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Autore: FranCullen    06/06/2010    2 recensioni
Ciao Ragazzi! Questa è la prima fic che inserisco e ci terrei a sapere cosa ne pensate. Isabella Swann è una cantante in riabilitazione, che per riprendere possesso della propria vita si trasferisce a Forks, dove in contrerà Edward un caso patologico della moda con spessi occhiali e vestiti anni '40... riuscirà Bella a guardare oltre le apparenze?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ciaooooooooooooo!!! lo so. looo so. sono passati mesi dall'ultima volta che ho postato, ma non potete nemmeno immaginare quante cose cose siano successe! ho cambiato scuola e città e ho dovuto ricomincire tutto =)

comunque spero tanto che mi capiate *-*

dico solo una cosa... niente più compiti di greco per meeeee!!! =D

mi hanno accettato ad un liceo linguistico a numero chiuso vicino roma!

un bacio ragazzi ^^

Alice e Jasper mi aspettavano alla cassa e guardandomi arrivare con Edward che mi sorreggeva si dileguarono sorridendomi. Pagai il conto e Edward portò tutto in macchina sua ma io non volli entrare e mi diressi verso un bar non poco distante: dovevamo parlare.

Mi sedetti ad un tavolino esterno e Edward davanti a me, ordinò un cappuccino per entrambi. Appena la bevanda arrivò la sorseggiai avidamente e mi sentii subito più sveglia.

"Edward mi dispiace, lo so che l'ho già detto ma non la smetterò finchè non mi perdoni." dissi tutto d'un fiato.

"Bella, ti ho già perdonato... ma per favore, spiegami queste tue reazioni, perchè non riesco a capirle." rispose mentre mi prendeva la mano sora il tavolo.

"Edward... so che può sembrare una stupidaggine, ma ho paura per te."

"Per me?"

"Si! Io non voglio ferirti, non lo meiriti e stare insieme ad una come me è nocivo, tossico, può farti del male e non voglio." dissi mentre mi massaggiavo la fronte.

"Bella smettila. Smettila di preoccuparti, sono io a decidere cosa è meglio per me. E sento che tu sei il meglio... dalla prima volta che mi hai guardato, ho sentito qualcosa dentro... un desiderio profondo di capirti, e di spazzare via la tristezza dai tuoi occhi." mi rispose riprendendo le mie mani e imprigionandole tra le sue.

RISCHIA! MERDA BELLA RISCHIA! PER IL TUO BENE!

"Grazie."

Senza lasciare le nostre mani ci avviammo a fare una passeggiata tra i negozi, come avevamo fatto il primo giorno che ci eravamo conosciuti.

"Allora, come mai hai deciso di comprare tutta quella roba?" mi chiese Edward mentre camminavamo.

"Per il compleanno di Rose, ho deciso che canterò..."

"Davvero Bella? Ma... non sarà faticoso?" mi domandò con la fronte corrugata per la preoccupazione.

"No... devo ricominciare pur in qualche modo la mia cariera...sai ieri notte ho composto una nuova canzone... e credo che, se continuo con questo ritmo, per il compleanno avrò un repertorio nuovo." gli risposi fiera.

"Ma il compleanno è tra due settimane!"

"Lo so, Edward. Devo solo equilibrare i miei impegni."

"Ma, per la musica e gli arrangiamente come farai?"

"E' l'unica cosa che mi preoccupa..." ammissi mentre passavamo davanti ad un pub.

Un cartello giallo limone con scritte nere spiccva sulla porta e senza pensarci andai a leggerlo.

"CERCHI LA MUSICA?"

Si.

"CERCHI QUALCUNO CHE MOVIMENTI LE TUE SERATE?"

In teoria...

"ALLORA SIAMO QUI PER TE: GRUPPO MUSICALE ROCK/POP DISPONIBILE PER SERATE DA LUNEDI' ALLA DOMENICA, I JUNO'S ."

Presi il cellulare dalla tasca e composi il numero.

"Pronto?" mi rispose una voce al terzo squillo.

"Ehm, ciao... mi chiamo Bella e sarei interessata alla band Juno's per una serata."

"Ad una serata? Veramente?!?" mi disse la voce quasi urlando.

"Si."

"Oh sia ringraziato Curt Cobain! Hai ascoltato le nostre preghiere!"

Ehm, ok.

"Senti allora dove ci possiamo incontrare per sentirvi'"

"Dove abiti? No perchè noi al momento siamo stabili in un furgoncino."

"Ehm, abito a Forks..." dopo avergli dato la via mi dissero che non c'erano problemi di orario per loro, gli chiesi di venire verso le tre del pomeriggio.

Con una nuova speranza nel cuore scoppiai a ridere da sola e feci una giravolta per la strada con la gente che mi guardava male.

Edward rise e mi scompiglioò tutti i capelli, io per la felicità improvvisai un passo a due sul marciapiede, lui senza dire una parola mi allacciò stretta a sè e continuammo a ballare.

Era follia pura! Una dolce follia, che mi inebriava e che mi face stare bene... dopo tanto.

  
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