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Autore: Mikiri_Tohoshima    01/06/2010    2 recensioni
La Rivolta delle Formiche è una storia su Jak II, Renegade. La protagonista, Kayla, è una guardia krimzi che vivrà sulla sua pelle la guerra contro le teste di metallo e gli esperimenti all'Eco Oscuro ordinati dal Barone Praxis. Amica di Erol e di Torn, cercherà di combattere contro la politica corotta della sua città, anche se lei e tutti i suoi seguaci per ora non sono altro che formiche, rispetto alla grandezza del Barone.
Genere: Generale, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 3

Capitolo 3

 

Nuova Gestione

 

Haven city, quando Kayla era giovane, non era comandata da un solo capo. C’era un Parlamento di due capi. Il Barone e Damas. Damas, il grande capo, colui che era severo, ma giusto. Quello, che, alle ultime votazioni, era stato esiliato nel deserto. E Praxis aveva preso il controllo. Era diventato il sovrano incontrastato, grazie a loro, le guardie Krimzi.

 

Siccome i ragazzi, le guardie Krimzi, non avevano il permesso di entrare nei luoghi di divertimento, piano, piano, i luoghi di divertimento cominciarono a sparire. Entravano nelle tasche del più potente affarista di Haven. Krew.

 

Non si sapeva da dove tirasse fuori tutto quel denaro, per permettersi di comprare qualsiasi cosa fosse in vendita, o non lo fosse ancora, ad Haven. Però, l’Hip Hog... era il luogo che, chi lo possedeva, controllava la città. E ora lo possedeva Tarquinio Garti. Era un uomo di successo, che amava i giovani. Li amava fin troppo.

 

Caso volle che per andare in missione alla Foresta Rifugio la pattuglia 27 bis passasse proprio davanti al Hip Hog. Erano appena le sei e mezza di sera, l’orario di apertura. Erol era in comando, Kayla in missione da un'altra parte, Torn a sbrigare scartoffie, che avvenne. Mentre passavano, Erol vide una ragazza. Aveva i capelli biondo blu, intrecciati in centinaia di piccole trecce, gli occhi verde acerbo, e un viso dolce. Si voltò un secondo con la coda dell’occhio per guardarla. Era davvero graziosa. Vestita di una tuta, con il viso appena truccato, sembrava una cliente. Decise che, dopo la missione, avrebbe preso un paio d’ore per capire dove stava.

 

La missione si trattava di cercare artefatti ricollegabili a Mar, il fondatore di Haven, e mandò a casa i suoi uomini. Doveva andare al Hip Hog, sperando che la giovane non fosse ancora andata via.

 

Non era andata via, no, perché lavorava lì. Era una ballerina, spogliarellista. Erol si era camuffato accuratamente per poter entrare senza dare scandalo. Eppure, quella ragazzina era così bella, dolce, le sue forme appena accennate. Non doveva avere più di sedici anni. Finito lo spettacolo, la seguì, senza farsi vedere, nel retro. Lì, c’era qualcuno che la aspettava. ≪Hai finito il turno? Vuoi andare a casa, Kairi? Lo sai cosa deve succedere, adesso, no?≫. la ragazza, Kairi, sembrava così piccola in fronte a quel maniaco. Erol non poteva vedere una cosa di questo genere. Anche se lei faceva un lavoro ignobile, era una persona, una donna comunque. Intervenne.

 

≪Nel nome del nostro protettore, il grande barone Praxis sovrano di Haven City, la dichiaro in arresto per tentativo di stupro!≫. Erol era piccolo di statura, ma era forte. Molto forte. Ed era armato. Colpì più e più volte quello squilibrato, per poi ammanettarlo. Infine, si rivolse alla ragazza, che aveva dei grossi lividi, là dove l’aveva afferrata l’omaccione. ≪Stai bene?≫. Lei annuì, scossa. ≪Conosci questo tizio?≫. ≪Sì... è... il mio padrone. Tarquinio Garti.≫. Erol tirò un calcio all’uomo. ≪Da quanto tempo va avanti? Io sono qui per aiutarti...≫. Lei annuì, guardandolo negli occhi:≪Da... quando sono stata assunta. Molto tempo. Lei... la ringrazio, guardia Krimzi.≫. Erol le porse una mano. ≪Erol. Non guardia Krimzi. Ora, dovresti venire in centrale per dei controlli, intanto porteremo via questo maniaco. Il locale verrà chiuso, se girano cose di questo genere. Capisci, vero?≫. Kairi annuì. ≪Io mi chiamo Kairi. Sono... beh.. ero una ballerina... Adesso...≫.

 

Mentre Erol chiamava gli altri ragazzi, per scortare il prigioniero, le chiese:≪Ma perché non hai mai denunciato queste cose?≫. ≪Perché avrei perso il lavoro. Io ho bisogno di lavorare, devo mantenere una casa... poi i soldi per mangiare e tutto. È un lavoro pesante, ma la paga è buona. Ora dovrò cercare qualcos’altro.≫. ≪Quanti anni hai?≫. ≪Quasi... diciotto. Perché?≫. Erol sospirò. Proprio come pensava.≪Se ti trovo un lavoro con la paga buona, mi prometti che non lo fai più? Non è bello che una ragazza giovane come te si riduca in questo modo.≫. Kairi annuì, illuminandosi:≪Io... io accetterei volentieri...≫. Erol sorrise, mentre sentiva le voci dei colleghi bloccare gente, e preparargli la strada. ≪Bene. Si va in scena, Kairi. Ora seguimi, e andremo alla centrale. Va bene?≫. lei annuì. Erol prese per le manette l’uomo, uscendo dal retrobottega. In pattuglia c’era anche Kayla, che gli sorrise. Lui passò avanti. ≪Ho qui un sospettato e un testimone. Dobbiamo, portarli in centrale per interrogarli.≫.

 

I giorni erano uguali. Grigi. Nella testa di Erol c’era qualcosa, Kayla lo sapeva. Non era il comandante che conosceva. Torn lo rimproverò per il suo comportamento svogliato, e lui gli sospirò in faccia. ≪Temo che sia innamorato. E il problema è che so anche di chi. Ti ricordi quella ballerina, che è stata interrogata perché ha subito delle violenze da parte del suo datore di lavoro? Gli ha rubato e venduto il cuore, quella. Vorrei poter fare qualcosa...≫. Kayla sentì vagamente dentro di sé la disperazione. Lei, che ammirava Erol dietro ogni suo aspetto, anche il più insignificante.

 

E venne il giorno. Erol camminava per strada, diretto verso la sua “casa”, che notò una figuretta familiare, dietro la bancarella di frutta e verdura. Adesso era molto più felice, la ragazza. ≪Buon giorno, vorrei un chilo di banane e qualche mela...≫. ordinò con noncuranza, ignorando la sua presenza. ≪Mi spiace, ma sono finite, desidera qualcos’altro, delle arance... delle pesche...≫. (lo so che non c’è la nostra frutta, ma non me ne frega niente) Erol la guardò negli occhi:≪Usciresti a cena con me, stasera? ≫. Kairi lo guardò negli occhi. ≪Io... beh, mi piacerebbe molto...≫. Erol sorrise, ≪Ti vengo a prendere alle otto, allora.≫. intanto, dentro di sé, gioiva.

 

≪È un locale ancora in funzione, rispetta tutte le norme antinfortunistica, è solido, asciutto.... non ha problemi dal punto di vista edilizio. Ed è combaciante a delle strutture industriali.≫. ≪È perfetto... Lo prendo.≫. ≪Benissimo, signor Krew, spero sia in buone mani.≫. ≪Lo è di certo.≫. mormorò l’affarista. Adesso era il padrone di Haven.  Anche l’Hip Hog era suo.

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Evviva!!! Mi hanno recensitooooooooooo!!! Illy amore!!! XDXDXD Se conosci Jak and Daxter, Spero che ti piaccia davveor questa FF!!! Dato che Non volgio riservare sorprese, le formiche sono le persone nei confronti di Pracxis, che si ribelleranno! Continua a seguirmi e recensirmiiiiiii!!!
  
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