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Autore: Salice    03/06/2010    2 recensioni
Kakashi ha una nuova missione: Deve coordinare i maestri dei nuovi gruppi di genin, ma si troverà a fare i conti con una persona che non gradisce affatto la sua presenza, e che arriva diretta dal suo passato, quando ancora era vivo Obito.
(Tratta dal primo capitolo)
Kakashi si svegliò di soprassalto, ansimando. Ci mise qualche istante a identificare, nella luce grigia, la sua stanza. Inspirò profondamente, realizzando che il sole doveva ancora sorgere. Ogni notte sognava una missione del suo vecchio team. Non importava quale fosse, finivano tutte nello stesso identico, orribile modo. Si alzò, mentre il cuore tornava a battere ad un ritmo normale. Anche oggi sarebbe arrivato alla tomba all’alba.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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consigli per la musica di sottofondo:
I’ll remember - Madonna - testo tradotto




Capitolo 9 – Rientro



Kokoro si stava allenando, e aveva centrato i cerchi rossi dipinti sul torace dello spaventapasseri di paglia che suo padre aveva messo in giardino. Si guardò attorno con espressione gongolante.
- Bravissima Kokoro! – Suo padre, poco dietro di lei, appoggiato al grande ciliegio fiorito le sorrideva.
- Hai visto papà! Ho fatto tutti i centi! Cen-tri! – Si corresse la bambina, impappinandosi mentre correva sotto all’albero, in un turbine di petali rosati. L’uomo la prese in braccio e saltò sul ciliegio, tenendosela in braccio in quella nuvola rosa. La bambina rideva, intrecciando i capelli biondi del padre, e tutto era luminoso in quel momento. Dopo poco la voce di sua madre provenne da sotto.
- Rei! Scendi e porta qui Kokoro! – Solitamente la sua voce era argentina e allegra, ma quel giorno tradiva una nota d’ansia che Kokoro, in quattro anni e mezzo, non ricordava d’aver mai udito. Rei Hoshino raggiunse la terra con un salto veloce strinse tra le braccia la bambina, che li guardava confusi.
- Che succede Moe¹? -
- L’Hokage ci ha mandati a chiamare… Penso che la guerra sia iniziata. – sua madre si avvicinò, stringendosi ai due. L’uomo si irrigidì per un secondo, mentre Kokoro nascondeva il viso tra i capelli castani di sua madre, identici ai suoi. Le braccia di suo padre la avvolgevano completamente e solo quelle le impedivano di tremare violentemente di paura.


Kokoro scivolò via dal sonno, mugolando. Di solito non aveva incubi quando era in missione. Non sognava affatto. Tenne gli occhi chiusi ancora per un istante, mentre cercava di afferrare ancora qualche brandello di sogno, e aveva ancora la sensazione che le braccia di suo padre che la avvolgessero. Quelle braccia però erano decisamente troppo reali per appartenere ad un sogno, e si rese conto che si stava muovendo a gran velocità, appoggiata alla schiena di qualcuno.
- E’ stato fighissimo! – La voce squillante di Midori trillò alla sua destra, più indietro.
- Oh, lo è stato eccome, hai visto che buchi che gli ha fatto? E dire che sembravano così coriacei… – Grugnì d’approvazione Ichiro, esattamente sul lato opposto. Sicuramente anche Wabi era lì da qualche parte ma… Un sospiro attenuato dalla stoffa pochi centimetri dalla sua testa la fece irrigidire. Poi la voce:
- Ragazzi, forse dovreste farvi spiegare da Kokoro la differenza tra i diversi tipi di chakra… - Lei aprì un occhio, e si trovò con il volto premuto leggermente su di un giubbotto verde. – ...visto che è sveglia. -
- Kakashi, cosa ci fai qui? -
L’uomo scoccò un’occhiata distratta all’indietro.
- Mh? Non si vede? – Le domandò, ma subito tre visetti ancora infantili ed eccitati apparvero nel suo campo visivo.
- Maestra Kokoro! Maestra Kokoro! – Ichiro e Midori strillavano in contemporanea. Colta alla sprovvista dalle reazioni entusiaste dei suoi allievi, Kokoro si trovò a balbettare.
- Io sto bene… -
- Meno male! Eravamo tanto in pena per lei, è vero Ichiro! – Esclamò Midori, additando il compagno, che mise su un’espressione di studiata durezza.
- Io non ero affatto preoccupato. Sapevo che non potevano uccidere la maestra Kokoro e che saremmo riusciti a salvarla in tempo! –
Midori sospirò e a Wabi sfuggi una risatina.
- Certo, certo come no! -
- Ehi, io sono serio! –
La voce pacata di Kakashi li interruppe prima che potessero proseguire.
- Ragazzi, state buoni… Perché non vi allargate a ventaglio e fate un giro di ricognizione? Non vogliamo i segugi dell’erba alle calcagna. – I tre annuirono, e dopo un ultimo sguardo verso Kokoro si diressero ognuno in una direzione diversa. Kokoro e Kakashi proseguirono in silenzio per diversi minuti. Il ninja saettava veloce tra gli alberi e le sue mani le scottavano sulle gambe. Se non fosse stata così agitata, avrebbe pensato che era buffo, visto che dei due era lei quella con la pelle caldissima.
- Kakashi? -
- Si? – Stavolta non si girò nemmeno. Lei era in imbarazzo a farsi portare in questo modo proprio da lui. Lo aveva insultato e ferito, quando lui voleva solo consigliarla, ed ora li stava rallentando tutti solo perché aveva qualche ferita superficiale.
- Ti dispiacerebbe mettermi giù? – Gli domandò con una voce stranamente sottile.
- Sei ferita e stanca, Kokoro, ti porterò fino all’ospedale. –
Lei strinse i denti. Così li avrebbe rallentati tutti, e potevano avere i ninja dell’erba alle calcagna. E poi… In qualche modo essere così vicino a Kakashi le dava una strana sensazione di disagio.
- Davvero, dovresti lasciarmi. Se mi aiuti a bendarmi le ferite posso proseguire da sola. -
- Kokoro. Questa missione la sto guidando io, e ti dico che devi riposare, quindi… -
Lei sbottò prima ancora che lui potesse terminare la frase.
- Quindi cosa? Non serviva che tu mi salvassi! – Kakashi si fermò bruscamente in cima ad un albero e voltò la testa per guardarla. Non le disse nulla, sembrava quasi che la stesse studiando e lei si sentì in dovere di proseguire.
- Non dovevi salvarmi solo per placare il tuo senso di colpa! Io non sono Rin! Non devi proteggermi! –
Le mani di Kakashi persero la presa sulle sua gambe e la lasciarono andare di botto. Se i suoi riflessi non fossero stati quelli di un ninja addestrato forse sarebbe caduta, ma lei rimase in piedi, anche se una fitta di dolore le risalì dalla pianta dei piedi fino a piantarsi nel cranio. L’uomo si voltò lentamente, guardandola.
- Pensi che ti abbia salvato per placare i sensi di colpa? Non ti viene in mente che questa per me sia semplicemente una missione? – Le domandò lui freddamente.
Lei parlò con voce bassa.
- Quindi sei qui solo per una missione? – La rabbia che l’aveva pervasa fino ad un istante prima si dissolse come un pugno di cenere al vento. Pensare che qualcuno… Che Kakashi potesse considerarla come un ripiego per sostituire una persona morta da tempo l’aveva fatta infuriare, ma il sapere che in realtà non vi era che l’indifferenza da parte sua… Che considerava quella missione semplicemente come tutte le altre l’aveva scossa più di quanto avrebbe creduto possibile. Dopotutto lei odiava Kakashi, quindi non aveva motivo di dispiacersi se lei gli era del tutto indifferente… Eppure in quel momento le sembrava come di affogare e le mancava l’aria. Batté le palpebre una volta, due volte, deglutendo. L’uomo che aveva di fronte non le rispondeva, ma la stava fissando intensamente con l’unico occhio visibile. L’unico occhio davvero suo. Era così concentrata in quella pupilla nera da non accorgersi che le aveva stretto le mani. Le dita lunghe del ninja erano fredde, come le sembrava la pelle di chiunque a confronto della sua, bollente; ma stavolta era davvero gelida.
- Sbagli. Sono qui perché tu per me… - Lui si umettò le labbra dietro la maschera, esitando. – Sei una preziosa compagna, Kokoro, come tutti gli abitanti del Villaggio della Foglia. – Fu come se le avessero levato un macigno dal petto, ma solo per lasciarle un’immensa sensazione di vuoto.
Come tutti gli abitanti del villaggio della Foglia”.
Lei gli annuì debolmente, abbassando uno sguardo vuoto proprio mentre un frusciare di rami fece loro capire che il team 13 era di ritorno. Kakashi ne approfittò per caricarsela di nuovo in spalla, sussurrandole in un orecchio.
- Meglio non litigare davanti ai bambini, vero Kokoro? – Dopodiché si rivolse ai ragazzi con voce decisamente più alta. – Trovato niente? – I tre scossero la testa all’unisono. – Bene, allora muoviamoci! -


***

L’aveva lasciata all’ospedale, e poi si era allontanato in tutta fretta dall’edificio, con la scusa di fare rapporto all’Hokage, ed invece era saltato di davanzale in davanzale, appostandosi poi sulla cima di un albero esattamente di fronte alla finestra di Kokoro. Pochi minuti nella stanza era entrata dopo Yugao, che aveva abbracciato cautamente una Kokoro dolorante. Le due avevano parlato fitto per qualche momento, poi la porta si era aperta e si erano zittite. Nella camera aveva fatto il suo ingresso un uomo alto dai capelli neri. Si era sfilato la maschera da ANBU e sotto a questa aveva rivelato solo la parte inferiore del volto. La parte superiore era coperta da una maschera. L’uomo parlò brevemente con entrambe le ragazze, e si sedette sul letto di Kokoro, prendendole una mano tra le sue, che la ragazza non ritrasse.
A quel gesto Kakashi ebbe un leggero moto di stupore. Non riusciva ad immaginare che tipo di relazione legasse Kokoro a quell’uomo, o forse gli riusciva fin troppo bene. Perché lui e Kokoro non riuscivano a sfiorarsi senza che uno dei due sussultasse, come se fosse preso alla sprovvista? Eppure con quell’uomo lei pareva così tranquilla. Cosa c’era di sbagliato in loro? Un leggero ringhio prese vita in fondo al suo torace. Era un rumore sordo e interiore, simile a quello delle onde del mare in tempesta che frustano la spiaggia, e più guardava verso la stanza, più questa sensazione di agitazione si acuiva.
Stranamente quella persona nella camera gli pareva in un qualche modo di troppo. Era come se la vedesse sbagliata lì, così vicina a Kokoro. Quel ninja stava occupando uno spazio che avrebbe dovuto essere vuoto o…Strinse gli occhi, asciugandosi una goccia di sudore dalla fronte. Nessun viso si adattava a stare accanto a quello di Kokoro. Ma dopotutto, perché se ne stava preoccupando?
Un movimento appena percettibile di Yugao gli fece capire che era stato percepito e saltò in fretta sul tetto del palazzo. Si guardò attorno. Aveva fatto in tempo, ma ora doveva prepararsi, per quella sera lo attendeva un compito decisamente difficile.


***

Yugao guardò fuori dalla finestra. Un solo albero di fronte all’ospedale si agitava, come mosso dal vento. La ragazza sorrise, dopodiché tornò a guardare verso Kokoro e Torune². Kokoro la scrutò con espressione perplessa.
– Che succede? – Yugao scosse il capo sempre sorridendo.

1.Moe significa "Gemma-Germoglio" avendo acquisito il nome della famiglia del marito, suonerebbe quindi come "Gemma di stella"

2. Torune Aburame è un ex membro della Radice e attualmente uno dei migliori del corpo Anbu di Konoha. Torune è un ninja con una maschera sugli occhi con degli occhiali e vestito di nero.[...] Di lui si sa che usa sicuramente alcune abilità del clan Aburame. (Wikipedia)






@Elos : Mia imperitura e Unica commentatrice! questo capitolo invece lo avevi già letto, il prossimo se le divinità lassù mi concedono un po' di respiro, sarà nuovamente una sorpresa!


Sproloqui dell'autrice: Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo. Purtroppo ho avuto seri problemi in famiglia, e non era proprio cosa mettersi qua a scrivere un codice HTML. Vi prego di perdonarmi e di portare pazienza. La storia è già terminata, piano piano, arriverà tutta su queste pagine.
Ebbene, questo capitolo l'ho ODIATO. In teoria, e dico in teoria, nella mia testa Kakashi finalmente trovava il coraggio a due mani e si dichiarava, seguivano esclamazioni di gioia, baci e gran finale lieto. Ovviamente Kakashi non ne ha voluto sapere, limitandosi a farsi sudare i palmi delle mani e a dire una sequela di baggianate al posto di quel che volevo che dicesse. Uomini! Tsk.


Approfitto per informarvi che ho finalmente pubblicato un nuovo capitolo su Florilegio : Una raccolta a più mani di Elos e mia, che vuole raccontare alcuni dettagli dell'infanzia (e non solo ) di Itachi, Shisui e Sasuke, assieme ad Hanako ed Hanayuki, le protagoniste delle storie "Il Giardino dei Mandorli" e "Cronache dalla terra di Suna - Tagliavento". Il prossimo sarà di Elos, e vi garantisco che non potete perdervelo!

   
 
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