Grafica con effetti glitter
Cap 2
Nemmeno l’acqua della
doccia riusciva a darmi sollievo quando mi svegliavo distrutto da quegli occhi
che mi fissavano spaventati e persi nel buio dell’abisso in cui stavano
cadendo. Gli occhi di coloro che avevo ucciso mi perseguitavano ogni notte.
All’inizio uccidevo premendo un semplice grilletto o affondando un pugnale
nella schiena. Ma quando mi resi conto che quegli occhi non mi lasciavano più,
cambiai tecnica. Soffocavo le mie vittime con una sciarpa. Alquanto ridicolo ma
per un po’ sembrò funzionare. Fino a quando qualche corpo non cadeva riverso a
terra con il viso verso il mio. E allora lì, i loro occhi erano ancora più
pungenti. Le orbite uscite fuori per lo sforzo di resistere, mi provocavano un
tumulto nel cuore difficile da sradicare. I loro occhi erano le loro anime. Le
anime che mi dannavano per l’eternità. Lo specchio rifletteva l’immagine di un
uomo senza volto, senza anima, senza coscienza. Cos’era questa benedetta
coscienza se non quella voce interiore che ti avrebbe divorato pian pian per tutta la tua stramaledettissima vita?? Era così,
lo sapevo. Io ero un mostro e quegli occhi mi avrebbero portato in un tunnel da
cui difficilmente sarei riemerso. Guardai quel volto. Il volto di un
assassino. Quello non era un essere
umano ma un terribile sbaglio della natura. La natura così perfetta, così
imprevedibile nel suo essere, aveva creato un abominio come me. Per questo
avevo accettato l’incarico di Forks, volevo staccare
da New York. Ma mi resi sempre più conto che era impossibile sfuggire ai propri
incubi, fuggendo da te stesso. Sentì lo squillo del cellulare.
“Pronto?”
“Edward allora???”
“Buongiorno anche a te
Rosalie!” il mio capo, Rosalie Hale era una bionda
tutto pepe, molto intransigente. Sposata con Emmett,
un tranquillo cittadino ignaro di tutto, faceva quasi un vanto del suo lavoro.
Ridicola!! Come poteva pensare di fare un vanto di ciò che faceva??
“Non cambiare
discorso! Sai cosa intendo.”
“No, ancora niente
Rose. Il canarino non è nella gabbia ma sto provando a catturarlo. Sai è
difficile.” La buttai lì, sapevo di non poter esagerare per telefono.
“Ti consiglio di
metterlo subito in gabbia o sarò costretta a farti ritornare qui.” E chiuse la
telefonata. Maledetta stupida!! Non era facile mimetizzarsi in questa piccola
cittadina. Si conoscevano tutti e tutti spettegolavano di tutto. Non dovevo
assolutamente dare nell’occhio e..
“Pronto?”
“Edward sei
ufficialmente uno studente della High School Forks!”
“Io!!” quasi urlai dal
disappunto. “Ma se mi sembro tuo nonno! Come farò ad impersonare uno studente
di 17 anni???”
“Come hai sempre fatto!!” e di nuovo il click della cornetta. Maledetta!
Sbattei il telefono per terra rabbioso. Riflettei sul da farsi e optai che
forse era l’idea migliore. Mi ricordai dei tempi in cui frequentavo le scuole
superiori. Ero il più ammirato, ero il leader della scuola. Le ragazze mi
sbavavano dietro ed i ragazzi mi invidiavano. In fondo non sarebbe poi stato
così difficile. Sarei riuscito ad avvicinare Bella e magari invitandola su
qualche sentiero scosceso, nessuno mi avrebbe visto darle una bella spinta per
ammirare meglio il panorama. Mi preparai in fretta per attuare il mio piano. Forks High School preparati al
tuo peggior anno scolastico!!
La scuola era davvero
un schifo ma cosa potevo pretendere da una cittadina di pochi abitanti e poco
spazio all’immaginazione?? Gli sguardi stupiti dei ragazzi mi seguirono per
tutto il percorso. Lo stupore del nuovo arrivato correva da viso in viso,
stupiti e incantati. Già incantati. Un nuovo ragazzo, un nuovo giocattolino con cui intrattenersi. Non sapevano quanto si
sbagliassero.
“Benvenuto alla Forks High School signor Cullen” la segretaria mi porgeva i documenti che avrei
dovuto firmare per la mia iscrizione, preceduti da tutta la documentazione e
una carta d’identità, ovviamente falsa, che attestava la mia età, 17 anni.
Rosalie aveva già provveduto a tutto. Davvero efficiente, non c’era niente da
dire! Mi apprestai a seguire la mia prima lezione: biologia. Chissà se anche
Bella frequentava la stessa classe?? Sentivo gli sguardi delle ragazze farsi
più insistenti. Gridolini e sospiri arrivavano alle mie orecchie. Mi facevano
sorridere, non immaginavano neanche lontanamente con quale essere mostruoso
avrebbero avuto a che fare. La loro vita era come un bastoncino nelle mie mani.
Sorrisi amaramente e mi voltai per dare ad almeno una di loro, lo sguardo tanto
agognato. Ed eccola lì, la mia preda. Colei per cui mi trovavo in questo buco
del mondo dimenticato da tutti. Bella Swan camminava
con passo poco deciso verso l’aula di biologia. E finalmente capì che quello
era il mio giorno fortunato… ma non il suo! Entrai lanciando rapide occhiate
alla classe. E notai il posto libero vicino a Bella. Mi accomodai fissandola ma
lei non si accorse nemmeno. Disegnava distrattamente su un block notes.
“Ciao.” Dissi quasi
intimorito. Alzò finalmente lo sguardo e notai che aveva gli occhi lucidi. “Sono
Edward Cullen. Tu, tu sei Bella?” Porca miseria! Ma
che stavo facendo??? Mi ero tradito così senza pensarci.
“Come fai a sapere il
mio nome?” la ragazza stava sulla difensiva, guardinga.
“Beh…l’ho sentito dai
tuoi compagni.”
“In realtà mi chiamo
Isabella ma preferisco Bella.”
“Ok. Ti piace la
pioggia?”
“Ehm..scusami, ma non
mi va di fare conversazione.” E chiuse definitivamente il dialogo. Avevo già
capito una cosa: potevo ucciderla senza provare il ben che minimo rimorso tanto
che era acida. Non le rivolsi più la parola ma notai che era molto nervosa.
Forse era la mia vicinanza che le procurava quest’effetto? Può darsi. Magari
percepiva la mia cattiveria. All’uscita Bella camminava con la testa china e
per poco non andò a sbattere contro un ragazzo. Si avviò al suo armadietto ed
estrasse una foto. La accarezzò come fosse una preziosa reliquia ma con forza
la gettò all’interno del suo armadietto. Forse avevo capito di cosa si
trattasse. Il suo ragazzo: Jacob Black. C’era qualcosa
che non andava con Black, il ragazzo indiano che
frequentava da tempo. Si avviò verso la mensa ma non si fermò. Prese una mela e
uscì fuori. La seguì non facendomi notare. Dovevo assolutamente trovare una
strategia per far in modo che Bella si fidasse di me. Si ma quale?
“Ehi…Cullen?” mi girai di scatto e lei era d’avanti a me che mi
guardava con quei suoi occhioni color cioccolato. “Ti
chiedo scusa per averti risposto in quel modo. Non ne era mia intenzione. Ma
ero nervosa.”
“Non ti preoccupare.
Può succedere.”
“Ok…cosa fai?”
“Niente. Prendevo un po’
di sole. Fa bene stare all’aria aperta.”
“Già.”
“Tu come stai?”
“Eh? Perché me lo
chiedi?”
“Perché si vede
lontano un miglio che ti preoccupa qualcosa.”
“Beh..si..cioè no..non
lo so…il mio ragazzo Jacob. E’ un bastardo!” Benissimo!!
“Se posso chiedertelo:
come mai?”
“Diciamo che mi ha
tradito…” tasto dolente.
“Ah! Quindi ora ti sta
chiedendo scusa?”
“Si ma io non voglio
vederlo.”
“Non so cosa sia
successo di preciso ma forse dovresti dargli qualche possibilità.”
“No, deve crepare!”
Gran bel tipino la piccola ragazza americana!
“Ah..ok…”
“Ti prego… assecondami…”
“Eh?” non capì cosa
intendesse ma le sue mani si insinuarono tra i miei capelli e la sua bocca irruppe
sulla mia. Un bacio! Bella mi stava baciando! Scompigliava i miei capelli e mi
attirava a se. Non potei fare altro che abbracciarla e bearmi di quel bacio
splendido. Ma non feci in tempo a gustare quelle labbra morbide che sentì delle
mani spingermi con forza giù.
“Bella ma che stai
facendo??” un ragazzo moro dai lineamenti indiani mi scrutava dall’alto verso
il basso con fare rabbioso. Jacob! Si la piccola bambolina mi aveva usato! Ci
sapeva fare! Bella si avvicinò a me.
“Ma sei un cretino Jake! Edward come stai?”
Decisamente avevo vissuto momenti migliori.
“Tutto bene!”
“Razza di pervertito
senza cervello! Potevi fargli male!” Bella si stava scagliando contro il suo
ragazzo Ken-di-Barbie, urlando e sbraitando. Non sapeva
che avrei potuto ucciderlo in qualsiasi momento.
“Non ti preoccupare
Bella..io…ora vado” guardai Jake che continuava a
fissarmi con uno sguardo carico d’odio. La sua vita non si sarebbe spezzata
solo perché lui era niente per me. Io volevo Bella. Me ne andai ma continuai ad
osservare la scena. Litigavano furiosamente e Bella lanciò qualcosa addosso a
Jacob per poi tornare dentro. Il primo approccio con Bella sembrava aver
portato qualcosa ma l’arrivo di Jacob aveva fatto nascere in me la consapevolezza
dell’arma da usare per arrivare a Bella. La seduzione.
Avevo pronto questo cap quindi eccolo a voi!! Grazie mille per le belle
recensioni harrytat
(grazie Tesoro per la mail!), SaraCullen_
(spero sia piaciuto!Grazie!), JP piu semplice di cosi (si,
sono tutti umani e…non so se alla fine la ucciderà! Grazie!), giova71
(sono contenta che mi segui sempre, sei un Tesoro! Grazie!), MissFify
(eccoti qui! Grazie!). E grazie a tutti!
Notte e alla prox!!