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Autore: Elosaliceverso    04/06/2010    9 recensioni
- Non ci sono formiche, qui. -
Ci si potrebbe normalmente aspettare che una frase così suoni in molte maniere: gioiosa, compiaciuta, soddisfatta, allegra, contenta, speranzosa, ottimista. Tutte maniere entusiaste, comunque.
Non ci si dovrebbe normalmente aspettare che una frase così suoni avvilita.
Il punto è tutto in quella parola, riflette Itachi,
normalmente, che chiarisce un sacco di cose. Normalmente. Normalmente è una parole che andrebbe applicata ai processi mentali di chiunque non sia Shisui, perché i suoi producono pensieri quali sono triste perché non ci sono le formiche.
Fanfiction partecipante al 2010: a year together, indetta dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight } - 3 Giugno, 54. Lamentele sotto un salice piangente.
Attenzione: questa storia è stata rimossa da Florilegio e trasformata in un pezzo a sè stante per un malinteso sorto per il contest. Mi scuso con tutti per il contrattempo. Elos.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione: A causa di un malinteso sorto con gli organizzatori del concorso dal quale ho tratto il tema ho dovuto spostare questo pezzo da Florilegio e pubblicarlo come storia autonoma.
Mi scuso con tutti coloro che leggono; e, soprattutto, con Tatan e abcdefghilm che avevano già commentato e che ringrazio per le meravigliose recensioni. Scusatemi davvero.
Si ringrazia di cuore slice, che l'ha corretta a tempo di record.

Fanfiction partecipante al 2010: a year together, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 ».
Il prompt è il 54. Lamentele sotto un salice piangente. Con un tema così potevo non scriverla?

Tanti auguri, mia Salice, auguri, auguri, auguri. Frane di auguri. Montagne di auguri. Apocalissi di auguri. Il regalo vero arriverà a volo gufo, questo intanto è il biglietto.

[Itachi, Shisui, Sasuke]



Per ottenere un pranzo al sacco - 3 Giugno.

54. Lamentele sotto un salice piangente.

- Non ci sono formiche, qui. -
Ci si potrebbe normalmente aspettare che una frase così suoni in molte maniere: gioiosa, compiaciuta, soddisfatta, allegra, contenta, speranzosa, ottimista. Tutte maniere entusiaste, comunque.
Non ci si dovrebbe normalmente aspettare che una frase così suoni avvilita.
Il punto è tutto in quella parola, riflette Itachi, normalmente, che chiarisce un sacco di cose. Normalmente. Normalmente è una parole che andrebbe applicata ai processi mentali di chiunque non sia Shisui, perché i suoi producono pensieri quali sono triste perché non ci sono le formiche. Itachi tiene saggiamente per sé le proprie riflessioni, ad ogni modo, e si limita ad informarsi:
- Qual è il problema? -
- Non ci può essere un pranzo al sacco senza le formiche. -
Un attimo di silenzio.
- Hai perfettamente ragione, Shisui. -
- Itachi, sento un lieve sarcasmo emanarsi dalle tue parole. -
- Certo che no, io sono serissimo. Come abbiamo potuto scordare le formiche a casa? -
- Itachi! Per ottenere un pranzo al sacco sono necessarie tre cose: cibarie, bevande e formiche. Se mancano le formiche non è un pranzo al sacco, è un... un... è mangiare fuori casa, mangiare per terra, quello che vuoi, ma non un pranzo al sacco! -
- Sai, Shisui? Sono contento che Sasuke sia rimasto a guardare quel formicaio, così se ne sta fuori portata d'orecchie e non può ascoltarti delirare. -

C'è un pomeriggio verde in un posto verde, in un'estate che inizia verdissima, tutta sole caldo e vento fresco e erba alta fino ai fianchi. Il ruscello si snoda languido tra due onde di prato, con i giunchi a mormorare nell'acqua bassa e il canneto a tenere in ombra una fetta di radura.
Seduto dov'è ora Itachi può tenere d'occhio Sasuke: che, con un indecifrabile entusiasmo, sta seguendo avanti e indietro una scia di formiche lunga dieci passi. Sono dieci passi fortunatamente lontani dall'acqua, ancor più fortunatamente lontani dalle grosse radici degli alberi, e, visto e considerato che Sasuke ha sviluppato nei suoi quattro anni di vita una specie di potere speciale per attirare i guai e i danni, il fatto che il terreno sia pianeggiante e compatto e tendenzialmente privo di ostacoli consente a Itachi di rilassarsi almeno un po'.
Si è seduto con il dorso appoggiato al tronco contorto d'un grosso salice piangente, le braccia pigramente intrecciate sul ventre. Il vento fa oscillare le fronde lunghe dell'albero: le foglie umide catturano la luce e la riflettono come fossero lucciole di giorno, lacrime appese. C'è un buon odore, ed è verde anche quello.
Shisui se ne sta sdraiato accanto a lui, un braccio in acqua per vincere la calura e il ventre contro l'erba zuppa. Itachi si sentirebbe propenso a volergli anche bene, ora che è zitto, ma l'improvviso impulso di alzarsi e sventrarlo lo assale quando Shisui torna ad aprire bocca per proporre:
- Potremmo andare a mangiare dov'è Sasuke ora. le formiche ci sono. -
- No. - La voce di Itachi è un sibilo netto: secco ma dignitoso.
- Oppure potrei andarne a prendere qualcuna da portare qui. Guarda questi involtini, Itachi, non sembrerebbero molto più invitanti con un paio di formiche a camminare sul riso? -
- No. - Il sibilo comincia a farsi un po' più acuto. Stressato, ecco.
- Ne sei proprio sicuro? Perché secondo me... -
- Shisui, no! No, no, no! - Sbotta Itachi, e tanti cari saluti al sibilo ed alla dignità. - Se proprio ci tieni prendi la tua roba e portala dove ti pare, ma la nostra, mia e di Sasuke, rimane qui dov'è ora, precisamente qui dov'è ora e non un passo più in là! Non lascerò che un branco di formiche cammini sulla mia colazione, e se continui così io ti... -
- Itachi? -
La vocina sottile, tutta candore e innocenza e adorazione, interrompe bruscamente le minacce di Itachi: che gira la testa, lentamente, adocchiando Sasuke. Be', non è per nulla il caso che Sasuke sappia precisamente con cosa aveva intenzione di minacciare Shisui: non è niente che gli piacerebbe che il bimbo ripetesse innocentemente davanti a Mikoto.
Si schiarisce la voce, recuperando la compostezza che solo-gli-dei-sanno-come Shisui riesce immancabilmente a fargli perdere:
- Hai finito di giocare, Sasuke? -
Sasuke sbatte le palpebre e le sue ciglia lunghissime fanno su e giù. Candidissimo e un po' perplesso domanda:
- Litigate? -
- No, Sasuke. - Itachi gira la testa verso Shisui per rivolgergli un'occhiataccia ammonitrice. - Stavamo solo parlando. -
Shisui alza gli occhi al cielo, con un ghignetto beffardo, e Sasuke, dopo aver spostato occhi sempre più dubbiosi dall'uno all'altro, allunga le manine chiuse a coppa verso Itachi:
- Itachi, Itachi, guarda cos'ho preso! -
Itachi si sporge, Shisui si sporge. Itachi sgrana gli occhi, esterrefatto, e Shisui scoppia a ridere selvaggiamente:
- Oh, dei, oh, dei... Sasuke, sei un genio! -
Sasuke pare gonfiarsi di orgoglio a quelle parole: tira su il petto e la testa come un pavone l'attimo prima di fare la ruota, e Itachi non riesce a dire niente - ancora. Guarda le formiche nelle mani di Sasuke, solo, e si chiede cos'abbia fatto di male per meritare tutto questo.
- Possiamo dargli da mangiare un po' del riso, vero, Itachi? - Gli sta domandando il suo fratellino, una punta di preoccupazione nella voce. - Tutte le altre hanno qualcosa, ma loro no, e se tornano a casa senza niente magari non le fanno più entrare... -
Per un attimo Itachi si chiede se se la sente di dire di no. Potrebbe provare a dir di no, in effetti, scuotere la testa, ma Sasuke adesso ha un sorriso che pare brillare di luce propria, tutto entusiasmo e contentezza. Kami. Non gli potrebbe dire di no, così, neanche se gli chiedesse di dargli un braccio.
- Penso di sì, Sasuke. -
- Ehi! - Esclama Shisui, indignato. - A lui dici di sì e a me dici di no? Questo è sleale, Itachi, mi hai sentito? Sei un traditore! Un venduto! Lui ti fa il faccino e ti compra! Ed io che non ce l'ho, il faccino, io come faccio? -
- Itachi non è un venuto! Itachi, cos'è un venuto? -

Se non altro, pensa, Shisui smetterà di lamentarsi per l'assenza delle sue stupidissime formiche. Il salice sopra le loro teste sembra ridere di verde e di vento, adesso, ondeggiando.





Note: Qui è Elos che vi parla. Mi spiace davvero molto per il contrattempo, del tutto imprevedibile.
Questo pezzo è un po' collegato a Il Giardino dei Mandorli, un po' a Cronache dalle terre di Suna - Tagliavento, ma può essere tranquillamente letto senza sapere nemmeno cos'è l'una e cos'è l'altra.

Ancora auguri, meravigliosa Sal.

Fonte immagine: Old_Man_Willow_by_MBoulad
  
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