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Autore: Lilya    03/09/2005    2 recensioni
Prima di partire per una missione importante e pericolosa, Naruto ha ancora qualche faccenda da sistemare…
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: La lettera

Titolo: La lettera

 

Autore: Lilya

 

Generi: Angst

 

Riassunto: Prima di partire per una missione importante e pericolosa, Naruto ha ancora qualche faccenda da sistemare…

 

Rating: G    

 

Disclaimer: I personaggi appartengono a Kishimoto Masashi

 

 

 

La lettera

 

Il ragazzo biondo si guardò attorno per la centesima volta, controllando che ogni cosa fosse a posto e allo stesso tempo sforzandosi di non vedere la scatola di metallo che troneggiava in mezzo al tavolo. Ripassò mentalmente la lista dei bagagli, ma anche qui non aveva scordato niente.

<< Non c’è scampo, vecchio mio… >> si disse infine con un sospiro, fissando la scatola.

Lentamente, un passo dopo l’altro, si avvicinò al tavolo di cucina e si sedette sulla prima sedia che gli capitò sotto mano. La scatola era lì davanti a lui.

A prima vista, non sembrava niente di speciale: era solo una vecchia scatola di latta, impolverata e un po’ ammaccata qui e là. Ma il suo contenuto era speciale.

Incurante della polvere che la ricopriva, Naruto aprì il coperchio e rovesciò la vecchia scatola di biscotti. Le lettere caddero come foglie d’autunno, coprendo il piano del tavolo. I frutti di una tradizione – ma si poteva davvero chiamare così? – iniziata anni prima, ormai non ricordava nemmeno bene come.

Naruto raccolse le lettere sparse come piume d’una colomba e cominciò a risistemarle ordinatamente dentro la scatola, controllandole una per una.

<< Kakashi-sensei, c’è…Sakura-chan, c’è…Shikamaru, c’è…Gaara, c’è… Iruka-sensei… >> sorrise prendendo in mano quella lettera: era stata la prima che aveva scritto. Tutte le altre erano venute dopo, con il passare del tempo. 

<< Dov’ero rimasto? Ah, sì, Iruka-sensei, a posto… L’eremita porcello anche… Uhm, dov’è finita quella per la vecchia strega? Oh, eccola. Poi, chi altro manca? Ah, sì, Neji – eccola qua. Hinata, c’è… Kiba, anche… Chouji, a posto… Rock Lee, anche lui a posto…Ichiraku, ok; sua figlia anche… >>

Alla fine, sul tavolo rimase una lettera soltanto. Naruto rimase a lungo a guardarla, senza muoversi, quasi che fissandola a quel modo potesse farla scomparire, o quanto meno cambiare il nome che c’era scritto sopra. Ma il nome sulla busta restava sempre quello, e anche se fosse cambiato quello, ci sarebbe sempre stata tutta la lettera da cambiare. Inutile fingere di non averla scritta per lui, Sasuke Uchiha.

A quel pensiero, Naruto dovette mordersi un labbro per non mettersi a ridere. Una lettera scritta al suo assassino – o quantomeno, a colui che aveva buone probabilità di diventarlo. Dopo tutto, aveva già cercato una volta di ucciderlo, no?

Naruto sospirò e prese in mano la lettera. Avrebbe preferito non ricordare così chiaramente cosa gli aveva scritto.

D’improvviso si sentì molto, molto arrabbiato. Anzi, decisamente furioso. Furioso per Sasuke, per quello che aveva fatto, per quello che aveva detto, per il posto dove si era diretto…per quelle parole di tanti anni prima.

Forse aveva ragione Jiraiya, forse avrebbe dovuto cancellare tutto quanto… ma come poteva quando le sue parole restavano lì, nero su bianco, a testimoniare che non era stato solo un sogno o un’illusione?

Naruto strinse i denti e, non potendo sfogarsi su quell’imbecille di Sasuke in quanto in quel momento si trovava da Orochimaru e pareva avesse tutta l’intenzione di restarvi, si apprestò a sfogare la sua rabbia facendo a pezzi la lettera che gli aveva scritto tanto tempo fa.

 L’aveva già tra le mani, era pronto a strapparla in due per poi farne pezzi sempre più piccoli…ma qualcosa lo tratteneva. E proprio non riusciva a capire cosa.

Di colpo com’era arrivata, la rabbia passò, ritirandosi come un’onda dal bagnasciuga. Ma Naruto stava ancora pensando di strappare la busta e la lettera con tutte le parole che conteneva.

“Oltretutto dovrei farlo comunque…” ragionò tra sé e sé. “Dovrò scriverne una nuova, visto che ormai le cose non stanno più come ho scritto allora. Non è poi così grave, però: non è mica la prima lettera che mi tocca riscrivere e chissà quante dovrò riscriverne ancora…”

Soddisfatto della sua riflessione, si accinse a strappare sul serio la lettera per Sasuke, ma di colpo gli tornò in mente quando e perché aveva cominciato a scrivere quelle lettere che sarebbero rimaste chiuse in quella scatola fino alla sua morte.

Era Sasuke la chiave di tutto.

Non era per lui la prima lettera che aveva scritto, ma era stato lui a mettere in moto il meccanismo che l’aveva portato a riempire quelle pagine bianche.

Tutto era cominciato nel momento stesso in cui il suo rivale si era messo tra lui e gli aghi di Haku. Quando aveva creduto che fosse morto al posto suo e di colpo tutte le parole non dette gli erano franate addosso come una montagna.  

Aveva cercato poi dirgli tutto quanto, spiegargli tutto ciò che aveva capito in quel momento…Ma non c’era riuscito. Quando aveva messo insieme la forza  e il coraggio necessari, Sasuke stava dormendo e non se l’era sentita di svegliarlo.

L’occasione e il buon proposito erano passati, ma non aveva dimenticato l’orrore delle parole non dette. Così era nata la prima lettera.

La sua prima lettera, però, non era per Sasuke, né per Sakura-chan: dopo averla finita e sigillata, sulla busta immacolata aveva scritto il nome di Iruka-sensei nella migliore grafia che gli riuscisse. Ma senza Sasuke, quella lettera non ci sarebbe mai stata, e nemmeno le successive. 

Naruto rimase immobile come una statua, stringendo ancora la lettera tra le mani. Sapeva con assoluta certezza che se l’avesse strappata, non ne avrebbe mai più scritta un’altra. Doveva solo decidere se era una buona cosa oppure no.

L’orologio cominciò a battere l’ora. Il ragazzo biondo si alzò e mise la lettera nella scatola insieme alle altre, poi richiuse il coperchio e la lasciò lì, sul tavolo di cucina, come tutte le altre volte. Se fosse tornato, l’avrebbe rimessa a posto personalmente; in caso contrario poteva almeno essere sicuro che i suoi amici l’avrebbero trovata.

Sulla porta esitò ancora un istante, chiedendosi se aveva fatto la scelta giusta. Poi però sorrise di sé stesso. “Forse sono davvero uno scemo, un pazzo a lasciare una lettera per un ragazzo che una volta era il mio compagno di squadra e adesso potrebbe diventare il mio assassino, una lettera in cui gli dico che lo considero il mio migliore amico…” Si infilò la giacca con un gesto deciso, quasi a chiudere la questione. “Ma sì, chi se ne frega! Lettere come quelle si riscrivono quando le cose cambiano e per me non è cambiato proprio niente!”

Uscì e si richiuse la porta alle spalle. La scatola rimase sul tavolo, in piena vista. 

 

 

 

*************************

 

Sasuke: Signora Autrice.

 

Lilya: * fissa Naruto con aria adorante *

 

Sasuke: Signora Autrice….

 

Lilya: * continua a fissare Naruto con aria adorante *

 

Sasuke: SIGNORA AUTRICEEE!!!

 

Lilya: Signorina, prego, e non gridare che non sono mica sorda. Che vuoi?

 

Sasuke: Avrei una domanda da farle…

 

Lilya: * sospira e alza gli occhi al cielo * Spero sia importante, perché ho da fare… * lancia un’occhiata a Naruto con la coda dell’occhio *

 

Saskue: Pensa di riuscire a citarmi in qualche fan fiction senza che il mio nome venga unito a qualche insulto?

 

Lilya: NO! Ora sparisci che mi rovini il panorama *riprende a fissare Naruto con aria adorante* 

 

Sasuke: =__=

 

 

 

 

  
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