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Autore: darkimera    28/05/2010    2 recensioni
Helizabeth vorrebbe essere come tutte le altre normali sedicenni. Peccato solo che abbia strani poteri psichici. Peccato solo che un vampiro millenario abbia messo gli occhi sulla sua gola...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IX

IX

 

-Come hai fatto ad entrare, Edmund?

Gli chiese il prof mentre mi avvicinavo a lui, cercando la sua protezione. Il vampiro assunse un’aria un po’ annoiata.

-Non te l’hanno mai insegnato che un vampiro deve chiedere il permesso solo se deve entrare in casa di umani, e che quindi non è obbligato a farlo se la casa è dei suoi simili?

Tornò a guardare la foto che aveva in mano, passando quasi dolcemente il pollice sul volto di Clara come a volerla carezzare.

-Sai, non pensavo avessi ancora queste… pensavo che ormai avessi dimenticato Clara, oppure…- lo guardò di sottecchi. – continui a pensare a quel giorno? Ricordi, no? Quando hai perso il controllo…

Cercai lo sguardo del prof. Cosa significava “quando hai perso il controllo”? C’era qualcosa a cui ero stata tenuta all’oscuro?

Sentii lo sguardo di Edmund scivolare su di me e poi ricadere su Jake. Scoppiò a ridere, così senza motivo, un istante di ilarità che tagliò come un coltello l’aria tesa della casa.

-Helizabeth, dolce Helizabeth…com’è che ti ha detto che è morta Clara?

-E’è stata prosciugata…sei stato tu a farlo.

Rise di nuovo e si avvicinò a Jake, gli diede una pacca sulla spalla e poi proseguì il suo cammino accasciandosi come se niente fosse sulla poltrona.

Il prof si girò verso di lui, io mi allontanai, cercavo di mantenere quanta più distanza di sicurezza possibile tra me ed Edmund.

-Certo, sono io il vampiro cattivo della storia, me ne ero quasi dimenticato. Però, che strano Jake… quando ti ho visto qui con la mia preda, ho quasi pensato che volessi tornare ai cari vecchi tempi… mi sono sbagliato?- finì la frase inarcando in maniera quasi esagerata le sopracciglia.

Guardai interrogativa Adamson.

-Come ai… che significa?

-Niente, Helizabeth. Vuole confonderti.

Questa risposta fredda venne subito seguita da una risata. Mi voltai verso la poltrona.

-Confonderti? Io? Ah, mia cara se qui c’è qualcuno che lo sta facendo quello non sono io! Prova un po’ a chiedere al tuo prof come sono andate veramente le cose con Clara.

-Helizabeth, attenta. Non fidarti di quello che dice…ti ho già raccontato tutto su Clara. È stato lui ad ucciderla, non ci sono altre verità.

-Non ci sono altre verità? Cos’è adesso nascondi il tuo passato?

-No, semplicemente cerco di dimenticare gli errori che ho commesso.

Io ero sempre più confusa. Mi sembrava di essere in una bolla di tempo diversa dalla loro.

-Bene, allora vorrà dire che le racconterò un po’ di cose.

-No!

Edmund fissò lo sguardo su di me.

-Beth, devi sapere che la vita di Jacob non è stata poi così pura e casta. Come mi hai confermato, ti ha parlato di Clara. E come tu stessa hai detto, Jake ti ha rivelato che sono stato io ad ucciderla. Ma ti ha detto che anche lui ne ha goduto?

Lo fissavo sconcertata.

-Zitto!- sibilò il prof.

Edmund si mise più comodo sulla poltrona e assunse un tono contrito.

-Erano gli anni ’20 in Inghilterra. Avevo stabilito che la bella Clara sarebbe stata la mia prossima vittima e aspettavo solo che rimanesse sola. Una sera, dopo l’imbrunire, quando sapevo che si era ritirata in camera, le imposi di farmi entrare. Dopo di che mi cibai di lei, un ottimo sangue, me lo ricordo ancora adesso. Però mi ero dimenticato che nella casa c’era anche il suo promesso sposo. Forse allarmato da qualche strano rumore, quell’uomo piombò nella stanza…

-Zitto!- la voce di Jake si era fatta più forte, sembrava quasi un ringhio sommesso.

Il vampiro lo ignorò e proseguì.

-Però adesso, prima di continuare, ti dirò un’altra cosa utile. I mezzosangue sono persone estremamente instabili. Qualunque cosa metta a soqquadro la loro vita, il loro sangue vampirico prende possesso del corpo, per poi stabilizzarsi col tempo, senza restituirgli, però, la condizione umana. Comunque, dicevo che non appena Jack vede la sua amata in fin di vita mi attaccò scoprendo una forza mai avuta prima, tuttavia, dopo, la sua attenzione venne catturata da qualcos’altro, vuoi dirlo tu?

-Zitto!

-A quanto pare, no. La sua attenzione è catturata dal sangue! Dal denso liquido scuro che esce dal collo di Clara e a quel punto…

Sentii solo una lieve folata d’aria quando Jacob scattò prendendo per una mano il collo di Edmund e sbattendolo contro una parete, facendo volare per terra la poltrona. Lo sentivo sibilare furioso. Edmund, invece, sembrava quasi divertito.

-Mio caro Jake…ti hanno mai insegnato che i vampiri puri sono molto più forti dei mezzosangue?

E, quasi per accompagnare le parole, scagliò via il prof con un braccio, facendolo schiantare contro la parete opposta. Si rialzò immediatamente e snudò i canini soffiando. Notai che le unghie si erano trasformate in lunghi artigli ricurvi.

Il vampiro senza fare una piega, rialzò la poltrona e mi si fece vicino. Mi allontanai istintivamente.

Era già qualcosa se non avevo ancora urlato.

Mi alzò piano i capelli dal collo e passò lievemente le labbra sulla pelle della mia gola.

Il cuore prese a battermi all’impazzata dentro il petto, mentre anche il ritmo del mio respiro accelerava.

Mi baciò quasi dolcemente sul collo.

-Non devi aver paura.

Di nuovo quella frase. Tutto il panico che tenevo serbato dentro si dibatté disperato alla ricerca di una via di fuga. Aprii la bocca, ma non ne uscì suono, solo un patetico gemito. Sentii le sue labbra contrarsi in un sorriso.

Riprese a parlarmi soffiandomi il suo alito caldo.

-Hai paura di me? E allora come hai fatto a non avere paura di Jacob? Siamo della stessa razza… e non esistono buoni e cattivi. Anche lui avrebbe potuto aprire la sua bocca sulla tua tenera pelle e posarvi i canini. Così… -sentii che stava facendo quello che diceva. Sentivo due punte acuminate che mi pungevano. Provai a scostarmi, ma mi teneva bloccata.

Sentì la sua lingua che umettava, ruvida come quella di un gatto.

Che accidenti stava facendo il prof? Non doveva essere lui che doveva salvarmi? Non vedevo niente, Edmund era più alto di me e mi bloccava la visuale.

E poi sentii Edmund che mi si afflosciava addosso e vidi dietro di lui Jacob. Mi scostai lasciando che il corpo cadesse a terra. E poi vidi cosa era accaduto.

Il prof gli aveva conficcato un paletto nel cuore.

 

 

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Ciao a tutti! Come va?Vi chiedo umilmente scusa per l’abnorme ritardo nell’aggiornare! (oddio…passo tutto i capitoli a chiedervi scusa!...)

Sapete, non sapevo proprio come buttare giù il capitolo, poi ogni volta che accendevo il PC c’era sempre qualcosa che mi distraeva dallo scrivere… ma! Meglio tardi che mai, no?

Spero comunque che il capitolo sia stato di vostro gradimento, vi ringrazio per le recensioni fatte nello scorso capitolo.

Sperando che continuerete a seguire, alla prossima (che spero verrà presto!)…

darkimera

 

 

 

  
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