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Autore: piemme    08/06/2010    13 recensioni
Edward Cullen è un serial killer, venuto da New York per uccidere,chi?? Indovinate un po?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un serial killer a Forks
Grafica con effetti glitter

Cap 2

 

Nemmeno l’acqua della doccia riusciva a darmi sollievo quando mi svegliavo distrutto da quegli occhi che mi fissavano spaventati e persi nel buio dell’abisso in cui stavano cadendo. Gli occhi di coloro che avevo ucciso mi perseguitavano ogni notte. All’inizio uccidevo premendo un semplice grilletto o affondando un pugnale nella schiena. Ma quando mi resi conto che quegli occhi non mi lasciavano più, cambiai tecnica. Soffocavo le mie vittime con una sciarpa. Alquanto ridicolo ma per un po’ sembrò funzionare. Fino a quando qualche corpo non cadeva riverso a terra con il viso verso il mio. E allora lì, i loro occhi erano ancora più pungenti. Le orbite uscite fuori per lo sforzo di resistere, mi provocavano un tumulto nel cuore difficile da sradicare. I loro occhi erano le loro anime. Le anime che mi dannavano per l’eternità. Lo specchio rifletteva l’immagine di un uomo senza volto, senza anima, senza coscienza. Cos’era questa benedetta coscienza se non quella voce interiore che ti avrebbe divorato pian pian per tutta la tua stramaledettissima vita?? Era così, lo sapevo. Io ero un mostro e quegli occhi mi avrebbero portato in un tunnel da cui difficilmente sarei riemerso. Guardai quel volto. Il volto di un assassino.  Quello non era un essere umano ma un terribile sbaglio della natura. La natura così perfetta, così imprevedibile nel suo essere, aveva creato un abominio come me. Per questo avevo accettato l’incarico di Forks, volevo staccare da New York. Ma mi resi sempre più conto che era impossibile sfuggire ai propri incubi, fuggendo da te stesso. Sentì lo squillo del cellulare.

“Pronto?”

“Edward allora???”

“Buongiorno anche a te Rosalie!” il mio capo, Rosalie Hale era una bionda tutto pepe, molto intransigente. Sposata con Emmett, un tranquillo cittadino ignaro di tutto, faceva quasi un vanto del suo lavoro. Ridicola!! Come poteva pensare di fare un vanto di ciò che faceva??

“Non cambiare discorso! Sai cosa intendo.”

“No, ancora niente Rose. Il canarino non è nella gabbia ma sto provando a catturarlo. Sai è difficile.” La buttai lì, sapevo di non poter esagerare per telefono.

“Ti consiglio di metterlo subito in gabbia o sarò costretta a farti ritornare qui.” E chiuse la telefonata. Maledetta stupida!! Non era facile mimetizzarsi in questa piccola cittadina. Si conoscevano tutti e tutti spettegolavano di tutto. Non dovevo assolutamente dare nell’occhio e..

“Pronto?”

“Edward sei ufficialmente uno studente della High School Forks!”

“Io!!” quasi urlai dal disappunto. “Ma se mi sembro tuo nonno! Come farò ad impersonare uno studente di 17 anni???”

“Come hai sempre fatto!!” e di nuovo il click della cornetta. Maledetta! Sbattei il telefono per terra rabbioso. Riflettei sul da farsi e optai che forse era l’idea migliore. Mi ricordai dei tempi in cui frequentavo le scuole superiori. Ero il più ammirato, ero il leader della scuola. Le ragazze mi sbavavano dietro ed i ragazzi mi invidiavano. In fondo non sarebbe poi stato così difficile. Sarei riuscito ad avvicinare Bella e magari invitandola su qualche sentiero scosceso, nessuno mi avrebbe visto darle una bella spinta per ammirare meglio il panorama. Mi preparai in fretta per attuare il mio piano. Forks High School preparati al tuo peggior anno scolastico!!

 

La scuola era davvero un schifo ma cosa potevo pretendere da una cittadina di pochi abitanti e poco spazio all’immaginazione?? Gli sguardi stupiti dei ragazzi mi seguirono per tutto il percorso. Lo stupore del nuovo arrivato correva da viso in viso, stupiti e incantati. Già incantati. Un nuovo ragazzo, un nuovo giocattolino con cui intrattenersi. Non sapevano quanto si sbagliassero.

“Benvenuto alla Forks High School signor Cullen” la segretaria mi porgeva i documenti che avrei dovuto firmare per la mia iscrizione, preceduti da tutta la documentazione e una carta d’identità, ovviamente falsa, che attestava la mia età, 17 anni. Rosalie aveva già provveduto a tutto. Davvero efficiente, non c’era niente da dire! Mi apprestai a seguire la mia prima lezione: biologia. Chissà se anche Bella frequentava la stessa classe?? Sentivo gli sguardi delle ragazze farsi più insistenti. Gridolini e sospiri arrivavano alle mie orecchie. Mi facevano sorridere, non immaginavano neanche lontanamente con quale essere mostruoso avrebbero avuto a che fare. La loro vita era come un bastoncino nelle mie mani. Sorrisi amaramente e mi voltai per dare ad almeno una di loro, lo sguardo tanto agognato. Ed eccola lì, la mia preda. Colei per cui mi trovavo in questo buco del mondo dimenticato da tutti. Bella Swan camminava con passo poco deciso verso l’aula di biologia. E finalmente capì che quello era il mio giorno fortunato… ma non il suo! Entrai lanciando rapide occhiate alla classe. E notai il posto libero vicino a Bella. Mi accomodai fissandola ma lei non si accorse nemmeno. Disegnava distrattamente su un block notes.

“Ciao.” Dissi quasi intimorito. Alzò finalmente lo sguardo e notai che aveva gli occhi lucidi. “Sono Edward Cullen. Tu, tu sei Bella?” Porca miseria! Ma che stavo facendo??? Mi ero tradito così senza pensarci.

“Come fai a sapere il mio nome?” la ragazza stava sulla difensiva, guardinga.

“Beh…l’ho sentito dai tuoi compagni.”

“In realtà mi chiamo Isabella ma preferisco Bella.”

“Ok. Ti piace la pioggia?”

“Ehm..scusami, ma non mi va di fare conversazione.” E chiuse definitivamente il dialogo. Avevo già capito una cosa: potevo ucciderla senza provare il ben che minimo rimorso tanto che era acida. Non le rivolsi più la parola ma notai che era molto nervosa. Forse era la mia vicinanza che le procurava quest’effetto? Può darsi. Magari percepiva la mia cattiveria. All’uscita Bella camminava con la testa china e per poco non andò a sbattere contro un ragazzo. Si avviò al suo armadietto ed estrasse una foto. La accarezzò come fosse una preziosa reliquia ma con forza la gettò all’interno del suo armadietto. Forse avevo capito di cosa si trattasse. Il suo ragazzo: Jacob Black. C’era qualcosa che non andava con Black, il ragazzo indiano che frequentava da tempo. Si avviò verso la mensa ma non si fermò. Prese una mela e uscì fuori. La seguì non facendomi notare. Dovevo assolutamente trovare una strategia per far in modo che Bella si fidasse di me. Si ma quale?

“Ehi…Cullen?” mi girai di scatto e lei era d’avanti a me che mi guardava con quei suoi occhioni color cioccolato. “Ti chiedo scusa per averti risposto in quel modo. Non ne era mia intenzione. Ma ero nervosa.”

“Non ti preoccupare. Può succedere.”

“Ok…cosa fai?”

“Niente. Prendevo un po’ di sole. Fa bene stare all’aria aperta.”

“Già.”

“Tu come stai?”

“Eh? Perché me lo chiedi?”

“Perché si vede lontano un miglio che ti preoccupa qualcosa.”

“Beh..si..cioè no..non lo so…il mio ragazzo Jacob. E’ un bastardo!” Benissimo!!

“Se posso chiedertelo: come mai?”

“Diciamo che mi ha tradito…” tasto dolente.

“Ah! Quindi ora ti sta chiedendo scusa?”

“Si ma io non voglio vederlo.”

“Non so cosa sia successo di preciso ma forse dovresti dargli qualche possibilità.”

“No, deve crepare!” Gran bel tipino la piccola ragazza americana!

“Ah..ok…”

“Ti prego… assecondami…”

“Eh?” non capì cosa intendesse ma le sue mani si insinuarono tra i miei capelli e la sua bocca irruppe sulla mia. Un bacio! Bella mi stava baciando! Scompigliava i miei capelli e mi attirava a se. Non potei fare altro che abbracciarla e bearmi di quel bacio splendido. Ma non feci in tempo a gustare quelle labbra morbide che sentì delle mani spingermi con forza giù.

“Bella ma che stai facendo??” un ragazzo moro dai lineamenti indiani mi scrutava dall’alto verso il basso con fare rabbioso. Jacob! Si la piccola bambolina mi aveva usato! Ci sapeva fare! Bella si avvicinò  a me.

“Ma sei un cretino Jake! Edward come stai?”  Decisamente avevo vissuto momenti migliori.

“Tutto bene!”

“Razza di pervertito senza cervello! Potevi fargli male!” Bella si stava scagliando contro il suo ragazzo Ken-di-Barbie, urlando e sbraitando. Non sapeva che avrei potuto ucciderlo in qualsiasi momento.

“Non ti preoccupare Bella..io…ora vado” guardai Jake che continuava a fissarmi con uno sguardo carico d’odio. La sua vita non si sarebbe spezzata solo perché lui era niente per me. Io volevo Bella. Me ne andai ma continuai ad osservare la scena. Litigavano furiosamente e Bella lanciò qualcosa addosso a Jacob per poi tornare dentro. Il primo approccio con Bella sembrava aver portato qualcosa ma l’arrivo di Jacob aveva fatto nascere in me la consapevolezza dell’arma da usare per arrivare a Bella. La seduzione.

 

Avevo pronto questo cap quindi eccolo a voi!! Grazie mille per le belle recensioni harrytat (grazie Tesoro per la mail!), SaraCullen_ (spero sia piaciuto!Grazie!),  JP piu semplice di cosi (si, sono tutti umani e…non so se alla fine la ucciderà! Grazie!), giova71 (sono contenta che mi segui sempre, sei un Tesoro! Grazie!),  MissFify (eccoti qui! Grazie!). E grazie a tutti!

Notte e alla prox!!

   
 
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