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Autore: Naife    04/09/2005    1 recensioni
Quando anche se in mezzo a centinaia di persone sento il freddo dell'anima schiacciarti, come se pesasse solo quella, in tutta l'atmosfera. E, come disse Andrea....un anima corrotta per un anima normale...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ESPRESSIONI DI VITA

                                              ESPRESSIONI DI VITA

                                                        - Capitolo 4°

 

Quella mattina, Michelle Brescia, tornò nel bagno a prendere il diario.

Così...tanto per curiosità...

"Che hai Misci?" Chiese ludo più tardi

"EH?"

"Cioè,sei sempre distratta, lo so...ma sei ancora peggio in questi giorni.."

"AH..no è che.."

Michelle non riusciva a riordinare i propri pensieri..

Era un caos totale!!!

Quel diario..

Quel suo senso di amarezza..

Tutto le dava come un senso di nausea costante.

Scrollò la cascata di capelli biondo grano e riprese a leggere.

 

"Anche oggi nessuno mi ha notata.

Mi sento come uno spettro, uno spettro che si aggira tra i banchi di scuola..

Perchè nessuno si accorge di me?

Perchè nessuno si accorge della grassa Marie?

Perchè nessuno mi guarda con schifo?

Perchè nessuno non mi guarda e basta?

Nessuno: Di questo ho paura.

Che nessuno si accorga della mia morte, perchè forse questa mi salverà.

Questa parola...morte.

Morte..certo, ci ho già riflettuto su questa parola.

Sono arrivata alla conclusione che morte sia sinonimo e contario di vita.

Come dentro e fuori.

Sinonimo..

Bè si.

Perchè sono contari..ma sono anche sinonimi.

Se c'è dentro c'è anche fuori.

E se è dentro da un lato è fuori dall'altro.

 

...."

 

Michelle era veramente affascinata da Marie.

Era affetta da una grava malatia, ma non..non era morta, era viva.

Poteva essere triste e depressa, ma era viva, aveva spirito.

Aveva come una grande luce dentro.

Luminosa, grande luce.

 

Andrea guardava fuori dalla finestra.

Ormai la vita le sembrava azzuro pallido.

Niente aveva più un colore, ne sapore.

Un sorriso amaro regnava ora sul volto di Andrea.

Le mancava il gusto del cioccolato, l'odore dell'aria primaverile, la pioggia leggera di questa stagione..

Non è che non le sentiva, ma viveva come avvolta in uno spesso strato di cartone, inerme a tutto.

"Andrtea, scendi, dobbiamo andare a messa!"

Andrea, come un automa si mise il cappello e scese giù, in ingresso, dove la stavano aspettando.

 

Ludo con un gesto del capo si tolse i capelli dal volto.

Quella sera sarebbe andato a cena dal conte Fraschi.

Conosceva Andrea, perciò supponeva di poter passare la serata a chiachere con una ragazza.

Finiti i compiti si lavò, prima che una domestica entrasse in camera sua per aiutarlo a vestirsi.

Non che fosse difficile, ma lo smoking che avrebbe indossato costava più di lui.

 

La casa del conte era grande, molto, ma triste.

Non c'era una cosa colorata manco a pagarla.

Il conte era un uomo ricco, diceva i suoi genitori ma un po'...vecchio.

Non di età, ma di mentalità.

Dicevano che aveva questa ossessione per la religione cattolica.

Era appena ritornato da un viggio a Roma, per assistere a l'ultimo Angelus del Papa.

Andrea aveva un espressione annoiata e triste.

Ludo aveva cercato di chiaccherare un pò, il conte e la contessa non facevano altro che parlare di chiesa, ma non ci riusciva.

Ad Andrea era vietato parlare con un ragazzo.

Ludo era rimasto scioccato.

"Sai, Lodovico, Andrea fino a quando non si sposa non può parlare con un ragazzo"

Ludo, irritato per quella affermazione guardò sospetto il conte.

Probabilmente non sapeva che sua figlia era un Gran Troione.

"Ovviamente no, se suo marito lo vorrà"

Il Conte sorrise all'espressione Profondamente scossa di Lodovico Palavicini, futuro Conte.

"..."

Ludo guardò Andrea, che arrossì.

Ludo e Andrea avevano avuto una specie di rapporto un pò di tempo fa.

Il ragazzo, preso dallo sconforto pensò che l'avrebbe sposata lui.

  
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