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Autore: Artemis- sama    31/05/2010    7 recensioni
Il giorno in cui il suo sguardo incrociò i suoi occhi blu... fu una freccia a colpirlo al cuore... Forse una freccia scagliata da Cupido.
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Attenzione!!! Storia in Revisione.
Primo Capitolo Revisionato!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il clima di Grecia non era mai stato tenero sulle temperature.
Era gennaio, eppure il sole bruciava come se si fosse stati in pieno Agosto; le rocce rendevano quasi più afoso il territorio del Grante Tempio, intervallandosi unicamente a degli sprazzi di verde, considerabili le vere oasi.
Nei pressi di un laghetto poco distante dalla zona delle Dodici Case, un ragazzo bruno e dalla pelle lievemente abbronzata si stava allenando e, a tratti, conversava con un altro lievemente più basso, ma i cui tratti del viso tradivano la somiglianza.

A: Certo che fa caldo oggi...
M: Non me ne parlare, non fosse che ci sono abituato mi sarei trasferito in qualche landa desolata della Siberia!
A: O in casa di Camus che ricorda tanto una ghiacciaia.
M: Credimi che oggi non disdegnerei per nulla qualche grado in meno.
A: Anche intavolare qualche conversazione filosofica con la persona più taciturna di tutto il Grande Tempio?
M: ... no forse no ahahah non penso riuscirei a reggere un'ora
A: Eddai, ormai stai diventando un eremita pure tu, sempre ad allenarti o in missione.
M: La Dea richiede dedizione costante, fratellino. E poi di cosa ti lamenti? Dovrei offendermi io, visto che ti vedo la metà del tempo da quando stai con Marin. Povera che ti sopporta ahahahahahah

Aiolos schivò un buffetto al braccio da parte del fratello, continuando a ridersela amabilmente. Erano davvero sparuti quei momenti passati assieme e, da quando erano tornati in vita, stavano tentando di recuperare gli anni di separazione che li avevano tenuti lontani. Avevano imparato a conoscersi e, man mano che il tempo scorreva, si scoprivano davvero simili.

A: Credo che sia per la nostra morte... Non è riuscita a sopportarla una volta, se sparisco di nuovo mi verrebbe a cercare nel paradiso dei cavalieri solo per tirarmi dietro padelle, armatura e ogni tipologia esistente di arma contundente.
M: Anche questo è indice di affetto. L'amore si sviluppa sotto molti punti di vista fratellino e tu sei fortunato ad avere conosciuto anche questo lato.

Il maggiore posò fraternamente una mano sulla spalla del più giovane sorridendo placido; augurarsi e sperare il meglio per gli altri era la più alta forma di amore che qualcuno potesse provare e, da un cavaliere di Athena, era una dote rara, non di facile apprendimento, ma che arricchiva l'anima oltre ogni misura consentita.
Fu in quel momento che, nella lontananza del viottolo, comparve la figura di Marin, venuta quasi sicuramente a cercare Aioria il quale, dopo aver fatto cenno al fratello, corse verso la ragazza abbracciandola e scomparendo nella direzione opposta.

M (fortunato lui ahahahahha certamente è il più indicato tra i due ad avere una compagna fissa)

Un sospiro si levò dalle labbra del Sagittario, che andò con la mente per un attimo a qualche mese prima quando, così per caso, si era messo con altri cavalieri, a parlare di donne. Erano le classiche chiacchiere tra commilitoni, a chi piaceva la tipa timida, a chi quella più diretta... Quando avevano chiesto a lui la sola risposta che aveva saputo dare era stata "non ho un tipo ideale, ma il giorno che mi innamorerò sarà perchè avrò incontrato due occhi che mi racconteranno la più bella storia al mondo". Qualcuno ci aveva riso, qualcun altro, invece, aveva persino annuito accostandosi al suo pensiero. Fu proprio in quell'occasione che lo stesso Aioria, aveva sorriso guardando poco lontano la stessa Marin chiacchierare con altre sacerdotesse.
Nel ricordare quell'episodio si sedette sotto l'ombra di un albero per ritrovare uno sperato sollievo dalla calura del giorno, quasi assopendosi nella tranquillità del luogo.
A interrompere, seppur non bruscamente, l'istante fu un lontano e cristallino canto, che si levava nell'aria quasi pari al cinguettìo di un uccellino, dando l'impulso alle palpebre del cavaliere, che andarono a schiudersi mirando la direzione da cui giungeva il suono. Il sopraggiungere della voce, sempre più vicina, fu il sottofondo al muoversi di una figura di ragazza che con molta serenità deviò dal sentiero avvicinandosi alle sponde del laghetto, sporgendosi in avanti per rinfrescarsi il volto. Difficile non rimanere estasiati da quella figura atletica e slanciata, il cui viso era contornato da lunghi e mossi capelli ramati, che il sole a tratti schiariva a disegnare dei filamenti dorati nel loro insieme.

M: (chissà chi è, in pochi si avventurano in questi luoghi)

Pensò il cavaliere alzandosi per avvicinarsi alla giovane che continuava ad essere oggetto di studio, in primis per la tunica da caccia color beige che indossava, di chiara fattura greca e in secundis per la faretra e l'arco che portava sulla schiena.

M: Posso aiutarla, signorina?

Chiese cortesemente fermandosi a non troppi passi da lei che, sobbalzando lievemente si voltò verso di lui rivelando i contorni eleganti del suo viso, impreziositi da due iridi color blu zaffiro, sorpresi ma al contempo profondi e decisi.
La giovane fece un lieve inchino con la parte superiore del corpo prima di proferire parola.

D: Chiedo scusa, non pensavo ci fosse qualcuno qui.
M: In effetti sono in pochi a frequentare questi luoghi o ad avventurarsi senza conoscerli. Devo dedurre che tu non sia qui per caso o per un'escursione.
D: In effetti no... Sto cercando il Grande Tempio so che è in questa zona.
M: (non ha intenzioni ostili, devo dedurne che la sua presenza sia per un addestramento, la sua arma non mi lascia immaginare molto altro) Sì, devi proseguire per questa via, ma non potrai andare molto oltre senza palesare le tue intenzioni.
D: Ho una missiva firmata da Lady Kido. Devo iniziare l'addestramento come cadetto, ma non ho altre istruzioni... L'unica mia preoccupazione è che so per certo ci voglia qualcuno che mi conduca oltre le Dodici Case.

Micene sorrise annuendo.

M: Esatto, senza il permesso dei difensori dei Templi dello Zodiaco non è possibile andare su... per tua fortuna sono uno di essi e posso accompagnarti, abbiamo la medesima destinazione. Mi presento, sono Micene di Sagitter, Cavaliere che presiede alla Nona Casa.

La ragazza si bloccò sorpresa, inchinandosi di nuovo e questa volta più profondamente.

D: Chiedo scusa, sono imperdonabile a non aver riconosciuto uno dei Cavalieri più importanti e... ah scusa ti ho dato del tu, ehm... scusaTE. Mi chiamo Danae Mykonos...
M: non servono tutti questi formalismi, dammi pure del tu
D: Certamente, scusatemi... scusami...scusatemi... scusa scusa scusaaaaa

Il ragazzo continuò a sorridere, cercando di non scoppiare in una colossale risata; già altre volte gli erano capitate situazioni analoghe dove degli ignari discepoli e cadetti finivano costantemente per prostrarsi ai suoi piedi quasi dovessero fondersi col terreno.

M: Puoi alzarti, serena

La ragazza, quasi bordeau in volto, alzò lo sguardo su di lui annuendo e, stirando le labbra in un lieve sorriso iniziò a seguire la sua inaspettata guida

M: Quindi non ti hanno ancora detto a chi sarai affidata?
D:  A dire il vero no, so solo che in me si è palesata una energia... un cosmo latente, pertanto hanno ritenuto il caso che venissi addestrata per capirne qualcosa in più.
M: Capisco, la scelta è stata saggia. Un potere del genere, se non si sa gestire, può essere un grosso problema...
D: Sì, la mia famiglia è da sempre devota ad Athena, mio padre era un soldato proprio qui. Poi conobbe mia madre e... beh, ora sono io qui.

Un lieve sorriso del ragazzo, mentre la giovane si ammutoliva seguendolo con riverenza e rispetto, tenendo lo sguardo a mezz'aria e osservando come il paesaggio mutava, per palesarsi nel piazzale antistante le Dodici Case che, come poche volte, erano silenziose.

M: Oggi in molti sono in missione pertanto sarebbe stato un bel problema per te salire... ricordati sempre. Chiedi il permesso prima di entrare o, in alcuni casi, potresti non trovare la reale uscita.
D: Sì! Certo! Ehm...lo farò, promesso...

I gradini erano molti, forse davvero estenuanti per chi non era abituato o chi non si muoveva alla velocità della luce, tanto che verso la Nona Casa la ragazza iniziò a rallentare un poco, cercando di non risultare troppo fiacca.

M: possiamo fermarci se vuoi, non tutti riescono a salire allo stesso ritmo la prima volta. Alcuni ci si sono addestrati anni facendo su e giù...
D: Vi ringr...Ah scusa scusa,...volevo dire, ti ringrazio, ma se vado a questo passo dovrei arrivare senza problemi.

Un lieve cenno di assenso e ripresero la scalinata sino a giungere, infine, alle porte del Tredicesimo Tempio che li accolse nella sua frescura e nella sua eleganza.

D: (Wow! E' stupendo e.... solenne. Si  sente una insolita pace provenire da questo luogo, ancora più che in alcune delle Case che abbiamo passato)

Altri passi e, finalmente, la ragazza potè ammirare la sala delle udienze ove, seduta sullo scranno in marmo, sostava una ragazza giovane dai lunghi capelli viola e dal candido vestito, inframezzato da intarsi metallici in oro e che, nelle mani, stringeva uno scettro.
Entrambi si inginocchiarono a colei che, dopo poco, gli fece compostamente cenno di alzarsi.

A: Benvenuta al Grande Tempio... devi essere la recluta che attendevamo
D: Sì, Signora. I miei genitori mi hanno mandato appena ricevuto la missiva, spero di non averci messo troppo tempo
A: L'importante è che tu sia giunta non appena l'energia si è fatta viva. Qui avrai la conoscenza per gestirla e diventare quello che sei destinata ad essere
M: Milady...permettete?

Athena annuì.

M: Mi avete convocato per una missione?
A: Micene, tu sei uno dei più leali e propensi alle missioni. Ti ho chiesto molto in questo periodo di pace, affinché essa possa perpetrare per molti, molti anni. Ora desidero che tu possa aiutare questo Tempio a ritrovare tutti i suoi figli... pertanto ti affido questa ragazza. Addestrala e aiutala a gestire il suo potere.

Il ragazzo si mise sull'attenti.

M:Certamente, come Athena comanda.
A: Danae, come saprai la mia legge per molto tempo ha designato che le donne forgiate guerriere portassero una maschera a celarne il volto. E' un'usanza che sta cadendo in disuso, pertanto tua è la scelta di averla o meno... ma nel caso tu voglia perpetrare questa tradizione mi aspetto che tu sappia a cosa andrai incontro. Quell'ornamento dona due scelte a chi la indossa e due fati a chi vede le fattezze della portatrice.
D: Signora... chiedo umilmente di poter continuare a mostrare il mio volto. Questo non cambierà il rendimento e la fedeltà verso di Voi.
A: Ne sono sicura... Micene a te affido il resto.
M: Come desiderate...Danae, prego.

La ragazza seguì il cavaliere portando con sé il bagaglio che aveva e, assieme, iniziarono a scendere per le scale diretti verso la Nona Casa.

D: Quindi ora ti chiamerò Maestro?

Micene ridacchiò divertito.

M: In pubblico sì ahahahah tranquilla. Allora, per comodità verrai ospitata nella mia dimora, sarà più semplice per entrambi. Poi avviserò gli altri Cavalieri della tua presenza in modo che potrai salire e scendere senza dovermi per forza avere dietro.
D: Sei molto gentile... posso fare qualcosa per...cioè ripagare la mia permanenza?
M: Fin quando non sarai Saint vivrai con me, ma ci sono le attendenti che si occupano di pulire e del resto... Quindi non ti preoccupare di qualsiasi cosa abbia a che fare col casalingo, concentrati sul tuo compito qui.
D: Sì!

La Nona Casa, nella parte più interna, non era come lei si sarebbe aspettata. Seppur spartana sotto certi punti di vista, aveva molti confort moderni, comprese le prese elettriche. Le venne mostrata la stanza che era un vero tripudio di colori bianco e blu, un chiaro richiamo alla Grecia e decisamente rassicurante. Lì venne lasciata, a disfare il borsone e a rinfrescarsi mentre lui andava nel salone a controllare l'attendente che aveva appena terminato di preparare la cena e che, con un inchino, si sarebbe congedata di lì a poco.
Danae ricomparve poco dopo con un lieve sorriso.

M: Forza ceniamo, avrai fame
D: Un poco sì, il viaggio è stato lunghetto in effetti
M: Raccontami un po' come hai scoperto il tuo potere

Fece il ragazzo sedendosi con lei e iniziando a consumare la cena con tutta calma.

D: Guarda, non saprei con esattezza. Parto dal principio... mio padre dopo essersi sposato con mia madre, si è trasferito con lei nella città natale dei miei nonni materni, Corinto. Non mi hanno mai fatto mancare nulla e, anche se mamma voleva rendermi una ragazza a modo, ha comunque acconsentito che papò mi insegnasse un po' di combattimento base. Lui è molto bravo con l'arco e a  me ha sempre affascinato come arma. E' tutta la tranquillità che si respira, sai quando sei bel bosco e miri a una preda, ma non è solo quello. E' il muoversi silenziosamente ed entrare quasi in contatto con la natura stessa... mi ha quindi insegnato. Due settimane fa è successo che, nel mezzo di una battuta di caccia, un orso sia spuntato dal nulla e si sia avventato su di me e su mio padre. Non so... è come se, nella mia impotenza io abbia voluto oppormi a una morte certa e BUM...un'esplosione. Io sono svenuta e mi sono ritrovata nel letto...a quel punto mi è stato spiegato tutto. Papà ha riconosciuto in quell'energia il Cosmo, perchè molte volte aveva veduto i Saint usarlo. Ha scritto al Grande Tempio e gli è stata data come risposta la tempestiva richiesta che io venissi qui.
M: In molti lo esternano così la prima volta, soprattutto se non nascono in queste terre... Tranquilla, nulla di grave, ti insegnerò a gestirne il potere. Trovo quasi bizzarro l'insieme di coincidenze che si sono succedute in questo periodo e con oggi è l'apice decisamente.
D: In che senso?
M: Ti spiego. Dopo la nostra rinascita, dopo la guerra con Hades, Athena ha donato altre armature alla sua causa. Ora ve ne sono altre Dodici, in parte in argento e in parte con intarsi in oro, generate per essere una versione ridotta delle nostre. Trovo curioso come si sia risvegliata la tua energia e proprio tu sia stata affidata a me. Eh, i fili del fato che le Parche tessono sono quanto di più misterioso vi sia.
D: ...rinascita? Sei morto?

Micene annuì bonariamente.

M: Il destino di un Saint è proteggere Athena e la sua causa con la vita. La mia esistenza è di colei che brama la giustizia nel mondo e sì, sono morto  per questo...ma lo rifarei altre mille volte.

Il fuoco del paladino, era quella la fiamma che vibrava nelle iridi scure del Cavaliere d'Oro, la stessa che la ragazza stava osservando quasi con ammirazione e orgoglio, sia per essere al cospetto di un grande guerriero sia di essere stata scelta come sua allieva.
Un sorriso di lei e lui che ricambiò.

D: E', particolare sentire parlare qualcuno così.
M: Sentirai altri affermare la stessa cosa tranquilla ahahahahah
D: Da cosa inizieremo?
M: Dal tuo corpo

Danae arrossì di colpo mentre lui, resosi improvvisamente conto della frase uscita parecchio male mise letteralmente le mani avanti scuotendole.

M: Non intendevo...cioè scusa, non è il caso...cioè sei una bella ragazza ma non... ok sto zitto (che figura che ci ho fatto, questa è colpa di quei due scellerati di Milo e Death Mask)
D: No no no, scusa tu sono io che...cioè non volevo intendere che tu avresti, sì insomma...spiega pure io...io mangio ecco!

Fece lei iniziando a mangiare guardando la minestra nel suo piatto come se fosse stata la cosa più interessante al mondo.

M: Quello che volevo dire e scusami ancora, è che come hai constatato tu stessa, usando il potere di colpo sei svenuta. Questo è perchè il tuo fisico ancora non è pronto a usare il Cosmo, deve essere preparato. Pertanto dovremmo darti una rinforzata e poi inizieremo a lavorare su questo potere.
D: Va bene...
M: Finisci la cena e vai a riposare, domani inizieremo presto

Un cenno di assenso e la ragazza si incamminò verso la sua stanza, crollando sul letto a guardare il soffitto.

D: (che idiota che sono, per un attimo ho addirittura pensato che... Athena perdonami il pensiero poco casto che ho avuto. E' un bel ragazzo, ma non è per questo che sono qui. Ho un compito da assolvere e... la mia causa da perpetrare è l'addestramento)

Convinzioni, quelle della ragazza, che cercavano di assimilarsi al suo animo ma non dissimili da quelle che stavano passando per la testa di Micene, sdraiato nel suo letto nella stanza di fronte a quella di lei.

M: (un malinteso che abbiamo risolto mettendoci una bella pezza sopra. Dico io, ma si può? Forse è proprio vero che a furia di missioni e vita solitaria sto cominciando a invecchiare. Certo che.. è difficile perdersi in quegli occhi e in quel sorriso... Dannazione Micene, è tua allieva e devi addestrarla a quello che è destinata. Già, una nuova Saint... Finalmente vedremo il palesarsi di una nuova generazione in questi luoghi... sto parlando come un vecchio decrepito, tra un po' me ne andrò pure io a Goro Ho assieme a Doko o in Jamir con Sion a bere té verde e a discutere dei secoli che passano. Questo sì che è un quadro devastante ahahah)

Una risata interna quello del ragazzo che lo accompagnò tra le braccia di Morfeo negli stessi istanti della sua allieva.

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Angolo Autrice.

Il primo capitolo finalmente è stato revisionato! Spero sia di vostro gradimento ^^


   
 
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