Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Kuruccha    18/11/2003    2 recensioni
Chiacchierate che scaldano il cuore quando nel deserto è più freddo. (Sanji/Bibi)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non possiedo One Piece o i suoi personaggi; questa è stata la fortuna di Eiichiro Oda. Ma il modo in cui è scritto tutto questo e la trama... sì, questo è tutto mio.


UNA NOTTE CALMA E TRANQUILLA - CAPITOLO 3 DI 3

La città-oasi era completamente deserta. I ribelli non erano lì. Il vecchio Toto sembrava un fantasma. Non c'era acqua.
Crocodile!

Era sveglia quando il vecchio Toto aveva portato Luffy dentro l'edificio. L'aveva guardato mentre metteva una coperta sopra il capitano. L'aveva ascoltato mentre si era chiuso attentamente la porta alle spalle.

Perchè? Perchè Yuba? Perchè Toto? Perchè, con tutta la sfortuna del mondo rivolta contro di loro, i ribelli non erano ancora lì?

Non riusciva a dormire, perciò scivolo via da sotto le lenzuola e uscì fuori.

Sanji la sentì e la seguì. La trovò che camminava come un gatto sulla sabbia. "Ehi, piccola Vivi."

Lei si voltò. "Perchè prima hai detto quello? Perchè eri nel mio letto quando l'altra notte hai detto che non volevi destare sospetti?" chiese con rabbia. "E' quello che vuoi da me, Sanji? E' tutto quello che vuoi da me?"

"Ma certo che no, piccola Vivi. Era uno scherzo. Uno scherzo di cattivo gusto." Sanji incrociò le mani, con un comportamanto di pacificazione. "Perfavore, non arrabbiarti con me. Perfavore."

"Non sono arrabbiata, solo preoccupata. Preoccupata per il vecchio Toto."

Stava mentendo più di Usop, pensò lui. "Sì. Non sembra che stia mangiando bene."

"Ha una bruttissima cera," disse aspramente.

"Gli lascerò qualcosa, prima di andare via."

"Non tutto può essere messo a posto con del cibo," gli rispose, acida.

"Lo so, Vivi."

Lei camminò via. "Perfavore, torna a letto. Domani dovremo camminare molto."

"Non voglio. Non adesso. Non finchè sei così."

La voce di lei si fece pericolosamente alta. "Così come?"

"Così fuori di te." 'Così sola e bisognosa di qualcuno', pensò lui.'Perchè insisti nel voler portare tutto il peso sulle tue spalle? Quando ammetterai di aver bisogno di noi?'

La sua rabbia gelò nell'aria fredda. Sanji non meritava di dover reggere il peso della sua rabbia solo perchè il suo nemico non era lì.

Fece un passo verso di lui. "Mi dispiace."

"Vivi..."

"Perfavore, perdonami."

"Una principessa che chiede perdono? Non mi sembra opportuno," disse Sanji, sperando di distrarla dal suo umore nero.

Non aveva mai funzionato prima e non poteva funzionare ora.

Le cosa opportuna potevano anche andare all'inferno, pensò Vivi furiosamente. Le principesse che si comportavano nel modo giusto non desideravano avere il collo del loro nemico tra le mani, togliendogli la vita piano piano. Le principesse che si comportavano nel modo giusto non facevano patti coi pirati. Le principesse non...
Vivi voleva mostrare a Sanji esattamente cosa intendeva per 'modo giusto'.

Non erano quei baci soffici e attardati dati nel mezzo delle notti passate. Voleva provare a se stessa di saper sentire qualcosa di più che rabbia e disperazione. Voleva sentirsi viva nel freddo della notte e perdere le sue paure in qualcosa di fisico e non mentale.

Quando si buttò tra le sue braccia, Sanji voleva solamente proteggerla dalle sue preoccupazioni e calmare la sua rabbia. Era quello che doveva fare un perfetto gentiluomo. Ma lui non era solo quello; era anche un pirata. Quando quel bacio ardente catturò le sue labbra, non poteva fermare le risposte alle sue domande mai chieste.

Il suo desiderio di proteggerla dal buio del mondo era divorato dalla fame per tutto quello che lei era e faceva.

Vivi ansimò e si allontanò un po'. Rimise a posto i vestiti, scompigliati.

Sanji restò a bocca aperta, guardandola e rendendosi conto di quello che aveva inziato a fare. "Non intendevo... mi spiace." Vivi sembrava un animale spaventato, pronto a scappar via per una sola mossa sbagliata. Cosa stava per fare, in nome dell'amore?

"Mi spiace", ripetè. La sua voce era bassa e piena di odio per se stesso.

Vivi non era capace di guardarlo negli occhi. Era stata troppo veloce a buttarsi nel vento, ma aveva sentito tutto il suo corpo ritirarsi quando lui l'aveva toccata. Prese un profondo respiro per calmare il cuore, che batteva all'impazzata, e iniziò a rimproverarsi. Ora lui probabilmente stava pensando che fosse una codarda! Oppure una bambina.

Doveva fargli capire che non era la paura di lui che l'aveva fatta allontanare, ma piuttosto la risposta improvvisa e forte che aveva sentito, un'emozione che aveva trapassato il suo cuore e la sua testa e era arrivata a parti di lei che non aveva mai sentito.

Sanji pensava che il cuore stesse per esplodergli di sollievo mentre lei tornava verso di lui, con esitazione ma non con timidezza. Qualunque cosa stesse provando in quel momento per lui non era certo odio o paura.

Si fermò poco distante da lui, come se ci fosse un'invalicabile barriera tra loro. La raggiunse e tracciò una linea che dalla sua tempia arrivava al mento, cercando di convincerla con il suo tocco che poteva fidarsi ancora di lui.

"...Non pensare che io possa darti ciò che vuoi," sussurrò lei, sforzandosi di non piangere.

Volere? Aver bisogno, desiderare... Sanji scacciò quei pensieri. "Io non ti stavo chiedendo nulla, Vivi."

"No, non capisci. E' quello che voglio anch'io." Tagliò corto, sicura di nulla meno che della loro vicinanza.

Lentamente la fece avvicinare, perdendosi nel profumo dei suoi capelli. Il silenzio era duro come mille e mille desideri mai espressi.

"Sanji?" provò a chiamare.

"Ho mentito. C'è una cosa," le sussurrò nell'orecchio.

Si irrigidì, pensando a come poter reagire se avesse continuato così.

"Vivi, io voglio..."

Magari se lui non si fermava non ne sarebbe stata capace nemmeno lei... Provò a dire di no, ma le sue labbra non volevano obbedire, dopo aver visto i suoi occhi. Erano fieri, gentili e tristi.

Se gliel'avesse chiesto, sarebbe stata capace di rifiutare? Ma lo voleva davvero, poi?

Sanji deglutì con decisione. "Io voglio te... e tanto...."

Chiuse gli occhi, decidendo di far parlare il suo cuore.

"... bene."

Singhiozzò sul suo petto. Sanji chiuse gli occhi e la strinse forte.

La felicità della propria principessa, tutto quello che un vero principe poteva desiderare.

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
18 - 11 - 2003
Niente note dell'autrice, questa volta. E io non so cosa dire, davvero. Ringrazio tutti quelli che hanno commentato finora e commenteranno quest'ultimo capitolo. Spero che vorrete mandare una mailuccia anche ad Hazard...
Alohaaaaaaaaaaaa
kurumi

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Kuruccha