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Autore: queenseptienna    31/05/2010    2 recensioni
Una serie di piccole shot su Mike e Billie Joe, momenti e frammenti di ricordi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Lasciami entrare. -
Rantolo queste due parole con un groppo alla gola che mi uccide, come la solitudine che mi monta dentro da ormai due mesi.
Due mesi.
Sono passati solo sessanta giorni? Eppure mi sembrano molti di più. In effetti è proprio così, perché hai iniziato ad allontanarti da me molto tempo prima, da quando Adrienne è entrata nelle nostre vite sregolate e ti ho detto che l’avrei sposata, perché è una donna eccezionale.
Non l’hai mai presa bene. Per quanto quella che ora è mia moglie ti adori e viceversa, per quanto sia stato palese che io e te insieme per davvero non ci saremmo mai potuti stare, per quanto fosti sembrato ragionevole quando ti spiegai che l’amo e l’amerò come giusto che sia e che non ci sarebbe mai più stato spazio per quella cosa fra noi che era nata quando vivevamo insieme, non credevo ti avesse fatto così male.
Non mi sono mai accorto della rabbia che ti attorcigliava lo stomaco mentre con un sorriso allegro ripiegavi meticolosamente i tuoi abiti dentro le valige e mi spiegavi che due fidanzati prossimi alle nozze avrebbero dovuto vivere insieme da soli, non con il terzo incomodo nella stanza di fianco.
Non mi sono nemmeno accorto della tua ansia di separarti da me in questa maniera così brusca, mentre spendevi la tua parte di soldi ricavato dalle vendite di “Dookie” per trovarti un appartamento decente possibilmente dall’altra parte della città per vedermi il meno possibile.
Non mi sono accorto di niente mentre mano a mano diradavi i nostri incontri, fino al momento culminante, il mio matrimonio e non ho mai compreso fino in fondo quei tuoi silenzi che urlavano cose talmente profonde da lasciarmi ora interdetto.
Adesso sono passati due mesi da quando mi sono sposato e da allora non mi rivolgi più la parola. Oh no, non nel senso comune del termine. Mi parli come Mike Dirnt dei Green Day, per discutere delle prove, per organizzare i futuri concerti, ma non è il mio Mike, quello che mi fa squillare il telefono ogni mattina per darmi il buongiorno e alla sera per la buonanotte. Non è lo stesso Mike con cui ho fatto l’amore per ogni giorno fino a che non ho conosciuto Adrienne. Non sei più il mio angolo di Paradiso.
- Lasciami entrare. -
Busso per l’ennesima volta alla tua porta e mi guardo le mani: sono io che ho distrutto quell’angolo, sono io che ho deciso di allontanarti e costruirmi il mio futuro romantico, ma senza di te. Devi odiarmi profondamente.
Quante sono state fino ad oggi le mie mancanze? Perché non ho mai colto la tua disperazione di vedermi insieme a lei, perché non ho mai percepito come diversi gli sguardi che Tré mi lanciava, scambiandoli per scherzi?
- Lasciami entrare. –
Come un bambino piango contro il battente, ti supplico di farmi rientrare nella tua vita. Sai già che non la lascerò mai, ma non posso fare a meno di te, di respirare la tua aria, di sentirti sulle mie labbra e sul mio corpo.
- Cosa vuoi, Billie Joe? -
Alzò gli occhi sul tuo viso, senza nemmeno accorgermi che hai aperto. Noti subito le lacrime sul mio viso e fermi di forza il fremito che vorrebbe muovere la mano per asciugarmele. – Non mi mandare via. –
- Non l’ho mai fatto. Lo sai. -
Mi mordo il labbro, lo so bene. Sono stato io ad allontanarti da me, stupidamente, inconsciamente. Scioccamente innamorato della donna della mia vita, mentre l’uomo che ho amato, che amo e che amerò per sempre si toglieva discretamente di mezzo.
- Mi dispiace. - sussurro a mezza voce.
- Tutti abbiamo diritto ad una favola romantica. - replichi. Lo vedi, Mike? Anche sulla soglia di casa tua, appena arrivato, non mi è neppure necessario dirti di cosa sto parlando. Lo sai già.
- Io ho distrutto la tua. - mi faccio avanti e ti poso una mano sul petto e tu non la scosti, ma accenni solo un lieve sorriso.
- La mia doveva essere più breve della tua. - affermi sicuro, non triste, non infelice, solo rassegnato. – Ma mi è bastata. –
- Ti amo. Ti amo. Ti amo. – pronuncio passandoti le braccia intorno al collo. – Perdono. –
- Non posso cambiare le cose come vorrei e comunque avevi ragione quando dicevi che era impensabile per noi stare insieme. – Posi le tue mani sui miei fianchi e mi tiri dentro, chiudendo la porta, per poi schiacciarmi contro di essa. – Ma io, solo io ho il diritto di arrivare dove nemmeno lei può averti completamente. –
- Dove? – ti domando, sentendo già il desiderio di averti, di intrecciare le nostre gambe mentre facciamo l’amore, mi manca troppo.
- Qui. – Mi punti un dito all’altezza del cuore – E’ mio, completamente mio. –
Sorrido, hai ragione. Tornerò sempre da te e se mai un giorno sarò costretto a scegliere, sappiamo tutti da che parte penderebbe l’ago della bilancia.
- Lasciami entrare. – mormorò sulle tue labbra, agognando il bacio che mi renderà felice.
- Non ne sei mai uscito. – rispondi con un sorriso, trascinandomi a terra e ricostruendo il nostro pezzo di Paradiso.

FINE


   
 
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