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Autore: SareehK    30/05/2010    1 recensioni
Hogwarts. Cosa succederebbe se al sesto anno Draco Lucius Malfoy trovasse un ostacolo ai piani che suo padre e Voldemort hanno in serbo per lui? E se quell'ostacolo fosse Hermione Jane Granger? | A tutti quelli che avevano letto i primi capitoli e non avevano continuato perchè era scritto in modo pressochè tribale.. spero che adesso non sia più così! PRIMI CAPITOLI RIFATTI
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Hermione, Granger, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WHEN THE GOING GETS TOUGH
Remember to breathe



Ho perso le parole
eppure ce le avevo qui un attimo fa
dovevo dire cose
cose che sai
ligabue

Ci sono persone convinte delle proprie idee, persone che per capire che forse potrebbero esserci altre possibilità, altre idee, oltre alle loro, c'impiegano parecchio tempo. Però ci riescono, a capirlo. E poi, magari dopo altri secoli, ad accettarlo.
Invece altre si rendono conto di ciò pressochè all'istante, però inconsapevolmente. E' come sentire dentro di sè una nuova certezza, il problema è capire cosa essa sia. E a cosa si riferisca. E mai, una di queste persone capisce subito che la nuova consapevolezza riguarda proprio quelle convinzioni ritenute assolutamente stupide. A volte non afferra la cosa nemmeno dopo parecchio tempo trascorso. Alcuni sottogruppi di loro, però, comprendono perfettamente quanto reale sia l'affermazione ritenuta impossibile. Ma non la accettano, e cercano di autoconvincersi del contrario.
Beh, Draco Lucius Malfoy apparteneva sicuramente a questa fetta di gente. Lui aveva capito nell'esatto istante in cui l'aveva vista entrare che Hermione Jane Granger era la Regina di Grifondoro. No, non quello stesso giorno. Lui aveva dovuto fare i conti con questo decisamente molto tempo prima. Dire che se ne era reso a conto ad undici anni appena il cappello si era posato sulla testa di una baby Hermione forse era un attimo azzardato, tuttavia appena aveva cominciato a formare pensieri di senso compiuto, e appena lei era diventata qualcosa di più di una bambina dai capelli crespi.. una strana sensazione lo opprimeva. E non è che lo opprimesse perchè non sapeva a cosa era dovuta. Lo opprimeva perchè lui era perfettamente conscio del motivo.
Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non a Zabini, e neppure a sè stesso.
Seppur avesse nascosto in un remoto angolo del proprio essere la consapevolezza di chi fosse la Granger, in quell'esatto momento, nel suo ingresso nella sala, era balzata fuori di nuovo, all'improvviso, travolgendolo. Ed era per questo che un'espressione di disgusto era andata formandosi sul suo viso. Per questo che probabilmente aveva ancora più voglia di insultarla e rinfacciarle la sua inferiorità.
Strinse i pugni, distogliendo lo sguardo dalla Mezzosangue. Si concentrò invece sul calice di succo di zucca che gli stava innanzi. Ora, era abbastanza logico che nella testa degli Slytherin accanto a lui si formasse una domanda più che lecita: perchè diavolo Malfoy stava fissando il contenuto di quel bicchiere assottigliando gli occhi?
Draco socchiuse appena le palpebre.
Sarà stata la sua camminata.
Li strinse del tutto, quasi a farsi male.
Sarà stata la luce nei suoi occhi.
Digrignò i denti.
O forse, la fierezza che trasudava da ogni suo movimento.
Sbattè un pugno sul tavolo, facendo oscillare il calice e relativa bevanda all'interno di esso.
Maledizione.
Perchè quella visione lo scombussolava così tanto?
Lei era inferiore.
E no, non si pensi che era convinto di esserne convinto quando non lo era. Ne era convinto veramente. Era profondamente radicata in lui, quella convinzione.
- Draco, ci stiamo specchiando anche nel succo di zucca? -
Blaise Zabini osservava l'amico con un sopracciglio innalzato.
Punto uno: Draco Malfoy odiava il succo di zucca.
Punto secondo: Draco Malfoy non aveva ancora toccato cibo.
- Maledetta Mezzosangue.. - sibilò a bassa voce. Soltanto il ragazzo dagli cobalto aveva potuto distinguere le parole una dall'altra, e afferare il senso della frase. Infatti, soltanto lui alzò gli occhi al cielo sbuffando. - Il succo di zucca ha parlato dicendo che è più affascinante di te? - con un amabilissimo sorriso sul volto, il ragazzo continuò a torturare l'altro, veramente interessato alla questione.
- Odio che si metta in mostra quando con il suo sangue schifoso dovrebbe soltanto soffrire e strisciare. - sputò, velenoso, il biondo.
Punto terzo: Draco Malfoy non ignorava le frecciatine acide di nessuno. Mai. Nemmeno le sue. Questo rendeva il tutto ancora più preoccupante e grave di quanto già non lo fosse prima. Blaise si fece improvvisamente serio. Malfoy era veramente alterato.
- Draco.. Lei non si è messa in mostra. - Obiettò, con più tatto possibile ma allo stesso tempo con voce salda e sicura. Bassa, perchè gli altri non dovevano sentire.
- Lei vive. - ringhiò in risposta il biondo, stringendo ancora di più il pugno. Le unghie corte facevano male nella sua carne lattea.
- Forse dovresti darti una calmata, Draco. Dopo. - calcò l'ultima parola. Draco Malfoy non alzava mai la voce, ma quando lo faceva.. beh, la cosa si faceva decisamente difficile. Per questo doveva evitare che scoppiasse. Perchè, oh si, stava davvero per scoppiare.


Ronald Weasley non aveva tatto. Non ne aveva e non ne avrebbe mai avuto. Purtroppo, con persone suscettibili come Hermione Granger questa mancanza si notava eccome.
- 'Mione, qualcosa non va? -
Ecco, questa domanda, posta nell'esatto momento in cui lei si era seduta accecata dalla rabbia.. era fuori luogo come potrebbe esserlo un babbano ad Hogwarts. Peccato che Ron non se ne rendesse conto.
- Certo che no, Ron caro. -
- No, perchè mi sembrava che fossi un pochino nervosa.. - Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Ron diede un morso al croissant alla crema che aveva dinnanzi. Hermione alzò lo sguardo dal piatto di crostatine alla marmellata che guardava con disgusto. Disgusto per il cibo? Lo fulminò con lo sguardo dorato.
Disgusto per Malfoy.
Ma perchè lei lo vedeva anche nel cibo?
Fortunatamente, l'arrivo di Ginevra Weasley allontanò l'alto rischio di disastro.
- Tempismo perfetto, Gin! - borbottò Harry, sorridendo alla rossa e guardando nel contempo di sbieco Ronald. Avrebbe mai capito quando era il caso di tacere?
- Tempismo perfetto per cosa, Harry? Ho semplicemente detto ad Hermione che mi sembrava un attimo nervosa.. Cosa c'è di male? - No, decisamente Ginevra non aveva allontanato nessun pericolo. Ron era veramente incorreggibile.
- Ron, puoi stare zitto, per grazia di Merlino?! - sbottò la sorella, affiancando l'altra Gryffindor per poi afferrare una mela rossa e rotonda dal cesto a centro tavola. - Herm.. - proseguì poi, dandole un'occhiata significativa mentre mordeva il frutto del colore dei suoi capelli. La ragazza annuì debolmente, fissando una tazza di tè davanti a lei. E si, sempre con aria disgustata.
- Ragazzi, io salgo un attimo in dormitorio e vi raggiungo a lezione.. Non ho molta fame. -
Si alzò di scatto, seguita da una Ginny che – poverina! - aveva giusto appena incominciato a mangiare. - Herm, si può sapere cosa è successo? - altro morso alla mela.
- Malfoy. - sibilò in risposta la Grifoncina, scuotendo il capo.
- Piattola, Mezzosangue.. Cosa si dice di me? - una voce gelida, sarcastica, arrivò dritta alle orecchie delle due. Una voce inconfondibile. Il Furetto Platinato, ovviamente.
- Non parlavamo di te. Egocentrico.. - borbottò in risposta Ginny, alzando gli occhi al cielo e senza degnarlo nemmeno di parlarle in faccia. Continuò a camminare, trascinandosi dietro Hermione, che stava contando fino a dieci per non voltarsi e aggredirlo nuovamente. Dietro, Malfoy e Zabini le seguivano. Il primo importunandole, il secondo no. Beh, il secondo era troppo occupato a fissare la gonna della Weasley – decisamente più corta rispetto alle misure originarie – ondeggiare ad ogni suo movimento. Non faceva quasi caso alle parole dell'amico. Fece scivolare le iridi blu cobalto sulle gambe della ragazza, trattenendo un fischio d'apprezzamento. Soltanto dopo un'analisi completa ed accurata ebbe la decenza di prestare attenzione a Malfoy, che, a quanto pareva, aveva recuperato la calma.
- Ah si? E a me che pareva d'aver sentito il mio nome.. -
- Avrai sbagliato, Malferret. Dicono che certi furetti abbiano problemi d'udito, in effetti. - incapace di trattenersi, Hermione parlò prima che Ginny zittisse nuovamente la serpe.
Draco, fulmineo, l'afferrò per il polso. Di nuovo.
- Malfoy, comincio a pensare che il toccarmi per te sia diventata un'ossessione.. - sibilò lei, gelida. E il contrasto tra la freddezza della voce e il calore degli occhi era interessante.
- Ti piacerebbe, Mezzosangue.. - ringhiò lui, in risposta. Occhi grigi le accarezzavano le iridi dorate in uno sguardo impenetrabile.
- E allora, lasciami. - scandì lei, in risposta, senza scomporsi minimamente. Lui, per tutta risposta, accorciò ancora di più le distanze, tirandola a sè con un brusco strattone.
- Non capisci che non ascolterò mai quello che dici? - soffiò, fissandola.
Blaise e Ginny fissavano la scena in silenzio, senza nemmeno osare dire una sillaba.
- Non ti fa schifo, toccarmi? Mollami. -
- Certi trucchetti con me non funzionano.. - sputò tra le labbra lui, stringendo la presa sul suo polso.
Le stava facendo male.
Un gemito di dolore. Strinse ancora di più.
Voleva lasciarle un segno.
Altrettanto bruscamente la allontanò da sè, facendola barcollare all'indietro. Se non avesse trovato l'appoggio di Ginny, probabilmente sarebbe caduta. Un'ultima occhiata, altezzosa, prima di far cenno a Zabini di seguirlo verso le scale. Diretti ai dormitori?
No, la prima lezione era Pozioni. Con i Gryffindor. Con loro. Quando la riccia se ne rese conto, trattenne a stento un'imprecazione. Si liberò dalla presa di Ginny, scansandola e seguendo le Serpi verso l'aula di Piton. La rossa alzò le spalle, scuotendo il capo. Avrebbero parlato, dopo.


La lezione di Severus Piton non si poteva di certo classificare tra le preferite dagli studenti di Grifondoro. Il motivo principale era il fatto che durante quelle due ore ogni cosa sottolineava che quello era il regno delle serpi. Erano nei sotterranei e gli Slytherin erano i preferiti del misterioso uomo dalla notte dei tempi. Se c'era qualcuno che non tormentava mai, che non rimproverava per un ritardo, che non ammoniva per una mancata risposta e che non aveva quasi mai un'insufficienza nella materia, erano i Serpeverde. Logicamente, era la materia che i serpenti amavano di più.
Rosso e oro alla destra del professore, verde e argento alla sinistra.
Uno schieramento che non si modificava, mai.
Il trio dei miracoli era sempre in prima fila. Non di certo per volere di Harry e Ron, che dal canto loro avrebbero preferito restarsene nel retro dell'aula, quanto più perchè Hermione voleva stare lì e loro avevano bisogno di lei per evitare di rimanere sempre fregati da Piton.
Stranamente quel giorno regnava un silenzio incontrastato e il direttore degli Slytherin parlava spiegando l'argomento senza alcuna interruzione.
- .. per questo motivo la Felix Felicis .. -
Altrettanto strano era il fatto che Hermione Granger non stesse ascoltando. Nè tantomeno prendendo appunti di quanto diceva Piton. Aveva la piuma puntata sul foglio di pergamena, dove si stava allargando una macchia scura di inchiostro e lo sguardo fisso su di essa, senza però far nulla per evitare il piccolo disastro.
Non le aveva mai dato così tanto fastidio, Draco Malfoy.
Invece non faceva altro che tormentarla.
Probabilmente perchè erano costretti a vedersi per pulire lo studio.
Però era successo una volta sola.
Eppure..
L'aveva marchiata.
E quel segno non le dava poi così fastidio. - Signorina Granger, sarebbe così gentile da ripetere quanto ho appena detto? - la voce di Piton le risuonò sibilante nelle orecchie. Gelida.
- No, io lo odio! - esclamò la Prefetta Gryffindor, sbattendo un pugno sul banco di legno.
No, non si riferiva affatto al discorso fatto dal professore.
- Dieci punti in meno a Grifondoro, Granger.. - sibilò nuovamente Piton, riprendendo soddisfatto la spiegazione.
Merda.
Merda merda merda.
Quel dannato furetto le stava decisamente complicando la vita.
E dietro, lo stesso furetto, ghignava compiaciuto di quanto appena accaduto, estremamente convinto che la causa della distrazione della mezzosangue non era altri che lui.
- Sperando di non inceppare in altre.. - Piton a quel punto aveva lanciato un'occhiata significativa ad Hermione – spiacevoli situazioni, vorrei che provaste a realizzare la pozione. Per ricapitolare, gli ingredienti sono sulla cattedra.. E, per cortesia.. evitiamo impiastri. - gelido, l'occhiataccia questa volta era diretta prima a Neville, e poi ad Harry e a Ron. Battè due volte le mani, come segno di inizio lavoro.
Ron diede una gomitata ad Hermione.
- Herm, hey Herm.. non è che posso fare esattamente quello che fai tu? -
- Eh?! - confusa, la ragazza scosse il capo. Inutile dire che non aveva capito assolutamente niente del discorso del professore. Tuttavia, l'ennesimo sguardo da parte di quest'ultimo le intimò di cominciare la pozione. Aprì il libro di testo. Se Ron non le avesse dato un'altra leggera spinta, non si sarebbe nemmeno accorta del fatto che il libro, ahimè, era al contrario.
Tuttavia, la cosa non sfuggì a Draco Malfoy, che giusto in quell'attimo le stava passando di fianco per andare a prendere l'occorrente.
- Granger.. sta diventando un vizio quello di leggere i libri dalla parte sbagliata.. ne deduco che sei diventata piuttosto abile. - ghignò, sfottendola apertamente. Senza lasciarle possibilità di replica, si allontanò velocemente dalla ragazza, che ahimè, non gradì particolarmente l'intervento del serpeverde. Tantè che per la rabbia gettò nel calderone le prime cose che le eran capitate sotto gli occhi – ingredienti sbagliati presi da Harry – senza preoccuparsi delle conseguenze o di cosa avrebbe creato.
Mossa decisamente azzardata.
Il calderone esplose all'improvviso, cospargendo la Gryffindor di un sottile strato di liquido ambrato. Liquido ambrato che logicamente non c'entrava un tubero bollito con la Felix Felicis.
- Granger! Altri venti punti in meno a Grifondoro, e per l'amor di Merlino.. Si allontani da quell'impiastro.. Ricominci tutto.. - lo sguardo del professore saettò sulla classe, e con una smorfia poco felice della cosa, notò che l'unico posto libero era quello accanto al suo pupillo, Draco Malfoy, nell'ultima fila a sinistra, ormai posto fisso del biondo, di Blaise Zabini e di Theodore Nott, assente alla lezione per motivi sconosciuti ai più. Ma questo, per il momento, non ci interessa. - là. -
Piton terminò il discorso con una evidente smorfia di disgusto. Hermione, non era molto più contenta della cosa di quanto non lo fosse il suo professore. Senza spiccicare una parola, si alzò e mento alto si diresse verso il posto accanto allo Slytherin più amato dalla fauna femminile di Hogwarts.
- Mezzosangue, vedi di darti una ripulita prima di sederti qui.. Non vorrei essere contaminato da altre sostanze più di quanto non ci pensi il tuo sangue sporco, a macchiarmi.. - mormorò la Serpe, con un ghigno poco promettente sul volto costantemente pallido. Sembrava che il sole su di lui non avesse effetto nemmeno in estate. La sua melanina non doveva funzionare correttamente.
- Strano, non mi era parso t'importasse molto di essere contagiato dalla mia impurezza prima, o ieri sera. - ringhiò lei in risposta, mentre con la bacchetta si ripuliva da ciò che era rimasto della sua pozione.
All'affermazione della ragazza, rispettivamente quattro paia di occhi si voltarono verso di lei con cipigli interrogativi.
Blaise Zabini non si preoccupò di nascondere la sorpresa, dischiudendo appena le labbra con un sopracciglio inarcato, prima di spostare le iridi blu cobalto su Draco.
- Ragazza, la tua affermazione era piuttosto equivoca.. - mormorò l'italiano. Ci sarebbe stato bene un piccolo fischio, ma Blaise lo trattenne – non era forse il secondo della giornata?
Quanto detto da lui era ampiamente condiviso dalle restanti iridi: Daphne Greengrass, Pansy Parkinson e Millicent Bullstrode, che si erano voltate dalla fila davanti a quella dei ragazzi con un'espressione altrettanto stupita.
Un gelido sguardo di Draco bastò perchè tutti ritornassero in silenzio al loro lavoro.
Era lui il capo. Solo e soltanto lui.
Hermione arrossì, resasi improvvisamente conto di quanto potessero suonare ambigue le sue parole alle orecchie delle serpi. Imprecò silenziosamente.
- Ti ho già detto, mezzosangue, che quello che ho fatto era frutto del mio desiderio di non seguire affatto le tue parole. -
- Quindi se ti dicessi di fare la pozione, tu non la faresti? -
- Non immaginavo fossi tanto tarda nell'apprendere dei concetti. Ti ripeto che i tuoi giochetti con me non funzionano. Esattamente come Potty non può ingannarmi con i suoi trucchi sulla scopa, i tuoi giri di parole e i tuoi tentativi di farmi cadere in piccole e insulse trappole.. non hanno presa su di me. - replicò, tranquillo. Lei fece per aprire bocca, evidentemente intenzionata a rispondere, ma Piton, appena vista spalancare le labbra con astio, l'aveva richiamata con uno sguardo gelido, che se fece rabbrividire lei di rabbia, provocò un tremolio sospetto anche in Malfoy, che però non si poteva ricondurre allo stesso motivo. Tremava nel tentativo di reprimere un ghigno inopportuno, il bastardo.
Hermione abbassò lo sguardo, ignorando uno scatto omicida che avrebbe visto il biondo come protagonista di violente torture.
Nuovamente tentò di portare a termine la pozione.
Nuovamente stava per combinare danni.
Fortunatamente non successe, e tutto grazie a Draco.
- Devi mescolare con tre giri a destra, non a sinistra.. - aveva puntualizzato stizzito, con aria parecchio annoiata. Con l'aria di chi è costretto a dire cose ovvie. Il punto però era proprio questo. Lui non era stato affatto costretto.
- Mezzosangue, essere in grado di leggere non è un requisito opzionale. - aggiunse ghignando, mentre terminava la sua Felix Felicis e versava il contenuto in una piccola ampolla trasparente. Si alzò e con la sua camminata terribilmente elegante, estremamente.. sexy, si avviò verso il professore, consegnandogli il compito.
Hermione, fissava in stato di catalessi il ragazzo che tornava verso le retrovie dell'aula, senza nemmeno respirare. Stava trattenendo il fiato?
- Sapevo che Draco era considerato un gran bel.. fustacchione, ma di certo non talmente tanto da tenere Hermione Granger in apnea. - Hermione strinse le palpebre. Uccidere gli Slytherin era illegale, vero?
Non aveva nemmeno parole. La voce sarcastica non apparteneva ad altri che a Blaise Zabini.Da brava serpe, non si era lasciato sfuggire l'occasione. E Draco Malfoy era abbastanza vicino per riuscire a sentire ciò che l'amico aveva appena affermato. Con un sorriso sghembo – irriverente – mentre si chinava per sedersi al suo posto, sfiorò i capelli ricci di Hermione con le labbra, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Il ghigno non era ancora scomparso dal viso pallido, anzi, permaneva leggiadro su quei lineamenti induriti dal tempo, dalle circostanze.
- Ricordati di respirare, mezzosangue. -

***

buon dì ragazze *-* scusate l'enorme ritardo, chiedo perdono in ginocchio! vi ringrazio per le recensioni e un grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite o tra le seguite! un bacio e anche se non obbligandovi, vi prego di lasciare un commentino! :) xx
  
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