Capitolo II
Fu un caldo mattino soleggiato.
Il Grande Puffo si diresse a casa di Salsapariglia.
Chiese al gruppo di guardia come andava, dopo aver ricevuto una risposta positiva
bussò.
'Chi puffo è!?'. Dall'interno giunse una voce sgarbata, già vivace
di primo mattino.
Grande Puffo sollevò le sopracciglia ed alzò
gli occhi al cielo. Severo rimproverò: 'Non è ammesso un certo
linguaggio al villaggio!'.
L'arrogante puffo rispose annoiato 'E che puffo, io parlo come puffo mi pare, anche Contadino non è un fine dicitore, mi risulta!'.
Grande Puffo e gli altri puffi corrugarono la fronte contrariati.
Si sentì rumore di chiavi, la porta si aprì.
Salsapariglia mise le mani sui fianchi: 'Beh, che sono quelle facce? Non avete
mai visto un puffo?'
Senza aggiungere altro si diresse verso la foresta ma il Grande Puffo lo richiamò:
'Dove stai andando?'
'Sono puffi miei!'.
Forzuto si parò davanti a Salsapariglia, lo prese per le spalle e lo
scosse leggermente, intimandolo a rispondere.
Salsapariglia si allontanò spingendosi via da Forzuto ed incrociò
le braccia: 'Embe? vado a raccogliere la salsapariglia! Per me!'.
'Ah, no! Questo non è lo spirito del villaggio!' disse Inventore, seguito
dal lungo monologo di Quattrocchi:
'Come dice sempre il Grande Puffo, l'unione fa la forza, perciò andremo insieme a raccogliere salsapariglia per tutto il villaggio, che è meglio!'.
Burlone, l'inseparabile pacco regalo esplosivo tra le mani,
condivise: 'Per una volta sono d'accordo con Quattrocchi!'.
'Io odio per una volta!'.
Salsapariglia, mettendosi in bocca un filo d'erba commentò:
'Quattrocchi e Brontolone farebbero meglio a tacere, non fanno mai nulla, si
limitano a lamentarsi e a rompere le puffe!'
'Che cosa?!' Dallo sguardo dei due puffi, s'intuì questa risposta non
pronunciata.
Forzuto prese Salsapariglia per un braccio, ma lui si allontano con un gesto
brusco e con passo veloce si diresse verso il bosco.
Grande Puffo ordinò di seguirlo. I puffi obbedirono. Salsapariglia, infastidito
cominciò a correre ed a seguire sentieri tortuosi e solo Burlone, Inventore
e Forzuto riuscirono a stargli dietro.
Il puffino raggiunse il campo delle omonime
foglie.
Nascosti dietro un cespuglio, Inventore, Forzuto e Burlone videro il loro compagno
prendere una foglia caduta, ancora verde, proteggersi le mani per raccogliere
e maneggiare un ramo d'ortica.
Rabbrividirono quando sentirono una famigliare voce canticchiare: 'Un pò
li bollirò, poi li mangerò e con sei l'oro ci farò!'.
Gargamella stava raccogliendo della resina, il Puffo Salsapariglia
gli si avvicinava pericolosamente.
Il perfido alchimista abbassò la mano. Senti un doloroso pizzichio che
lo fece gridare.
Abbassando lo sguardo scorse un puffo che gli sorrideva borioso.
'Piccolo pelle blu, come ti permetti?' Disse Gargamella massaggiandosi la mano.
Il piccolo puffo, tirandosi la palpebra inferiore verso il basso col ditino,
fece la linguaccia a Gargamella e incitò l'umano a rincorrerlo.
I tre puffi, nascosti dietro una pietra, guardavano impietriti. Le pupille contratte,
la bocca aperta. Le mani serrate sulla superficie irregolare della roccia.
Gargamella correndo con entrambe le mani in avanti invei contro
il puffo.
Salsapariglia si girò, continuando a correre fece il gesto del maramao.
Con testa e busto voltati verso l'alchimista, senza rendersene conto rallentò,
ed una ruvida mano lo afferrò prima ancora che il puffo cambiasse espressione.
Il puffino si dimenò per fuggire alla presa. Gargamella
lo portò all'altezza degli occhi. Sorrise soddisfatto: 'Che brutto ceffo!
Scommetto che hai mangiato la salsapariglia del campo vicino a casa mia!'.
Dal nascondiglio, Forzuto commentò: 'Opera sua, c'era da aspettarselo!'.
Salsapariglia spalancò gli occhi: 'Allora è per
colpa tua che mi sento così irritabile. Quale sporco incantesimo hai
usato?'.
Gargamella avvicinò il puffo alla faccia. Salsapariglia cercò
di colpire il lungo naso dell'uomo, ma era troppo disante: 'Lasciami andare,
stupido alchimista!'
Gargamella rise divertito: 'Adesso mi implori di lasciarti. E' evidente che
il mio incantesimo non ha ancora fatto effetto del tutto, ma aspetterò!'.
Sempre ben nascosti, I tre puffi si scambiarono un occhiata di intesa e seguirono Gargamella che si dirigeva verso casa.
* * *
Nella catapecchia, Gargamella chiuse il puffo in una gabbia
sospesa per uccelli. Birba accolse il padrone miagolando, puntando avidamente
gli occhi verso il puffo.
Gargamella rammendò al gatto: 'Questo puffo non si mangia. E' la soluzione
ai nostri problemi!'.
I tre puffi spiarono attraverso un buco nella finestra scassata.
Gargamella mostrò a Salsapariglia una cerbottana dalla
cui estremità colavano delle gocce di un ignota sostanza nera.
Salsapariglia, ora spaventato idietreggiò fino ad incontrare le fredde
sbarre metalliche con la schiena e le braccia. Cercò istintivamente di
spingersi oltre tremando e battendo i denti.
Gargamella soffiò nella cerbottana, il liquido colpì
Salsapariglia che non ebbe altra reazione che quella di proteggersi il viso.
l'ignota sostanza colò sui vestiti del puffo, macchiandoli.
Gargamella immerse la punta della cerbottana in un vasetto scuro e soffiò
il liquido vischioso contro il piccolo folletto blu, fino a quando i suoi abiti
divennero completamente neri.
'Questo colore ti si addice di più, non è vero
puffo Cattivus?'.
Salsapariglia guardò disgustato le condizioni dei suoi abiti.'Io non
sono Cattivus, sono Salsapariglia!'.
Gargamella non si scompose. Fece un gesto di negazione con l'indice: 'Ancora per poco mio piccolo puffo, ancora per poco!'
Con rabbia il puffo afferrò le sbarre della gabbia e
si sporse urlando 'Io mi chiamo... io... io...'.
Non potè continuare. Per un attimo non fu più in grado di capire
cosa stesse provando. Tutto si fece confuso nella sua mente. Barcollò
facendo ballare la gabbia.
Birba e Gargamella osservavano impassibili.
Lo sbalordone del prigioniero terminò con la sua risata
malefica. Fu così che il puffo Salsapariglia divenne il puffo Cattivus.
Gargamella saltò trionfante battendo tra loro i talloni. Birba partecipò
alla sua gioia facendo le fusa.
Sicuri dietro la finestra, Forzuto e Burlone sgranano gli occhi dallo shock, Inventore, altrettanto sconvolto fece segno di stare zitti.
Gargamella si avvicinò alla gabbia, strofinandosi le
mani ed infilando il lungo naso tra le sbarre: 'Allora mio caro Cattivus, mi
porti al villaggio dei puffi o preferisci diventare mangime per gatti?'.
Birba si leccò le labbra. Cattivus rabbrividì nel vedere le pupille
dilatate del micio rosso: 'Ehi, non scherziamo! Ti porto subito al villaggio.
Liberami e seguimi!'.
Gargamella apri la gabbia e Cattivus scese. Birba si appiattì al suolo
in preparazione di un agguato al puffo, Gargamella lo prese per la collottola
e se lo sistemò con zampe anteriori sulla spalla, di schiena al puffo,
tenendolo fermo.
'Miao!'. Birba cercò di scappare inutilmente, si arrese. In quel momento
notò i tre puffi che scendevano dalla finestra della catapecchia. Il
gatto miagolò per attirare l'attenzione del padrone, indicando maldestramente
i puffi che seguivano Gargamella ma il padrone era impegnato a seguire le indicazioni
di Cattivus.
Forzuto pestava i piedi rabbioso. Inventore passò in capofila. Correndo sulle loro piccole gambe, i tre puffi sorpassarono Gargamella, avvantaggiati dalla maggior conoscenza del terreno.
* * *
Al villaggio, Grande Puffo ascoltò la brutta notizia
circa Salsapariglia con incredulità: 'Che cosa dite? Salsapariglia ha
tradito il villaggio?' urlò.
Burlone rispose gesticolando: 'Senza pensarci due volte! Non è uno scherzo
di cattivo puffo!'
'E' stato un incantesimo di Gargamella!' aggiunse Forzuto.
Si udirono le urla dei puffi:
> Sta arrivando Gargamella!!! <
Inventore tirò Grande Puffo per un braccio, in preda
all'agitazione: 'Presto, dobbiamo fare qualcosa!'.
Forzuto strinse i pugni rabbioso.
Grande Puffo urlò a piena voce: 'Nascondiamoci tutti sugli alberi o nelle tane delle talpe! Non c'è tempo da puffare!'.
Stonato corre per le strade del villaggio suonando la tromba, seguito da Tamburino che lo accompagnava con l'omonimo strumento, cercando insieme di richiamare l'attenzione di più puffi possibile. L'allarme del villaggio suonò.
La figura di Gargamella, con Birba in braccio dominò sui tetti del villaggio, oscurando il sole e proiettando l'ombra sulle case funghiformi.
Continua
Il puffo Cattivus fu il primo personaggio che inventai. Andavo in prima elementare e avevo 7 anni. Avevo pensato che al villaggio dei Puffi ci volesse un elemento malvagio, così capitava che durante le lezioni disegnassi qualcosa con protagonista questo puffo ribelle o che scrivessi fan fictions sui puffi, anche sul quaderno di scuola. Allora non ero consapevole della storia della Puffetta. Ad ogni modo, nelle mie fanfiction riguardanti il popolo blu mi attengo soprattutto al fumetto dei puffi (qualitativamente superiore al cartone, sia a livello di trama che a livello di disegni). E nel fumetto la Puffetta non è mai stata cattiva, neppure quando ancora aveva i capelli neri e scomposti. C'è anche un fumetto dei puffi riguardante un intera popolazione di puffi malvagi e violenti, ma anche loro hanno poco a che fare con Salsapariglia/Cattivus. Di lui non posso aggiungere altro, perchè si capirà qualcosina in più nel prossimo capitolo. Ma ancor più in storie che scriverò dopo questa. Una cosa però posso dirla ora. Immagino Cattivus con la voce di Patrizia Scianca.