10. Due occhi azzurri e poi...

Ino rientra in casa, piuttosto stressata. Poggia le buste della spesa sul tavolo della cucina, si sfila velocemente le scarpe e lancia le chiavi distrattamente, sul divano. Ha lavorato per ben nove ore consecutivamente, quella che vorrebbe in quel momento è solo una ristoratrice doccia calda – magari un bagno, ma le sembra troppo faticoso persino riempire la vasca – e, in seguito, distendere le gambe sul materasso.

Invece, i suoi piani vanno in fumo. Indietreggia qualche secondo, finché non distingue il profilo familiare di quello che si potrebbe considerare il suo migliore amico – oppure no? – con cui ha una complicata relazione d'amore.

Distende l'espressione, toglie la mano dal cuore che precedentemente aveva poggiato per calmare il battito accelerato. Ma, ora che ci fa caso, quel ritmo incalzante ancora sussiste.

«Sei arrivata tardi.»

Mormora, accendendo liberamente una sigaretta – sa che quell'odore acre la infastidisce, eppure prende quelle iniziative senza pensare alle conseguenze. Senza farsi carico di lei.

«Anche tu»

C'è ben altro in quella frase, Shikamaru l'ha avvertito.

Per quella sera non ha intenzione di spogliare la sua anima davanti i suoi occhi, non vuole falsi convenevoli, non cerca le sue labbra e non geme dalla voglia di graffiargli la schiena. Si deve correggere immediatamente, perché sa benissimo che quello è il suo desiderio più recondito: ma Ino non vuole una notte, non cerca un giorno. Vuole osservare il cielo albeggiare insieme a lui, viverlo di notte accanto al suo cuore, illuminarlo di giorno con i loro sorrisi.

In pratica, l'ora di fare i ragazzini è finita: adesso è giunto il momento di diventare adulti.

Ino gli sfiora cautamente la mano, la sente bollire sotto il fragile peso delle sue dita. Poi, alza lo sguardo e incontra i suoi occhi ossidiana, ai quali supplica poche ma giuste parole; è un incrocio di pensieri in quel momento, si incontrano in sincrono, come onde che galoppano l'una sull'altra nella stessa direzione.

«E' grande, tanto grande.»

Sa bene che sta parlando di sentimento. «E fa paura, tanta paura.»

Aggiunge un secondo dopo, avvertendo da quella modesta distanza il cuore del ragazzo tamburellare.

«Non respirare più»

Mormora lui, ammonendola con un semplice gioco di sguardi.

«Perché?»

«Perché sto per baciarti. Quindi, zitta.»

Ino conta i secondi, i battiti, la distanza che c'è tra le loro bocche. Poi sente due labbra che cozzano contro le sue, le mani che s'infilano nella folta matassa bionda, il suo corpo che trema come una foglia in attesa di un responso finale... Il tempo sembra non passare mai, quando incombe il silenzio.

«Quindi?»

Shikamaru la osserva: i suoi occhi cerulei, nei quali legge timore e tenacia, il gracile corpo che sta stringendo tra le sue braccia dipende tutto dal suo volere, aspetta solamente un suo cenno.

«Quindi, sto per rendere seccante la mia vita.»

E, da quel momento, insieme, sarebbero diventati adulti... Amando da bambini.

~

Ultima fic, con questa ho concluso la raccolta.

Ci ho messo tutto questo tempo a postarla a causa dell'ispirazione ballerina, oltre al fatto che questo periodo è davvero stressante – ma domani è l'ultimo giorno, almeno *-* - e che scrivere sul fandom di Naruto mi risulta sempre più difficoltoso – ma in quello dei manga, in generale... Mi sto spostando sul versante dei telefilm da cui sono notevolmente dipendente XD.

Ma non voglio rinunciare a ShikaIno, no. Perché loro sono e continuano ad essere per me l'ideale dell'amore... L'ideale, ovvero ciò che è più sbagliato al mondo – non fraintendetemi: intendo che sono due caratteri completamente opposti, è meraviglioso come riescano a rapportarsi insieme – e restano la miglior coppia per me, che abbia mai tifato : ).

Ringrazio ryanforever e kikky per aver commentato lo scorso capitolo e anche i preferiti e le seguite :). Ovviamente, un ringraziamento anche ai lettori silenziosi :).

Probabilmente vedrete ben presto due one-shot ShikaIno, entrambe angst – strano da parte mia ù_ù.

Ultimissima cosa: per il titolo ho preso liberamente spunto da “La canzone del sole” di Lucio Battisti, che stavo ascoltando stasera e dovete ringraziare questa canzone se ho scritto la flash :).

A presto,

Kiki-chan.