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Autore: DalamarF16    08/06/2010    4 recensioni
Siamo nel futuro. Chris è tornato finalmente a casa, in un futuro luminoso e di pace. Ma qualcuno o qualcosa minaccia di riportare tutto come prima, e rendere vano il suo viaggio nel passato. NB:mi scuso per alcuni errori di trama, ma quando ho scritto questa fanfic non avevo ancora visto settima e ottava serie ^__^
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo futuro'
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back in the past

-Chris!- la voce di Wyatt è rotta dai singhiozzi -Chris, ti prego. Dimmi che sei vivo. Ti prego. Almeno tu. Ti scongiuro-
-W…Wyatt…- sono troppo debole. È tutto quello che riesco a dire. Sento che sta spostando via con la telecinesi le pietre dal mio corpo. -Wyatt- lo guido con la mia voce. A quanto sembra, il muro era uno di quelli portanti, e mi è caduta addosso mezza casa. Sento che cerca la mia mente. Afferro quel debole legame. Lo attiro a me. Sento le pietre che si spostano, ora con molta più delicatezza. Comincia a mancarmi l’aria; sono completamente seppellito, ma tengo duro, continuando ad guidarlo verso di me. Finalmente un raggio di luce. Mi ha trovato. Lascio il contatto. Svengo.

Mi riprendo con un sussulto. Sto bene, di nuovo. Splende il sole, ma la città è distrutta. Mi metto a sedere, liberandomi dalle ultime macerie. Cavolo. La casa è quasi totalmente crollata. Un bel guaio. E io sono fortunato a esserne uscito vivo. Molto fortunato. Mi guardo in giro.
Cerco Wyatt. È seduto a terra, in mezzo a quel che resta della cucina, la schiena appoggiata contro il frigo ormai rovesciato e le braccia attorno alle ginocchia. Un po’ malfermo sulle gambe vado da lui. Sta piangendo come un bambino.
-Wyatt…-
-Vattene via, Chris… ti…prego-
Per tutta risposta mi siedo accanto a lui. Cerco di abbracciarlo, ma lui mi respinge. Per il momento lascio perdere. -Vattene…- mi ripete. Ora la voce è un po’ più ferma, ma so che è scosso. Lo avverto. Sta ancora piangendo.
-Wyatt. Non abbiamo molto tempo per sistemare le cose. Ma non voglio metterti fretta. Prenditi un po’ di tempo. Ma non chiedermi di andarmene. Finchè non sistemiamo le cose nel passato siamo soltanto io e te. E io non ti lascio-
Non mi risponde. Restiamo lì, cercando di riprenderci dallo scontro. Vorrei fare qualcosa per lui, ma non so come agire. Resto in guardia. Non ho i miei poteri, ma non voglio che i demoni ci sorprendano.
La bambina che ho soccorso prima esce cauta di casa. Si guarda intorno smarrita. Poi mi vede e mi viene incontro. Rallenta quando vede Wyatt. Le faccio cenno di avvicinarsi, azzardando un sorriso che non mi esce per niente spontaneo, ma è sincero.
Lei mi guarda, poi tocca Wyatt sulla spalla. Lui alza la testa. Ha gli occhi rossi per il pianto.
-Sei…sei buono adesso?- gli chiede lei tremando un po’. Lui la guarda come se non capisse la sua lingua. Lei resta interdetta un attimo
-E’ buono- le rispondo io.
-Allora…allora salvate la mia mamma? Per favore…-
Wyatt scoppia di nuovo in lacrime. Questa volta si getta contro il mio petto, quasi mi spaventa tanto il suo corpo è scosso dai singhiozzi. Sento tutto il rimorso che prova, mi sta invadendo la mente. La bambina arretra, spaventata. Io le faccio cenno di non aver paura, di avvicinarsi e abbracciarlo. -per favore. Salva la mia mamma, se puoi. Ti prego- gli sussurra. Io li stringo entrambi, facendomi carico del dolore di mio fratello.
Ad un tratto sento qualcos’altro provenire da lui. Lo guardo negli occhi. Mi sta guardando. È deciso.
-Facciamola finita, Chris. Eliminiamo quel demone una volta per tutte- dice alzandosi in piedi e tirandomi su quasi di peso.
-Sono assolutamente d’accordo. Ma devo riprendermi i poteri-
-Per il potere che mi è stato conferito, ciò che io ho tolto, ora voglio sia restituito-
-Grazie. Sistemiamo casa, ok? Lei non ha un posto dove stare. In casa nostra sarà al sicuro-
-Sì, sono d’accordo- Wyatt si abbassa a guardare negli occhi la piccola. -Ascoltami. Ora vedrai qualcosa di straordinario, ma devi promettere solennemente che non dirai nulla a nessuno-
Lei annuisce e io penso che i bambini possono essere anche straordinari. Lei non ci conosce, lui ha appena ammazzato sua madre, ma si fida ciecamente. Evidentemente il loro cuore percepisce molto più del nostro. E senza magia. Sussurro nell’orecchio l’incantesimo che ho composto. Lo ripetiamo insieme ad alta voce. Le rovine cominciano a vorticare attorno a noi. Ci abbracciamo e ci abbassiamo, facendo scudo alla bambina coi nostri corpi. Immaginate un lego che si costruisce da solo. E immaginate di vedere tutto questo con l'avanzamento veloce. I mattoni tornano al loro posto, uno dopo l'altro; i vetri, frantumati, si ricompongono delle finestre, e ogni oggetto, suppellettile, pianta, piastrella appartenente alla casa va a sistemarsi esattamente dove era prima, come se nulla fosse accaduto
-Bel lavoro, Chris. Come nuova-
-E adesso andiamo a riprenderci la nostra famiglia-
-E come?-
-Semplice. Quel demone è ancora nel passato. Non è così stupido da tornare nel presente. Perciò mano al libro delle ombre. Dobbiamo tornare indietro-
Corriamo insieme in soffitta. Io comincio a preparare le pozioni più potenti che conosco, facendomi in quattro per gestirne tre per volta durante la cottura. Wyatt invece si sta concentrando sul libro delle ombre, alla ricerca dell’incantesimo che ci permetta di tornare indietro mantenendo i nostri poteri.
-Scusatemi- la voce timida della bimba ci riporta alla realtà -Io…cosa posso fare?-
Lascio per un attimo le pozioni e la prendo per mano, portandola nel mio angolo, che è stato ricostruito intatto.
-Resta qui. Qualunque cosa succeda non muoverti. Qui sarai al sicuro. Mio fratello sta mettendo dei cristalli per proteggerti, ma non devi muoverti, intesi?-
Lei annuisce di nuovo. Penso abbia paura, ma capisce che non è il momento per darlo a vedere, ora.
Torno a occuparmi delle pozioni. Wyatt ha trovato l’incantesimo e ha sistemato i cristalli di protezione. Si avvicina al rifugio della bambina.
-Ascolta. Adesso ci vedrai sparire. Tu resti qui fino a quando non torniamo, qualunque cosa accada. Ok? Me lo dici come ti chiami?-
-Marie-
-Wyatt. Sono pronto-
-Andiamo-
-Ascolta questa parola potente, e la speranza nella mia mente. Riportami da dove provengo, nel medesimo luogo e tempo-
Il portale si apre. Ci voltiamo un’ultima volta verso Marie. Le faccio l’occhiolino e un sorriso. Lei ci saluta con la mano. Tempo due secondi e siamo in soffitta, ma nel passato.
Vengo sommerso dalle braccia di mamma e papà, mentre Wyatt viene imprigionato nelle sfere di energia.
-No! Ferme!- grido liberandomi dal loro abbraccio. -E’ il nostro Wyatt. È buono. Non so come, ma l’ho riportato da noi-
-Ci ha quasi ucciso- papà è furioso. Non l’ho mai visto così. Mi metto di fronte a mio fratello, per difenderlo. Con un calcio lo libero dalla prigione. Lui mi scosta, dolcemente ma in modo deciso. Io mi rimetto di fronte a lui e gli faccio da scudo.
-Papà lascialo stare. Ti prego. Non prendertela con lui. Sai che non è colpa sua
-Chris. Sta zitto- papà è livido di rabbia. Erano anni che non lo vedevo in questo stato. -Spostati-
-No-
-Spostati-
-Ho detto no!-
-Chris. Per favore…-
-Non se ne parla, mamma. Non lascerò che gli facciate del male. Mai- rispondo -E ora smettiamola. Possibile che non capite che abbiamo poco tempo? Se si accorge che Wyatt è tornato buono ci ucciderà. Ucciderà i piccoli!. I vostri figli rischiano di morire e voi volete punire vostro figlio? Non è già abbastanza il dolore che abbiamo patito tutti quanti?!-
Termino quasi gridando. Sono furioso. Prendo la mano di Wyatt, e lo guardo negli occhi. Lui annuisce. Apre la bocca. Le parole gli escono appena sussurrate, scosse dai singhiozzi
-Vi chiedo scusa. Per tutto quello che vi ho fatto…- le gambe non lo reggono. Cade a terra e comincia a piangere. Non mi abbasso a consolarlo, anche se vorrei tanto. Guardo i miei genitori, quasi con aria di sfida. Le mie zie non si intromettono, ma leggo in entrambe la voglia di abbracciarlo e consolarlo. Alla fine papà si abbassa. Gli mette una mano sotto il mento e lo costringe a guardarlo negli occhi. Sto fremendo. Wyatt ha paura, lo sento chiaramente, ma non osa muoversi. Inaspettatamente papà gli asciuga le lacrime.
-Tuo fratello ha ragione. Abbiamo già sofferto abbastanza, tutti quanti- io e mamma ci guardiamo e li abbracciamo tutti e due. Anche le zie si aggiungono.
-Non male per essere il piccolo di famiglia- mi apostrofa zia Phoebe. Il suo modo di farmi i complimenti

   
 
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