Giuro che la prossima
sarà più allegra xD e avrà senso
ò.ò
Si rotolano a terra, imbrattandosi di polvere i vestiti.
Le tira i capelli liberandoli dalla crocchia, mentre lei urla e gli graffia una guancia.
Si dimenano cercando di prendere la meglio l’uno sull’altra e alla fine lui la inchioda a terra.
Le stringe il corpo piccolo con le gambe sottili, mentre le tiene le mani ferme.
Un rivolo di sangue gli disegna una linea sulla guancia paffuta e lei lo guarda compiaciuta sorridendo beffarda.
Gli dà sui nervi e allora alza un pugnetto pronto a colpirla.
Lei ride e gli fa la linguaccia.
Si sente strattonare e non fa in tempo a colpirla che si viene alzato in aria come fosse una piuma e fatto cadere a terra sul pavimento freddo.
Geme per il contatto brusco con la latra dura e ci mette qualche secondo a riprendersi. Alza gli occhi e vede i lunghi capelli neri del padre. Trema e non si muove.
Guarda Azula che ricambia il suo sguardo ostile mentre la grande mano del padre le carezza la schiena. Le dita lunghe e callose sfiorano la stoffa rossa del suo abito facendole il solletico e lei gli stringe il collo con le braccia. Strofina la guancia tonda su quella su quella scavata del padre, senza spostare gli occhi da quelli del fratello.
Ozai lo sorpassa guardandolo severo, con Azula in braccio. E i bambini continuano a guardarsi fino a quando due braccia esili cingono le spalle di Zuko e lui si volta incontrando gli occhi della madre che lo guardano preoccupati.
E allora lui sorride nascondendo il viso nell’incavo di quel collo candido e profumato, non vedendo l’espressione di Azula mutare in una ben diversa dall’orgoglio e dalla soddisfazione.
Più triste – e gelosa?