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Autore: I__Freddi    31/05/2010    6 recensioni
"Scelsi lui, e l'altro scomparve..." intrigante? xD è la nostra prima ff insieme, speriamo vi piaccia =) ( ci saranno vari litigi ed incomprensioni tra gli autori, ma la storia ANDRà avanti!! :P) Ps: è una EDWARD/BELLA
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Good evening/morning/afternoon guys!! Siamo tornati con il nuovo capitoloooo!! Felici, vero? ( speriamo, incrocio le dita). Comunque, spero che questo V capy vi piaccia.
Ps: recensite, per piacere, non vorremmo obbligare nessuno, però ci farebbe piacere ecco. ( senza contare che prendete punti)
Capitolo V
“Oh santa polenta…”
Non ne potevo davvero più. Renèe mi aveva costretta a pulire tutta, e sottolineo tutta, casa mia per la cena della sera. Ed era pressoché inutile tutta questa attenzione, dato che casa nostra era praticamente linda e pulita, se non pure profumata. Cioè, se guardavi il mio pavimento ti potevi specchiare! Ma a mia madre non bastava, no! Infatti, stavo passando la cera per circa… la decima volta!
Sbuffai, passandomi una mano sulla fronte, appoggiandomi al manico dello spazzolone per i pavimenti. Avevo una mezza idea di conficcarmelo in gola, così avrei messo fine a quel tormento, ma, di certo, non era la cosa migliore.
<< Bella! >> mi chiamò mamma, dal piano superiore. Io corsi su, allarmata dal suo tono quasi spaventato.
<< cosa c’è?! >> chiesi, appoggiandomi allo stipite, col fiatone.
<< camera tua è un disastro, farai una figuraccia con Jessica! Vuoi fare una figuraccia con Jessica? Be’, io no: quindi, pulisci. Subito! >>
<< mamma, è praticamente scintillante la mia camera, talmente è pulita! >> esclamai, esasperata.
<< ma guarda quanta polvere! >> indicò un ripiano del mio scaffale, dove sulla superficie ci si poteva sempre specchiare.
<< dove? >> chiesi, alzando un sopracciglio, scettica.
<< dappertutto, Bella! io non voglio far figuracce, quindi... ti prego, ti scongiuro, tesoro di mamma, aiutami a non far brutta figura con Helen: sai quanto me che è una pettegola. Io non voglio passare per la ‘Renèe con la casa in disordine’, capito? Ne va della mia reputazione da casalinga. >> e fece la sua rinomata arma segreta. Ah, quindi era solo una questione di stima… be’, non che a me importasse molto delle voci che avrebbero messo in giro le due Stanley, ma non volevo che mia madre ci stesse male, per cui…
<< eh va bene, migliorerò la perfezione. >> concessi, anche se un po’ di malavoglia.
<< grazie tesoro! >> e mi abbracciò, stritolandomi.
Poi, ricominciai il lavoro.
Certo che quella giornata era partita decisamente bene, ma stava continuando assolutamente male.
Mmm! Possibile che quel giorno continuassi a pensare a lui?! Non riuscivo a togliermelo dalla testa, porca miseriaccia! Era frustrante, perché orgogliosa com’ero, odiavo sentirmi dipendente da qualcuno, specie se di un ragazzo! Che per altro, era un quasi totale sconosciuto. Un bellissimo sconosciuto, era da ammettere.
Ma era malsano continuare a pensare a Edward, non sapevo nemmeno se l’avrei rivisto! Non volevo farmi illusioni, fantasie o robe del genere: ripeto, assolutamente malsano.
Francamente, però, all’inizio credevo che fosse solo un dongiovanni, un gigolo, uno sciupa femmine… ( oh, insomma, s’è capito! ) invece, era una persona davvero simpatica, forse un po’ presuntuosa, ma comunque seria e profonda. Praticamente, una sorta di principe azzurro - in rosso. In sintesi, l’uomo che ogni donna vorrebbe avere accanto a sé. Ma anche vicino come buon amico, credo che sarebbe bastato.
Fatto sta, che ero ancora un po’ scocciata: non mi sembrava giusto che pagasse lui, invece alla fine l’aveva fatta franca, lasciandomi come un’interdetta in mezzo alla strada.
Mi sfiorai la guancia alla quale aveva dato un bacio. Mi sentii avvampare, arrossendo a più non posso.
“basta pensare a lui! B-a-s-t-a!!” m’imposi, e poi ripresi a concentrarmi su ciò che facevo.
*******
From Jessye: Ehi Bella stiamo partendo adesso da casa nostra. Baci, Jess.
Lessi il messaggio, e informai mia madre.
<< cosa? Ma… ma… NON E’ ANCORA PRONTO!!! >> stava davvero impazzendo. Pur di non far brutta figura davanti alla sua amica e alle altre casalinghe della città, stava facendo l’impossibile. Certo che con la stramberia di mia madre, anche ciò che non ci si immaginava di fare, veniva compiuto magicamente!
<< mamma, rilassati, sta’ calma. >> intimai, e risposi alla mia amica.
From Bella: okay, vi aspettiamo.
Cinque minuti dopo, il campanello suonò, annunciando l’arrivo delle due Stanley.
<< oddio, oddio, oddio! Che me la mandi buona! >> mormorò tra sé mia madre. Era partita del tutto, completamente fuori.
Dato che mia madre continuava a pregare, mi decisi io di aprire la porta.
<< ciao Bella! >> esclamarono le due.
<< Renèe! >> Helen corse ad abbracciare mia madre. << ma che casa splendida! Mm, senti Jessye, che buon profumo! >> esclamò. La mia amica inspirò, per poi concordare. << davvero ottimo! >>
<< ah, Bella, devo farti vedere il vestito che ho comprato stamattina! >> esclamò, e mi accorsi della borsa che teneva in mano.
<< oh, Helen, mi dispiace, ma sarà pronto tra qualche minuto. >> disse mia madre.
<< oh, non preoccuparti cara, così ti anticipo un po’! >> e a braccetto, andarono in salotto.
<< vieni, Jess! >> e la portai in camera mia.
<< uuuh, che bella stanza!! >> commentò. Io la ringraziai, poi ci sistemammo sul mio letto.
<< Bella. >> cominciò poi, seria. Io mi feci attenta. << ho da dirti una cosa sensazionale. >>
<< che cosa? >> chiesi, curiosa.
<< non ci crederai mai! STO USCENDO CON MIKE!!!! >> esclamò su di giri. Urlammo entusiaste insieme, io forse con un po’ troppa enfasi. E forse Jessica si accorse che non m’importava particolarmente. Allora, per rimediare, rincarai la dose, un po’ più convincente.
<< ma è fantastico, Jess! Finalmente si è accorto di quanto tu sia fantastica! Oh, quanto sono felice per te! >> lei si aprì in un sorriso smagliante.
<< davvero sei contenta? >> chiese con un luccichio negli occhi. Si, be’, un po’ ne ero contenta. Con tutte le pene che aveva passato per farsi notare da lui, bisognava rendergliene conto.
<< certo, siete una bella coppia! >> e su questo, ci avrei giocato una mano: due petulanti si completano. ( ovviamente)
<< oh, grazie!! Lo credo anche io! stiamo proprio bene insieme! >> commentò con la sua solita modestia.
<< e tu, Bellina – mi scrutò attentamente- frequenti qualcuno? >>
<< io? no, no, assolutamente. >> ero sincera, io non avevo nessun ragazzo.
<< non c’è nessuno che ti interessi? >>
<< no, Jess. Davvero, cosa… cosa te lo fa pensare? >> balbettai, arrossendo.
<< oh, niente: semplice curiosità… ma sei sicur… >> non fece in tempo a formulare il pensiero che mamma ci chiamò per la cena. Scendemmo e ci accomodammo a tavola, pronte per affrontare una cena all’italiana: lasagne!
*******
<< davvero squisito, Renèe! >> commentò Helen. << ora, che ne dici di tuffarci nel mondo del parto?! >> chiese emozionata. Aiuto…
<< si!! Ci sto collega! >> mia madre era più rincitrullita della precedente.
<< mi unisco anche io a voi, mi sembra interessante! >> e volarono in salotto, di nuovo, lasciandomi sola con le stoviglie sporche.
“brutte befane…ma certo, lasciamo sola Bella! tanto ormai è diventata la cameriera di turno oggi!” pensai, innervosita. Sbuffando come una locomotiva cominciai a sparecchiare, tornando inevitabilmente a Edward col pensiero. Che nervoso!
Buttai poco delicatamente i piatti nell’acqua calda, schizzandomi un po’ addosso. Mannaggia! Iniziai a passare la spugna sui piatti, togliendo i resti del cibo.
Poi passai ai bicchieri, ed infine presi ad asciugare il tutto.
Ben, il mio migliore amico, mi mandò un messaggio, ma nel rispondere, m’accorsi che non avevo più soldi sul telefono: ottimo!
Grugnii.
Jess mi aveva detto che era salito un po’ di vento, quindi per precauzione mi munii di foulard.
<< vado a farmi una ricarica. >> annunciai, passando per la sala. L’ambiente era pervaso da grida acuto per il dolore. Scappai fuori, senza accertarmi se m’avessero capito.
Una folata di vento mi scompigliò i capelli, e mi incamminai verso il centro, non troppo distante. Stranamente quella sera avevo voglia di camminare.
Arrivai dopo una decina di minuti al primo tabacchino. Fortuna che era ancora aperto!
Feci la ricarica da 15 euro, poi uscii. Un’altra ventata mi fece volar via il foulard, e presi a rincorrerlo sul marciapiede. Ma ero decisamente troppo lenta. Si fermò in faccia ad una persona, qualche metro avanti.
<< oh, mi scus… >> la voce mi morì in gola, quando l’uomo si tolse la mia leggera sciarpa dal viso.
<< oh ho – ridacchiai – due volte in un giorno? Non esageriamo troppo! >> scherzai. Lui mi rivolse un sorriso che illuminò a giorno la sera buia.
<< guarda, guarda! Phoenix è più piccola di quanto pensassi. >> commentò. << che ci fai fuori a quest’ora? >>
<< faccio una ricarica, non che ti interessi troppo. >> commentai con un sorrisino, strappandogli di mano il velo, per poi mettermelo al collo. << tu invece? >>
<< prendevo una boccata d’aria fresca. E poi, è tornato mio padre. Volevo lasciare a lui e mia madre un po’ d’intimità >> alzò le spalle. Io sorrisi, anche se non sapevo bene il perché.
<< sei a piedi? >> chiese poi.
Annuii tranquillamente: << avevo voglia di farmi due passi. >> sorrise.
<< che ne dici se ti accompagno fino a casa? >> strabuzzai gli occhi.
<< a piedi? >>
<< a piedi. >> confermò.
<< si, perché no. >> e sorrisi timidamente. Cominciammo a passeggiare, verso casa mia.
*****
<< tuo padre viaggia molto? >> chiesi, curiosa. Avevamo iniziato un’interessante conversazione sui nostri genitori.
<< si, abbastanza. È appena tornato dall’Inghilterra, tra qualche giorno ripartirà… ha sempre girato il mondo. >> spiegò.
<< oh, wow. Deve essere bello… intendo vedere posti sempre nuovi. Però,cioè… la distanza… >> cercai di formulare la domanda, ma era un po’ delicata. Lui capì lo stesso.
<< no, no: non è mai stato un padre assente, tutt’altro! Ci è sempre stato vicino, benché si sposti molto, è ben presente nella mia vita. >> sospirò. << mi hai detto che tua madre è una tipa bizzarra… >> ricominciò. Ridacchiai.
<< è un eufemismo… è una persona estremamente strampalata ed infantile! Ma le voglio un gran bene. quasi le ho fatto io da madre, e non il contrario… è come la mia migliore amica, siamo molto legate. Però è una pessima cuoca; certe volte fa di quegli intrugli – risi – che ti fanno rimanere a letto con la cagarella per settimane! >>
<< oh, ricordami allora di non venire mai a cena a casa tua! >> ridemmo, spensierati.
<< be’, in tal caso cucinerei io. tranquillo. >> sorrisi, gentilmente.
<< oh, siamo arrivati. >> dissi, accorgendomi di essere ormai a qualche metro da casa mia.
<< ci… vediamo, allora. >>
<< Bella, mi dai il tuo numero di telefono? >> chiese, prima che mi allontanassi.
<< ehm… certo. >> dissi. Scrissi il mio numero sul suo cellulare, e fece lo stesso col mio lui.
<< okay, ciao Edward: a presto! >> e mi incamminai all’indietro.
<< ciao Bella! >> e si allontanò, fino a che non scomparve nell’ombra.
Entrai in casa, e mi tolsi il foulard. Passai per il salotto, dove ancora le tre donne guardavano il video.
<< Bella, vieni a vedere! È così… emozionante! >> commentò Jess. “oh, davvero, che entusiasmo!” pensai. Mi sedetti comunque accanto a loro, sul divano.
Mi vibrò il cellulare, in tasca.
From Edward: ciao, Bella!
Risposi: ciao Edward! mi sono divertita stasera.
Poco dopo, mi arrivò un altro messaggio.
From Edward: anche io, molto. È divertente stare con te.
Io: idem! Sai, mi stai risparmiando un ‘entusiasmante’ video su un parto…
From Edward: mmm… bello! Direi proprio il massimo per rallegrare una serata!
Ridacchiai tra me, era davvero un artista.
Io: davvero, mia madre e le mie ospiti hanno gli occhi fuori dalle orbite per la felicità e l’entusiasmo… io quasi piango per la depressione!
Era da dire, non era il massimo sentire continue urla. Cioè, era un parto con due ore di travaglio!
From Edward: haha, povera te! Non ti invidio.
Io: nemmeno io… fidati.
********
Messaggiammo tutta la sera, e mi divertii parecchio.
From Edward: domani ti andrebbe di fare un giro? Magari invita un tuo amico…
Oddio, non sapevo cosa rispondere. Decisi di rispondere affermativamente, il giorno dopo avrei implorato Ben di venire con me.
Io: okay, magari!
From Edward: magnifico! Ci troviamo alle 3 davanti alla tabaccheria di stasera, ve bene?
Io: perfetto, ci vediamo domani allora!
From Edward: buonanotte, allora. Sogni d’oro.
Io: buonanotte.
Angolino autori*******
Ringraziamentiii!!
Ovviamente, a chi recensisce ( thanks Taw, per il tuo super sostegno! ), chi segue, chi preferiscee chi ricorda. Non mi divago oltre; un bacio a tutti!

  
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