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Autore: Ninfa dei ghiacci    05/06/2010    5 recensioni
Liz ha diciasette anni frequenta il terzo anno di liceo,vive con i suoi zii e ha un gruppo di amici con cui è cresciuta. E' una ritardataria cronica come pochi. La sua vita è scandita sempre da gli stessi ritmi, almeno fino a quando Alex Evans, suo compagno di scuola dai tempi delle elementari non darà una scossa alla sua vita. Liz dovrà scoprire quali siano le reali intenzioni di Alex e sopratutto il segreto che circonda il suo passato...
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

 

 POV  Liz

 

 

Ero a casa di Alex, i suoi genitori erano stai gentilissimi con me, tanto che sua madre aveva insistito nel farmi rimanere a cena da loro.

- Sono contenta che Marge e Hanry abbiano deciso di farti rimanere a cena – mi disse Nicole, la madre di Alex con un sorriso.

-  Lo era anche  mia zia al telefono  – e presi tempo per ordinare le idee e poi aggiunsi -  comunque spero che Alex possa prestarmi lo stesso gli appunti di storia -.

- Naturalmente! Sono sicuro che appena sarà terminata la cena ti darà anche una mano a ripassare -. Mi rispose sicuro Greg.

L’ atmosfera era distesa e serena, eravamo seduti nella grande sala da pranzo dalle pareti color panna.

Il piatto della serata era un piatto italiano che io adoravo, Le lasagne.

Non ho mai parlato tanto con degli adulti come quella sera. Abbiamo parlato tanto dei miei zii, quale era il loro lavoro, delle arti culinarie di Marge e della passione nel rimettere insieme poveri ruderi di macchine d’epoca di Hanry.

E da quando ero arrivata l’unica voce che ancora non avevo sentito era quella del loro figlio.

Taceva, ma non era come a scuola che mi cercava solo a mensa per poi sparire come un fulmine  per il resto del giorno.

Era tranquillo, e rilassato. Lo notavo chiaramente, e ancora una volta da tempo ormai non potei non notare quanto fosse attraente…ma questo non è importante ora.

Nel notare come Nicole e Greg cercavano di non far presentare situazione di silenzio, tanto più la mia curiosità non faceva altro che far lampeggiare nella mia testa,  una sola ed unica domanda che in quel momento, di tante chiacchiere fittizie volevano forse allontanare.

- Perché vi siete trasferiti dieci anni fa? -

Tutte le azioni di quel momento si freddarono, tanto che Nicole fece cadere a terra la caraffa del’acqua.

-    Mi dispiace, sono così sbadata.. – disse come per giustificarsi, tamponando con uno straccio da spolvero l’acqua, evitando di alzare gli occhi verso di me.

-    Tesoro cerca di stare attenta, potresti ferirti con i vetri – Greg le si avvicinò dandole una mano a raccogliere i vetri.

Di colpo l’incantesimo si era rotto, di colpo ero tornata ad essere una ragazza che voleva ottenere delle risposte, che evidentemente loro non volevano darmi.

- Sarà meglio che vada, vi ringrazio molto per l’osp…-

- Siamo andati via a causa mia. -

Può una voce che conosci da sempre farti riempire di brividi all’improvviso?

Una voce che di solito suona con una leggera venatura di fretta e imbarazzo, ma che ora percepivo fredda senza alcuna inflessione che denotasse alcuna emozione.

Alex guardava dritto davanti a lui, non voleva incrociare nessuno sguardo, forse.

- Dieci anni fa, mi successe una cosa…e vorrei che tu mi ascoltassi per favore -

- Vorresti che io ti ascoltassi…? –

- Devo comunque prestarti gli appunti di storia. – e si alzò da tavola e venne verso di me, che ero stavo ancora seduta. – Vieni?- e mi porse la sua mano.

Ci misi qualche secondo a decidere…sarà perché delle che delle volte la mia fantasia prende il volo, facendomi fare film mentali da Oscar…ma ci vidi qualcosa di più in quella offerta di mano.

Avevo come l’impressione che l’Alex che avevo visto quella sera, d’ora in poi lo avrei visto molto più spesso di quanto potei immaginare.

Quel che vidi fu un gesto di fiducia, che attendeva di essere ricambiato. Allungai il braccio sinistro e per la prima volta dopo molto tempo senti il calore della mano di Alex.

 

***

 

Ok lo ammetto.

Non ho molte amicizie di tipo maschile, ma nonostante questo è capitato in questi anni che io e le mie amiche ci fossimo riuniti nella camera di Matt o di Jared.

Ebbene, so per certo, almeno nella mia seppur ristretta conoscenza maschile che i ragazzi della mia età sono disordinati. Ma non nel senso lato del termine, io parlo di montagne di vestiti gettati a casaccio a terra, dove alle volte passare diventa quasi impegnativo come fare un percorso degno di un addestramento dei marines.

Eppure, la camera di Alex  era perfetta. Profumava di pulito e ordine.

Le pareti dipinte di un misto tra blu e verde scuri, vicino alla finestra c’era un grande armadio, dove alle ante erano attaccati poster di famosi giocatori di basket, che per me erano dei perfetti estranei.

Alex si muoveva con padronanza e tranquillità per la camera.

- Allora immagino che ti servano gli appunti del’ultimo mese credo, così avrai tutto l’argomento e non avrai problemi a ripassare, per il compito di martedì – e mentre rovistava nei quaderni alla ricerca degli appunti.

- Anche tu dovrai fare il compito, sicuro che non sia un problema? –

- Sta tranquilla, ho il compito giovedì, hai tutto il tempo per ridarmeli – me li porse e si sedette sulla sedia girevole davanti alla scrivania, io feci lo stesso, ma sul letto.

- Immagino che vorrai sapere cosa mi sia successo.. – cominciò a parlare

- Ma non sei costretto a dirmelo …- lo interruppi io saltando in piedi di scatto - ….voglio dire non verrei che pensassi che sono venuta fino a qui solo per impicciarmi  degli affari tuoi o altro..-

Lui continuava a guardarmi prima serio, ma dopo pochi secondi scoppio una risata.

–  Tranquilla, non ho pensato nulla di tutto questo. Se voglio raccontare lo faccio perché mi voglio fidare di te. -

Forse lo guardai in una maniera strana, perché rispose al mio sguardo con tenerezza.

- Perfetto, ti ascolto – gli dissi.

- Quando avevo sette anni, in me è accaduto…qualcosa per così dire –

- Una malattia?-

- Non è la parola esatta, forse cambiamento è la  più appropriata. Il cambiamento è arrivato in maniera improvvisa e molto prima di quando dovesse arrivare, avevo appena sette anni. E’ stato il periodo più strano di tutta la mia, ricordo solo che i miei genitori mi dissero che dovevamo andarcene, perché ero diventato troppo instabile, e potevo fare del male a qualcuno soprattutto a te. Poi ad un tratto, i ricordi hanno cominciato a farsi meno nebulosi, e un giorno mi ritrovai a guardarmi allo specchio, avevo tredici anni e non ero più pericoloso per nessuno, ero pronto per starti a contatto, senza farti male  –

Ero rimasta ad ascoltare le sue parole che gli uscivano fuori come un fiume in piena.  Avevo notato non solo le parole dette, ma anche il tono di voce, e le sue espressioni. Per tutta la durata del suo monologo non mi aveva mai guardata, come se volgere lo sguardo verso di me l’avrebbe distratto dalla sua narrazione.

- Se tu potessi anche solo immaginare, cosa voglia dire vivere fingendo di essere quello che non sei. In mezzo a della gente che neanche riesce a vederti, come se fossi invisibile, quando  l’unica cosa che brami, e che sai che avrai prima o poi, ma non in quel preciso momento, è accanto a te ogni singolo istante, ma non poterla neanche sfiorare…-

Ora era davanti a me e la sua mano stava lentamente sfiorando la mia guancia.

Il tono della sua voce era basso, quasi come un bisbiglio. La sua mano era ancora nello stesso posto, quella vicinanza mi faceva uno strano effetto. Il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che lui potesse percepirlo da quella distanza.

- Smettila Alex… -

- Ti faccio paura? Mi dispiace, non volevo… - Ed era tornato quello di prima, calmo ma il suo volto era segnato da una nota amara. Si passò una mano sui capelli in un chiaro segno di nervosismo.

Approfittai di quel momento di silenzio per levare le tende. Dovevo andarmene ora prima che a situazione potesse diventare ancora più strana.

- Bhe…credo che sia il caso che me ne vada, si sta facendo tardi…- e cominciai ad alzarmi.

- Aspetta ti accompagno io –

 

 

***

 

 Esattamente venti minuti dopo, tanto era il tragitto che separava le nostre abitazioni, ero davanti al giardino della mia casa.

- Allora buona notte – Feci io, e gli diedi le spalle salendo le scale dirigendomi verso la porta di casa.

- Io so cosa ti è successo venerdì sera, e so anche cosa vuol dire il simbolo che ti è apparso, vuol dire risveglio -

 Potevo sentire il suo respiro sul mio collo.

- Vuoi delle risposte Liz? Sei sicura di volerne? Una volta saputa la  verità, non potrai più tornare indietro, nella tua comoda ignoranza -

- Che …cosa sei…? –

Mi girai per vederlo in faccia, il suo sorriso amaro mi fece pentire di aver fatto quella domanda.

Lui si fece ancora più vicino al mio orecchio sussurrando. – Chiedi consiglio alle stelle prima di andare a dormire questa notte, e domani a scuola ti aspetto nel laboratorio di musica. Alle 10.00 ti consiglio di essere puntuale se vuoi avere delle risposte. –

- Ci sarò –

- Bene allora buona notte, Liz. – e se ne andò lasciandomi lì.

 

 

***

 

 

Ricordo di non aver mai salito le scale della mia casa per arrivare in camera in maniera così rapida, e senza troppi incidenti, in vita mia.

Forse a causa dell’adrenalina probabilmente. Indossai il pigiama e feci per mettermi a letto.

 Chiedi consiglio alle stelle prima di andare a dormire questa notte

Datemi della pazza, ma lo feci, spalancai la finestra e mi misi a guardare quelle poche stelle che la luce della città non aveva spento.

Le vidi così belle e distanti e non potei fare altro che chiedermi…cosa devo fare?.

Mi diedi una scrollata di spalle e dandomi della pazza…come potevano aiutarmi delle stelle?

Emisi uno sbadiglio e mi misi a dormire.



 

 

 

 

 

 

 L'angolo delle nevi:

Buon sabato a tutti!!!! Come va???

Io bene, l'unica cosa è che la scuola, i prof in particolare, mi stanno stressando in una maniera assurda....uffff!!!!!! Parlando del capitolo è stato molto difficile da scrivere, sopratutto perchè dovevo dare delle risposte...che però sono arrivate a metà quasi...Comunque vi prometto che il prossimo capitolo sarà lungo, rivelativo!!!!! Ma ora passiamo a ...

 

Prettyvitto: Ciao!!!Piacere di conoscerti!!! Ti ringrazio molto per le due recensioni che mi hai lasciato, mi fanno capire che la mia storia ti stia piacendo e credimi questo non può fare a meno di rendermi felice!!! Per rispondere alla tua domanda il motivo è dovutoal fatto che per scrivere in capitolo ognuno di noi al il proprio tempo! Dopo che ho scritto il cap precedente, la mia testa aveva già formulato un tale seguito da occupare quasi dieci pagine di word. Ma quando poi si passa alla stesura, tra scuola, lo studio e l'uscite con gli amici il tempo alla fine è quello che è purtroppo T___T. Infatti, per fare tutto quello che decido di fare dalla mattina quando mi alzo dal letto mi ci vorrebbe una giornata da cinquanta ore!!!! Di mio cercherò di aggiornare il più regolarmente possibile, ma non faccio neanche promesse di rispettare i trenta giorni esatti. Anche io sono una lettrice e so cosa voglia dire attendere un capitolo che alla fine arriva quando meno ci si aspetta!!! Ora ti saluto, ti aspetto al prossimo cap per sapere che ne pensi di questo!!!! Cristiana

 

Simplyunica: Bentornata!!! Non preoccuparti per il ritardo, l'importante è che alla fine sei passata a recensire!! Sono contenta che storia ti piaccia!!! Mi hai fatto delle domande che, se rispondessi a tutte in un capitolo solo non ci sarebbe più gusto!!!!  A parte gli scherzi, diciamo che in questo capitolo si è rivelata una mezza verità per così dire, per cui nel prossimo capilo avrai le tue risposte sul perchè Alex non abbia detto nulla prima a Liz. Invece per il passaggio "del cellulare" per chiamarlo così...XD è praticamente successo : dopo la rapina, Liz era a terra e tutta la gente era nel panico e spaventata, per cercare di mettere le cose in ordine Alex compone un numero e quando parte la chiamata viene emesso un sibilo che permette di controllare la mente di chi ascolta il rumore. In questo modo lui ha potuto comandare quelle persone! Ti saluto, ancora grazie per aver recensito e fammi sapere che ne pensi di questo capitol!!! Cristiana.

 

MoonGirl: Ciao!! Piacere di conoscerti! E ben arrivata nella mia storia....ahahaha...ok la faccio breve!!! Amica mia!!! Che bello che hai recensito la mia storia e che ti piaccia!! Già mi hai detto quello che pensavi sul questo capitolo...ma sai ormai sei obbligata a metterlo anche qui per iscritto!!! E' come un circolo vizioso una volta entrati non si esce più!!!! Ora potrai leggere la fine che non avevi letto in precedenza!! Fammi sapere quello che ne pensi al prossimo capitolo!!!! Cristiana.

 

E con le risposte alle vostre recensioni direi che è giunto il momento di salutarci!!! Ringrazio tutte le persone che segluono questa storia e le invito a lascia un commento, che non ha mai fatto male alla salute!!! U.U


Ci vediamo al prossimo capitolo, Cristiana.

 

 

 

 

 

 

 

  
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