzi ecco la nostra nuova invenzione” disse George, entrando nella stanza dove Ron ed Hermione stavano giocando a scacchi, sotto lo sguardo di Ginny.

“che cos’è?” chiese quest’ultima.

“shhhh!” la azzittì Fred, chiudendo la porta.

“gli adulti non devono saperlo” disse George.

“soprattutto Lei”

“il nemico principale”

“che provocata può diventare peggio di Voi-Sapete-Chi…”

“vostra madre?” chiese Hermione, inarcando le sopracciglia.

“già” sospirò Fred “ancora non capisco perché non lo accetta. Insomma, abbiamo dimostrato che ci sappiamo fare queste cose.”

“e qualcuno ha dimostrato quando andare al Ministero sia da deficienti”

“Percy?” chiese Hermione.

“già… nome in codice Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato due.”

“non perché il suo nome metta il terrore, ovviamente…”

“ma perché su mamma ha lo stesso effetto della cipolla” disse Ginny.

“comunque, qual è questa nuova invenzione?” chiese Ron.

“eccole!” disse George, tirando fuori dei fili color carne. “e.. cosa sarebbero?” chiese Hermione.

“Orecchie Oblunghe” rispose fiero Fred.

“a cosa servono?” chiese Ron.

“sono qualcosa di straordinario” disse George “provatele”

Porse ad ognuno uno di quei fili. “e.. cosa dobbiamo fare?” chiese Ginny.

“beh dovete infilarle nelle orecchie e…”

“infilarle nelle orecchie?!” esclamò Hermione “io non mi fido, questo è uno dei vostri soliti scherzi!”

“che malfidata” disse Fred.

“chissà perché” disse Hermione, tra i denti.

“le proveremo prima noi…” disse George. Prese uno di quei fili e se lo infilò nell’orecchio e pose l’altra estremità sulla porta chiusa. Non successe nulla.

“dai provatele!” esclamò Fred.

“hai avuto la tua prova, no, Hermione? Non mordono” disse George. La ragazza, riluttante, prese uno di quei fili. Ginny infilò subito il suo nell’orecchio. “ehi… ma si sente tutto!”

“già” disse Fred “non è magnifico?”

“sensazionale” disse Ron, non appena ebbe provato anche lui.

Stettero tutti e cinque in silenzio, a sentire quello che dicevano gli adulti dall’altra parte della porta.

“allora, chi è di guardia domani?” chiese qualcuno che riconobbero come Remus Lupin.

“mmm.. Mundungus” disse la voce di Arthur Weasley.

“e voi vi fidate di lui?” esclamò Sirius Black.

“sono d’accordo con Sirius. È pericoloso dare un compito del genere a Mundungus” disse la signora Weasley.

“Molly, è l’unico ad avere il turno scoperto… non so chi altro potrebbe andare” osservò Lupin.

“Mandate me!” esclamò Sirius.

“Sirius sai benissimo che non puoi muoverti di qui…” sospirò Arthur.

“sapete tutti che ho un ottimo travestimento! E penso che dovrebbe essere mio questo compito!”

“Sirius sai quali sono gli ordini di Silente. Ci andrà Mundungus.” Disse Lupin, ponendo fine alla conversazione.

“vado a chiamare i ragazzi. Il pranzo è pronto” disse Molly, interrompendo il silenzio.

“via, via nascondete le Orecchie Oblunghe” esclamò Fred.

Pochi secondi dopo la signora Weasley entrò nella stanza. “cosa stavate facendo?” chiese sospettosa.

“niente” disse Fred.

“giochiamo a scacchi” rispose Ron.

“mmm… va bene. Scendete è pronto” disse la donna e uscì dalla stanza.

“è proprio irriconoscibile” sospirò George. La signora Weasley da quando era cominciata l’estate aveva perso almeno cinque chili e non era più severa come un tempo. Sembrava sempre persa nei suoi pensieri ed era apprensiva come non lo era mai stata. Aveva fatto una scenata pazzesca a Fred che, tirando un libro a George, aveva beccato Ron, lasciandogli un piccolo livido sulla fronte, per esempio, cosa che normalmente si sarebbe risolta con un paio di urla sul fatto che gli oggetti non bisogna tirarli, certamente non con Molly che tirava fuori una cassetta del pronto soccorso e fasciava la testa di Ron!

 

*

Era un noioso pomeriggio d’estate e i ragazzi giacevano con Sirius nel salone, stanchi per l’enorme mole di lavoro svolto quel giorno.

“Sirius, ci spieghi cosa ci tenevano i tuoi in questa casa?” esclamò Fred.

“non sai mai cosa puoi aspettarti, da una fattucchiera come quella” rispose Sirius, facendo cenno al quadro all’ingresso.

“quanto manca per finire le pulizie?” chiese Ginny.

“solo due piani e la soffitta. Fantastico, no?” rispose Ron ironico.

All’improvviso una grande luce irruppe nella stanza e tutti scattarono in piedi, le bacchette sguainate. Era un patronus “Harry Potter è stato aggredito dai dissennatori”  disse “avvertire subito Silente e formare una squadra da mandare a Little Whingihg” disse e uscì.

“harry è stato aggredito?” esclamò Ron. Sirius balzò subito per le scale. “Molly!” urlò.

“che cosa è successo?” strillò la signora Weasley, correndo verso Sirius.

“Harry è stato aggredito. Bisogna subito contattare Silente”

Molly inorridì, portando le mani alla bocca. Subito, però, tirò fuori la bacchetta ed evocò un Patronus a forma di colomba, che si lanciò immediatamente dalla finestra.

“e cosa facciamo?” esclamò Ginny.

“dobbiamo aspettare” disse la donna.

“vado io da Harry” disse Sirius.

“no, Sirius devi rimanere qui” disse ferma la signora Weasley.

“no, non rimango qui! Il mio figlioccio è in pericolo”

“non devi uscire di casa”

“non mi frega un accidente di cosa devo fare! Io vado”

“Sirius, smettila! Comportati in maniera ragionevole”

“MI STO COMPORTANDO IN MANIERA RAGIONEVOLE” urlò l’uomo, infuriato “VOGLIO ANDARE DA HARRY, HO PROMESSO A JAMES CHE MI SAREI OCCUPATO DI LUI, NON POSSO ABBANDONARLO ORA”

“così peggiorerai le cose! Silente manderà una squadra, Harry è al sicuro”

Sirius non le rispose e puntò la bacchetta contro il suo petto, e si trasformò in un cane nero.

“Sirius, no!” esclamò la donna mentre Sirius correva verso la porta. “Sirius! PIETRIFICUS TOTALUS!”

L’incantesimo colpì in pieno il grosso cane nero, che cadde a terra, innaturalmente irrigidito.

I ragazzi fissarono sbalorditi la madre. “non dovevo farlo” sussurrò Molly, la voce che tremava. “ma siamo tutti in pericolo. Non possiamo perdere tempo in.. in…” e scoppiò a piangere. Ginny si avvicinò alla madre e passò un braccio intorno alle sue spalle.

“occupatevi di Sirius” disse, rivolta ai fratelli e ad Hermione “io sto un po’ con mamma”. Portò la madre in cucina e la fece sedere su una sedia.

“preparo un the” disse, versando dell’acqua in un pentolino.

“grazie tesoro” disse la madre, che si era un po’ ripresa “in questi casi ci vuole proprio un bel the”

“mi dispiace per come mi sono comportata con Sirius” riprese la donna “è un bravo ragazzo e vuole bene ad Harry, lo so. Ma a volte è così avventato. Se esce di qui e lo catturano.. non esiteranno a sottoporlo al Bacio. Io l’ho fatto per lui”

“lo so mamma” disse Ginny dolcemente “e lo sa anche lui.”

“io capisco che rimanere sempre chiusi qui dentro può essere difficile, soprattutto per un ragazzo come lui. Però arriverà il momento in cui tutti potremo uscire di casa. Anche lui.”

Un’altra grande luce entrò dentro la cucina. Era un altro Patronus, a forma di donnola. “Silente è stato avvertito” disse la voce di Arthur “Harry sta bene, solo che ci saranno ripercussioni al ministero. Tra qualche giorno lo porteremo al Quartier Generale. Non fate uscire Sirius e nessun altro di casa”

Molly e Ginny tirarono un sospiro di sollievo. “vado a dirlo agli altri” disse Ginny e lasciò sola la madre. Nell’altra stanza i ragazzi avevano tolto l’incantesimo da Sirius, che però era ancora trasformato. Sembrava avesse uno sguardo molto depresso. “Sirius trasformati per favore” disse Ginny “dovrei dirvi una cosa”

Il cane non si mosse. “Sirius, quando parlo mi piace guardare in faccia le persone, quindi, per favore, trasformati”

Sirius si ritrasformò. “che c’è?” esclamò secco.

“mamma ha avvertito Silente” disse calma. “papà ci ha risposto…”

“ah, perché Silente non si poteva degnare neanche di mandare un Patronus, vero?” la interruppe Ron, furioso.

“l’importante è sapere come sta Harry” disse Hermione.

“Harry sta bene” disse Ginny “ma papà dice che ci saranno ripercussioni al ministero…”

“ripercussioni al ministero?” esclamò Sirius avvicinandosi molto a Ginny“che significa?”

“papà non lo ha detto…”

“sciocca ragazzina! Dovevi chiederglielo!” l’aggredì Sirius, prendendo la ragazza e stringendole le spalle. Ginny riusciva a vedere i suoi occhi celesti, accesi dalla follia.

“ehi, lasciala subito!” esclamò Ron.

“ahia!” urlò Sirius. Fred gli aveva lanciato addosso una fattura. “Ginny, stai bene?” chiese.

Lei annuì. Gli occhi di Sirius l’avevano spaventata.

“Sirius, la devi smettere di aggredire così le persone.” Disse George, serio. “è una situazione difficile per tutti. Non bisogna perdere la testa.” Sirius guardò i ragazzi, poi il suo sguardo si pose sulle spalle di Ginny. Senza dire una parola, salì le scale e si ritirò in camera sua.

 

*

 

“domani andrà una squadra da Harry, a prelevarlo dagli zii in tutta sicurezza” disse Arthur Weasley, a cena.

“meno male. Finalmente potrà sapere cosa succede” disse Ron, sollevato.

“già. L’unico problema sarà quell’udienza che dovrà affrontare al ministero, ma se si attengono alle loro stesse leggi non dovrebbe essere espulso. In effetti si è trattato solo di magia difensiva” disse Arthur.

“beh, quindi è tutto ok. Non possono espellerlo” disse Fred.

“purtroppo non è così semplice…” disse Arthur “dov’è Sirius? Non cena con noi?” chiese.

“ha detto che non aveva fame” disse Hermione. Ginny si alzò dal tavolo.

“Ginny, non hai mangiato troppo poco?”

“sto apposto così, mamma. Sono piena come un uovo!” disse Ginny con un sorriso “ho sonno vado subito al letto”

Salì le scale e si chiuse in camera sua. Era molto stanca effettivamente. Si spogliò per mettersi subito il pigiama. Ricontrollò una lettera che stava scrivendo a Micheal. Era misera, ma non sapeva cosa poteva scrivere. Non poteva raccontargli nulla delle sue vacanze, così era costretta ad inventare. Gli aveva scritto che era a casa di Zia Muriel e non faceva niente di speciale tutto il giorno. Ma non sapeva cosa scrivergli. Non le piaceva mentire.

Qualcuno bussò alla sua porta. “avanti” disse Ginny, immaginando fosse Ron. Invece era Sirius.

“ciao Ginevra” la salutò.

“ciao” disse lei. Lui entrò chiudendo la porta. “cosa stai facendo?” le chiese.

“scrivevo una lettera ad un mio amico.”

“il tuo ragazzo?”

“già” disse lei, senza arrossire. Seguì qualche istante di silenzio. “senti, scusa” disse all’improvviso Sirius, burbero “per come mi sono comportato prima”

“figurati. Siamo tutti nervosi in questo periodo. E stare chiusi qui dentro senza poter fare qualcosa di utile di certo non aiuta”

“è quello che dico anche io. Sono anni che sono recluso, Ginevra. Ho passato anni rinchiuso in una cella di Azkaban… stare qui è certamente meglio ma è sempre prigionia…”

Ginny annuì. “beh almeno tu sai qualcosa” disse “noi stiamo rinchiusi qui invece di goderci l’estate e non possiamo sapere nulla! E Harry è segregato a casa di quei Babbani orribili senza sapere neanche che esista l’Ordine della Fenice!”.

“lo so che non è giusto. Ma fra un po’ sarà qui anche lui…”

“sarà furioso”

“e ha ragione. Il comportamento di Silente nei suoi confronti è inspiegabile. Forse si sarà divertito ad affrontare i Dissennatori”

“deve aver passato proprio un’estate terribile se è stato contento di essere attaccato da due Dissennatori!”

Sirius sorrise. “devo andare a scusarmi anche con tua madre. È un po’ troppo apprensiva, ma ciò che ha fatto lo ha fatto per il mio bene”.

“si mamma si preoccupa sempre per tutti”.

Sirius fece per uscire, ma alla porta si bloccò. “ma senti… a te non piaceva Harry?”

Ginny sgranò gli occhi. E lui come diavolo faceva a saperlo? Per un secondo sperò che entrasse Voldemort in persona e sgretolasse uno ad uno i suoi fratelli impiccioni.

“scusa se sono indiscreto…” si affrettò a dire Sirius.

“no, no non ti preoccupare” disse Ginny, ostentando un sorriso a trentadue denti “Si mi piaceva molto Harry. Ma erano solo i sogni di una ragazzina ed Harry non mi ha mai calcolata più di tanto. Per lui sono solo la sorellina del suo migliore amico”

“ah capisco… peccato però”

“Perché?”

“sai mi sareste piaciuti come coppia… fisicamente, mi avreste ricordato molto James e Lily. Ma tu sei completamente diversa da Lily… ed Harry non è esattamente come era James alla sua età”

Gli occhi di Sirius erano velati da un’ombra di malinconia. Ginny cercava di cancellare dagli occhi l’immagine di lei ed Harry, l’immagine della loro coppia…

“Buonanotte Ginny Weasley”.

  
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