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Autore: Eles Weasley    09/06/2010    6 recensioni
E' ambientata nell'estate dopo il secondo anno del trio protagonista, prima della vincita alla lotteria e della vacanza in Egitto. Bill, a casa per le ferie, sapendo di un concorso rock ha un'idea...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill, Weasley, Charlie, Weasley, Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Percy, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V

Capitolo V

 

Quando la mattina dopo i ragazzi scesero a colazione Molly non potè non notare l’aria sbattuta di Percy e gli sbadigli ancora più ampi di Fred e George.

- Allora, dove siete stati, ieri sera? - Disse minacciosamente mettendosi le mani suoi fianchi.

- A mangiare una pizza con gli amici di Hogwarts, mamma - Rispose Charlie con un sorriso innocente. - Sai, visto che fra poco dovrò tornare in Romania…-. Questo era un colpo basso. Molly odiava avere il suo secondogenito lontano da casa a pasticciare con dei lucertoloni sputafuoco, e odiava sgridarlo le rare volte tornava a casa.

- Va bene, va bene. Ma che cosa è successo a Percy? - Chiese Arthur.

- Niente, papà, Fred e George gli hanno fatto uno dei loro scherzi cretini -. Intervenne Bill.

- Non era uno scherzo cretino…- Disse offeso Fred allungandosi per prendere i biscotti dall’altro capo della tavola.

-…era uno scherzo a fin di bene -. Aggiunse George sfilando di mano a Fred il pacchetto dei biscotti. Percy, assonnato e con il mal di testa post-sbornia, fulminò i fratelli con un’occhiataccia, gonfiandosi in modo uguale a quello di Molly quando si arrabbiava.

- Ehi, Perce, attento a non scoppiare -. Disse Fred ridacchiando.

- Forza, ragazzi, sbrigatevi a mangiare, che voglio provare la canzone -. Ordinò Bill. - Mamma, dove sono Ron e Ginny? -.

- Sono scesi a fare colazione una mezz’oretta prima di voi, e poi sono andati a fare un giro con la scopa -.

- Che scope hanno preso? -. Chiese Charlie. Se Ron o Ginny si erano azzardati solo a pensare alla sua nuova Nimbus 2002 avrebbe aizzato loro contro il Petardo Cinese particolarmente aggressivo della sua riserva.

- Mi sembra che abbiano detto che prendevano le Scopalinde -. Disse distrattamente Arthur immerso nella lettura di “Spine elettriche da collezione”. Fred e George saltarono in piedi e corsero verso la porta.

- Te li riportiamo noi quei due traditori ladri di scope, Bill -. Promisero con un ghigno.

 

Fred e George furono presto di ritorno trascinando Ginny e Ron. Evidentemente Ron si era beccato qualche pugno “scherzoso”, mentre Ginny sembrava incolume. Ron si stava lamentando.

- Perché avete picchiato solo me? Non è giusto! L’idea è stata anche di Ginny, e poi mica le abbiamo rotte, le vostre scope! -

- Ehi, fratellino, noi, da gentiluomini galanti e rispettosi, non picchiamo le ragazze, anche se è nostra sorella e più che una ragazza sembra un folletto scalciante -. Replicò George. Ginny scalciò più forte contro le caviglie di Fred.

- Non è vero che sembro un folletto scalciante! E se mi picchiate Bill vi scorticherà! E potete star certi che lo aiuterò volentieri! -

- E poi te mi hai già rotto una scopa - Disse Fred rivolto a Ron.

- Avevo cinque anni! E voi non picchiate Ginny semplicemente perché avete paura che Charlie e Bill o la mamma ve lo facciano pagare -

- Macché - Disse George in un tono poco convincente.

- Ma la volete smettere? -. L’irritata voce di Bill arrivò dal salotto. Il proprietario della voce la seguì poco dopo, con le mani sui fianchi. - Metti giù Ginny - Comandò. Fred fu abbastanza saggio da eseguire immediatamente l’ordine. Depositò con cura la sorellina a terra e le diede una carezza sulla testa a uso e consumo di Bill. Lei gli lanciò un’occhiata sprezzante e gli affibbiò un doloroso pizzicotto nel fianco. Fred gemette, ma il fratello che doveva assicurare una convivenza civile sembrava diventato momentaneamente sordo e cieco. - E tu, George, lascia andare Ron -. Anche George obbedì, ma si limitò a lasciar cadere Ron sul pavimento, dal quale il ragazzo si rialzò massaggiandosi la schiena e borbottando furiosamente all’indirizzo dei gemelli. - Se avete finito di scannarvi andiamo a provare, ok? -

Entrarono nel salotto, dove già Percy accordava il basso ignorando i commenti maliziosi di Charlie che chiedeva cosa aveva fatto con la ragazza della discoteca.

- Dài, smettila, Charlie, lascialo stare - Disse Ginny.

Tutti presero in mano gli strumenti e si disposero a partire.

- One, two, three, four…- Per la prima volta riuscirono a fare due strofe e il ritornello senza sbagliare, anche se all’inizio della strofa seguente i gemelli decisero che erano stai seri per abbastanza tempo e iniziarono a andare beatamente a casaccio. Dopo un primo momento di perplessità, furono seguiti con entusiasmo da Charlie (che ignorò bellamente i commenti scandalizzati della batteria) e Ron, mentre Percy li guardava sbuffando con le braccia incrociate. Bill attese pazientemente che avessero finito.

- Adesso ricominciamo, forza -

Dopo due ore erano tutti stanchissimi, così si gettarono sul divano a chiacchierare. Ovviamente, tutti tranne Percy.

- Dove vai? - Chiese Ron vedendo che si alzava.

- Vado a ripassare per i M.A.G.O - Rispose lui sdegnosamente.

- E a Penelope non scrivi più? - Domandò Ginny. Percy tacque imbarazzato.

- Ve lo dico io cosa fa il Percy il Prefetto Perfetto - Disse Charlie sorridendo - Scrive a Penelope e scrive a Audrey, la ragazza che ha incontrato in discoteca. Le ha chiesto l’indirizzo - Spiegò. Le orecchie di Percy diventarono di un bel rosso scarlatto.

- Io non scrivo ad Audrey per ragioni…uguali a quelle per cui scrivo a Penelope - Disse - Io le scrivo perché mi ha detto che suo padre è un dirigente del ministero, del dipartimento di Barty Crouch, che sta cercando giovani impiegati per il prossimo anno. Così potrei avere un lavoro appena esco da Hogwarts - Ma chissà perché, mentre Percy usciva dal salotto, i giovani Weasley furono colpiti da un accesso di tosse che somigliava stranamente a delle risate.

- Charlie - Disse Bill dopo che ebbero smesso di “tossire” - Mi è venuto adesso in mente…che favore hai fatto a Morris? Certo dev’essere stata una cosa grossa, se hai l’ingresso gratis fino alla fine dei tuoi giorni -. Charlie scrollò le spalle.

- Niente di speciale. Morris ha aperto il locale l’anno che uscivo io da scuola, ero appena stato il Capitano della nostra squadra di Quidditch, quindi ero molto popolare a scuola…ti ricordi, no, per tutta l’estate ho ricevuto un monte di lettere dalle Grifondoro, e anche dalle Corvonero e Tassorosso…e Morris ha una figlia che andava in classe con me, era completamente cotta e gli ha raccontato di quanto fossi carino. Così quando ha inaugurato la discoteca mi ha chiesto se potevo rubare un po’ di tempo ai miei draghi per star lì a fare autografi e ballare un po’ con le ragazze, tanto per fare pubblicità -. Bill inarcò le sopracciglia.

- E tu ti sei prestato a tutto ciò? -

- Era una cosa divertente -. Si giustificò Charlie. - E ci ho guadagnato l’ingresso gratis ad vitam -. Era chiaro che Bill disapprovava, ma si astenne dal fare altri commenti.

 

In un mese, l’esecuzione della canzone era quasi perfetta, e Bill aveva integrato la cultura dei fratelli con video di concerti e lunghi ascolti di dischi rock.

- Sentite questo assolo, Fred e George…Percy, non è fantastico il ritmo del basso? -

Terminata la canzone, i giovani Weasley si accinsero a sparire, ma Bill li bloccò mettendosi davanti alla porta.

- Bill, che c’è adesso? Io e Fred dobbiamo andare a occuparci dei nostri affari! - Esclamò George.

- Affari? -. Fece Charlie inarcando le sopracciglia. - Che tipo di affari? -

- Nulla, lascia stare - Disse Fred dando una gomitata nelle costole al gemello.

- Sedetevi e ascoltate - Ordinò Bill. Gli altri fratelli obbedirono, e si sistemarono fianco a fianco sul divano (Fred e George avevano sfrattato Ron, adesso appollaiato su un bracciolo, e se ne stavano spaparanzati occupando da soli metà divano; mentre Ginny stava sulle ginocchia di Charlie e Percy sedeva impettito in un angolino fra la coscia di Charlie e il gomito di Fred) - Dobbiamo farci un’immagine per il concerto -

- Ovvero? - Chiese Ron.

- Dobbiamo scegliere come ci vestiremo, che impressione daremo di noi stessi. Mica possiamo andare vestiti normalmente -. Il suo sguardo dardeggiò su Percy, che sembrava un impiegato bancario a diciassette anni, a Ron, che indossava una sformata maglietta arancione dei Cannoni di Chudley. - Ginny, te mi devi aiutare. Va’ a prendere il corredo da cucito della mamma - Comandò. - Voi tre, ragazzi - Disse rivolgendosi ai gemelli e a Ron - Andate su in camera mia e prendete le scatole sul letto. Forza! Scattare! -

Ginny, Fred, George e Ron salirono in fretta le scale e poco dopo scesero carichi come muli. Ginny reggeva una grossa cassetta di legno da cui sfuggiva qualche filo colorato, i gemelli e Ron trascinavano quattro scatoloni dall’aria pesante, con sopra scarabocchiato a pennarello nero “Roba assurda di Bill” nella calligrafia di Molly. Il maggiore dei Weasley aprì il primo ed estrasse trionfante dal mucchio di abiti all’interno una maglietta nera, strappata ad arte sulle spalle, con borchie metalliche sui fianchi. 

- Me la ricordo questa maglia! La mettevi quando andavi al sesto anno! - Esclamò Ron.

Bill seguitò a tirare fuori abiti da rockettaro aiutato con grande entusiasmo dai fratelli, tranne, ovviamente, Percy, che era immerso nella lettura di “I concili del Ministero per regolamentare la lunghezza dei manici di scopa” e ogni tanto alzava lo sguardo per rituffarlo inorridito fra le pagine del suo tomo.

Alla fine, avendo scartato ciò che era troppo consunto o la cui taglia non sarebbe andata bene a nessuno, avevano ammucchiato sul divano: sette paia di pantaloni di pelle, cinque paia di jeans strappati, quattordici magliette a maniche corte, dieci magliette a maniche lunghe, sei cinturoni borchiati, svariati braccialetti ed altri accessori del genere, ben nove paia di pesanti anfibi il cui numero variava dal quarantadue al quarantacinque.

- Percy - Disse Charlie agitando gli anfibi numero quarantaquattro - Questi vanno bene per te - E li lanciò proprio sopra “I concili del Ministero per regolamentare la lunghezza dei manici di scopa”.

 

*

Ed ecco che si entra nel vivo dei preparativi per il concerto...Chissà se Bill e Charlie riusciranno a costringere Percy a vestirsi come conviene, o si ribellerà?

Come sempre grazie a tutti coloro che mi seguono, che hanno messo la mia storia nelle seguite, nelle ricordate o addirittura nelle preferite. Mi inchino davanti a Chamomile, Foolfetta, Minnie  e Charme  che hanno la pazienza di recensire ogni singolo capitolo (Vi farò un altarino e vi immolerò le caprette di plastica delle mie sorelline). Se qualcuno si vuole aggiungere ha tutta la mia gratitudine.

 

Chamomile: Hai visto, ho risolto l’arcano…In realtà non pensavo di spiegarlo, ma poi ho pensato alle mie lettrici. Che te ne pare? Che “strane idee” ti eri fatta? *me curiosa*. Hai ragione, Bill e Charlie non avrebbero dovuto lasciar avvicinare i gemelli all’alcool, ma erano tutti e due piuttosto “impegnati” come hai visto.

P.S Le tue storie sono fantastiche! Non vedo l’ora di leggere i nuovi capitoli dello Specchio delle Brame e Ricordelle e Burrobirra.

Charme: Sono felice che vi piaccia l’idea degli incontri…pensavo di aver fatto una cosa un po’ poco credibile.

Bill mi pareva un gran figo nella saga…che bello che pensate che il “mio” Bill sia altrettanto carino!

Foolfetta: Anche Bill ha qualche punto debole…e Fleur è una ragazza stupenda e mezza Veela! Poverino, ha perso la testa anche lui. Hai ragione, forse qualche lezione di Charlie gli farebbe comodo! XD

Cassy Black: Eccoti anche qui! Mi fa veramente piacere che ti piacciano entrambe le mie storie! Non potevo desiderare una resencitrice (si scrive così??) più fedele! Davvero, mi prostro ai tuoi piedi per aver la pazienza di leggere e recensire ogni singolo capitolo delle mie stupidaggini.

Ti adoro!

Minnie: Wow, hai iniziato a leggere adesso e hai recensito uno per uno i capitoli! Fai le buche! (Non so se dalle altre parti si dice così ma a Firenze è un gran complimento). Per l’errore di tempo l’avevo già notato, infatti ho cambiato l’introduzione; comunque grazie dell’attenzione. Davvero ti piace Ginny? Secondo me, una delle cose più difficili delle storie con tanti personaggi è dare una parte più o meno uguale e un carattere a tutti, e con Ginny mi pareva di esserci riuscita meno…ma così mi consoli.

Lo saprete cosa penserà Penelope…non vi preoccupate! Ma non vi faccio anticipazioni *me crudele*

Se ti chiedi se le tue recensioni mi facciano piacere non ti rispondo neanche perché sono una persona che non risponde alle domande retoriche! Commentate tutto quello che volete e fate le critiche costruttive (quelle distruttive me le fanno già le mie sorelle che sono di grande supporto morale)

 

Ciao, baci

Al prossimo capitolo

Ele

 

 

 

 

 

 

  

 

 

  
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