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Autore: DalamarF16    28/05/2010    3 recensioni
Siamo nel futuro. Chris è tornato finalmente a casa, in un futuro luminoso e di pace. Ma qualcuno o qualcosa minaccia di riportare tutto come prima, e rendere vano il suo viaggio nel passato. NB:mi scuso per alcuni errori di trama, ma quando ho scritto questa fanfic non avevo ancora visto settima e ottava serie ^__^
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo futuro'
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PERSONAL SPACE: di nuovo grazie a tutti i lettori e a chi recensisce ^__^

 

Lost in time...

-Cosa vuol dire “non si sveglia”? Che gli succede?- la voce di mia madre. È tutto molto lontano, come se stessi guardando un vecchio film su una televisione mal sintonizzata. Solo che non è un film. Sto guardando i miei genitori, le mie zie, nel futuro. Non vedo Wyatt. Ma allora perchè vedo tutto ciò? Poi mi accorgo che vedo tutto attraverso i suoi occhi. Mi hanno steso sul divano, coprendomi con una coperta.
-Non lo so, mamma. Sono rimasto accanto a lui tutta notte. Dormiva tranquillo. Non si è mai nemmeno mosso nel sonno. Poi questa mattina...non sono riuscito a svegliarlo-
-E me lo dici solo ora?!-
-Non volevamo preoccuparti, Piper-
-Però sta bene. Lo sento. È lontano, eppure oggi abbiamo comunicato-
-Avete già imparato a usare così bene i vostri poteri? Sono stupito-
-Lui ha imparato. Sai che impara in fretta-
-Ora non c'è tempo per i complimenti- interviene mamma, sbrigativa -Dov'è? È bloccato in qualche altra dimensione?-
-A quanto pare è nel passato. Non è riuscito a dirmi altro-
-Non mi stupisce. Deve essere stato stancante-
-Abbastanza- risponde Wyatt. Abbastanza?!? mi ha lasciato completamente senza forze -Ho cercato di rimettermi in contatto, ma non ci sono riuscito. A un certo punto ha chiuso la mente. Forse vuole aspettare quando è riposato per dirmi di più-
-Spero non sia stata colpa della mia pozione- povera zia, è davvero mortificata. Vorrei poterle dire che non è stata colpa sua, ne sono certo. Che qualcos'altro è successo. Qualcuno non mi vuole tra i piedi, sono sicuro.
-Prima l'angelo nero, poi gli incubi. Ora questo. Sarà collegato?-
-Non lo so, Paige, ma ne parlerò con gli altri anziani- si avvicina a mamma e la abbraccia teneramente -Lo riporterò a casa, in qualche modo. Te lo prometto amore. Riavremo il nostro Chris. Wyatt, se vi parlate vieni a dirmelo, ovunque io sia. Anche se sono in riunione. Chris ha la priorità su tutto, che a loro piaccia o meno. Chiaro?-
-Naturalmente-


Devo mettermi in contatto. Ora. A qualunque costo
“WYATT!” Lo grido più forte che posso, nella mia mente. “WYATT!”




“Wyatt, mi senti?”
“Certo fratellino. Stai bene?”
“Sì, non preoccuparti. Riportatemi a casa, per favore”
“Troveremo il modo, piccolo. Sei al sicuro?”
“Sì, sono a casa. Papà è a parlare con gli anziani, le zie e mamma stanno guardando nel libro delle ombre...”
“Qui stiamo cercando di capire cosa ti è successo...ehi...che succede?” che succede...succede che sono stanco morto e ormai fatico a tenere la concentrazione.
“Mi sto...indebolendo...di' alla zia...che non è colpa sua...”
Mi sforzo di mantenermi attaccato a Wyatt con tutte le mie forze, ma mi spingo troppo oltre, e all'improvviso non sento né vedo più nulla.

Mi risveglio sul pavimento, con una bolla di luce azzurrina intorno a me. Mi alzo a sedere, lottando contro il mal di testa.
-Wyatt, ehi che succede?-
-Ragazzo del futuro- una voce attira la mia attenzione.
Mi volto di scatto, mettendomi d'istinto di fronte a mio fratello per proteggerlo. Non ho bisogno di dire a Wyatt di tenere alta la barriera. So che lo farà, specialmente se sente la diffidenza di chi si fida. Un uomo è in piedi al centro del salotto. Sta pestando il giocattolo preferito del piccolo, ma non si degna di spostarlo, o togliere il piede. -E così...la colpa è tua...ho perso il mio miglior alleato. Per colpa tua...- fa una pausa ad effetto. Sa maledettamente come farmi inquietare. Scavo nella mia memoria, ma non so proprio chi sia. Il cuore mi batte all'impazzata, ma mi sforzo di mantenermi calmo... fosse facile! Wyatt mi guarda, come a chiedermi cosa fare, ma poi forse nota che sto sudando, e incredibilmente, aumenta la forza della sua difesa.
-Non lo avrai. Mi hai capito? Non avrai mio fratello-
-Tu dici, ragazzino? Guarda chi ho qui-
Si sposta, e vedo che ha preso in ostaggio papà. Sta sanguinando e sembra soffrire per le ferite. Perchè non si guarisce? Perchè può essere ferito? A meno che.... -Esatto, mio caro... ho reso tuo padre umano. E se non mi consegni Wyatt....- ma non riesce a finire la frase perchè viene fatto saltare in aria dalla mamma. Si riforma, sogghigna e se ne va -Non finisce qui- promette mentre svanisce.

Wyatt lascia cadere la barriera che ci ha protetti e inizia a piangere. È abituato a sentire la presenza di suo padre, esattamente come lo sono io, e non sentirlo più lo spaventa. È una cosa difficile da spiegare. È qualcosa che va oltre il legame genitore-figlio. Ovunque noi siamo, qualunque cosa facciamo, è come se un angolo della nostra mente fosse collegato con l'essenza di nostro padre. Una specie di spia che ci avverte se sta bene, o se gli sta succedendo qualcosa. Lo prendo in braccio e lo cullo dolcemente.
-Wyatt, è qui papà, guarda. Sta bene- poi lo guardo -Stai bene, vero?- lui annuisce mentre lo prende in braccio e lo riempie di baci
-Il mio piccolo eroe-
-Ci ha salvati tutti quanti- sussurro, poi mi volto -Grazie, mamma- in cambio ricevo uno schiaffo.
-Se devi fare degli esperimenti non farli mentre stai badando ai tuoi fratelli- mi rimprovera. Abbasso lo sguardo. Ha ragione, ma non potevo sprecare l'occasione. Io voglio tornare a casa.
-Piper, non trattarlo così. Vuole tornare a casa- interviene zia Phoebe in mia difesa. Evidentemente essendo lei empatica, i miei sentimenti sono arrivati dritti a lei.
-Ha messo a rischio i bambini! I miei figli!-
Papà mi dà Wyatt.
-Va via- mi sussurra, poi si alza.-Lascia stare Chris- dice rivolto a mamma. Io non mi muovo, non voglio che litighino per colpa mia -Va- mi ripete, questa volta in un tono che non ammette repliche.
-No. La mamma ha ragione. Sono stato un idiota. Me lo merito-
Wyatt mi prende la mano e indica papà, le sue ferite.

-Dotoe- dice -Io dotoe papà- capisco quello che vuole. Mi avvicino a mio padre, lo faccio sedere sul divano. Stendo la mano sulle sue ferite, e sento l'energia curativa del piccolo scorrere in me. La dirigo vero la mia mano, e da li verso papà. Le sue ferite cominciano piano piano a guarire. Faccio fatica, non mi sono ancora ripreso, ma mi sforzo di continuare finchè, dopo aver finito, svengo di nuovo.

-Era Chris? Ti ha chiamato?- mamma sta guardando Wyatt con gli occhi lucidi. La vedo che sposta il suo sguardo sul mio corpo. Sto sudando, esattamente come mi stava succedendo nel passato. Quello che mi succede si ripercuote anche sul mio corpo nel futuro, evidentemente.
-Sì. Zia Phoebe, vuole che ti dica che non è stata colpa della tua pozione-
La vedo che si avvicina al mio corpo e mi prende una mano.
-Christopher, non so se mi puoi sentire. Tieni duro, ti riporteremo a casa. Non puoi lasciarci. Non puoi, mi hai capito?- la sua voce si incrina. Mi accarezza la fronte, scostandomi i capelli bagnati
-Zia...- lo dico nella mia mente, ma anche le mie labbra si schiudono, pronunciando quella stessa parola. Penso intensamente di ricambiare la stretta della sua mano nella mia. Il mio corpo reagisce, posso sentire il nostro contatto.
-Chris...- le labbra di Phoebe si muovono, ma non riesce a far uscire il suono.
-Fratellino- interviene Wyatt -Forse stai dormendo, o forse sei svenuto, ma sei con noi. Ti sento. Non mollare, mi hai capito? Non mollare-
-Torna da noi, Chris. Ti prego- è la mamma
-Farò il possibile- penso intensamente, più intensamente che posso. E per la terza volta, il mio corpo mi obbedisce, anche se la mia voce è flebile.


-Mamma!- all'improvviso sono seduto. Lei è li con me. Ma è la mamma del passato. La vedo attraverso le lacrime che mi offuscano la vista. Mi stringe forte a sé, mentre cerco di calmarmi.
-Cosa succede, Chris?-
-N...niente. Sto bene...sto bene. Mamma...mi dispiace tanto, mi dispiace tanto...-
-Va bene, va bene. Stai tranquillo. Non sono più arrabbiata. Però non voglio più vederti così. Sei spaventato, lo capisco. Ma ora abbiamo bisogno del vecchio Chris. Il Chris che combatteva la sua paura e la nostra. Rivogliamo il nostro angelo bianco-
La guardo negli occhi, annuisco.
-Sono...sono riuscito a comunicare. Attraverso il mio corpo. Ma ero svenuto, vero?-
-Sì, sei svenuto appena hai finito di curare papà. Abbiamo chiamato un'ambulanza, il dottore ha detto che sembravi esausto- zia Paige mi porge un bicchiere d'acqua.
-Lo ero. Prima di svenire la prima volta, stavo parlando con Wyatt-
-Novità-
-Nessuna. Anche loro stanno cercando di capire chi mi vuole fuori dai piedi>
-O chi ti vuole qui. Per riportare il futuro al male- interviene papà, sedendosi accanto a me -Quel demone voleva costringerti a fare qualcosa. Erano già un paio d'ore che mi teneva in ostaggio. Mi ha intercettato quando stavo orbitando lassù e l'ho sentito parlare-
-Ma cosa c'entrano quegli incubi?-
-Ti hanno indebolito, no?- annuisco. Effettivamente quando mi risvegliavo, era come se avessi davvero subito quello che sognavo, anche se a parte l'ultima volta, non ho mai avuto segni fisici.
-Forse, indebolendoti, sono riusciti a dividerti dal tuo corpo-
-Che...che succede se dovessero distruggere il suo corpo, nel futuro?-
-Rimarrebbe bloccato tra la vita e la morte. Per sempre-
-Potrebbe essere questo il loro piano- dico, calmo. Le parole di mamma mi hanno scosso. Ha ragione. Non devo farmi prendere dal panico o dallo sconforto. Mi mancano i miei, ma i miei sono anche qui. Non devo mai dimenticarlo. -Però ora dobbiamo trovare il modo di ridarti i poteri. Paige, ricordi l'incantesimo che avevi creato per me? Potremmo modificarlo per lui-
-Vado-
-Questo è il Chris che mi piace!-  esclama zia Phoebe -dai, vieni. Cerchiamo quello che vi ha attaccato nel libro delle ombre, magari c'è qualcosa-
-Non in questo tempo. Ho sfogliato quel libro migliaia di volte durante l'anno scorso, ma non c'è. Ormai lo conosco a memoria- resto zitto per un po', immerso nei miei pensieri in cerca di un'idea. Alla fine ho un flash. -Papà, pensi sia possibile che io riesca a mandare una mia immagine mentale al Wyatt del futuro?-
-Tu puoi fare qualunque cosa. È ora che te ne renda conto-
-Devi solo provare. Coraggio. Siamo qua noi a proteggerti se dovesse servire-
Chiudo gli occhi e sgombro la mente, alla ricerca di quel filo che mi lega a mio fratello. Lo prendo, lo rinforzo più che posso, poi prendo l'immagine di quel demone. Gliela mando con tutta la mia forza. Dopo questo non so se avrò la forza di parlargli, e voglio assicurarmi che il messaggio arrivi il più nitido possibile.
“AHIA!” sento la sua protesta nella mia mente, e so per istinto che l'ha detto anche vocalmente
“Wyatt, zitto e ascoltami. Non resisterò ancora a lungo. Cerca questo demone nel libro delle ombre, o dovunque ti venga in mente. Devi trovarlo. Oggi ha cercato di portarti via, qui nel passato. Vuole farti tornare cattivo”
“Papà ha perso i poteri”
“Lo so, glieli ridaremo. Promesso”
“Come posso contattarti?”
“Svuota la mente e cercami”
“Non andartene fratellino!”
“Dì alla mamma... che non mollerò mai...”
Lascio il contatto prima di svenire.
-Acqua...- balbetto. Papà mi porge la bottiglia. Mi attacco a canna, incurante di tutto quello che mi hanno insegnato. In pochi minuti è vuota
-Stai bene?-
-Immagine trasmessa- rispondo -Dobbiamo ridarti i poteri. Anche nel futuro sei umano, e quindi vulnerabile-
-Ho l'incantesimo!- esclama Paige in quel momento. Le tre sorelle si avvicinano l'una all'altra per leggere dal foglietto su cui la zia ha scritto la formula. Io incrocio le dita perchè funzioni.
-Che la magia delle streghe
ascolti il nostro potere.
Questo angelo dai bianchi albori
a noi ora riporti-
Papà orbita e riappare nello stesso punto due secondo dopo

-Bravissime!- grido ridendo e rilassandomi un poco. Prendo Wyatt e lo lancio in aria, prendendolo al volo. Lui ride come un pazzo. È felice. Sente di nuovo il suo papà con lui.

   
 
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