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Autore: Delilah Marsowe    08/06/2010    8 recensioni
Cosa succederebbe se per una volta Damon volesse tentare di fare qualcosa di folle? Cosa succederebbe se una discussione, nata per caso, finisse con una scommessa? E l'altra persona che scommette fosse Elena Gilbert? Qualcosa di folle passava per le loro menti, desiderose di vincere e di superare tutti gli ostacoli; qualcosa che volevano provare intensamente.
Se la follia è da provare con la persona che si ama, con la persona che si desidera...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon Salvatore/Elena Gilbert
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo II.
Qualcosa di nuovo

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<< Non capisco se la tua sia ossessione o ostinazione nel volermi seguire >>, disse il bel vampiro dai capelli neri e dagli occhi del medesimo colore, voltandosi e alzando un angolo della bocca in un mezzo sorriso.
Davvero pensava che non l’avrebbe sentito e di potersi nascondere tranquillamente, passando inosservato? Si era accorto della sua presenza da quando era giunto lì.
Quanto è rumoroso, pensò scuotendo la testa ed aggiungendo: << Umano o non umano ti avrei sentito comunque. Fai troppo chiasso quando cerchi di fare il vampiro. Dovresti fare un po’ di pratica e… >>.
<< Di cosa avete parlato? >>, lo interruppe Stefan, che già tremava di rabbia e avanzava, finendo per trovarsi faccia a faccia con suo fratello, il suo dannatissimo fratello.
Lo odiava ancora di più quando cercava di convincerlo a cambiare la sua dieta a base di sangue animale o quando lo trattava da emerito cretino e ridicolizzava, spesso anche davanti a Elena, la sua amata.
Non sopportava il fatto che gironzolasse sempre intorno a lei, in cerca di qualcosa che non avrebbe mai potuto avere: il cuore, o anima, come credeva lui.
Elena e lui si amavamo troppo, il loro era un amore corrisposto a tutti gli effetti e niente e nessuno avrebbe mai potuto separarli, nemmeno uno stolto fratello che credeva di essere il migliore e credeva che un semplice schiocco di dita avrebbe fatto cadere ai suoi piedi anche la sua amata.
Lei era profondamente diversa, lo sapeva.
Non era mai stata minimamente uguale a Katherine; sebbene fossero due gocce d’acqua, il loro carattere era perfettamente diverso e Stefan sapeva che Elena non si sarebbe mai piegata alla volontà di un essere come Damon.
Eppure li aveva sentiti parlare e, ci avrebbe giurato, aveva intravisto nello sguardo di Elena uno sguardo strano, indecifrabile, quasi di sfida, lanciato al suo odiato fratello.
Cosa stesse tramando Damon non lo sapeva, ma non poteva permettersi di condizionare così tanto la sua amata Elena!
<< Che maleducato! Sei geloso per caso? Sai, fratellino, la gelosia non porta a niente; noi siamo fratelli e dovremmo…>>.
<< Ti ho fatto una domanda! >>, sbottò Stefan. Non voleva sentire altro, era stufo di sentire sempre la stessa storia della condivisione fraterna. Lui e quell’essere non avrebbero mai condiviso nient’altro, se non il loro sangue.
All’ennesima interruzione del fratello, la pazienza di Damon arrivò al limite e, con uno scatto da degno animale, impercettibile all’occhio umano, ma a quanto pare anche a Stefan, si gettò su di lui, prendendolo per il collo e scaraventandolo contro un albero.
<< Non osare interrompermi più! >>, scandì ogni parola, guardandolo con sguardo truce e stringendo la presa della mano intorno al suo collo, notando con piacere lo sguardo stranito del fratello, che non esitava a nascondere il dolore che provava.
Damon sorrise impercettibilmente, mostrando un ghigno davvero crudele. Lo aveva detto mille volte che nutrirsi di animali faceva male alla salute.
<< Punto uno: ciò di cui io e Elena parliamo, non ti deve interessare; punto due: non osare provare a fare il prepotente con me, Stefan. E’ totalmente inutile! >>, disse staccandosi da lui e lasciandolo cadere come se fosse una soffice piuma, non prima di aver stretto ancora di più la presa intorno al suo collo ed aver visto ancora una volta la sua espressione di dolore.
Erano anni ormai che cercava di convincerlo a seguire una dieta diversa, ma lui sembrava non voler ascoltare, anche in questi momenti, in cui si trovava in svantaggio.
Stefan, intanto, era crollato per terra e continuava a tossire, con una mano attorno al collo, come per alleviare il ricordo della stretta. Alzò piano piano il viso, che mostrava tutto il suo odio e il suo disappunto per quello che era costretto a subire, ma allo stesso tempo per quello che Damon faceva ormai da secoli.
<< Rispondimi ora! >>, continuò imperterrito, alzandosi da terra e spolverandosi i pantaloni, che si erano sporcati quando era caduto per terra.
Non gli importava se lo avrebbe scaraventato di nuovo contro qualcosa, lui avrebbe continuato a ripetergli la stessa domanda, fino ad avere una risposta chiara e precisa. Perché questo era il punto debole di Damon, o almeno solo una parte, una tattica per renderlo un po’ più vulnerabile e farlo desistere: l’essere sicuri di se stessi.
Lui adorava mettere in ridicolo o mettere in difficoltà le persone, e troppe volte ormai aveva sperimentato questa tattica; sarebbe riuscito anche questa volta nel suo intento, perché, per Damon, avvertire che la sua “vittima” riusciva a desistere alle sue provocazioni, era davvero insopportabile.
Intanto un esasperato Damon si portava una mano alle tempie massaggiandosele, per il troppo nervosismo.
Possibile che suo fratello riuscisse ad essere così noioso e fastidioso allo stesso tempo?
<< Fratellino, la mia pazienza ha un limite. >>, lo avvertì, mettendo una mano nella tasca dei pantaloni e rimanendo una mano sulla tempia, come per enfatizzare le sue parole; ma vedendo che l’espressione di Stefan era sicura e decisa di quello che stava facendo, non poté che pensare una sola cosa.
Desiderava quasi scoppiare a ridere per l’ovvietà. Davvero pensava che non si sarebbe accorto di un trucchetto da quattro soldi simile? Era ufficiale, suo fratello diventava ogni giorno più incosciente.
Decise di stare al gioco, almeno fino a che non si sarebbe smascherato da solo, perché lo avrebbe fatto sicuramente.
<< Vuoi essere di nuovo scaraventato contro un albero? >>, gli chiese incrociando le braccia al petto, ma i suoi occhi riflettevano quanto a lui divertisse quella situazione.
Peccato che Stefan non se ne sarebbe mai accorto, essendo troppo accecato dalla gelosia e dalla curiosità.
<< Davvero ti interessa sapere che Elena mi ha confessato di essere stata a letto con un suo compagno di classe? >>, gli chiese quasi incredulo, mascherando accuratamente la falsità di quelle parole.
Lui era un mago in quel genere di cose: la persuasione e la menzogna facevano parte di lui ormai, da secoli.
A quelle parole, Stefan sgranò gli occhi, completamente sorpreso da quelle parole, e aprì bocca come per dire qualcosa, ma non ci riuscì, se non a pronunciare un flebile << Cosa? >>, per poi non riuscire più a spiccicare una parola.
Era rimasto stupito e infastidito da quelle parole: si aspettava una cosa del tutto diversa, come ad esempio una delle solite manovre di Damon per farla diventare la sua regina delle tenebre, o il suo nuovo piano per chissà quale scopo. Tutto ma non quello!
Come poteva la sua Elena aver fatto una cosa del genere?
Sinceramente stentava a crederci, lei non era capace di una cosa simile, non dopo avergli confessato amore eterno.
Ma tutte le sue domande e i suoi dubbi furono chiariti nel momento in cui una forte e sonora risata rimbombò per tutto il cimitero, scoprendo che apparteneva proprio al suo odiato fratello, che ora stentava a nascondere il suo divertimento in merito a quanto aveva detto.
Pieno di rabbia, si avventò su di lui, con l’intento di dargli un pugno, ma come al solito Damon fu più previdente.
Smise in un secondo di ridere, assumendo di nuovo la sua espressione fredda e impassibile, e fermò in fretta il suo pugno, bloccandolo in una mano, con tanto di superiorità e di sorrisino impertinente sul viso.
Poi, lo lasciò andare, gettandolo da qualche parte, ma quello riuscì a rimanere in piedi, non più con la voglia di prenderlo a pugni, sebbene ne sentisse davvero il bisogno.
Doveva ammetterlo, era inutile negarlo: Damon era e sarebbe sempre stato più forte di lui.
Quest’ultimo si avvicinò a lui molto calmamente, non abbandonando quel sorrisino che aveva stampato sulla faccia, e che faceva venire a Stefan ancora più voglia di eliminarlo.
Gli poggiò una mano sulla spalla, con fare amichevole, scuotendo un po’ la testa, come se fosse deluso.
<< E’ stato più facile di quel che pensassi. Non credevo fossi così suggestionabile >>, disse, allontanandosi di nuovo, sentendo la rabbia di Stefan arrivare alle stelle, come se non lo fosse già, e appoggiandosi ad una lapide, mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni.
<< Elena me lo dirà comunque >>, affermò sicuro il fratello, incrociando le braccia al petto ed assumendo un’aria sicura.
Di certo, la sua fidanzata non avrebbe mai potuto mentirgli e gli avrebbe detto tutto ciò che sapeva, compreso ciò di cui lei e Damon avevano parlato o discusso.
<< Sempre che non venga prima a sapere di… Alyssa >>. Bastò solo questa affermazione a far sgranare gli occhi di Stefan, che continuava a guardare stralunato il fratello, il quale non poteva far a meno di mostrare un ghigno compiaciuto con un misto di divertimento.
<< Non so di cosa stai parlando! >>, affermò sicuro, tentando di fare finta di niente, come a dimostrare quello che stava dicendo, ed apparendo completamente indifferente alla cosa, ma, in verità, non era per niente così.
A quelle parole, Damon, non poté che scoppiare in una sonora risata, che risuonò in tutto il cimitero.
<< Questo è davvero scortese da parte tua, non me lo sarei mai aspettato da te. Come puoi rinnegare… >>.
<< Se stiamo parlando di una delle tue tante amanti, non mi interessa. >>, lo bloccò prima che lui potesse pronunciare delle parole che non voleva assolutamente sentire.
<< Mmm… stavolta no. Per quanto mi dolga ammetterlo, ora stiamo parlando di una cosa che riguarda te, e anche molto bene >>, disse, stando in un primo momento al suo gioco, ma facendogli capire, con pochissime parole, che non sarebbe scampato alla sua “condanna” per aver fatto qualcosa all’insaputa di Elena, e che non avrebbe mai dovuto sapere.
<< Continuo a non capire. Io non conosco la ragazza di cui parli, Damon >>. Purtroppo nel dirlo non risuonò convincente, come avrebbe voluto apparire, e si ritrovò, quasi, a deglutire, perché non sapeva il motivo per cui lui aveva tirato in ballo quel discorso, che , tra l’altro, avrebbe dovuto essergli ignoto.
<< Certo, certo. Non credo che Alyssa sarà molto contenta di sapere alcune cose sul tuo conto, compresa questa >>. Sul volto di Damon c’era un’espressione di cattiveria pura, con un sorriso beffardo ad ornargli le labbra perfette.
Dopo quello che aveva detto, Stefan non avrebbe più potuto mentire, per il quale non era per niente portato.
Sospirò. << Dove vuoi arrivare? >>, sibilò il fratello, ormai sconfitto ed esasperato sia dal comportamento di Damon, che dalle sue stesse bugie. Quello di cui stavano discutendo era una cosa che nessuno avrebbe mai dovuto sapere, inclusa Elena.
<< E’ semplice. Io ti salvo la reputazione con amici, parenti, fidanzata e quant’altro, e tu la smetti di intrometterti nel rapporto tra me e Elena >>. Chiaro, diretto e conciso.
Nelle parole di Damon non vi era alcuna traccia di incertezza o di dubbio, rimanendo con le mani nelle tasche dei pantaloni e inclinando un po’ la testa di lato, alzando un sopracciglio.
Gli occhi di Stefan si ridussero a due fessure. Come poteva fare questo? Ma soprattutto: come poteva lui accettare le sue condizioni?
Tutte queste domande avevano una semplicissima risposta: lui aveva qualcosa da nascondere assolutamente.
Non c’erano eccezioni, ma, sapere che avrebbe lasciato campo libero al fratello con la sua ragazza, accettando, questo lo mandava in bestia.
Non poteva lasciare la sua dolce Elena nelle mani di un mostro, di un essere spregevole come quello.
Non riuscì a rispondere subito, anzi abbassò solo lo sguardo, continuando a riflettere su come agire, su come trovare un altro compromesso.
<< Riflettici su >>, disse Damon, prima di avanzare per poter uscire dal cimitero, non prima, però di aver aggiunto qualcosa.
<< Sai, la tua Elena ha un vero talento per le sfide. Non sembra per niente innocente, come la descrivi tu >>. Fu quasi un sussurro, ma bastò per far voltare un furioso Stefan nella direzione del fratello, che, come per magia, era scomparso.
In sottofondo, c’era solo l’eco del gracchiare di un corvo in volo, verso una meta sconosciuta.


Il corvo si appoggiò al davanzale della finestra della camera della dolce Elena, per poi ritornare nella sua forma originaria, ossia un bellissimo ragazzo immortale dagli occhi color della notte.
Molto cautamente, ma con passo sicuro, si avvicinò al letto, dove la ragazza dormiva beatamente, ignara di essere spiata dal fratello del suo ragazzo.
La osservò un attimo, poi fece balenare nell’oscurità un sorriso.
<< Tutti gli ostacoli sono stati eliminati >>, pronunciò quelle parole talmente piano, che nessun essere umano avrebbe mai potuto udirle.
Inclinò di poco la testa, continuando ad osservarla. Era inutile: continuava ad essere di una bellezza sconvolgente anche quando dormiva.
<< Non sai nemmeno cosa ti aspetta, piccola e dolce Elena >>, sussurrò sul suo orecchio, essendosi piegato in avanti, sicuro che non avrebbe mai udito quelle parole, immersa com’era nel suo sogno.
Poi il ragazzo svanì e nel cielo c’era di nuovo un corvo che volava.




- L'angolo di Lady Delilah
Chiedo venia, mi scuso con tutte voi per essere quasi sparita ed aver commentato le vostre fan fiction senza, però, aggiornare la mia. Chieso davvero scusa, sono in enorme ritardo e non si tratta di due settimane, bensì di... oddio, quasi 3 mesi!!!
Purtroppo sono accadute moltissime cose e alcune non voglio nemmeno nominarle, ma tutte le mie giornate, in tutto questo tempo, sono state impegnate dallo studio, cosa per il quale mi sono impegnata davvero a fondo e finalmente è finitaaaaa!!! *-* Come se non bastasse, c'è stata anche la mancanza di ispirazione, ma ora è passata ^^
Finalmente sono tornata e aggiornerò più continuo, dato che ora ci sono le vacanze (:
E ora vorrei ringraziare tutte quelle che hanno commentato il capitolo precedente:
Erika90: Grazie mille davvero *-* Spero di non averti delusa, così come le altre, con quest'ultimo capitolo!! Ci saranno delle svolte xD
Cecy94: Davvero?? Grazie milleeee *-* Sono davvero contentissima che questa mia storia ti piaccia così tanto e beh si, trovo anche io che la storia dal punto di vista di Damon sia più interessante, infatti proprio per questo ho deciso così, anche se in quest'ultimo capitolo ci sono sia il punto di vista di Stefan che di Damon. Beh, dovevo pur sempre riservare un pò di spazio a quel poveretto :P
Valentina78: Grazie mille per i complimenti, spero di non deluderti con i prossimi capitoli (:
KeLsey : Grazie millissime per i complimenti *-* Oddio, davvero sono mooolto contenta, spero ti piaccia l'ultimo capitolo postato :D Kiss!!
biafin: Grazie mille Chiara per i complimenti (: Eh beh, ci saranno delle svolte incredibili durante il corso della storia!!
ila_D: Uuu grazie milleee *-* Beh, ora che ci sono le vacanze, aggiornerò più in fretta (:
Lyla91: Grazieee *-* Si, anche io li adoro *-* Trovo che stiano benissimo insieme!!
Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, tra le seguite o che, semplicemente, leggono in silenzio (:
Bacii <3
   
 
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