Oltre ad essere riuscito ad imparare la magia senza bacchetta via mani, detta magia di secondo livello, era progredito al terzo livello, quello della magia mentale.
Oramai Harry sentiva la magia fluire in lui e la comandava a suo piacimento riuscendo a destreggiarsi anche con incantesimi avanzatissimi.
Poteva chiudere gli occhi e riaprendoli avere davanti a se un castello che lui aveva creato trasfigurando una roccia; lanciava incantesimi di difesa e attacco pensandoli e con un po di sforzo riusciva anche a lanciare più incantesimi insieme.
Negli ultimi due anni aveva poi studiato la magia al quarto livello, il livello che solo pochi elette erano in grado di conoscere: la magia bianca e quella oscura.
Era a conoscenza di molti segreti su questi due tipi di magia poichè aveva ricevuto la sua educazioni da due "esperti" in materia: Salazar Serpeverde e Merlino.
E, guarda caso, aveva scoperto di discendere in linea diretta proprio da Merlino, il più grande mago bianco mai esistito.
Quando lo aveva incontrato la prima volta due anni prima era molto intimidito e impaurito d innanzi ad un mago così potente e illustre.
Durante il loro addestramento però aveva imparato a rispettarlo e non temerlo.
Merlino gli aveva insegnato molto e alla fine del "corso" aveva mostrato al suo discendente tutto l'orgoglio che provava verso di lui facendogli regalo del suo mantello.
Nei confronti di Serpeverde era stato inizialmente titubante, ma alla fine erano diventati amici: li si poteva vedere, mentre giocavano, a loro dire, con incantesimi oscuro molto potenti, prendersi in giro con frasi tipo 'Sal, sei diventato vecchio' o 'Harry, quando avrò bisogno di un lavacessi ti chiamerò.'
Alla fin dei finali Harry aveva un bagaglio di conoscenze vastissimo e si preparava al suo ultimo anno: doveva imparare a controllare gli elementi.
*
Ad Harry era stato detto che si sarebbe dovuto trovare
al tempio alle dieci di mattina.
Decise di presentarsi alle nove e
tre quarti giusto per farsene un giretto e vedere meglio il tempio
che tanto lo incuriosiva.
Quando arrivò al tempio, vide
molte donne lo stavano aspettando.
Incuriosito dalla loro
presenza, si avvicinò.
'Salve Harry James Potter, benvenuto
al tempio di Potis'
Harry era stupito di vedere che sapevano il
suo nome è lo stavano aspettando.
'Il tempio di Potis? E
chi sarebbe esattamente?'
'Potis è il destino, ciò
che tutto può e a cui nulla è negato'
Risposero le
ragazze.
'Quindi sarete voi ad insegnarmi a gestire gli
elementi?'
'Esattamente'
*
In quei mesi, Harry stava imparando che il fuoco,
l'acqua, la terra e l'aria erano ottimi aiuti per aumentare e
completare il proprio potere magico e che potevano essere
fondamentali in determinate situazioni.
Aveva imparato a
smaterializzarsi sfruttando l'aria, il fuoco e l'acqua: erano
smaterializzazioni che richiedevano più energia ma
permettevano una maggior velocità, precisione ed avevano meno
limiti della smaterializzazione classica, ad'esempio potevano evitare
gli incantesimi o i campi anti-smaterializzanti.
Harry aveva
scelto di usare la smaterializzazione con aria per muoversi
normalmente: era quella che richiedeva meno spreco di energia ed era
la più veloce, sicura e silenziosa.
In quel momento, un
sabato pomeriggio, aveva deciso di mettersi in meditazione e cercare
di compiere l'azione che non era ancora riuscito a completare:
diventare Animagus.
Oramai la sua aura magica era elevatissima e
problemi di quel genere non ne aveva più.
Mancava però
l'immagine speculare.
Ebbe un'idea: usiamo come immagine il
Patronus
Smise allora di meditare e sceso a terra, mosse
la mano.
Comparve al suo fianco una grande luce che brillava come
il sole e che era molto instabile come forma.
Dato che non
accennava a muoversi, Harry stese il braccio sinistro d innanzi a
sè.
Dopo alcuni secondi di silenzio apparvero due
Dissennatori: il suo incantesimo nero di evocazione aveva funzionato
anche sé era la prima volta che lo tentava.
Proprio mentre
i dissennatori si muovevano verso di lui, il suo Patronus
cominciò a prendere forma: quattro zampe spuntavano dalla
nebbiolina formatasi.
La nebbiolina si spostò verso l'
alto, rivelando due grandi ali piumate.
Risalendo ancora di più
si poteva notare una testa di uccello rapace.
E fu allora che
Harry realizzò: un ippogrifo!
Badando poco al cambio del
proprio Patronus, Harry lo fece sparire come fece sparire
anche i Dissennatori.
Finalmente aveva la figura speculare che
cercava.
Si mise in ginocchio a terra e chiuse gli occhi.
Richiamò
agli occhi della sua mente una dettagliatissima figura di Ippogrifo,
identica al suo Patronus e si concentrò a visualizzare
solamente quello.
Fece per muovere le mani, ma al posto di mani
sentì di avere ali, lunghe ali piumate.
Quando riaprì
gli occhi, capì che ci era riuscito, era diventato un
Ippogrifo.
Felice come non mai cominciò a correre e spiccò
un salto.
Si sentiva libero come non mai, come neanche su una
scopa: poteva librarsi in celo come un uccello e piroettare, cadere
in picchiata, risalire all'ultimo momento a velocità che con
la sua Firebolt non si era mai sognato di raggiungere.
Dopo un
pomeriggio intenso di volo decise di tornare umano.
Non appena
ritrasformato, si smaterializzo in camera sua e si buttò nel
letto ancora vestito.
Doveva ammetterlo: la prima trasformazione
in Animagus era faticosa, ma gratificante.
*
Era finalmente giunta la fine dei suo addestramento
e si contavano i giorni del suo ritorno all'altro mondo.
Harry
era però diviso in due: da una parte era felice di tornare al
suo mondo, ai suoi amici, a compiere ciò che doveva fare;
dall'altro non voleva lasciare Lily.
Lily era stata il suo mondo
per troppo tempo per poter vivere senza di lui, lui lo sapeva e lei
anche.
Ma sapevano anche che quel momento sarebbe arrivato, presto
o tardi.
Quel venerdì era il loro ultimo incontro, Harry
sarebbe partito la mattina dopo e non si sarebbero più
rivisti.
Si materializzò al gazebo, lei non era ancora
arrivata.
Non sapeva cosa dirle, cosa fare, sapeva solo che non
voleva lasciarla, il suo cuore ne avrebbe risentito e l'avrebbe fatta
soffrire.
'Ehila, come sta il mio Ippogrifo preferito?'
Disse
Lily comparendo sulla sua solita sedia.
'Male Lily, molto male
perchè non ti vedrò più da domani. Non so più
cosa fare, una parte di me vorrebbe restare qui... ma so che tradirei
chi mi aspetta di là. Dall'altra parte, sé me ne vado,
tu soffrirai per colpa mia quando ho giurato che nessuno dovrà
più soffrire a causa mia'
Fece una breve pausa
'Io non
so proprio cosa fare ... ho paura di perdere la cosa più bella
della mia vita: tu!'
Lily lo guardava con un'espressione
indecifrabile sul volto.
'Godiamoci il nostro ultimo incontro
senza pensare al domani, ti va?'
Rispose alla fine la
ragazza
'Certo, tutto quello che vuoi!'
*
Sette anni erano passati, la pacchia era finita: si
tornava alla vita nell'altro mondo.
Quella mattina Harry si fece
una doccia più lunga del solito cercando, inutilmente, di
scrollarsi con l'acqua l'umore nero che aveva.
Asciugatosi si
sistemo i capelli in una coda usando un nastro rosso e lascio
ricadere sull'occhio destro una ciocca.
Si vestì con la sua
tuta d'allenamento e, indossato il mantello di Merlino, si preparò
a fare colazione.
Una volta sceso in cucina, notò che
c'erano tutti: Merlino, Silente, Sirius, James, sua madre, Sal,
Godric e Cosy.
Tutti lo stavano aspettando.
'Finalmente sei
sceso.'
Disse Silente.
'Dato che siamo qui per te... direi che
un discorso è d'obbligo' e mentre diceva questo, mentalmente
il vecchio mago gli disse Di pure la verità ai tuoi
genitori e a Sirius, meritano... saranno orgogliosi di te'
Harry
si prese coraggio e schiaritosi la gola, si alzò in
piedi.
'Innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver sopportato per
tutto questo tempo un rompipalle come me.'
Ci fu una risata
generale.
'Albus, mio vecchio Albus: mio primo maestro, mentore,
amico. Tu mi hai fatto scoprire cos'è la magia e te ne sarò
sempre grato. Ti faccio una promessa: Hogwarts tornerà a
risplendere.'
E qui cominciò un applauso, seguito dagli
altri.
'Merlino, mio maestro di arti del bene, grazie a te ho
imparato a dominare la magia bianca e ho capito la differenza tra il
bene e il male quando si ha molto potere. E per questo ti rendo
onore.'
Altro applauso.
'Sal, scavezzacollo che non sei altro,
con te ho imparato a fare il cattivo... a parte gli scherzi, grazie a
te so cosa mi aspetta quando dovrò combattere.'
'Cosy, mia
dolce Cosy, grazie a te ho vissuto un anno splendido... sei stata la
nonna che non ho mai avuto'
Si fermò un attimo come a
riordinare le idee.
'Sirius, mio amato Sirius e voi James e Lily
... spero perdonerete il piccolo segreto che vi ho tenuto nascosto
finora.'
I diretti interessati si fecero attenti
'Io non sono
chi vi ho fatto credere. In realtà il mio nome è'
Prese
un gran respiro
'Harry James Potter'
Disse e si sentì
liberato da un peso dallo stomaco.
'Ora, so che vi sconvolge la
cosa e mi ucciderei per questo ma ho dovuto, questo è tutto
ciò che posso dirvi.
Sir, grazie a te ho imparato a
combattere e a cavarmela in molte situazione: grazie!
Mamma,
grazie a te ho scoperto che non faccio così schifo in pozioni
come Piton mi ha fatto credere in 6 anni.
E infine, papà,
sono orgoglioso di essere tuo figlio... sei uno degli uomini più
leali, coraggiosi e di saldi principi che abbia mai conosciuto.
Ora
potrete urlarmi contro quello che volete ma io posso dirvi solo
questo: grazie!'
Sirius, dopo un'iniziale silenzio, fisso
serio Harry negli occhi e parlò
'Io non ti urlerò
contro nulla ne ti dirò nulla perché ... io mi fido di
te e so che se non potevi dire nulla, avevi le tue buone ragioni. Ma
ti dirò una cosa' e qui il suo viso si accese con un sorriso'
sono maledettamente fiero di come sei diventato in questi anni!'
Si
alzò e andò ad abbracciarlo, poi si spostò alla
sua destra.
James e Lily, fino ad'allora in silenzio, si alzarono
e fissarono Harry
'Chi pensi di prendere in giro tu, eh
ragazzino?'
Disse in tono serio il padre.
Harry cominciò
a pensare il peggio quando la madre e il padre si alzarono e gli
andarono vicino.
Lo fissarono seri per alcuni istanti, poi
sorrisero e lo abbracciarono.
'Lo sapevamo che eri tu, come lo
sapeva Sir, ma sapevamo anche che se non potevi dircelo non dovevamo
costringerti.'
Disse la madre in lacrime.
'E fatti dire una
cosa figliolo: sono molto fiero di te!
Oramai sei un
super-mago.'
Ora toccava la parte più dura, l'addio con
Lily.
Si smaterializzò al solito gazebo dove sapeva esserci
Lily, perché si erano dati appuntamento il giorno prima per
l'addio.
La trovò seduta al solito posto.
'Ciao
Lily'
'Ciao Her'
Harry si sentiva proprio a pezzi... era
l'ultima volta che si sarebbero visti, toccati, baciati.
'Senti...
lo sai che non sono molto bravo a esprimere i miei sentimenti... e
ancora meno sono capace negli addii quindi perdonami se non sarò
all'altezza'
Si portò le mani davanti congiungendole a
formare un piano poi chiuse gli occhi e fece comparire due
braccialetti di oro con incastonato al centro una pietra: una rossa,
l'altra verde.
'Questi braccialetti sono uno per me e uno per
te... le pietre ci ricorderanno qualcosa uno dell'altra: il rosso dei
tuoi capelli per me e il verde dei miei occhi per te.. Posso
mettertelo?'
Senza cambiare espressione, Lily gli porse il braccio
destro dove Harry mise il braccialetto.
'So che non è molto
e che mi odierai per averti dato solo questo come ricordo, ma io ti
lascio metà del mio cuore e la promessa di amarti fino alla
morte che' e qui sorrise un po' spero proprio non sia proprio tra due
giorni'
Ora Harry non sapeva proprio più cosa dire né
cosa fare.
Calde lacrime cominciarono a cadere sul suo volto
mentre lui cercava di fermarle e farle rientrare: non voleva
piangere.
Lily era sempre rimasta con lo sguardo fisso su di lui e
una faccia indecifrabile.
'Vedi Her, io ieri ho fatto una cosa che
ha segnato per sempre la mia vita. Ho deciso di farla per poter veder
realizzato il mio sogno, stare con te.'
Harry si risveglio dal suo
torpore e la fissò
'Tu non avrai mica?'
La ragazza
annuì
'Ma perché lo hai fatto? Così non sarai
più tu!E le altre cosa hanno detto'
'Ma potrò venire
con te nell'altro mondo. E riguardo alle altre... sono fatti loro
quello che pensano!'
'Perché?'
Chiese ancora
Harry
'Perché tu sei il mio sole, la mia speranza, tu sei
la mia vita. Sei tutto quello che ho e che voglio.'
Harry era
senza parole ma felice, stra-felice, toccava il celo con un
dito
'Quindi verrai con me?'
La ragazza annuì nuovamente
sorridendo
'Dammi un pizzicotto che non ci credo ancora'
Lily
gli mollo un cazzotto nello stomaco
'Ho detto dammi un pizzicotto
non spaccami lo stomaco' disse ironicamente
'Così sai che è
vero'
Rispose con una linguaccia la ragazza.
'Sei pronta? Basta
che tocchiamo questo foglio che ho in tasca e torneremo nel mio...
nostro mondo'
'Andiamo'
Rispose la ragazza stampandogli un
bacio da Oscar sulle labbra.
Fu così che i due furono
risucchiati in un turbinio di luci e colori e scomparirono.
.:: FINE PRIMA PARTE ::.