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Autore: elettra1991    04/06/2010    15 recensioni
Sono passati quasi sei anni dalla morte di Draco. Harry, Ron, Blaise, Elenie, gli Auror, ma soprattutto Hermione hanno dovuto imparare a convivere con l'accaduto. Ma ci sono veramente riusciti? Sono stati capaci di voltare sul serio pagina, o i loro vecchi fantasmi torneranno a tormentarli? Qualcosa di strano tornerà a muoversi nell'ombra, e per affrontarlo dovranno nuovamente riunirsi tutti. Il seguito di "Qui dove batte il cuore...", in cui tutto troverà finalmente risposta.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
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Era notte inoltrata, a Londra. La luna era coperta dalla nuvole, e le strade buie non potevano beneficiare nemmeno dei suoi deboli raggi.
Due figure avvolte da mantelli scuri si aggiravano tra i vicoli con circospezione, attente a non farsi notare.
-Stupeficium!-
Un urlo squarciò l'aria, mentre un getto di luce rossa cozzava contro un muro, mancando il bersaglio a cui l'incantesimo era destinato.
-Che cazzo fai?- ringhiò una voce fredda.
-Mi sembrava di aver sentito dei passi-
-Fai di nuovo una cosa del genere, e ti ritroverai sottoterra nel giro di dieci secondi. Dannati Efreet!-
Questa frase, appena sibilata, si perse nell'ululato del vento.
-Allora? Quanto manca?- chiese la voce di prima con tono annoiato, sempre più glaciale.
Il suo accompagnatore alzò gli occhi al cielo.
-Siamo quasi arrivati- sbuffò.
Quel tizio gli stava veramente dando sui nervi. Non si era mai tolto il cappuccio da quando si erano incontrati, dunque non l'aveva mai visto in faccia come si deve. Eppure doveva essere abbastanza importante, se il Capo aveva deciso di incontrarlo senza riserve.
I due camminarono ancora qualche minuto, senza parlare.
L'Efreet che faceva strada tendeva le orecchie per udire i passi dell'uomo per essere sicuro che lo seguisse, non avendo il coraggio di voltarsi per sincerarsene direttamente.
Si bloccò di scatto quando il rumore di passi alle sue spalle si bloccò di colpo. Si girò e l'incappucciato si era fermato e si stava accendendo una sigaretta. Il tizio diede un lungo tiro, poi soffiò fuori il fumo, che si alzò in lievi volute.
-Nervoso eh?- sogghignò l'Efreet.
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che sentì la gola serrarsi di colpo, e il fiato mancargli di netto.
Si portò le mani alla gola, annaspando alla disperata ricerca d'aria.
-Bisogna sempre pensare, prima di parlare, non trovi?- considerò il suo compagno, annoiato, continuando a fumare.
Passò qualche interminabile secondo, e l'Efreet sentì l'aria invadergli nuovamente i polmoni.
Tossì a lungo, quindi guardò l'altro con malcelato odio.
-Sei totalmente pazzo!- abbaiò, rabbioso, facendo un passo verso di lui.
-Io non lo farei se fossi in te- considerò l'incappucciato -Questa volta potrei, come dire, dimenticarmi che le persone hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere-
-Forza andiamo- continuò, gettando a terra la sigaretta e pestandoci sopra -Non ho altro tempo da perdere-
Con un cenno imperioso del capo ordinò all'Efreet di precederlo.
Quello sembrò pensarci un istante. Poi, probabilmente memore dell'avvertimento di poco prima, si affrettò a fare strada.
I due svoltarono in un vicolo cieco. L'accompagnatore posò una mano sul muro di mattoni di fronte, che per un istante si illuminò.
Passarono alcuni secondi, poi su di esso comparve una specie di porta, che venne aperta con impazienza dall'interno.
-Lasko- salutò l'uomo che comparve sulla soglia -Finalmente!-
-Il Capo è già arrivato?- chiese l'Efreet.
-Già. Sta aspettando il tuo amico da dieci minuti buoni-
Lasko guardò nervosamente l'uomo alle sue spalle, che sembrava non avere nessuna intenzione di togliersi il cappuccio, e attendeva in silenzio.
-Lo accompagni tu?- chiese con un'occhiata eloquente al tizio che gli aveva aperto la porta.
Quello annuì, e invitò lo sconosciuto a seguirlo attraverso un corridoio sulla destra.
Lasko sospirò, appoggiandosi alla parete.
L'incappucciato lo terrorizzava. Non voleva passare con lui più tempo di quanto fosse strettamente necessario.
E poi era potentissimo. Gli aveva lanciato una fattura non verbale di straordinaria efficacia senza l'uso della bacchetta e senza nemmeno guardarlo.
Solo una domanda...
Chi diavolo era?


Hermione Jean Granger salutò il suo fidanzato sulla soglia di casa, quindi entrò, sospirando di sollievo.
Finalmente era finita.
Non era stato difficile giustificare il suo strano comportamento a tavola con un mal di testa improvviso, ma la giornata sembrava essere stata comunque interminabile.
I genitori di Peter avevano insistito perchè rimanessero anche a cena, e a nulla erano valsi i tentativi dei ragazzi di trovare scuse valide per defilarsi.
La ragazza salì le scale, sfinita, decisa solo a buttarsi a letto.
Un altro giorno era passato...Un'altra giornata, uguale a tutte le altre, senza uno scopo, senza un dannato obiettivo che la spronasse ad andare avanti.
Era stanca...tanto stanca, pensò, stendendosi sulle coperte.
Stanca di passare le sue giornate sforzandosi semplicemente di sopravvivere, di proteggersi da un dolore che sembrava essere costantemente in agguato.
Stanca di sognare qualcuno che non sarebbe mai tornato.
Sentì una lacrima veloce scorrerle lungo la guancia. Quanto le era sembrato vero il sogno di qualche notte prima.
Quanto amaro le aveva lasciato in bocca, quando si era svegliata e aveva compreso che non c'era nulla di reale.
Dannazione Hermione.
Sono passati sei anni cazzo.
Sei anni e ancora tu senti la sua intossicante presenza al tuo fianco.
La Granger si alzò, senza nemmeno saper bene cosa fare.
Odiava sentirsi così vulnerabile, soprattutto di fronte a sè stessa.
Mosse qualche passo, poi incespicò nel tappeto, e cadde in ginocchio.
Nel giro di due secondi si ritrovò a singhiozzare, stringendo nel pugno la catenina di Draco.
Maledetto serpente.
Maledetto perchè mi hai lasciata sola, prigioniera del tuo ricordo.
Maledetto perchè so che questa consapevolezza ti rende solo felice.
Maledetto perchè mi hai preso il cuore per poi andartene senza voltarti.
Maledetto perchè mi stai facendo odiare la mia vita.


Il trillo del telefono riscosse Hermione.
La ragazza si tirò su di scatto dal tappeto su cui si era raggomitolata.
-Ma che ore sono?- biascicò tra sè e sè, rendendosi conto di essersi addormentata.
A tentoni accese la luce, per poi guardare distrattamente la sveglia.
Le tre passate.
-Pronto?- mugugnò nella cornetta.
-Hermione?- gridò una voce, concitatamente -Sei sveglia?-
-Chris? Sei tu?- chiese allarmata la ragazza.
-Si! Sto portando Alice in ospedale-
La Granger rimase un attimo interdetta.
-Ma....-biascicò poi, riprendendo lucidità -Non è un po' presto?-
-Credi che non lo sappia?- ringhiò Mason, con voce chiaramente terrorizzata. -Avvisa gli altri e...cosa c'è amore?- si interruppe, rivolgendosi ad Alice.
Hermione udì la voce sofferente dell'amica sussurrare qualcosa al marito, quindi quest' ultimo si rivolse nuovamente a lei.
-Ora devo andare. Chiama tutti e venite al San Mungo appena potete, ti prego!-
-D'accordo! Dai un bacio ad Aly e dille di stare tranquilla-
La riccia attaccò, senza attendere la risposta di Christopher. Dopo un minuto era già fuori di casa, col cellulare alla mano.
-Sì Ele, ci vediamo lì tra dieci minuti! Chiama tu Laine, per favore...Sì certo! Adesso sarà meglio che corra, Chris al telefono era fuori di sè!-
Hermione si Smaterializzò, dopo essersi sincerata che nei paraggi non ci fosse nessuno, e riapparve davanti al magazzino fatiscente che nascondeva agli occhi dei Babbani l'ospedale dei maghi.
L'eccitazione per quella nascita improvvisa era mitigata dall'ansia per le condizioni di Alice. Con un nodo in gola chiese alla Guaritrice all'ingresso dove fossero i suoi amici e finalmente, svoltando in un corridoio, vide Christopher camminare impaziente in su e in giù, la testa tra le mani.
Un sorriso amaro le si disegnò sulle labbra.
Lei non avrebbe mai potuto dare un figlio all'uomo che amava. Non avrebbe mai potuto vivere un momento del genere...o almeno, non in quel modo.
La creatura che forse lei un giorno avrebbe generato non sarebbe mai potuta essere frutto di un amore vero, puro, sacro.
-Sei qui!- rantolò Mason all'improvviso, sollevato, vedendola.
La Granger gli andò incontro e lo abbracciò stretto.
-L'hanno portata dentro e non mi dicono nulla- spiegò Chris con voce rotta, lasciandola andare. Aveva gli occhi lucidi.
-Stai tranquillo... Blake dov'è?-chiese Hermione, non vedendo il figlio di Seb nei paraggi.
L'ex-Grifondoro fece un cenno alle sue spalle. In mezzo alle sedie della sala d'attesa troneggiava una carrozzina.
-Temevo l'avessi dimenticato a casa- scherzò la Granger.
L'altro non sorrise, limitandosi a tenere lo sguardo fisso sulla porta bianca oltre la quale i Guaritori avevano portato Alice.
-Andrà tutto bene, vedrai- gli sussurrò allora Hermione.
-E' troppo presto- ripetè di nuovo Mason, crollando su una sedia.


-Eccovi! Finalmente- esultò una voce delicata.
I due ragazzi si voltarono, e videro Laine e Sebastian, abbronzatissimi, avanzare verso di loro, tenendosi per mano.
-Ci ha chiamato Matt- spiegò Anderson. -Alice come sta?-
Mentre Seb si faceva informare da Chris circa le condizioni della Parker, Laine strinse al petto suo figlio, che gorgogliando suoni incomprensibili, allungava le manine grassocce verso i biondi capelli della madre, chiaramente felice di vederla.
-Possibile che non abbiano ancora detto niente?- chiese stupita e un po' preoccupata la Harris ad Hermione, badando a non farsi sentire da Christopher.
La risposta della riccia fu coperta da un gran baccano proveniente dal fondo del corridoio.
Nel giro di qualche secondo Harry, Elenie, Blaise, Ron, Jayden e Matthew avevano invaso la sala d'attesa.
-Forza ragazzi! Su con la vita!- urlò Weasley, cercando di risollevare il morale di tutti, brandendo in mano una bottiglia di spumante.
Jay mollò una pacca sulla spalla di Seb, che si era unito al clima di depressione instaurato da Mason, tirando fuori dalla tasca i mille palloncini che si era portato dietro, sia rosa che azzurri.
In mezzo a tutto quel casino, nessuno si accorse che c'era una povera Guaritrice che cercava di attirare l'attenzione di Christopher.
-Signor Mason!- si sgolò la donna, per l'ennesima volta.
Le chiacchiere e le urla si bloccarono di colpo.
-Sì?- rantolò Mason, col cuore in gola.
-Sono venuta ad avvertirla che tutto procede per il meglio....Non deve preoccuparsi- disse quella con un gran sorriso, per poi tornare subito dentro.
Chris praticamente si inginocchiò sul pavimento, ridendo per il sollievo.
-Staranno bene, tutti e due bene!- singhiozzò emozionato, abbracciando un po' tutti a caso.
Ronald aprì lo spumante, evocando dei bicchieri e distribuendoli a caso. Laine improvvisò un balletto, volteggiando con Blake e facendolo ridere. Sebastian corse da loro e li strinse forte entrambi. Harry ed Elenie si abbracciarono.
La Granger guardò quell'euforia, un po' in disparte, poi si avvicinò a Blaise, che beveva in silenzio.
Zabini la guardò, quindi le passò un braccio attorno alle spalle, sospirando.
-Manca tanto anche a me- sussurrò impercettibilmente.
Hermione non rispose. Soprattutto nei momenti di gioia, l'assente presenza di Draco si faceva sentire, il vuoto da lui lasciato risuonava incolmabile.
E sapeva che questo valeva anche per tutte le altre persone che in quel momento erano in quella stanza con lei.
Lo leggeva negli occhi di Harry, lo capiva dal sorriso un po' amaro di Elenie. Lo vedeva nel secondo nome del figlio di Sebastian.
Nessuno aveva dimenticato Malfoy.
Nessuno l'avrebbe mai fatto.


Il fiume di parole con cui Chris stava sommergendo tutti si interruppe quando il pianto di un neonato risuonò oltre la porta bianca.
Mason si voltò lentamente, come pietrificato.
La Guaritrice tornò, ravviandosi i capelli.
-Congratulazioni- sorrise al ragazzo -E' diventato papà di una stupenda bambina-
I ragazzi attorno scoppiarono in un boato, Jayden attaccò a gonfiare palloncini rosa, mollando quegli azzurri tra le mani di Harry.
-E io che me ne faccio?- bofonchiò Potter.
-Beh prima o poi toccherà anche a te no? Riciclali!- sogghignò Jay.
Il Bambino Sopravvissuto ridacchiò, ma poi incrociò lo sguardo assassino di Blaise e decise che sarebbe stato meglio buttarli.
Nessuno faceva caso a Mason, che diventava via via sempre più pallido.
-Allora? Hai intenzione di rimanere qui imbambolato ancora per molto?- lo prese in giro Matthew, dandogli uno spintone.
Non l'avesse mai fatto. Tempo mezzo secondo e si ritrovò un metro e novanta di Auror mezzo svenuto tra le braccia.
-Oh ma sei fuori?-
Quell'idiota di Parker, manco a dirlo, lo mollò senza troppe cerimonie sul pavimento, facendogli sbattere tra l'altro una bella capocciata.
Capocciata che risultò senz'altro utile, dato che Chris si riprese subito.
-Grazie eh?- borbottò acido, massaggiandosi la testa dolorante.
-Silenzio!- sentenziò Matt- Non è il momento di fare la donnina delicata! Tua moglie e tua figlia ti aspettano. Fila dentro!-
E con un calcio ben piazzato nel didietro, spedì l'amico al di là della porta.
Mason, terrorizzato, mosse qualche passo nel corridoio bianco che si snodava davanti a lui.
In fondo ad esso, un' unica porta socchiusa sembrava allontanarsi sempre di più.
Imponendosi di darsi una mossa, il ragazzo percorse tutto il corridoio, tremando visibilmente.
Arrivato in fondo, aveva la salivazione totalmente azzerata.
Le due persone per cui in quel momento avrebbe dato la vita, erano a pochi metri da lui. E lui, da emerito idiota, se la stava facendo sotto.
Diede una spinta alla porta, deglutendo, e le vide.
Alice, bella come mai prima, lo guardava con un sorriso. Tra le sue braccia, un fagottino di coperte rosa.
Mason si avvicinò in religioso silenzio, senza staccare gli occhi da quelli meravigliosi di sua moglie.
Le baciò la fronte accaldata, accarezzandole i capelli.
Alice, con l'aria di chi possiede il più prezioso tesoro del mondo, abbassò il volto e scostò appena le copertine.
Lo sguardo di Christopher seguì i gesti della Parker, e la vide.
Vide la sua bambina, per la prima volta.
Sentì le lacrime inumidirgli le ciglia, mentre osservava quel piccolo viso stupendo, quei radi capelli chiari, quei pugnetti chiusi.
E il mondo si fermò. Semplicemente non girava più attorno al Sole, ma a lei.
L'unione perfetta di lui e Alice, di quell'amore che ne aveva passate tante, prima di poter volare.
-E' bellissima- mormorò, con voce rotta.
-E sana...- fece eco la Parker, orgogliosa.
Il quadretto familiare fu interrotto dalla cagnara degli altri, che entrarono per conoscere la neonata.
Tutti si strinsero li attorno, chi con un orsacchiotto, chi con un commento.
-E il nome?- frecciò Matt, che sapeva benissimo le difficoltà e i dubbi della sorella e del cognato.
Alice, ricordandosene solo in quel momento, guardò sgomenta Chris.
-Lei è Hope- annunciò Mason, con un gran sorriso.
Speranza. La speranza di ricostruire tutto da capo. La speranza che sua figlia riportasse una pace che sembrava stesse andando nuovamente in frantumi.


Rieccomi qua, con il solito imperdonabile ritardo...Scusatemi davvero, ho approfittato di questa micro-pausa dallo studio per postare questo capitolo, che spero vi piaccia.
Passo al volo ai ringraziamenti:
ross_ana: Mi diverte molto l'odio che tutte voi provate per Peter. Soprattutto perchè adorate (anzi, meglio dire ADORIAMO) Draco, che normalmente si comporta pure peggio =)
barbarak: Haha, anche a me è sembrato di sentire mia madre...ma vabbè, un po' di incoraggiamento non fa mai male! Grazie della recensione =) Un bacio
emmetti: Sono molto contenta che tu ti sia immedesimata in Hermione, e ancor di più del fatto che ti sia sembrata forte e determinata. Temevo, descrivendo la sua sofferenza, di farla apparire debole e priva di personalità, mentre invece il mio intento era quello di trasmettere l'effetto opposto: una ragazza che, nonostante le batoste e il dolore, riusciva piano piano a rialzarsi e ad affrontare tutto!
95etta: Beh, diciamo che Peter a suo modo è innamorato di lei...E'un lato del suo carattere, molto borioso e da Purosangue, quello di trattare gli altri con arroganza e supponenza!
robertaro: Vedo che anche tu fai parte delle anti-Peter...Poverino, mi fa quasi pena =) Grazie della recensione, alla prossima!
liven: Che bello rivederti! Devo dire che le tue recensioni mi sono mancate...anche se ovviamente capisco che non sempre si ha il tempo di fermarsi e commentare (io manco ho il tempo di respirare, figurati! ). Mi fa comunque molto piacere sapere che leggi, e mi basta questo! Ti ringrazio per i magnifici complimenti che mi fai ogni volta! Un abbraccio!
lapulce: Una nuova lettrice, che meraviglia! Mi dispiace non poterti dare informazioni su Draco, posso solo dirti di continuare a leggere, che presto o tardi qualcosa si scoprirà!
Jiuliett_Cullen: Sono molto contenta che la mia storia ti sia piaciuta (tra l'altro leggere cinquanta capitoli in due giorni non è certo da tutti!) Spero continuerai a seguirla!
senzaparole: Cam non so neanche perchè continuo a risponderti alle recensioni =) Ma soprattutto non so perchè continui a farmi domande su Draco, dato che sai tuttooooooooo....xD
Seven: Nadia, sul serio, io non so più come ringraziarti per queste recensioni bibliche (per la lunghezza) e meravigliose che mi lasci! Davvero, non sai che stimolo mi dai ogni volta a continuare e a fare sempre meglio! Grazie duemila!
Smemo92: Si certo, Draco l'ha riconosciuta....Infatti la frase non era in quel senso, ma Hermione si stava chiedendo se Draco l'avrebbe riconosciuta anche in quel momento, com'era diventata in quei sei anni. E' più chiaro adesso? Scusa se non mi sono spiegata bene, ma spesso mentre scrivo mi faccio prendere e molti discorsi li capisco solo io xD
GinevraAmaranth: Dicendomi che non mi libererò facilmente di te mi fai solo molto piacere! Sono veramente molto contenta di avere nuove lettrici! Mi fa inoltre piacere leggere che hai apprezzato il personaggio di Harry...In effetti anche a me ogni tanto nei libri della Rowling sembra un po' troppo depresso, per questo ho cercato di renderlo un po' più allegro e vivace!
Spero che la storia continui a piacerti!
CleudLovegood: Piacere di conoscerti, Claudia! Sono contentissima di leggere che la storia ti è piaciuta, e spero vivamente che continuerai a seguirla! Mi dispiace però di non poterti svelare nulla riguardo Jayden e le sue ricerche.......lo scoprirai solo leggendo! Alla prossima!



  
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