Mercatino di beneficenza
Come tutte
le mattine in cui la sera prima mi dimenticavo di sistemare la
tendina della mia finestra e mi svegliavo con i raggi del sole che mi
colpivano direttamente gli occhi, così era accaduto anche
oggi. Un
benedetto sabato in cui potevo recuperare il sonno perduto.
Cominciai a
stiracchiarmi nel letto mentre mugugnavo qualcosa di incomprensibile
anche per me stessa, fino a che non mi decisi ad alzarmi e sorridere
al mondo.
Ancora
assonnata e con gli occhi semichiusi mi tolsi il pigiama e indossai
la prima tuta che tirai fuori dall'armadio. Con tutte quelle che
avevo, mi era capitata tra le mani la mia tutta preferita, quella
verde, quella che oltretutto non trovavo da due settimane. La
giornata era cominciata davvero bene.
Presi dalla
scrivania il mio cerchietto e lo misi in testa mentre scendevo di
corsa le scale per andare in cucina a fare colazione. Dovevo essere
in forze per andare a reclamare abiti per il mercatino di beneficenza
e ancora di più per trasportarli tutti fino a casa.
< Mamma?
Mamma, ci sei? > chiesi entrando in cucina.
< È
uscita venti minuti fa > replicò Georgina mentre
stava pulendo i
fornelli.
Sbuffai e
mi sedetti a tavola.
< Ha
detto per caso dove sarebbe andata? >
< No, mi
dispiace >
< È
sempre così. Tutte le volte che ho bisogno di lei per il
mercatino
non c'è mai >
Georgina,
dopo avermi gentilmente porto la tazza con dentro del latte caldo e i
cereali, alzò lo sguardo e mi fissò.
< A
proposito di mercatino! > esclamò mentre usciva dalla
cucina <
mi ha detto di dirti che puoi utilizzare tutte queste cose da usare
>
Finii di
bere il latte, misi tutto dentro la lavastoviglie e poi mi avvicinai
verso l'altra estremità del tavolo e guardai cosa avesse
messo
dentro Bianca. Ero sbalordita. Davvero mia madre voleva dare via le
scarpe di Armani e il tubino di Versace? Che diavolo le era preso?
Generalmente quella che dava via le cose firmate ero io.
<
Perfetto. Grazie, Georgina >
< Di
niente > rispose sorridendo e continuò a pulire la
cucina. <
tesoro, hai già scelto il VIP da chiamare quest'anno?
>
< Le
Clovers mi fanno pressioni affinché chiami Orlando Bloom,
solo che
lui vive in Inghilterra e non penso voglia venire in America per un
mercatino di beneficenza. Fino a qualche mese fa avevo pensato di
chiederlo a Miley Cyrus, visto che lei va a nozze con la beneficenza,
ma credo proprio che la lascerò in pace e andrò a
chiedere a Robert
di partecipare >
<
Immagino che ti dispiaccia un sacco non invitarla >
Risi e mi
voltai per guardarla.
< È una
cosa che mi distrugge il cuore >
Portai la
cesta in camera mia e guardai fuori dalla finestra nella speranza di
scorgere un qualsiasi movimento da casa di Robert. Cavolo, ancora non
mi capacitavo di essere la vicina di casa di uno degli attori
più
sexy del mondo, secondo la rivista People, e il numero uno, secondo
Jenny e me. E dire che è ormai passato un mese da quando si
è
trasferito.
Presi un
volantino dalla mia scrivania super disordinata e uscii di casa
camminando fino alla casa accanto, dove suonai il campanello e attesi
che Robert mi aprisse.
Aspettai
qualche secondo e ad aprirmi fu un gorilla troppo abbronzato.
< Sì? >
<
Sono Michelle Waldorf, la vicina di Robert. Avrei bisogno di parlare
con lui. Posso
entrare? >
Il gorilla
inarcò il suo mono-sopracciglio.
< Mi
dispiace, ma il signor Pattinson non è in casa >
< Quella
non è la sua macchina? > insistetti. Pensava di
fregarmi?
< Sì,
ma lui è uscito senza macchina >
<
Immagino che tu sia la sua guardia del corpo. Ma se sei qui e lui non
c'è, che corpo stai a guardare? >
La mia
risposta sembrò spiazzare il gorilla e la cosa mi
divertì
parecchio, specialmente quando sentii dei rumori provenire da dentro
casa.
< Chi è
alla porta? >
Guardai
quella sottospecie di armadio, divertita.
< Sono
Michelle, la tua vicina. Avrei bisogno di parlarti. Non è
che
potresti affacciarti un attimo? Poi prometto di lasciarti in pace
>
continuai senza distogliere lo sguardo e il ghigno divertito dal
gorilla e sentii dei passi affrettarsi, vedendolo infine sbucare di
fianco all'armadio.
Robert mi
sorrise.
< Ciao,
piccola Michelle >
< Ciao,
Robert > risposi sorridendo.
Alla mia
risposta calma vidi il suo sorriso beffardo scomparire. Ancora non
avevo capito perché si divertiva tanto a chiamarmi piccola
Michelle.
< Cosa
posso fare per te? Vuoi entrare? >
< No, ma
grazie lo stesso. Anche perché credo che il tuo simpatico
gorilla
non voglia lasciarmi passare >
L'interpellato
mi guardò accigliato e si spostò più a
sinistra, nascondendo
ancora di più Robert. Ma lo faceva apposta a coprirlo
così?
< Prego
>
< No,
stai tranquillo. Vado di fretta. Robert, avrei bisogno che tu mi
facessi un enorme favore. Sto organizzando per il prossimo sabato un
mercatino dell'usato e tutto ciò che ricaveremo
verrà donato in
beneficenza. Ogni anno domando a qualche VIP di partecipare e
quest'anno mi piacerebbe se fossi tu a partecipare >
< Uhm, è
interessante. E devo portare anche io delle cose? >
< Se
vuoi, sì >
Si grattò
la testa e poi mi lanciò uno sguardo sospettoso.
< Non
hai intenzione di mettere all'asta un mio bacio? >
Immediatamente
la sua guardia del corpo si mise sull'attenti e mi guardò
minacciosa.
< No,
rilassatevi entrambi. Anche perché il botteghino dei baci
sarà
gestito da Megan >
Rise.
< Okay,
ci sto >
<
Grazie, ti sarò eternamente grata! > esclamai
sorridendogli
calorosamente e presi dalla tasca il pezzettino di carta che mi ero
portata dietro < Questo è il mio numero, se trovi
qualcosa che
vuoi donare fammi uno squillo e verrò a prendere tutto
>
< Va
bene. Ciao > rispose mentre alzava la mano e mi sorrideva.
< Ciao,
Robert > dissi sorridendo e poi mi voltai verso la body guard,
che
non la smetteva di guardarmi accigliato < Gorilla…
>
Mi
allontanai ancora ridacchiando da casa sua e mi camminai per tutto il
quartiere, pronta a raccattare tutto ciò che non volevano
più.
Dopo due
ore riuscii a mettere di nuovo piede in casa, carica come non mai di
enormi sacchi neri con dentro i vestiti del vicinato. Li posai per
terra e poi andai in cucina.
<
Georgina, sono stanca morta. È impegnativo organizzare tutto
>
sbuffai.
< E
allora perché continui a farlo ogni anno? > chiese
amorevolmente
mentre mi passava un bicchiere di spremuta d'arancia.
< Perché
è utile per il mio curriculum > ribattei passandomi
una mano
sugli occhi.
< E tu
che vestiti hai deciso di donare? >
Sorrisi e
mi accasciai sulla sedia.
< Ancora
non lo so. I vestiti che ho li indosso ancora tutti o per lo meno ci
sono affezionata. È difficile, ma alla fine mi diverto un
mondo. E
poi è un'ottima scusa per rinnovarmi il guardaroba >
obiettai
mentre mi alzavo in piedi < È meglio che cominci a
dare una prima
occhiata. Per prima cosa metterò in vendita il tubino di
Bianca.
Generalmente i vestiti che mi prende lei sono quelli che vendo subito
>
< Perché
i vestiti che compra tua madre piacciono >
<
Piacciono le firme. Alcuni vestiti che mi regala non sono
male…ma
quando mi viene in mente che lei me li ha comprati per farmi
assomigliare a Blair Waldorf mi viene una voglia improvvisa di
disfarmene >
<
Tesoro, conosco bene la tua storia > ribatté mentre
si
allontanava dalla cucina.
Mi alzai e
andai verso il lavello, lavai il bicchiere e poi andai a cercare
Georgina.
<
Michelle, ti va se ti cedo anche alcuni miei vestiti? Non saranno
molti, ma quelli che non uso più posso darteli volentieri
>
< Sì,
grazie > asserii sorridendo e poi scappai in camera per
preparare
il mio sacco.
Il grande
giorno era arrivato e quando aprii gli occhi alle otto in punto ero
pronta a spaccare il mondo. Con un balzo degno di un qualsiasi
campione di salto in alto o in lungo scesi dal letto e mi incamminai,
anche se correvo più che camminare, verso il bagno, per poi
buttarmi
dentro la doccia. Letteralmente. Inciampai con i piedi nel tappeto e
caddi dentro la doccia. E sì, sbattei la testa contro il
muro;
piano, però avevo dato comunque una bella craniata.
<
Mannaggia > borbottai tra me e me mentre mi massaggiavo il punto
della fronte in cui avevo sbattuto.
Dopo
venti minuti uscii fuori, questa volta stando bene attenta a non
cadere e poi andai in camera. Mi asciugai i capelli, poi aprii
l'armadio e tirai fuori un paio di jeans skinny scuri, una canotta
bianca e una camicia a maniche lunghe a quadri rossa e bianca. Ai
piedi indossai un paio di ballerine di stoffa nere, poi andai in
camera di Bianca e mi riappropriai della collana nera che mi aveva
gentilmente rubato.
Tornai in
camera per guardarmi un'ultima volta allo specchio, poi presi gli
ultimi due sacchi con gli abiti dentro, la mia targhetta col nome e
quelle degli altri e poi andai verso la scuola.
< Sono
in ritardo, scusate! > esclamai mentre mi avvicinavo a Jenny e
Walter.
< Come
sempre, ma ormai non ci scandalizziamo nemmeno più >
ribatterono
sorridendo e Jenny mi porse un bicchierone di Starbucks.
< Tieni.
Cocco e caramello, come piace a te >
La guardai
con gli occhi che luccicavano.
< Ti amo
tanto, sappilo > dissi mentre mi voltavo a guardare Walter e
risi
della sua espressione < allora, questa notte sono stata fino
alle
due a pensare a come allestire tutto. Pensavo di fare lì in
fondo la
zona asta che chiuderemo con dei separé o delle tende,
mentre qui il
mercatino. Quest'anno non faremo come l'anno scorso. L'idea che in
ogni bancone ci sia tutto quello che apparteneva ad una persona non
va bene. A destra ci saranno le maglie, al centro i pantaloni e le
gonne e a sinistra l'intimo, mentre laggiù ci
sarà il bancone con
tutte le scarpe. E ovviamente tappeti e specchi per farli provare,
mentre sulla destra metteremo dei piccoli camerini prova. Okay? >
< Sei tu
il capo > ribatté Walter mentre usciva dalla palestra.
< Dove
va? > domandai guardando la mia amica.
Walter si
voltò e mi sorrise.
< Da mio
zio a prendere in prestito qualche separé e qualcosa da
usare come
camerino prova. Torno tra cinque minuti >
Non appena
rimasi sola, Jenny mi guardò accigliata.
< Chi
sarà il VIP di quest'anno? >
< Robert
Pattinson > risposi mentre le attaccavo la targhetta.
< Ed è
per questo che sei vestita così? >
< Così
come? >
< È il
primo anno che ti vesti così elegantemente. Generalmente sei
in tuta
o comunque non sei vestita così. Tua madre ne
sarà felice >
< Grazie
al cielo Bianca non sarà qui oggi > ribattei
facendole la
linguaccia < e comunque io mi sono vestita così
perché mi
andava, lui non centra assolutamente niente >
Cominciammo
a dare una bella spazzata per tutta la palestra mentre attendevamo il
ritorno di Walter per montare i camerini, i banconi e per sistemare i
separé. Poi sistemammo tutta la merce, attendendo
impazientemente
l'arrivo delle altre Clovers. Ero davvero energica quel giorno e non
vedevo l'ora di iniziare.
Non
appena le mie amiche arrivarono consegnai loro la targhetta con i
nomi e cominciai a spiegare i vari compiti: io
sarei stata alla cassa e le altre o dovevano stare dietro i vari
banconi, o nella zona delle calzature, oppure di occuparsi della zona
asta.
Alle nove e
mezza avevamo già preparato tutto e alle dieci in punto la
gente
cominciò ad arrivare.
C'erano
addirittura le girl scout che vendevano la limonata all'entrata.
Il
mercatino stava andando alla grande, fino a che non cominciò
un
temporale tremendo, che ci costrinse a chiudere le porte della
palestra.
A poco a
poco la gente che era dentro voleva andarsene, mentre molte mie
compagne di scuola, Olivia la oca compresa, volevano vedere Robert,
che era in grande ritardo.
<
Michelle, ma non doveva venire Robert Pattinson come VIP? >
chiese
Shelley, la mia compagna di laboratorio.
< Sì,
ma è in ritardo >
< Ma
arriva, vero? >
< Deve >
ribattei tagliente e mi avvicinai a Jenny.
<
Michelle, la gente inizia a spazientirsi. Dov'è Robert?
>
< Jenny,
non ne ho la minima idea… >
< Siamo
sicuri che Robert venga? Non è che ti sei inventata tutto
solo per
chiamare tanta gente? >
< Taci,
Olivia. Robert verrà >
E in
quell'esatto momento la porta della palestra si aprì e vi
fecero il
loro ingresso Robert e il gorilla dell'altro giorno.
< Ecco,
quando si parla del diavolo… > ribatté
Jenny, mentre attorno a
me tutte avevano incominciato ad urlare e ad applaudire Robert come
se fossero impazzite e lui, dal canto suo, le guardava imbarazzato.
Sbuffai e
mi avvicinai a lui di corsa.
< Ti
sembra questa l'ora di arrivare? >
Il mio tono
suonò talmente tanto minaccioso che il gorilla mi si
piazzò
davanti.
< Scusa,
piccola Michelle, ma ero a fare un'intervista >
ribatté,
divertito < Michael, stai tranquillo, lei è l'ultima
persona di
cui devi preoccuparti >
Risi.
< Si
vede che ancora non mi conosci bene. Comunque, visto che sua
maestà
non è bagnato può gentilmente venire a fare la
sua presenza
all'asta? >
Mi guardò,
terrorizzato.
< Devi
mettermi all'asta? Hey, non erano questi gli accordi, tu…
>
<
Calmati! > esclamai < tu devi solo presiedere l'asta,
tutto qui
>
< Oh,
okay. Allora sì >. Alzai gli occhi al cielo, lo
afferrai per il
braccio e lo trascinai verso la zona dell'asta. < Lo sai che sei
molto carina vestita così? >
<
Grazie, sei molto gentile > ribattei frettolosamente e mi
avvicinai a Sarah < Robert, lei è Sarah e ti
aiuterà in caso di
bisogno. Divertitevi e se avete bisogno di me cercatemi alla cassa
>
Verso le
due incominciai a contare l'incasso. A causa del brutto tempo avevamo
guadagnato poco più di mille dollari e la cosa mi rendeva
triste.
Volevo fare una donazione sostanziosa per aiutare l'ospedale
pediatrico.
Mi
incamminai verso Sarah e Robert, domandando come stesse andando
l'asta, ma i risultati non furono molto positivi, specie
perché
c'era molta gente che se ne stava andando via.
<
Ragazze, torno subito > ci disse Robert e chiamò il
suo
scimmione, per poi uscire dalla palestra.
Hannah, una
ragazza della mia squadra, mi corse incontro.
< Dove
sta andando? >
< Vorrei
tanto saperlo anche io > ribattei scocciata.
Molte
ragazze, non appena videro Robert andarsene, vollero farlo pure loro,
ma a fatica le convinsi a restare, promettendo che sarebbe ritornato.
Tornai alla
cassa e fingi di essere tranquilla, ma tirai un sospiro di sollievo
solamente quando lo vidi ricomparire dopo venti minuti, con in mano
la sua chitarra preferita.
Inarcai le
sopracciglia quando salì con la chitarra sul palco.
Intanto una
ragazzina si era avvicinata per pagare, ma ascoltai con attenzione
cosa diceva Robert.
< Voglio
mettere all'asta questa mia chitarra. È la mia preferita e
ci sono
molto affezionato, ma abbiamo bisogno di soldi per la beneficenza,
quindi sono pronto a separarmene. Le offerte partono da
tremilacinquecento dollari >
<
Quattromila! > sentii esclamare e sentii subito qualcun altro
ribattere.
In men che
non si dica il prezzo era arrivato attorno agli ottomila dollari.
Cavolo, la chitarra preferita di Robert Pattinson faceva gola a
parecchia gente.
Battei alla
cassa anche l'ultimo capo della ragazza e lei mi porse la sua carta
di credito. La presi in mano e mi preparai ad utilizzarla, mentre
continuavo a prestare attenzione all'asta con un orecchio.
< Siamo
arrivati a diecimila dollari. Chi offre di più? Nessuno?
Okay,
diecimila e uno… >
Lasciai la
carta di credito sul bancone e guardai la tipa.
< Solo
un momento >
Corsi verso
la zona dell'asta.
<
Diecimila e due… >
<
Ventimila! > urlai, aggrappandomi a Sarah per non cadere.
Robert alzò
immediatamente la testa e attorno a me cominciarono tutti a
bisbigliare. Era divertente, mi sembrava di essere dentro un film.
Il suo
sguardo stralunato durò per pochi secondi, poi mi sorrise.
< Chi
offre di più? > domandò, ma nessuno
osò controbattere < la
chitarra viene venduta a Michelle Waldorf per ventimila dollari!
>
esclamò, battendo il martello sul baracchino in legno al
quale stava
dietro < fanne buon uso, mi raccomando >
Sarah andò
verso Robert, prese la chitarra e me la consegnò.
Le sorrisi
grata.
Tornai
indietro, mi scusai con la ragazza per averla fatta attendere e
compilai l'assegno di ventimila dollari, che depositai nella cassa.
Guardai Jenny e la pregai di prendere il mio posto. L'asta stava per
terminare ed io dovevo fare una cosa urgentissima. Salutai Robert con
un cenno della mano e poi tornai a casa.
Cercai
disperatamente una coccarda rossa, un foglio e una penna e una volta
trovato il tutto mi sedetti sul tavolo e incominciai a scrivere.
“Quello
che hai fatto è stata la cosa più generosa che
qualcuno potesse
fare. Mi hai aiutato con il mercatino, hai fatto sì che
l'ospedale
ricevesse ventiduemila e cinquecento dollari (e il mercatino non
è
ancora finito!). Non potevo privarti della tua chitarra preferita.
Considerala un regalo di benvenuto. Michelle.”
Infilai il
biglietto sotto l'adesivo della coccarda e poi lasciai la chitarra
sotto il portico di Robert, e non appena misi piede sotto il mio
portico, sentii una portiera sbattere.
Mi voltai
curiosa di vedere la sua espressione e vidi Robert immobile, con la
bocca e gli occhi spalancati. Alternava lo sguardo tra me e la sua
chitarra.
Sorrisi e
lo salutai con la mano, poi rientrai in casa e mi chiusi la porta
alle spalle. Salii in camera, mi tolsi le scarpe, ormai con i piedi
pieni di vesciche perché ero senza calze, mi misi in tuta e
mi
preparai a tornare in palestra per dare una mano a smontare tutto, ma
Jenny mi precedette e mi mandò un messaggio nel telefonino,
dicendomi che avevo già fatto abbastanza per quel giorno e
che ora
dovevo solo riposarmi.
Lunedì le
avrei portato la colazione. A lei e a tutte le Clovers: ero troppo
stanca, non avevo la forza di uscire di nuovo.
Stavo
camminando verso la cucina quando vidi un bigliettino sotto la porta.
Mi chinai e lo aprii.
“Piccola
Michelle, almeno una cena te la devo. Sei stata troppo gentile. Rob”
< Okay,
quando vuoi > sussurrai sorridendo.
Yeah,
la
scuola è ufficialmente finita!!!! Non riuscivo a realizzarlo
ancora,
ma dal momento che è mezzogiorno e sono ancora in pigiama,
ora ci
riesco xDD
Magari con
l'arrivo dell'estate l'ispirazione mi torna e ricomincio a scrivere.
Sto andando un bel po' a rilento a dir la verità.
È che non so cosa
scrivere; ogni cosa che scrivo mi sembra stupida, banale…
Comunque,
in questo capitolo ci saranno sicuramente tanti errori grammaticali e
di congiunzioni. Anche ripetizioni, ne sono sicura. Ma ho troppo
caldo per concentrarmi e correggere. E in più sto tentando
di
convincere me stessa a prendere la bicicletta e di andare a scuola
guida oggi pomeriggio. Ma fa davvero troppo caldo. E non ho voglia di
usare il motore perché devo fare movimento xDD Oh, inoltre
sto
pensando a domani che devo prendere il treno delle 7 e mezza per
andare a Milano. Vado a vedere il concerto dei Muse, sapete?
Anyway,
basta parlare di me! Voglio ringraziare le personcine splendide che
hanno letto, commentato, messo tra i preferiti, le seguite e chi
più
ne ha più ne metta la mia storia. Siete stupende, vi adoro
<3
Sognatrice85:
Marghe, tesoro mio…ultimamente ci sentiamo pochissimo, mi
spiace
tanto tanto :( Michelle e Rob si sono
conosciuti…diventeranno
amici? Boh, chi lo sa xDD Ma Robert è un po' tanto cazzone
in sta
storia, quindi dovrà dimostrare più e
più volta la sua dolcezza e
la sua gentilezza per farsi perdonare dalla nostra Michelle! Spero
che il capitolo ti sia piaciuto, ti voglio bene <3
ilachan89yamapi:
Sììì, e adoro Michele per questo.
Anche io tendo a fare figuracce
:P
Railen: E
io ti adoro per questo. Continui a leggere anche se di Rob non ti
interessa più una cippa lippa. Che cara ragazza che sei
<3 Hey,
stai tranquilla. Jared comparirà di nuovo nella storia (e
magari non
solo lui xD) e Michelle picchierà Robert. Molte volte. E non
sarà
solo lei a picchiarlo se ti può consolare xDD E alla radio
ascolterà
i Mars, stai tranquilla. Non spariranno dalla fiction. E a proposito,
bisogna che mi metta di impegno e finisca la one-shot xDD Bello,
anche qui il dono della sintesi non esiste xDD Michelle un po' mi
rispecchia. Anche io faccio diverse figuracce, anche se non
spettacolari come le sue xDD Sono felice di sapere che per me ci sei
sempre. Ti adoro e non sai quanto <3
privi93:
pensala positivamente! Io ti butto giù dal Tamigi e magari
qualche
bel giovincello londinese ti salverà! <3 Mancano 18
giorni,
funghetta. 18 miseri giorni. Fa quasi paura a leggerlo, il tempo
passa in un lampo. Luv ya <3
doddola93:
Sei la prima a cui piace Bianca, lo sai? XD Chissà se
continuerà a
piacerti fino alla fine della storia :P Hus adorata, sono
così
contenta che la storia ti piaccia! È vitale
la tua
approvazione, sappilo. Ti voglio un mondo di bene. Anzi, una
galassia. E prima che tu parta per Londra dobbiamo assolutamente
vederci. Posso venire anche a Venezia o anche sotto casa tua (posso
venire anche con un mazzo di rose rosse xD), non importa. Basta che
incontri la mia Hus stupenderrima.
angiiie:
Muse, domani sera! Ti sei fatta un mega ricaricone? XDD Smettila di
odiarti! L'hai comunque letto, no? Non vedo dove sia il problema :)
Michelle non è che odia Blair…odia il fatto che
ci sia gente che
pretenda che si comporti come Blair xDD Queste madri… -.- A
proposito di cartoline! Da dov'è che me la avresti presa? xDD
Jodie: Hey!
Sì, sono vegetariana :) Ma tu cosa intendi per vegetariana
vegetariana? xD No, perché ci sono varie categorie di
vegetarianismo
(mi sono documentata, visto che brava? xDD) Spero che il capitolo ti
piaccia e grazie per i complimenti! Sei troppo carina *_*
LoryeEmi:
ciao! Grazie mille, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!!
Spero
di
riuscire a postare prima di partire per Londra. Tra 18 giorni.
Strano, mi viene un formicolio allo stomaco tutte le volte che mi
rendo conto di quanto manchi poco. Non potete immaginare quanto io
sia contenta, non vedo l'ora di partire!
A presto!
Un bacio,
Giulls