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Autore: Kia85    05/09/2005    9 recensioni
Gli ultimi tre anni di Harry e Hermione a Hogwarts: scopriranno l'importanza dell'amicizia, della famiglia e anche che, probabilmente, ciò che provano l'uno per l'altra e molto più profondo e complesso e li aiuterà a superare numerosi ostacoli.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Wow! Che sorpresa trovare tutte queste recensioni subito! E io che pensavo foste ancora tutti in vacanza! A proposito, tutto bene le vacanze? Io le ho passate naturalmente giù in Sicilia come tutti gli anni, al paese di mio padre, circondata da ragazzi che erano tutti interessati all’amica mia e di mia sorella. Pensate che divertimento. Cioè lei usciva con noi, poi incontravamo quei…ehm…sette o otto deficienti tutti che le sbavavano dietro. E io e mia sorella ad aspettare che se ne andassero.

Vabbè, vediamo…cosa accade adesso? Mmm…leggete leggete!

 

Nient’altro che noi!

 

 

6°ANNO

 

Capitolo 2: “Il matrimonio!”

 

Un ragazzo e una ragazza sotto un lampione…stavano parlando; lui le accarezza il viso e lei sorride.

La ragazza prende un fazzolettino e gli pulisce il labbro che sembrava stesse sanguinando. Nel momento in cui lei abbassò il braccio, lui la fermò.

“Hermione…”

I loro visi erano sempre più vicini, le loro labbra stavano per sfiorarsi…

“Harry!” esclamò una voce.

Harry si svegliò di soprassalto, interrompendo quel sogno, e vide, seduti sul suo letto, Ron e Draco. Allora, si alzò con i gomiti, stropicciandosi l’occhio destro.

“Che ci fate qui?” borbottò Harry ancora assonnato.

“Certo…buongiorno anche a te, Harry!” esclamò Ron.

“Non hai risposto alla mia domanda!”

“Prima svegliati, lavati e vestiti. Poi, risponderemo alla tua domanda!” disse Draco.

Harry li guardò con aria sospettosa e continuò a farlo anche quando si alzò dal letto ed entrò nel bagno. Mentre si lavava e vestiva, Harry continuò a chiedersi per quale motivo Ron e Draco si trovassero a casa sua.

Quando Harry fu pronto, tornò nella sua camera ed esclamò: “Allora?!”

Ron e Draco si alzarono, lo presero per le braccia e lo trascinarono al piano di sotto.

“Sirius, noi andiamo! Ti portiamo via Harry per un po’!” esclamò Ron.

Sirius comparve dalla porta della cucina: stava mangiando una fetta biscottata con burro e marmellata.

“Ok! Fate una bella passeggiata!”

“Ciao!”

I tre ragazzi uscirono e si incamminarono verso una destinazione a Harry sconosciuta. Davvero non riusciva a capire né cosa stesse succedendo né dove stessero andando.

“Scusate, si può sapere cosa sta succedendo?” esclamò Harry all’improvviso e si fermò.

Ron e Draco si scambiarono uno sguardo.

“Vedi, ieri sera Sirius ci ha scritto, dicendoci che avevi bisogni di noi!” disse Ron.

“Così, siamo venuti a casa tua!”

“Cosa?!”

“E’ vero! Adesso sei tu che devi dirci cosa succede o è già successo!” esclamò Ron.

Beh…Sirius lo aveva fatto per il suo bene e poi non aveva detto loro cosa era successo.

“Prima troviamo un posto dove stare tranquilli!” disse Harry.

Si sedettero, perciò, al tavolo di un bar lì vicino, ordinando dei freschi succhi di frutta.

“Ieri sera, quando l’ho accompagnata a casa, Hermione mi ha baciato!”

Draco rimase a bocca aperta, mentre Ron assunse un’aria soddisfatta, come se se lo aspettasse.

“E poi io ho fatto lo stesso!”

“Lo sapevo che, prima o poi, sarebbe successo!” esclamò Ron che sembrava molto contento.

“Ma non ci siamo messi insieme!”

“No?! E perché?” chiese Draco.

“Perché no!”

“Che risposta è ‘Perché no’?” esclamò Ron.

“Prima di tutto io sono ancora insieme a Cho, anche se siamo in pausa. E secondo…Hermione, dopo che l’ho lasciata andare, sembrava sconvolta ed è corsa dentro casa!”

“E ci credo! Per più di un anno ci hai assillato con Cho. Sembrava che nessun’altra ragazza potesse avere un posticino nel tuo cuore!” disse Ron.

“Giusto, e l’aver ricambiato il suo bacio, l’avrà spaesata non poco!” aggiunse Draco.

“Io, però, non capisco perché l’ha fatto. Sirius sostiene che, essendo lei innamorata di me, molto probabilmente, e io in pausa di riflessione con Cho, Hermione abbia voluto capire se io fossi ancora completamente innamorato di Cho!”

“Io non so con sicurezza se sei tu il ragazzo di cui Hermione si è innamorata, però credo che Sirius abbia ragione!” disse Ron.

Improvvisamente a Harry venne in mente una cosa: “Aspetta…tu lo sai, Draco!”

Infatti, Draco lo aveva intuito quel giorno ad Hogsmeade, quando ancora non era diventato loro amico.

“Non posso dire niente. Ho fatto una promessa a Hermione: non avrei svelato il nome del ragazzo in questione per nessun motivo!”

Ma guarda un po’ se Draco Malfoy doveva diventare un uomo di parola proprio quando Harry ne aveva più bisogno.

“Comunque…secondo voi, come si comporterà adesso Hermione?” chiese Harry.

“Mah, è una ragazza! Sai come sono strane le ragazze! Io potrei dire che adesso lei si sente felice perché, se sei tu il ragazzo di cui è innamorata, i suoi sentimenti molto probabilmente sono ricambiati. Ma, ripeto, Hermione è una ragazza e le ragazze fanno sempre il contrario di quello che pensiamo noi!”(però voi siete quelli che non capite un fico secco. Non vi accorgete di niente!)

“Quindi?”

“Quindi non saprei proprio che dire!”

Harry sospirò: “E io cosa dovrei fare?”

“Quello che stai già facendo da un po’: riflettere su quello che provi per Cho e per Hermione e capire chi è la ragazza di cui sei veramente innamorato!” esclamò Draco.

Harry annuì rassegnato. Doveva scegliere tra Cho e Hermione. Ron e Draco gli avevano consigliato di trovare i pregi e i difetti sia di Cho sia di Hermione. Era una cosa un po’ squallida, però avrebbe aiutato Harry a capire con chi si trovava meglio.

“Vediamo un po’…” pensò Harry un giorno, mente tornava a casa dopo essere andato a prendere il giornale babbano per Sirius.

I pregi di Cho: bella, con un buon senso dell’umorismo, sensibile, molto dolce con Harry e, sicuramente, molto sensuale.

I difetti di Cho: troppo gelosa, non amante dei mezzosangue, non le piacevano gli amici di Harry, un po’ permalosa e anche un po’ dispettosa.

Era chiaramente una strana personalità. Nei primi momenti della loro relazione, Harry si sentiva veramente bene. Ultimamente, invece, era sempre a disagio con lei, anche durante le loro effusioni amorose.

“Hermione, invece…”

I pregi di Hermione: simpatica, una bella ragazza dotata di una sua particolare e velata sensualità, molto coraggiosa, amica fedele, disponibile con tutti e molto dolce.

I difetti di Hermione: un po’ testarda, a volte troppo riservata, qualche volta si lasciava influenzare facilmente ed era anche un tantino nervosa.

Sostanzialmente era una bella personalità, molto originale. Lei e Harry erano simili, ma nello stesso tempo leggermente diversi. Si completavano a vicenda. Per esempio: a volte, Harry era troppo impulsivo e, quando gli venivano i suoi scatti nervosi, Hermione cercava sempre di farlo calmare.

E, inoltre, era piacevole stare con lei. Per questo motivo, Harry desiderava, molto più spesso degli altri anni, stare con lei. Era come se le qualità di entrambi si unissero, quando si trovavano l’uno con l’altra e rendessero così armonioso e speciale il loro rapporto. Questo, forse, valeva anche per i primi tempi della sua relazione con Cho. Però, quello che Harry provava maggiormente per Cho, in quei giorni, era attrazione fisica. Semplice attrazione fisica che non si sarebbe mai concretizzata, perché Harry non amava Cho.

“Ehi, un momento!” pensò Harry.

Cos’aveva detto? Non amava Cho?! Beh…non era una bugia: era la pura realtà. Ma, allora, poteva essere veramente innamorato di Hermione?

Non riusciva a rispondere: doveva assolutamente parlare prima con Hermione e chiederle perché lo aveva baciato. Ma quando?

“Il matrimonio!”

Mancavano, infatti, meno di 10 giorni all’11 agosto, giorno in cui Sirius e Rachel si sarebbero sposati, giorno in cui Harry avrebbe avuto una risposta da Hermione.

Proprio in quel momento, la cicatrice gli bruciò. Fu come se all’improvviso una fiammata gli avesse colpito la fronte. Harry non resistette al dolore e cadde per terra: una mano per terra e una sulla fronte.

Ma perché così all’improvviso era comparso quel dolore? Voldemort non poteva essere in quel quartiere completamente babbano.

Poi…quella risata fredda, acuta…

Harry guardò di fronte a sé: una figura alta, nera, incappucciata lo sovrastava. Non si riusciva a vedere il viso.

“Sei un…Mangiamorte?” provò a chiedere Harry.

L’uomo rise nuovamente e Harry si alzò in piedi, bacchetta alla mano.

“Tu che dici, Harry?”

“Ti ha mandato lui, vero?”

“Forse sì, forse no!”

“Cosa vuoi?” chiese Harry.

Ogni tanto si guardava intorno: fortunatamente non c’era nessuno, ma casa sua non era lontana. Se solo Sirius si fosse affacciato a una finestra, sicuramente li avrebbe notati.

“Cosa voglio?! Semmai cosa vuole Lui!”

“Allora…cosa vuole quell’essere viscido e lurido?”

Il Mangiamorte rise per poi smettere di colpo, puntando la bacchetta contro Harry.

“Niente! Solo metterti un po’ di paura! Mobili corpus!”

L’incantesimo del Mangiamorte fece levitare di qualche metro Harry, che veniva comandato come se fosse una marionetta. Infatti, il Mangiamorte, muovendo la bacchetta, lo fece roteare vorticosamente per poi farlo schiantare a terra. L’impatto era stato particolarmente violento e Harry si stava chiedendo come le sue ossa potessero essere ancora intatte. Ma, prima che l’avversario gli scagliasse contro un altro incantesimo, Harry si alzò in piedi e puntò la bacchetta contro il Mangiamorte.

“Relascio!”

Il Mangiamorte volò di qualche metro all’indietro. Harry riflettè sul da farsi: con uno scatto veloce avrebbe potuto raggiungere casa sua e avvisare Sirius. Così, il giovane Potter cominciò a correre velocemente verso la casa. Ma il Mangiamorte si trovava abbastanza vicino per poter scagliare un altro incantesimo a Harry. Infatti…

“Immobilus!”

E, improvvisamente, Harry fu bloccato a pochi metri da casa sua. Il Mangiamorte gli si avvicinò.

“Harry Potter…possibile che tu sia stato così ingenuo?! Non ti sei chiesto come mai il potente Signore Oscuro non ti abbia attaccato quest’anno? Non ti è un po’ mancato?”

L’incantesimo gli bloccava il corpo ma gli permetteva ancora di parlare.

“In effetti, sì. Ho sentito molto la sua mancanza!”

Il Mangiamorte rise: “Stai tranquillo! Sta preparando una bella festa per voi due e …credo che a voi si unirà un’altra persona!”

“Chi? Cosa vuoi dire?”

“Eheh…Harry Potter, il Signore Oscuro è furbo, non stupido.! Che sorpresa sarebbe se te lo dicessi?- esclamò il Mangiamorte puntandogli la bacchetta sul torace e, con un sorriso, continuò- Stupeficium!”

Un fascio di luce rossa colpì in pieno Harry, che perse i sensi e cadde per terra.

********

“Innerva!”

Quella era la voce di Sirius che stava effettuando l’incantesimo del recupero delle energie. Dopo qualche attimo di stordimento, Harry aprì gli occhi e provò ad alzarsi.

“Ah…ben svegliato, Harry!” disse Sirius.

“Mm…cosa è successo?”

“Beh…un Mangiamorte ti ha schiantato!” rispose Sirius.

“Ah, sì…il Mangiamorte, ma…che fine ha fatto?” chiese preoccupato Harry.

“L’ ho catturato! Avevo sentito delle grida e sono uscito per vedere cosa stava succedendo. Quando ho visto che il Mangiamorte ti stava schiantando, mi sono buttato su di lui, facendolo cadere a terra e l’ho preso!”

“Wow!”

“Già, wow! Non pensavo di essere ancora capace di fare queste cose!- esclamò Sirius facendo ridere Harry- Comunque, dopo vi ho portati entrambi a casa e ho avvisato Silente e il quartiere generale degli Auror che si sono subito materializzati in casa e hanno portato via il Mangiamorte. Altri Auror, invece, sono fuori a ispezionare il luogo dello scontro.”

“Capisco! Che ne sarà di quel Mangiamorte?”

“Per il momento Thomas Lewis, l’ispettore Auror di Londra, lo sta interrogando con la pozione Veritaserum. Poi il Mangiamorte finirà ad Azkaban e l’ispettore verrà qui per interrogarti.”

“Interrogarmi?”

“Sì, Harry Potter, interrogarti!” esclamò una voce dietro di loro.

Quattro persone con l’uniforme degli Auror erano apparse nel loro salotto. Harry si mise subito seduto, mentre Sirius andava a salutarli.

“Thomas, che piacere rivederti!”

“Lo è anche per me, Sirius!” esclamò Thomas Lewis, stringendo la mano a Sirius.

L’ispettore Lewis era un uomo dell’età di Sirius, non particolarmente alto, occhi marroni molto intensi e capelli scuri ben curati. Sembrava uno di quei trentenni perennemente scapoli che, per non pensare e rattristarsi del loro status, si dedicano a curare minuziosamente la casa e il loro aspetto fisico.

“Prego, sedetevi!” disse Sirius.

Thomas fece un cenno con il capo a due dei suoi uomini, i quali andarono a posizionarsi ai due lati dell’entrata del soggiorno, mentre lui e il quarto uomo, un certo tenente Jeremy Lawrence, si sedettero sul divano.

“Sai, Harry…-disse Sirius-…Thomas è stato uno dei pochi Auror ad aver sempre creduto alla mia innocenza per quanto riguardava il caso di Peter e dei tuoi genitori!”

“Bene!” esclamò Harry guardando Thomas, che gli rivolse un sorriso.

“Adesso, però…sarà meglio iniziare! Cosa vi ha detto il Mangiamorte?” chiese Sirius.

“Ah…proprio niente! Gli abbiamo somministrato il Veritaserum e abbiamo cominciato a fargli delle domande, ma lui rideva. Così abbiamo aumentato la dose di Veritaserum e quando stava per dirci qualcosa…è morto!”

“Morto?” ripetè Harry.

“Ma…com’è possibile? Non sarà stato il Veritaserum?” chiese Sirius turbato almeno quanto Harry.

“Sembra proprio di sì! Abbiamo fatto fare degli esami e nel sangue del Mangiamorte sono state trovate tracce di Veritaserum e di un’altra pozione.”

“Quale?”

“Il distillato della morte vivente!”

“Oh, cavolo!” esclamò Sirius.

“Che vuol dire?” chiese Harry ansioso.

“Vuol dire che il Signore Oscuro somministra a tutti i Mangiamorte il distillato. E’ un rituale molto antico che facevano i più grandi maghi e stregoni della magia nera sui loro seguaci. In pratica, il distillato non li uccide, a meno che non entri a contatto con un ingrediente che si trova solo nel Veritaserum!”

“Caspita!” commentò Harry.

“Però…l’anno scorso, quel Mangiamorte trovato a Little Hangleton non è morto, eppure anche a lui era stato somministrato il Veritaserum!” fece notare Sirius.

“Probabilmente…è una cosa che Voi-Sapete-Chi fa da poco tempo!” disse Thomas.

“Già, ma perché?” intervenne Jeremy.

“Perché sta tornando!” rispose Harry.

“Come scusa?”

“Il Signore Oscuro sta tornando. Me lo ha detto il Mangiamorte!”

“Va bene, Harry! Allora…il Mangiamorte ti ha parlato?” chiese Thomas.

“Beh…mi ha detto che il Signore Oscuro lo aveva mandato da me per farmi paura, dopo più di un anno che non si è fatto vivo!”

“Ha fatto riferimento al piano che stava organizzando?”

“Sì, ha detto che coinvolgerà me, lui e un’altra persona!”

“Quale persona?”

“Non me l’ha detto!”

“E…ha parlato di altro?”

“No, abbiamo combattuto!”

“Ok! Puoi descriverci nei minimi particolari il combattimento?”

“Credo di sì!”

“Magnifico! Jeremy, scrivi!”

Jeremy prese un piccolo taccuino e una penna, pronto per scrivere tutto ciò che usciva dalla bocca di Harry.

“Allora…l’ho incontrato quando ho cominciato a sentire un bruciore forte alla cicatrice!”

“Se non sbaglio…-lo interruppe Thomas-…ti accade ogni volta che nei paraggi c’è Tu-Sai-Chi!”

“Ogni volta che in modo diretto o indiretto entro in contatto con lui!”

“Ok. Continua pure, Harry!” disse Thomas.

“Il Mangiamorte mi ha fatto levitare con l’incantesimo Mobili corpus e poi mi ha lasciato cadere a terra con particolare violenza. Io mi sono subito alzato in piedi e gli ho scagliato l’incantesimo Rilascio. Ho cominciato a correre per raggiungere casa mia, ma il Mangiamorte mi ha bloccato con l’incantesimo Immobilus e poi mi ha schiantato!” raccontò Harry.

“E non c’era nessuno in giro? Nessuno che vi abbia visti o sentiti?” chiese Thomas.

“No, e mi è sembrato molto strano!”

“Già…”

In quel momento entrò in soggiorno un Auror.

“Ispettore Lewis?!”

“Oh…agente Connelly! Avete trovato qualcosa in giardino?”

“Niente di particolare! Abbiamo provato anche con un incantesimo rivelante per cercare tracce di terreno con diversa composizione da questo, ma è stato tutto vano!”

“Che mi dici dei vicini di casa?”

“Era proprio come pensavamo! Sono stati fatti incantesimi occultatori alle case! I vicini di casa hanno detto di non aver sentito nulla!”

“Quindi hanno insonorizzato le case e occultato tutte le finestre!”

“Esatto e abbiamo rilevato anche un incantesimo deviante su questa strada!”

“Quindi…solo Harry poteva imboccare questa via, mentre tutti gli altri cambiano direzione. Beh, grazie. Puoi andare!”

L’agente Connelly uscì dalla casa, mentre Harry riflettè su un dubbio.

“Scusate, ma…allora, come mai Sirius ci ha sentiti? La sua casa non è stata insonorizzata?”

“Ah-a…pochi sanno che ho reso questa casa immune a tutti gli incantesimi di magia nera!” spiego Sirius.

“Capisco!”

“Bene, per il momento è tutto. Jeremy, vai a dire agli agenti che abbiamo finito!”

“Subito, ispettore!”

Il tenente Lawrence uscì dal soggiorno, mentre Thomas diceva a Harry e Sirius: “Ho fatto mettere dei sistemi indistruttibili di rilevazione per Mangiamorte nella vostra casa. Per questo motivo vi prego di non preoccuparvi più di tanto. Appena riveleremo strane presenze, ci catapulteremo qui. Soprattutto adesso che ti devi sposare, Sirius!”

“Già, non diremo niente neanche a Rachel per il momento!”

“Allora…ci vediamo al matrimonio!” disse Thomas avviandosi verso la porta.

Sirius e Harry lo accompagnarono e Thomas strinse loro la mano.

“E’ stato un piacere conoscerti, Harry!”

“Anche per me!”

“A presto, Sirius!”

“Arrivederci!”

Dopo che tutti gli Auror sparirono dal cortile di casa Black, Sirius chiuse la porta e si rivolse a Harry.

“Stai bene?”

“Sì, certo!”

“Penso che non dovresti dire nulla di questo ai tuoi amici, sei d’accordo?”

“Assolutamente! Si preoccuperebbero inutilmente!”

“No, non inutilmente! E’ stata pur sempre una minaccia da parte di Voldemort. Ma loro non devono essere coinvolti!”

“Hai perfettamente ragione!”

“Questa volta Lord Voldemort si sta organizzando meglio!” commentò Sirius.

Sì, era vero. Ma Harry pensava ancora a quello che gli aveva detto il Mangiamorte: chi mai poteva essere coinvolto nel piano di Voldemort? Una persona che Harry conosceva? Un estraneo? Uno dei suoi cari?

Il pensiero che qualcuno poteva essere coinvolto e messo in pericolo a causa di Voldemort lo faceva star male. Che bisogno c’era di coinvolgere qualcun altro? Voldemort voleva solo Harry. Perché non lo affrontava faccia a faccia una volta per tutte?

Comunque, Thomas gli aveva consigliato di non pensarci e così Harry avrebbe provato a fare. Almeno fino a quando era possibile ignorare l’incombente pericolo. Ora, infatti, Harry doveva concentrarsi sui suoi sentimenti per Hermione e per Cho. L’ora della verità si avvicinava.

**********

La mattina dell’11 agosto (Santa Chiara! Auguri! Grazie!) Harry si svegliò molto presto come Sirius. Rachel non era lì: quella sera aveva dormito a casa dei suoi genitori.

Sirius era molto nervoso: mentre Harry lo aiutava a prepararsi, notò che stava tremando.

“Suvvia, calmati, Sirius. Andrà tutto bene!”

“Sì, lo so. Ma è normale fare così. Anche James era emozionantissimo il giorno in cui si sposò!”

“Davvero?!”

“Certo! Non lo avevo mai visto in quel modo!”

Harry sorrise al ricordo del padre.

Nel frattempo arrivarono, a casa di Sirius, Remus Lupin, Draco, i Weasley, Silente, Hagrid e la prof. McGranitt. Tutti fecero le congratulazioni a Sirius. Poi, Ron e Draco presero da parte Harry.

“Allora, hai riflettuto?”

“Tra un po’ incontrerai Hermione!”

“Sì, lo so. Sono giunto alla conclusione che non amo Cho; per lei provo solo attrazione fisica!”

“Wow!” esclamò Ron.

“E per Hermione?

“Non lo so. Prima devo parlare con lei…oggi stesso! A proposito, dov’è?“

“E’ con Christine e Ginny a tenere i posti in chiesa!” disse Ron.

“Scusa, Harry, ma…non dovresti cambiarti?” chiese Draco.

Harry si guardò e notò che era ancora in tuta: “E’ vero! Arrivo subito!”

Salì di fretta e furia in camera sua e indossò il suo nuovissimo smoking nero con camicia bianca e cravatta bordeaux. Si sistemò i capelli con un po’ di gel e tornò giù, appena in tempo per uscire di casa e avviarsi verso la chiesa.

Nella macchina del signor Weasley, Harry si sentì molto emozionato. Certo, non quanto Sirius, però stava arrivando al suo stesso livello. Non tanto perché quello era il primo matrimonio a cui assisteva, quanto perché stava per rivedere Hermione dopo la sera del suo compleanno, dopo il suo bacio.

Arrivati in chiesa, Harry scese dalla macchina ed entrò. I suoi occhi cercavano la figura di Hermione, come un falco cerca la sua preda (Che paragone, eh?). C’erano poche persone sia dalla parte di Rachel, sia da quella di Sirius…

E poi la vide. Era seduta in seconda fila e si guardava in giro con aria incuriosita. D’istinto Harry si incamminò velocemente, con il cuore che batteva più rapidamente del solito.

“Ciao!” esclamò Harry non appena le fu accanto.

“Ciao!” rispose lei sorridendo.

Solo in quel momento Harry notò quanto fosse bella l’amica quel giorno: indossava un completo formato da una maglietta senza maniche con dei laccetti sul fianco e da una gonna lunga fin sotto le ginocchia. Era un completino di seta, colore del cielo e il tutto era abbinato a un paio di stivaletti bianchi. Ai polsi aveva due finissimi braccialetti d’oro, mentre al collo una collanina d’oro con una pietra azzurra nel mezzo. I capelli, invece, erano lisci, con dei boccoli verso la fine.

“Harry?!” lo chiamò Hermione, riportandolo alla realtà.

“Mm…sì?”

“Tieni!” disse lei porgendogli un fiore bianco.

Harry lo guardò: “Cosa dovrei farci?”

“E’ un fiore. Di solito lo porta chi è molto vicino agli sposi!- esclamò Hermione e glielo infilò nella tasca pettorale della giacca- Ecco fatto! Così sei perfetto!”

“Grazie!”

Harry osservò Hermione: lui si sentiva un po’ in imbarazzo dopo quello che era successo tra loro. Infatti, non ebbe nemmeno il coraggio di farle un complimento.

Lei, al contrario, si comportava come se non fosse accaduto niente. Era tranquilla e serena come sempre.

“Hermione…” iniziò Harry, ma venne interrotto proprio dall’amica.

“Ssshhh…sta entrando la sposa!”

Harry e Hermione, così come tutti i presenti, si alzarono e si voltarono verso l’ingresso, mentre in sottofondo iniziò il “Canone” di Pachelbel.

Rachel indossava un vestito color avorio, molto semplice che le stava veramente bene.

“E’…bellissima! Non trovi, Harry?” gli sussurrò Hermione.

“Già!”

Sirius sorrideva: era il più affascinato di tutti! La celebrazione iniziò e tutti si sedettero.

*********

Il ricevimento fu tenuto nello stesso ristorante che scelsero James e Lily Potter per il loro matrimonio (tanto per gettarsi addosso un po’ di sfortuna!). Tutti i tavoli erano all’aperto sotto un grande gazebo, le cui aste erano ricoperte con gigli profumati. C’era anche una orchestrina che suonava e una pista da ballo. Sirius aveva fatto preparare un tavolo per Harry, Hermione, Ron, Christine, Draco e Ginny.

Il pranzo era delizioso e, tra una portata e l’altra, alcuni si buttavano nelle danze. Come Ron e Draco che invitarono Christine e Ginny.

Harry non sapeva se invitare Hermione: non voleva fare come l’altra sera, quando non ne ebbe il coraggio. E, poi, voleva che Hermione si divertisse. In quel momento, però, lo raggiunse l’ispettore Lewis, con un bicchiere di champagne in mano.

“Buongiorno, Harry!”

“Oh…salve ispettore!”

“Bella cerimonia, vero?”

Hermione li guardava incuriosita.

“Sì, certo. Ehm…le posso presentare la mia amica Hermione Granger?”

Thomas guardò Hermione e, prendendole una mano, disse: “Enchanté, mademoiselle!”

Hermione sorrise, divenendo particolarmente rossa in viso quando lui le fece il baciamano. Harry rimase piuttosto turbato.

“Ah…Hermione, ti presento l’ispettore Thomas Lewis!”

“Piacere. Ma…mi tolga una curiosità, ispettore…da quando conosce il nostro caro Harry?”

“Oh, beh…ci siamo conosciuti in occasione…del…addio al celibato di Sirius. Sai, siamo vecchi amici!”

Harry sospirò: gran bella bugia.

“Ma…la prego, miss Granger…vuole ballare?” chiese Thomas.

Che cosa? Non era proprio il caso! Aveva il doppio della sua età. Harry non poteva proprio permetterlo.

“Mi spiace, ispettore. Hermione ha già preso un impegno con me!”

“Allora…vi lascio. Au revoir, mademoiselle Granger!” salutò Thomas andando via.

“Arrivederci, ispettore!- disse Hermione rivolgendosi poi a Harry- Non mi sembra proprio che tu mi abbia chiesto di ballare!”

“Hai ragione, provvedo subito!” disse Harry sorridendo.

Così, si mise in piedi, davanti a Hermione che lo guardò incuriosita.

“Hermione…ehm…vuoi ballare?” le chiese Harry porgendole la mano.

Hermione sorrise, mise la sua mano in quella di Harry e disse: “Certo! Con piacere!”

Era la prima volta che Harry ballava con Hermione ed era piuttosto imbarazzato, soprattutto quando le mise la mano sulla schiena: si sentiva paralizzato e leggermente imbranato. Hermione, invece, era molto tranquilla, o almeno così sembrava a Harry. Perché lei non si sentiva a disagio?

“Questa è la prima volta che balliamo insieme, vero?” gli chiese Hermione.

“Sì…” disse Harry.

Non dissero più niente e l’attenzione di Harry si focalizzò su cosa percepivano i suoi cinque sensi: gusto, non sentiva niente, aveva solo la bocca completamente asciutta; vista, i suoi occhi erano fissi davanti a lui; udito, pensò che stessero ballando senza alcuna musica; tatto, le sue mani cominciarono a sudare; infine, olfatto, Harry cominciò a percepire un profumo di vaniglia, molto dolce e, nello stesso tempo, molto sensuale, che proveniva dai capelli di Hermione.

La mente di Harry andò in tilt: così si fermò. Non poteva continuare in quel modo.

“Che hai, Harry? Non stai bene?” chiese Hermione preoccupata.

“Sto bene!”

Doveva assolutamente parlare con lei…in quel momento, ma non davanti a tutti.

“Vieni con me!” esclamò afferrandola per un braccio.

“Perché?”

“Devo parlarti!”

Harry la condusse lontano da tutta quella gente, dove nessuno poteva disturbarli.

“Allora, si può sapere che ti prende?”

“Hermione…dobbiamo parlare!”

“Riguardo cosa esattamente?”

“La sera del mio compleanno…perché mi hai baciato?”

Hermione inarcò le sopracciglia e ribatté: “Sai che potrei farti la stessa domanda?! Vediamo, sapresti rispondermi?!”

Harry fu preso in contropiede e non disse niente.

“Hai visto?! Non sai dare una risposta! Te lo dico io perché: quella sera eravamo un po’ su di giri. Non avevamo certo bevuto, però, eravamo comunque piuttosto euforici!”

“Cosa?!”

“Hai capito bene, Harry! E’ andata così. Cosa credevi? Che tra di noi ci fosse qualcosa? Quel bacio è stato un incidente di percorso!”

Harry non sapeva veramente che dire.

“Harry, noi siamo e saremo per sempre amici, buoni amici. Io sono innamorata di un altro e tu di Cho, no?”

Improvvisamente, Harry si sentì svuotato. Una parte di lui aveva sperato profondamente che Hermione fosse innamorata di lui. In quel momento, invece, fu come se a Harry fosse stata tolta una parte del suo corpo e il ragazzo si sentì molto male.

“Adesso, andiamo…altrimenti ci perdiamo il dolce, ok?” esclamò Hermione.

Harry annuì e, insieme a Hermione, tornò al loro tavolo. I loro amici avevano smesso di ballare e si erano seduti ai loro posti. Harry provava una strana sensazione: non ricordava di essersi sentito così male in quei suoi primi 16 anni.

Ma doveva apparire normale agli occhi di tutti, doveva far vedere che stava bene come le altre volte. Altrimenti cosa avrebbe pensato Hermione? Che lui ci fosse rimasto male per quello che lei aveva detto? Avrebbe capito che lui si stava innamorando di lei? Come si sarebbe comportata? Lo avrebbe evitato?

No, meglio stare accanto a lei come amico, se Hermione voleva veramente questo, e fingere che non fosse accaduto niente tra di loro. Ma era sufficiente per Harry?

*********

Il sole tramontò e il ricevimento terminò. Gli invitati salutarono gli sposi e se ne andarono. Rimasero ancora un po’ i Weasley e gli amici di Harry.

Quella sera Harry si sarebbe trasferito alla Tana, dato che il giorno successivo Sirius e Rachel sarebbero partiti per la luna di miele.

Dopo qualche minuto anche gli amici di Harry cominciarono ad andarsene: prima Draco, poi Christine e, infine, Hermione. Lei e Harry si salutarono con un semplice gesto della mano e un ‘Ci vediamo a scuola!’. Questo fece deprimere un po’ Harry, che, però, non lo fece notare in quanto non voleva disturbare Sirius con i suoi problemi.

Anche per lui venne il momento di andarsene con i Weasley. Salutò Sirius e Rachel con un abbraccio, augurando loro di divertirsi durante il viaggio di nozze, che avrebbero trascorso nel Mediterraneo con una crociera che avrebbe toccato le città più belle.

Dopodiché, insieme ai Weasley, Harry andò alla Tana. Gli altri fratelli Weasley, arrivati a casa, rimasero ancora un po’ alzati anche perché erano solo le nove passate. Harry, invece, si sentiva distrutto più che mai e andò a letto, naturalmente nella camera di Ron.

Ripensò alle parole di Hermione: perché aveva detto che tra di loro non c’era niente? Eppure Harry sentiva che la loro non era una semplice amicizia…era qualcosa di più profondo…

“Harry, sei sveglio?” chiese Ron entrando in camera.

“Sì, sì, certo!”

Ron si sedette sul letto accanto a quello di Harry: “Ho visto che tu e Hermione avete parlato, oggi!”

“Mmm…”

“Cosa ti ha detto?”

“Ha detto che tra di noi c’è solo una bella amicizia.”

“Perché?”

“Perché io sono innamorato di Cho e lei di un altro che, a quanto pare, non sono io!”

“Ma, allora, come mai ti ha baciato?”

“E’ stato un incidente di percorso: lei dice che eravamo un po’ euforici quella sera.”

“Non è possibile!”

Anche Ron sembrava sorpreso quanto Harry.

“Da quando io e Cho ci siamo allontanati, ho creduto veramente che potessi essere innamorato di Hermione.”

“Hai creduto o lo sei sul serio?”

Harry rifletté, soffermandosi sui momenti passati con Hermione: lui voleva stare con lei in ogni attimo della giornata, perché lo faceva stare bene, perché lo faceva divertire…voleva che Hermione volgesse il suo sguardo solo a lui e a nessun altro, voleva…la voleva semplicemente.

“Lo sono!” rispose Harry.

Era riuscito a fare chiarezza con i suoi sentimenti, aveva capito di essere innamorato di Hermione e non di Cho, ma aveva anche perso ogni possibilità con Hermione. Tutto in mezza giornata (Che razza di sfiga!).

“Eppure ero convinto che fosse innamorata di me!” pensò Harry.

“Cos’hai intenzione di fare, adesso?” chiese Ron.

“Niente! Cosa posso fare?”

“Non puoi lasciarla andare. Devi capire perché ti ha risposto così!”

“Perché?”

“Perché io credo ancora che sei tu il ragazzo di cui Hermione è innamorata!”

“Ma se ha detto…”

“Può aver detto quelle cose per motivi strani, molto diversi dal non essere innamorata di te!”

“Cioè?”

“Non lo so! Forse è convinta di non essere adatta a te!”

“Non è vero!”

“Lo so! E’ solo un esempio. Comunque…devi fare qualcosa!”

“Cosa?” (Harry, sei capace di costruire un periodo con più di tre parole?)

“Facciamo così: non lasciare Cho, rimani insieme a lei e vediamo che reazione ha Hermione!”

“Mi stai chiedendo di imbrogliare Cho?”

“Senti: primo, è a fin di bene; secondo, lei cos’ha fatto per la partita Grifondoro-Corvonero? Ti ha preso in giro con i suoi amici!”

“Hai ragione!”

“Perfetto! Tu cerca di sembrare sincero e convinto di quello che fai con Cho, ok?”

“Sì!”

Ron si sdraiò sul letto, infilandosi sotto le coperte.

“Posso fare una previsione?” chiese Ron.

“Spara!”

“Secondo me, prima della fine dell’anno tu e Hermione finirete insieme!”

Harry sorrise, sperando che la previsione di Ron si avverasse presto.

“Buonanotte, Ron!”

“’Notte, Harry!”

Harry si addormentò con la speranza che gli aveva ridato Ron. Ogni atteggiamento di Hermione nei confronti di Harry sembrava talmente chiaro, adesso. Non era stato l’unico a interpretarli in quel modo.

Sì, c’era ancora speranza per lui e Hermione.

 

Ok, non mi linciate per favore, però…dai su, ormai conoscete il mio lato sadico che esplode in questa storia. Sapete non si possono reprimere i propri istinti e a me piace vedere soffrire i miei personaggi. Ahahahahahaha!

Ringrazio come sempre i fedeli lettori di questa storia: Miki84, marco, h+hr=truelove(ihihihih…ragioni molto bene, tranne che per josh, ti assicuro che è innocuo!), emma, FedeHermy, Atena89( non sai quanto mi ha fatto ridere la tua battuta “La rinascita del cervello di Harry”. Proprio forte. Comunque avevo già in programma di leggere la tua storia, appena avrò tempo la leggerò, promesso), maripotter (grazie, tu sei troppo buona con me, non me lo merito davvero), Alessia, mary, Merewen, Gillian’90 (evvai un’altra lettrice, che bello!).

Il prossimo capitolo si intitola “Bugie!”. Spero di aggiornare presto, ma ho degli esami da dare a metà settembre. Farò il possibile! Ciaooo!

Kia85

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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