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Autore: _ToMSiMo_    03/06/2010    2 recensioni
Sempre allo stesso tavolo,allo stesso modo,durante la stessa cena. Bill aveva portato a tavolo un vassoio pieno di crostini con le salse più strane. Tom seduto alla destra del gemello,batteva incostantemente i piedi a terra. All’altro lato,la sua migliore amica Öde,sedeva accanto al marito,Vind. -Non posso farlo- continuava a ripetere il chitarrista buttando giù una quantità eccessiva di crostini. Bill,per assaggiarne almeno uno,dovette togliere il vassoio dalla visuale del fratello. Spero che anche questa storia,vi piaccia. Sperando di non deludere nessuno. Baci!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{Two.

La mattina seguente Lycka svegliò i suoi genitori verso le sei. Öde si alzò e scese in cucina per farle il latte. Avendolo riscaldato troppo,immerse la bottiglina sotto l’acqua fredda per raffreddarlo. Salita in camera,Vind era in bagno a lavarsi prima di scendere a lavoro e Lycka al centro del lettone tutta sorridente pronta a succhiare e saziarsi.

Öde con una mano accese la radio per riempire la stanza di musica e adrenalina. Si aspettava passasse qualche canzone di Lady Gaga invece By your side prese a regnare nella stanza da letto, con Vind che iniziò a cantare quasi spaccando il vetro dello specchio con le sue doti canore poco comprese. Lycka prima dell’ultimo sorso,chiuse gli occhi e si riaddormentò. Velocemente Öde si spogliò e si lanciò senza molta classe nella doccia. Essendo lei,ballerina di danza classica, ogni tanto sin concedeva quei piccoli gesti di ippopotamo.
Quando Vind fu pronto,salutò le sue donne e si recò al solito lavoro. Con l’asciugamano ad
dosso Öde stava cercando di sciogliere i nodi dei suoi capelli. Sentì bussare e non andò da aprire perché sapeva che Tom avrebbe usato le chiavi che aveva doppiato appunto per questo.

-Tom??- chiamò dall’alto.

-No,il lupo nero- disse una voce dal basso. Si mise a ridere, Tom era così…

Non lo sapeva neanche lei cosa significasse Tom, ma di certo tra loro c’era qualcosa di troppo forte,soprattutto ora che era il padrino di Lycka.

-Buongiorno Öde- disse buttandosi sul letto mentre lei era davanti la cabina armadio.

-Ciao Tom, fai piano c’è Lycka che dorme- disse lei, cercando tra i vari cassetti una maglia adatta per il pantalone nero che era appeso alla sedia.

-Tranquilla- le sorrise. –Come stai?- aveva usato un tono diverso. Dolce. Quasi come se prima fosse accaduto qualcosa di cui lei non era a conoscenza.

-Bene,io sto bene. Tu che hai?- gli chiese gettando una maglietta azzurra a terra.

Tom si alzò,si avvicinò all’armadio e raccolse la T-Shirt.

-Questa ti sta bene- disse passandogliela mentre le metteva una mano tra i capelli. Iniziò a mancarle l’aria. Tom aveva una presa salda,e Öde i capogiri. Stringeva nella sua destra la maglia e iniziò a sudare.

Lei cercò di allontanarlo due,tre volte. Credeva di avere una certa forza ma si ritrovò con la testa e il corpo a quando avevano 16 anni. Lei indossava una maglia blu, e Tom le stava troppo vicino. Il vento le fece volare il fiocco che aveva come molletta e Tom per salvarlo le mise una sua grande mano dietro la testa. Salvò il fiocco e la spinse verso di lui. Öde non oppose resistenza e si baciarono. Adesso nella sua camera da letto stava succedendo la stessa cosa,solo che questa volta non c’era nessun fiocco e neanche il vento.

L’unica cosa che ricordava quel pomeriggio erano i loro occhi. Tom non poteva farle questo. Lui si avvicinò alla sue labbra, le bagnò e Lycka presa a piangere. Quando Öde si riprese mentalmente si rese conto di essere libera da Tom. Era lei che lo teneva stretto. Tom le sorrise e andò a cullare la piccola che era tremendamente a suo agio quando c’era Tom accanto a lei. Öde,nel bagno, si buttò tre volte dell’acqua fredda in volto e si vestì. Quando erano bambini,non c’era un marito e neanche una figlia. Sarebbe potuto succedere di tutto, erano liberi da ogni tipo di legame. Quando uscì dal bagno,Tom e sua figlia erano sul letto,lei sul petto di lui,con la testa poggiata su un lato. Nel suo piccolo pugno Lycka teneva una treccina del chitarrista e a lui sembrava star bene così.

-Finchè non tira- disse lui,vedendo Öde incantata dalla porta.

-Con Vind odia stare così- disse lei.

Tom teneva una sua mano sulla schiena di Ly e l’altra sul piedino.

-Siamo vicini di cuore, è bello tenerla così. Sembra mia figlia-

Quelle parole colpirono in pieno petto la mamma, che cambiò espressione. Lui,continuò.

-Credo che mi potrà chiamare,papy-

Öde non rispose nulla. Tom il padre di Lycka? Padrino sì,ma padre..

Si mise sul letto,accanto a lui. La sua testa sul petto del chitarrista e la mano sopra quella di Tom che aveva sulla schiena. Lui la guardò.

-E’ bellissima- disse.

-Ha gli occhi come i tuoi- disse Öde, prendendo una mano di Tom e stringendola forte. Tom le baciò il dorso.

-Scusa- disse mentre prendeva la bimba per metterla nella culla. Stava per scusarsi per quello accaduto poco prima,dato che era stata lei a tenerlo stretto e forse il bacio era partito dalle sue labbra.

- Öde- Si alzò, si avvicinò alla culla e le prese un polso. – Io sto per partire in tour. Non so se saranno 2 o tre mesi. Mi mancherete tu e la mia bambina-

La stanza cambiò colore, Öde divenne rigida. Quasi fredda. La bambina era al sicuro nella culla,poteva svenire. Senza Tom come avrebbe fatto? Soprattutto ora che…

-Tom, Vind ha un’altra- disse lei lasciando la presa.

Adesso era Tom ad aver assunto un colore diverso.

-Cosa cazzo dici?- pronunciò quella frase con rabbia e  a denti stretti.

Öde,non sorpresa dalla sua reazione ,gli mostrò messaggi e foto.

-Da quanto tempo va avanti questa storia?- chiese lui.

Le foto parlavano chiaro,ma la cosa che era così dannatamente schifosa era che lei non ne avesse parlato da prima.

-Da prima che aspettassi Lycka-disse lei. Tom si sedette sul letto.

-Perché non ne hai parlato? Sono 12 mesi che va avanti questa storia e tu me ne parli solo quando devo partire?-

Era arrabiato con lei, avrebbe fatto qualcosa per aiutarla ma lei non aveva avuto fiducia in lui.

-Tom,me ne vergogno-

-Di cosa? Di cosa? Sei la mia migliore amica,Öde!!! Tu dormi ancora in casa di uno che ti tradisce! E Lycka? Che bell’esempio,che padre, che coglione!- 

Si era nuovamente alzato, andava su e giù per la stanza, poi le urlava contro.

-Da quanto lo sai?- chiese avvicinandosi alla culla.

Lei gli si avvicinò. Gli prese una mano e lo guardò negli occhi. Tom si sentiva così inutile, aveva sempre reputato Vind come uno stronzo,con il passare del tempo,aveva cambiato un po’ il suo pensiero ma il suo istinto non era mai stato sbagliato.

-Sempre- disse lei.

-Perché diavolo ci stai ancora insieme?- le mise le mani sui fianchi. Lei non si mosse. Tom era la sua famiglia.

-Abbiamo una figlia, Kau- disse lei scappando a sedersi sul letto – non facciamo più l’amore, non torna quasi mai la notte, tranne quando loro due litigano. E’ una sua collega e quando è nata Lycka è venuta anche a trovarmi. Sono andati a fare dei viaggi, quando torna,porta regali a Lycka ma dimostra di tenere a sua figlia solo quando ci sei tu in casa. Si sente minacciato da te,ma so che mi ama-

Tom le prese mani,le si inginocchio davanti e appoggiò la sua testa sulle sue gambe. Lei, gli accarezzava i capelli con lo sguardo perso nel vuoto.

-Avresti dovuto parlarmene. Quando è l’ultima volta che hai fatto l’amore?- le chiese.

-Con lui?- rispose lei  gettandosi sul letto. Tom si alzò,le  si mise accanto e annuì.

-Dopo che ho fatto l’amore con te. Un anno fa,credo.-

Tom sorrise.

Erano tornati da un after party, lui era andato con lei dato che Vind aveva detto di avere l’influenza. Avevano bevuto troppo, mischiato drinks assurdi e fumato. Quando rientrarono Vind non era in casa e Tom la trascinò a dormire da lui. Erano stesi sul letto, avevano ancora qualche sigaretta da fumare e una bottiglia di vodka a terra. Lei era rimasta con i calzini,la camicia e gli slip. Cantava una song di qualche gruppo che si era esibito qualche ora prima e la bottiglia le faceva da microfono. Ogni tanto,Tom applaudiva, e si davano un bacio per fare cambio. Tom aveva sono un boxer a quadri e tra una parola e l’altra faceva grandi sorsi. Quando la vodka finì erano tutti e due con le spalle al letto,seduti a terra e ridevano per ogni cosa. Una mosca. Una zanzara. Un po’ di polvere.

Bastarono dieci secondi. Si guardarono,si baciarono. E facero l’amore a terra,sul tappeto,nella doccia,sul letto. Non c’era Vind, e forse neanche più tanto alcool. Una scusa.

Quando si addormentarono era già mattina,ma lei si alzò e andò dall’altra parte della strada, ridendo. Quando si videro il giorno successivo fecero finta di nulla. Ne avrebbero riparlato ma quell’occasione non arrivò più.

-Ti ricordi ancora? E la vodka?- chiese lui.

- Ho ripreso conoscenza sotto la doccia- lei gli diede un pizzico sul braccio.

- Vind era già con l’amante?- chiese Tom.

-Non è che io non abbia così tanto torto…- disse lei.

-Ma Vind lo sa…- concluse Tom.

–Si mi ha perdonata-

-Lo perdonerai anche tu? Almeno eri ubriaca. Lui mica beve da 12 mesi?-

Öde si voltò dalla sua parte, gli salì addosso e si tolse la maglia blu.

- Öde ascoltami- disse- non puoi perdonarlo-

Non finì di parlare che lei aveva già iniziato a baciarlo.

-Almeno se devi andare via, vai via come dico io- sorrise.

Quando Tom si tolse la maglia,suonò il telefono.

Öde si alzò,rispose e dopo dieci munuti lasciò cadere la cornetta a terra.

**

Bill teneva Lycka tra le braccia,mentre la macchina correva a tutta velocità.

Öde piangeva a singhiozzi e Tom si sentiva un verme per aver ricambiato quel bacio mentre Vind…

Al cantiere c’era la polizia, l’ambulanza e un sacco di gente.

La prima persona che Öde vide fu l’amante di suo marito, con un paio di manette. La signora Regn le si avvicinò e le mollò uno schiaffo in pieno volto.

-Sei una puttana!- urlò cercando di colpirla ancora ma Tom la teneva stretta tra le sue braccia. Si divincolava,scalciava ma il chitarrista nonostante i calci e i pugni che riceveva non mollava la presa.

Bill,in auto, copriva gli occhi alla piccola quando la barrella con il telo bianco,gli passò accanto. Lycka sorrideva, innocente. Un dono del cielo.

Tom accompagnò Öde davanti la macchina,proprio dove c’era la salma di Vind.

Abbracciata a Tom era completamente distrutta.

Quando il corpo fu allontanato, un brigadiere scortò Öde e Tom fino alla caserma.

-Lei lo sapeva che suo marito si vedeva con la signorina Dyja Huttel?-

Lei annuì.

-La signorina Huttel aveva minacciato suo marito di dire tutto a voi, se lui non avesse chiuso il vostro matrimonio. Lui le ha detto di no e per vendicarsi mentre suo marito era giù a telefono con un fornitore, ha sganciato il carico della gru..-

Si fermò, Öde chiuse gli occhi e strinse la mano a Tom.

-Non continui- disse quest’ultimo. -Abbiamo capito come è andata-

Abbracciò Öde che piangeva in continuazione.

Lycka e Bill erano andati a casa  per preparare tutte le borse. Loro dovevano partire e Öde con sua figlia erano state affidate a Simone. Era il momento meno indicato per andarsene ma avevano davvero urgenza di partire. Gustav  e tutta la famiglia di Vind le erano vicini ma lei non sentiva nulla. Non voleva nessuno e non salutò neanche i Kaulitz quando partirono. E’ vero che odiava il tradimento ma amava Vind,era il padre di sua figlia. Adesso come avrebbe fatto? Chi si sarebbe preso cura di loro due? Simone? Tom? Voleva suo marito, se aveva resistito un anno con le corna era perché credeva nel loro matrimonio, Vind sarebbe cambiato. Tom da parte sua, non poteva credere a quello che gli era successo in un solo giorno. Aveva scoperto che la sua migliore amica mandava avanti un matrimonio infedele per amore e poi di colpo,mentre si stavano baciando, il marito era morto. Si chiedeva se fosse morto per colpa loro. Dyja voleva che lui dicesse la verità,ma più che altro era una malata di mente.. come si fa a dire di amare una persona e poi sganciare il carico di una gru e colpirlo? Mentre il bus camminava lungo quelle strade, la sua testa era a Lycka. Il suo nome significa felicità,ma a soli tre mesi aveva già vissuto un bel trauma.

Öde mise a letto sua figlia. Simone mise a letto Öde. Dyja piangendo in carcere chiedeva perdono per quello che aveva fatto. Non a Dio, o a Öde o a Lycka,ma alla bambina che portava in grembo.  Öde e Tom sapevano anche questo ma ad Öde non importava quasi nulla. Figlia o meno di Vind non le importava più. Come Lycka non sarebbe cresciuta con un padre perché lo avevano ucciso così quella della matta avrebbe sofferto per colpa di sua madre. La bambina da grande avrebbe potuto uccidere sua madre per vendetta ma  Lycka avrebbe avuto sempre Tom.

 

 

 

 

Ecco qua. Qualcuno nelle recensioni scriveva “tradimento,tradimento” ma io credo che questo sia proprio una bella sorpresa. Vi ho detto che questa storia non finisce bene… quindi… per ora mandiamo avanti questo amore e questo tormento.

La_Lilin__= spero,cara che anche questa parte sia di tuo gradimento. Lo so che è un bel finale ma per arrivare allo scopo di questa storia devo per forza fare ciò. Un bacio.

 stefi=Sei sempre troppo gentile. Che te ne pare di questo? :D

 Sweet Princess 1995= Tradimento sì,ma lieto fine per nulla.  Spero che questo sia di tuo gradimento.

 Puffa_= Questa storia è tutta tua. <3

 

 

 

 

  
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