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Autore: Platone    03/09/2005    1 recensioni
"La data del giornale non era quella odierna, ma bensì quella del primo giorno della scuola di magia, del settimo anno che Harry avrebbe intrapreso a settembre. Ma lo stupore per la data sul giornale fu minimo paragonato a quello per l'articolo in prima pagina.
SCUOLA DI MAGIA DISTRUTTA: LE NUOVE GENERAZIONI MAGICHE ANNIENTATE
HA INIZIO IL REGNO DI TERRORE DEL SIGNORE OSCURO" Spoiler VI° Libro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Il tempo nel mondo di Harry passava molto in fretta come anche i suoi miglioramenti: oramai il ventitreenne Harry Potter, dopo sei anni di allenamento era diventato esperto di quasi ogni campo della magia.
Oltre ad essere riuscito ad imparare la magia senza bacchetta via mani, detta magia di secondo livello, era progredito al terzo livello, quello della magia mentale.
Oramai Harry sentiva la magia fluire in lui e la comandava a suo piacimento riuscendo a destreggiarsi anche con incantesimi avanzatissimi.
Poteva chiudere gli occhi e riaprendoli avere davanti a se un castello che lui aveva creato trasfigurando una roccia; lanciava incantesimi di difesa e attacco pensandoli e con un po di sforzo riusciva anche a lanciare più incantesimi insieme.
Negli ultimi due anni aveva poi studiato la magia al quarto livello, il livello che solo pochi elette erano in grado di conoscere: la magia bianca e quella oscura.
Era a conoscenza di molti segreti su questi due tipi di magia poichè aveva ricevuto la sua educazioni da due "esperti" in materia: Salazar Serpeverde e Merlino.
E, guarda caso, aveva scoperto di discendere in linea diretta proprio da Merlino, il più grande mago bianco mai esistito.
Quando lo aveva incontrato la prima volta due anni prima era molto intimidito e impaurito d innanzi ad un mago così potente e illustre.
Durante il loro addestramento però aveva imparato a rispettarlo e non temerlo.
Merlino gli aveva insegnato molto e alla fine del "corso" aveva mostrato al suo discendente tutto l'orgoglio che provava verso di lui facendogli regalo del suo mantello.
Nei confronti di Serpeverde era stato inizialmente titubante, ma alla fine erano diventati amici: li si poteva vedere, mentre giocavano, a loro dire, con incantesimi oscuro molto potenti, prendersi in giro con frasi tipo 'Sal, sei diventato vecchio' o 'Harry, quando avrò bisogno di un lavacessi ti chiamerò.'
Alla fin dei finali Harry aveva un bagaglio di conoscenze vastissimo e si preparava al suo ultimo anno: doveva imparare a controllare gli elementi.


*

Ad Harry era stato detto che si sarebbe dovuto trovare al tempio alle dieci di mattina.
Decise di presentarsi alle nove e tre quarti giusto per farsene un giretto e vedere meglio il tempio che tanto lo incuriosiva.
Quando arrivò al tempio, vide molte donne lo stavano aspettando.
Incuriosito dalla loro presenza, si avvicinò.
'Salve Harry James Potter, benvenuto al tempio di Potis'
Harry era stupito di vedere che sapevano il suo nome è lo stavano aspettando.
'Il tempio di Potis? E chi sarebbe esattamente?'
'Potis è il destino, ciò che tutto può e a cui nulla è negato'
Risposero le ragazze.
'Quindi sarete voi ad insegnarmi a gestire gli elementi?'
'Esattamente'


*

In quei mesi, Harry stava imparando che il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria erano ottimi aiuti per aumentare e completare il proprio potere magico e che potevano essere fondamentali in determinate situazioni.
Aveva imparato a smaterializzarsi sfruttando l'aria, il fuoco e l'acqua: erano smaterializzazioni che richiedevano più energia ma permettevano una maggior velocità, precisione ed avevano meno limiti della smaterializzazione classica, ad'esempio potevano evitare gli incantesimi o i campi anti-smaterializzanti.
Harry aveva scelto di usare la smaterializzazione con aria per muoversi normalmente: era quella che richiedeva meno spreco di energia ed era la più veloce, sicura e silenziosa.
In quel momento, un sabato pomeriggio, aveva deciso di mettersi in meditazione e cercare di compiere l'azione che non era ancora riuscito a completare: diventare Animagus.
Oramai la sua aura magica era elevatissima e problemi di quel genere non ne aveva più.
Mancava però l'immagine speculare.
Ebbe un'idea: usiamo come immagine il Patronus
Smise allora di meditare e sceso a terra, mosse la mano.
Comparve al suo fianco una grande luce che brillava come il sole e che era molto instabile come forma.
Dato che non accennava a muoversi, Harry stese il braccio sinistro d innanzi a sè.
Dopo alcuni secondi di silenzio apparvero due Dissennatori: il suo incantesimo nero di evocazione aveva funzionato anche sé era la prima volta che lo tentava.
Proprio mentre i dissennatori si muovevano verso di lui, il suo Patronus cominciò a prendere forma: quattro zampe spuntavano dalla nebbiolina formatasi.
La nebbiolina si spostò verso l' alto, rivelando due grandi ali piumate.
Risalendo ancora di più si poteva notare una testa di uccello rapace.
E fu allora che Harry realizzò: un ippogrifo!
Badando poco al cambio del proprio Patronus, Harry lo fece sparire come fece sparire anche i Dissennatori.
Finalmente aveva la figura speculare che cercava.
Si mise in ginocchio a terra e chiuse gli occhi.
Richiamò agli occhi della sua mente una dettagliatissima figura di Ippogrifo, identica al suo Patronus e si concentrò a visualizzare solamente quello.
Fece per muovere le mani, ma al posto di mani sentì di avere ali, lunghe ali piumate.
Quando riaprì gli occhi, capì che ci era riuscito, era diventato un Ippogrifo.
Felice come non mai cominciò a correre e spiccò un salto.
Si sentiva libero come non mai, come neanche su una scopa: poteva librarsi in celo come un uccello e piroettare, cadere in picchiata, risalire all'ultimo momento a velocità che con la sua Firebolt non si era mai sognato di raggiungere.
Dopo un pomeriggio intenso di volo decise di tornare umano.
Non appena ritrasformato, si smaterializzo in camera sua e si buttò nel letto ancora vestito.
Doveva ammetterlo: la prima trasformazione in Animagus era faticosa, ma gratificante.


*


Era finalmente giunta la fine dei suo addestramento e si contavano i giorni del suo ritorno all'altro mondo.

Harry era però diviso in due: da una parte era felice di tornare al suo mondo, ai suoi amici, a compiere ciò che doveva fare; dall'altro non voleva lasciare Lily.
Lily era stata il suo mondo per troppo tempo per poter vivere senza di lui, lui lo sapeva e lei anche.
Ma sapevano anche che quel momento sarebbe arrivato, presto o tardi.
Quel venerdì era il loro ultimo incontro, Harry sarebbe partito la mattina dopo e non si sarebbero più rivisti.
Si materializzò al gazebo, lei non era ancora arrivata.
Non sapeva cosa dirle, cosa fare, sapeva solo che non voleva lasciarla, il suo cuore ne avrebbe risentito e l'avrebbe fatta soffrire.
'Ehila, come sta il mio Ippogrifo preferito?'
Disse Lily comparendo sulla sua solita sedia.
'Male Lily, molto male perchè non ti vedrò più da domani. Non so più cosa fare, una parte di me vorrebbe restare qui... ma so che tradirei chi mi aspetta di là. Dall'altra parte, sé me ne vado, tu soffrirai per colpa mia quando ho giurato che nessuno dovrà più soffrire a causa mia'
Fece una breve pausa
'Io non so proprio cosa fare ... ho paura di perdere la cosa più bella della mia vita: tu!'
Lily lo guardava con un'espressione indecifrabile sul volto.
'Godiamoci il nostro ultimo incontro senza pensare al domani, ti va?'
Rispose alla fine la ragazza
'Certo, tutto quello che vuoi!'



*

Sette anni erano passati, la pacchia era finita: si tornava alla vita nell'altro mondo.
Quella mattina Harry si fece una doccia più lunga del solito cercando, inutilmente, di scrollarsi con l'acqua l'umore nero che aveva.
Asciugatosi si sistemo i capelli in una coda usando un nastro rosso e lascio ricadere sull'occhio destro una ciocca.
Si vestì con la sua tuta d'allenamento e, indossato il mantello di Merlino, si preparò a fare colazione.
Una volta sceso in cucina, notò che c'erano tutti: Merlino, Silente, Sirius, James, sua madre, Sal, Godric e Cosy.
Tutti lo stavano aspettando.
'Finalmente sei sceso.'
Disse Silente.
'Dato che siamo qui per te... direi che un discorso è d'obbligo' e mentre diceva questo, mentalmente il vecchio mago gli disse Di pure la verità ai tuoi genitori e a Sirius, meritano... saranno orgogliosi di te'
Harry si prese coraggio e schiaritosi la gola, si alzò in piedi.
'Innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver sopportato per tutto questo tempo un rompipalle come me.'
Ci fu una risata generale.
'Albus, mio vecchio Albus: mio primo maestro, mentore, amico. Tu mi hai fatto scoprire cos'è la magia e te ne sarò sempre grato. Ti faccio una promessa: Hogwarts tornerà a risplendere.'
E qui cominciò un applauso, seguito dagli altri.
'Merlino, mio maestro di arti del bene, grazie a te ho imparato a dominare la magia bianca e ho capito la differenza tra il bene e il male quando si ha molto potere. E per questo ti rendo onore.'
Altro applauso.
'Sal, scavezzacollo che non sei altro, con te ho imparato a fare il cattivo... a parte gli scherzi, grazie a te so cosa mi aspetta quando dovrò combattere.'
'Cosy, mia dolce Cosy, grazie a te ho vissuto un anno splendido... sei stata la nonna che non ho mai avuto'
Si fermò un attimo come a riordinare le idee.
'Sirius, mio amato Sirius e voi James e Lily ... spero perdonerete il piccolo segreto che vi ho tenuto nascosto finora.'
I diretti interessati si fecero attenti
'Io non sono chi vi ho fatto credere. In realtà il mio nome è'
Prese un gran respiro
'Harry James Potter'
Disse e si sentì liberato da un peso dallo stomaco.
'Ora, so che vi sconvolge la cosa e mi ucciderei per questo ma ho dovuto, questo è tutto ciò che posso dirvi.
Sir, grazie a te ho imparato a combattere e a cavarmela in molte situazione: grazie!
Mamma, grazie a te ho scoperto che non faccio così schifo in pozioni come Piton mi ha fatto credere in 6 anni.
E infine, papà, sono orgoglioso di essere tuo figlio... sei uno degli uomini più leali, coraggiosi e di saldi principi che abbia mai conosciuto.
Ora potrete urlarmi contro quello che volete ma io posso dirvi solo questo: grazie!'
Sirius, dopo un'iniziale silenzio, fisso serio Harry negli occhi e parlò
'Io non ti urlerò contro nulla ne ti dirò nulla perché ... io mi fido di te e so che se non potevi dire nulla, avevi le tue buone ragioni. Ma ti dirò una cosa' e qui il suo viso si accese con un sorriso' sono maledettamente fiero di come sei diventato in questi anni!'
Si alzò e andò ad abbracciarlo, poi si spostò alla sua destra.
James e Lily, fino ad'allora in silenzio, si alzarono e fissarono Harry
'Chi pensi di prendere in giro tu, eh ragazzino?'
Disse in tono serio il padre.
Harry cominciò a pensare il peggio quando la madre e il padre si alzarono e gli andarono vicino.
Lo fissarono seri per alcuni istanti, poi sorrisero e lo abbracciarono.
'Lo sapevamo che eri tu, come lo sapeva Sir, ma sapevamo anche che se non potevi dircelo non dovevamo costringerti.'
Disse la madre in lacrime.
'E fatti dire una cosa figliolo: sono molto fiero di te!
Oramai sei un super-mago.'

Ora toccava la parte più dura, l'addio con Lily.
Si smaterializzò al solito gazebo dove sapeva esserci Lily, perché si erano dati appuntamento il giorno prima per l'addio.
La trovò seduta al solito posto.
'Ciao Lily'
'Ciao Her'
Harry si sentiva proprio a pezzi... era l'ultima volta che si sarebbero visti, toccati, baciati.
'Senti... lo sai che non sono molto bravo a esprimere i miei sentimenti... e ancora meno sono capace negli addii quindi perdonami se non sarò all'altezza'
Si portò le mani davanti congiungendole a formare un piano poi chiuse gli occhi e fece comparire due braccialetti di oro con incastonato al centro una pietra: una rossa, l'altra verde.
'Questi braccialetti sono uno per me e uno per te... le pietre ci ricorderanno qualcosa uno dell'altra: il rosso dei tuoi capelli per me e il verde dei miei occhi per te.. Posso mettertelo?'
Senza cambiare espressione, Lily gli porse il braccio destro dove Harry mise il braccialetto.
'So che non è molto e che mi odierai per averti dato solo questo come ricordo, ma io ti lascio metà del mio cuore e la promessa di amarti fino alla morte che' e qui sorrise un po' spero proprio non sia proprio tra due giorni'
Ora Harry non sapeva proprio più cosa dire né cosa fare.
Calde lacrime cominciarono a cadere sul suo volto mentre lui cercava di fermarle e farle rientrare: non voleva piangere.
Lily era sempre rimasta con lo sguardo fisso su di lui e una faccia indecifrabile.
'Vedi Her, io ieri ho fatto una cosa che ha segnato per sempre la mia vita. Ho deciso di farla per poter veder realizzato il mio sogno, stare con te.'
Harry si risveglio dal suo torpore e la fissò
'Tu non avrai mica?'
La ragazza annuì
'Ma perché lo hai fatto? Così non sarai più tu!E le altre cosa hanno detto'
'Ma potrò venire con te nell'altro mondo. E riguardo alle altre... sono fatti loro quello che pensano!'
'Perché?'
Chiese ancora Harry
'Perché tu sei il mio sole, la mia speranza, tu sei la mia vita. Sei tutto quello che ho e che voglio.'
Harry era senza parole ma felice, stra-felice, toccava il celo con un dito
'Quindi verrai con me?'
La ragazza annuì nuovamente sorridendo
'Dammi un pizzicotto che non ci credo ancora'
Lily gli mollo un cazzotto nello stomaco
'Ho detto dammi un pizzicotto non spaccami lo stomaco' disse ironicamente
'Così sai che è vero'
Rispose con una linguaccia la ragazza.
'Sei pronta? Basta che tocchiamo questo foglio che ho in tasca e torneremo nel mio... nostro mondo'
'Andiamo'
Rispose la ragazza stampandogli un bacio da Oscar sulle labbra.
Fu così che i due furono risucchiati in un turbinio di luci e colori e scomparirono.

.:: FINE PRIMA PARTE ::.

  
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