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Autore: Ramiza    03/06/2010    1 recensioni
Una piccola raccolta ispirata da un personaggio nato da D&D: Woland, il vampiro. La sua vita, la sua non vita, soprattutto, la sua unica amicizia, la parvenza di un'amore, la promessa che lo ancora all'esistenza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore


Woland, il vampiro, conosce bene la vergogna.

Sebbene non l'abbia provata più per un tempo lunghissimo – e buio, in fondo, come una galleria di cui non si conosce la fine – , sebbene nessuno ci scommetterebbe un soldo, sebbene adesso lui stringa tra le mani il potere, Woland conosce bene la vergogna, e in fondo, non gli dispiace.

Gli sta bene, com'è per tutte le cose che gli ricordano Kor'viev: non ne cancellerebbe nessuna, nemmeno la più imbarazzante, nemmeno la più dolorosa.

Nemmeno la vergogna provata il giorno in cui se ne tornò vampiro, dopo anni d'assenza, dopo averlo lasciato per trovargli l'immortalità, e lo aveva trovato sposato e con due bei bambini.

Nemmeno quel senso d'oppressione provato davanti ai suoi occhi sconvolti, davanti all'improvvisa rivelazione che Kor non desiderava l'immortalità – non l'aveva mai desiderata – ma avrebbe desiderato invece che lui gli rimanesse accanto – e non perdere un solo giorno insieme – piuttosto che andarsene in giro per il mondo dove, ormai troppo in là con gli anni, non poteva seguirlo, e davanti alle sue parole poi

«Che hai fatto, Wol?»

e alla loro tristezza.

«Nulla» rispose allora scrollando le spalle, senza il coraggio di dirlo, lasciando che l'aria che scorreva tra loro due, vicini, si portasse via quella nuova verità.

Woland, il vampiro, conosce bene la vergogna.

Ma conosce altrettanto bene il senso di sollievo che ti raggiunge quando qualcuno ti leva un peso dal cuore.

Woland, il vampiro, non aveva più un cuore.

Tuttavia quando Kor'viev gli disse

«Non importa, Wol. L'importante è che resti con noi, adesso»

credette davvero d'udirlo battere di nuovo.

 


Angolo autore.

Cabol: che dire? grazie per essere sempre qui a leggere... trovare la tua recensione, sempre così attenta, precisa, intelligente è un piacere e una garanzia di confronto. Naturalmente era sfiorire (e ti pareva che non scappasse)! Tnx. Per il resto: mamma mia, quanta malinconia. Woland è davvero un personaggio triste. Sto scrivendo questi quadretti mentre attendo che il mio coautore finisca il nostro successivo capitolo dei Figli de Re, ma tra il tempo uggioso e Woland stesso, mi è venuta una tristezza sconfinata! Alla prossima.

  
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