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Autore: Salice    11/06/2010    2 recensioni
Kakashi ha una nuova missione: Deve coordinare i maestri dei nuovi gruppi di genin, ma si troverà a fare i conti con una persona che non gradisce affatto la sua presenza, e che arriva diretta dal suo passato, quando ancora era vivo Obito.
(Tratta dal primo capitolo)
Kakashi si svegliò di soprassalto, ansimando. Ci mise qualche istante a identificare, nella luce grigia, la sua stanza. Inspirò profondamente, realizzando che il sole doveva ancora sorgere. Ogni notte sognava una missione del suo vecchio team. Non importava quale fosse, finivano tutte nello stesso identico, orribile modo. Si alzò, mentre il cuore tornava a battere ad un ritmo normale. Anche oggi sarebbe arrivato alla tomba all’alba.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Here is gone – Goo Goo dolls - Testo tradotto



Capitolo 10 – Cena



Kokoro uscì dall’ospedale poche ore dopo, con un fastidioso bendaggio e alcuni unguenti da applicare, ma si ritenne fortunata di non avere riportato ferite più gravi. Yugao la aveva accompagnata fin quasi sulla porta di casa, anche se Kokoro aveva stretto i denti e negato diverse volte di aver bisogno d’aiuto. Quando fece il suo ingresso in casa, un profumino di cibo le fece venire l’acquolina in bocca.
- Nonna? – chiamò ad alta voce. Un istante dopo, serena e rassicurante come la montagna degli Hokage, che c’era sempre stata, la voce sua nonna si fece udire dalla cucina.
- Ah! Kokoro sei arrivata! Un istante solo, sto scaldando… - Le ultime parole furono inghiottite in un sibilo di vapore e la giovane sorrise. Zoppicò con calma dalla stanza d’ingresso verso la sala da pranzo, e aprì la porta scorrevole giusto in tempo per scorgere sua nonna entrare dalla cucina, con in mano una ciotola fumante. Seduto al basso tavolino di casa sua, l’occhio socchiuso e un gomito posato sul tavolo, c’era Kakashi.
- Hai visto Kokoro, che ho trovato il tempo per venire a cena? – Le domandò con un ghigno il ninja, mentre lei inorridiva e barcollava. In un attimo, prima ancora che potesse rendersene conto, l’uomo le fu accanto e l’aiutò a sedersi sui cuscini. Sua nonna le si affaccendò intorno, posandole subito la ciotola davanti.
- Non dovresti affaticarti, piccina mia, Kakashi mi ha detto che sei stata ferita, anche se lievemente. – Kokoro roteò uno sguardo esasperato verso il ninja, che non smetteva di ridacchiare, al riparo sotto la sua maschera.
- Kakashi ti ha detto cosa, nonna? -
- Oh, è stato così gentile da avvisarmi subito appena ti ha riportata indietro. Sai ero molto preoccupata. – Le disse gentilmente l’anziana donna, tornando poi di corsa in cucina e borbottando una scusa. La ragazza puntò uno sguardo di fuoco verso l’uomo seduto accanto a lei.
- Che cosa ci fai qui? – Gli domandò senza mezzi termini, a bassa voce. Lui le scoccò per tutta risposta uno sguardo perplesso.
- Credevo che tua nonna mi avesse invitato a cena! -
- Oh si, ma io non ti ho invitato! –
Lui si sporse un po’ di più, sorridendole e bisbigliando verso di lei.
- Ah, già. Beh, quando tua nonna mi ha chiesto quando sarei stato libero dai miei impegni per la cena, mi è sembrato molto maleducato contraddirla, sai? – Kokoro si scostò, stizzita, mentre lui si raddrizzava, palesemente divertito. In quel preciso istante sua nonna tornò con altre due ciotole, sorridendo tranquilla e sedendosi.
- Allora, Kakashi, spero che ti piaccia quello che ho preparato. – Disse in tono cortese la donna, mentre Kokoro si irrigidiva e prendeva con calma a mangiare, imitata da Kakashi, che scostò la sua maschera quanto bastava per sorbire direttamente dal piatto profondo. Non si permise di fissarlo apertamente, ma con la coda dell’occhio Kokoro intuì dei lineamenti regolari e decisi, una bocca non troppo carnosa, ma neanche sottile, forse appena larga, dal taglio definito. In un istante tutto venne coperto dalla ciotola. Quando osò guardare in quella direzione, nell’istante in cui udì il “toc” contro il tavolo, Kakashi aveva già riportato la maschera al suo posto, e poteva solo immaginarsi quei tratti che aveva intravisto.


***


Uscirono entrambi in giardino. Siccome nessuno se ne occupava più, aveva assunto un aspetto piuttosto selvatico, anche se lo si poteva dire ancora bello. Kokoro si mosse con calma verso il ciliegio, che era rimasto il suo albero preferito. Si appoggiò con la schiena al tronco, e scoccò uno sguardo truce verso l’uomo.
- Allora, Kakashi, a cosa devo questo tuo scherzetto? – Gli chiese, in tono fermo, ma non irritato. Lui si strinse nelle spalle, esibendo quello sguardo che tanto la innervosiva.
- Non volevo farti uno scherzo, pensavo di farti un favore non dicendo a tua nonna che tralasci così scortesemente i suoi inviti… -
Lei abbassò lo sguardo, colta in fallo.
- Perdonami… Avrei dovuto invitarti, ma io e te… Non siamo mai andati molto d’accordo. Ho creduto che fosse meglio così. –
Davanti a quella disarmante sincerità, Kakashi non pronunciò parola, ma si mise accanto a lei, la schiena appoggiata al tronco, e sollevò il volto, guardando verso le stelle oltre le foglie. Senza il suo sguardo indagatore, Kokoro si sentiva più a suo agio e meglio disposta, e si stupì quando lui le tese la sua maschera.
- Come mai ce l’hai tu? - Gli chiese, mentre la afferrava in fretta.
- L'hai lasciata a casa mia. Volevo darla a tua nonna, ma l'ho usata per rintracciare il tuo odore durante la missione. -
Lei annuì brevemente
- Capisco... Ah! Ma è rotta! - Esclamò esaminandola e sfiorando la crepa con le dita. Kakashi si passò un mano dietro la testa e sorrise.
- Ah ah! Si, non so proprio come sia successo, stavo per consegnarla a tua nonna e si è crepata... -
- Mgh. - Fu il mugugno di risposta della ragazza mentre sollevava lo sguardo verso di lui. - Ci tenevo molto a quella maschera... Sono stata una delle poche di tutta la squadra a non cambiarla da quando sono entrata... - Arricciò il naso e fece una smorfia.
- Davvero? Vorrà dire che dovrò farmi perdonare. Cosa posso fare...? - L'uomo tornò a scrutare in alto, e lei lo osservò vagamente perplessa. Nella sua testa Kakashi era rimasto a lungo solo quel ragazzino scontroso e ligio al dovere, ma si era resa conto che ormai era un uomo maturo. Sia il suo corpo che la su anima portavano le cicatrici del passato, ma in qualche modo, e lei non sapeva come, era riuscito ad elevarsi.
Aveva saputo da altri che era un ottimo ninja, che era un genio, che era il famoso copianinja... Ma lei cercava sempre di prestare meno orecchio possibile a questi discorsi. Non sopportava di sentir parlare di lui. In genere riusciva ad avere un'espressione talmente scocciata e indifferente da scoraggiare qualsiasi persona dal proseguire il discorso.
Si rese conto di non conoscere proprio nulla di lui, se non qualche stralcio del suo passato. Questi nuovi volti che scorgeva in lui la coglievano impreparata.
- Ho trovato! - La voce la scosse dai suoi pensieri, mentre lui proseguiva. - Ho due biglietti per la prima di un film dopodomani sera; potrei invitarti e ricambiare anche l'invito a cena, cosa ne dici? - Lei trattenne a stento un sorrisetto, mentre si voltava per non farglielo cogliere.
- Mh. - Finse indifferenza, soppesando per qualche istante la proposta. - D'accordo, e potresti offrirmi la cena, dopo... In fondo tenevo molto a quella maschera! - Lo sentì ridacchiare e si girò a guardarlo. Visto così di taglio si trovò ad immaginarsi il profilo nascosto sotto la tuta aderente, quello che aveva appena intravisto durante la cena, e le aveva dato una strana sensazione di tuffo al cuore.
Perché cercare di ricostruire quel volto, all'improvviso le faceva sudare le mani? E perché distoglieva a fatica lo sguardo dalla curva delle sue spalle?
- Va bene, offrirò io la cena. Devo per caso chiedere il permesso a tua nonna? - Le chiese gentilmente. Istintivamente Kokoro sollevò lo sguardo verso la vecchia casa, scrutando le finestre scure e si rabbuiò. Sua nonna si sarebbe interessata sicuramente fin troppo di quella faccenda. Forse era ancora in tempo per risparmiare a Kakashi l'imbarazzo delle domande di una vecchia impicciona...
- Ripensandoci, forse è meglio se lasciamo perdere. -
Alla sua affermazione seguirono dei lunghi istanti di silenzio. Lo scrutò di sottecchi, e si rese conto che probabilmente era stata troppo brusca, come suo solito. Dopotutto Kakashi aveva tentato di aiutarla fin da quando le avevano assegnato il Team tredici, e non meritava un atteggiamento così sostenuto. Dopo qualche istante di incertezza, tentò un nuovo approccio, cauto:
- Non pensare che ci sia qualcosa che non funziona. Sai io… Non sono molto brava a socializzare… - Si voltò decisamente dalla parte opposta, in tensione. Non era il suo forte fare discorsi del genere e sperava proprio di essere riuscita a mitigare almeno in parte la durezza della sua affermazione precedente. Il silenzio si era fatto quasi imbarazzante, e lei non osava neppure voltarsi nuovamente per controllare che lui fosse ancora lì. Quando lui parlò, lei era così tesa che la sua voce bassa e appena soffocata la fece quasi saltare via.
- In generale o con me? –
Era una domanda insolita, e la lasciò sorpresa. Si era aspettata una frase che sdrammatizzasse, o un cambio di discorso distratto, come quelli che era abituata a sentirgli fare.
- In generale, ovviamente. –
Lui si mosse leggermente, e Kokoro ne percepì chiaramente la muscolatura irrigidirsi. Si voltò con espressione stranita. Non le pareva di aver fatto un’affermazione così sconvolgente. Lui seguitava a guardare in alto, poi abbassò il capo con un sospiro.
- Eppure in ospedale non hai avuto problemi, con le tue visite. – Lei sgranò gli occhi. Cosa ne sapeva lui, di chi era andato in ospedale? E cosa c’entrava? Parlò prima ancora di rendersene conto.
- Che cosa centra Yugao? – Gli chiese, con un filo di voce. Kakashi ruotò il capo verso di lei, fissandola con uno sguardo decisamente intenso. Uno sguardo che Kokoro non gli aveva mai visto, nemmeno quando l'aveva fatto infuriare fuori dal giardino qualche tempo prima. Era come se la sua pupilla scura ardesse.
- Non parlavo di Yugao, Kokoro. -
- E allora di chi...? - Ci mise un istante a realizzare. Era stata una presenza così insignificante, che a malapena l'aveva registrata. - Stai parlando di... Torune? - Domandò, incespicando sul nome e avvampando in viso, all'improvviso e senza nessun apparente motivo.
- L'uomo dell'ANBU che ti ha tenuto per mano, si. - Confermò lui, fissandola. Lei sgranò gli occhi, mentre al posto della confusione divampava la rabbia.
Chi gli dava il permesso di fare delle illazioni sulle persone che frequentava? Cosa ne sapeva poi di Torune? A malapena lei gli aveva permesso di prenderle la mano, per far controllare ai suoi insetti che non ci fossero problemi nel flusso di chakra, e appena aveva potuto, si era ritratta. Ma soprattutto, cosa ne sapeva lui di Torune? L'aveva tenuta sotto controllo? Era decisamente molto più di quello che era disposta a sopportare.
- E tu come lo sai? Mi hai spiata? - Strillò, alzando la voce e allontanandosi di scatto. Senza neppure rendersene conto aveva assunto una posa difensiva. Lui si era avvicinato con le mani sollevate in un gesto pacifico.
- Stavo solo controllando che andasse tutto bene... Dopotutto era una miss... - Un ringhio soffocato da parte di lei gli fece sgranare l'occhio libero dal coprifronte, e la fissò mentre gli si scagliava contro, e sollevò di scatto il braccio per fermare la mano e la lama di chakra rovente che si bloccò sfrigolando accanto al suo occhio buono.
- Non mi parlare di stupide missioni! - Gli sbraitò lei a pochi centimetri dalla faccia. L'intero volto era contratto in una smorfia rabbiosa, e gli occhi sembravano dardeggiare nel buio. Kakashi poteva percepire il calore emanato dalla ragazza come se fosse stato accanto ad un camino acceso. Rimasero a fissarsi in completo silenzio, e solo l'ansimare furente di Kokoro rendeva reale quella scena altrimenti cristallizzata. La giovane era furiosa. E continuava a guardare Kakashi.
L'ultima cosa che lei desiderava sentirsi dire era che lui aveva svolto al meglio quella sua maledetta missione. Sentire quella sua voce tranquilla che spiegava la questione in termini del tutto razionali mentre era infuriata per la sua intromissione, non era proponibile. Se teneva così tanto alla missione, perché non era rimasto con lei in ospedale, anziché presentarsi in casa sua a quel modo? Perché non era stato presente quando Torune le aveva preso la mano? Così avrebbe potuto vedere... Cosa? Improvvisamente perse forza nel premere con il braccio contro la mano di Kakashi e si ritrasse lentamente, fissandolo con espressione sorpresa. Cosa avrebbe voluto mostrare a Kakashi? Il disgusto che aveva provato a farsi sfiorare da Torune? Dimostrargli che non le importava nulla di quel ninja, per quanto fosse dotato e gentile?
Impossibile.
Non ci teneva davvero a mostrare i suoi sentimenti a lui. Continuò a guardarlo, immobile, mentre le ultime scintille si spegnevano sul suo palmo e lei faceva qualche passo all'indietro, barcollante. Era di nuovo consapevole dei suoi muscoli indolenziti in ogni movimento, e dei lividi che si facevano sentire sotto gli abiti. Levò le mani in un gesto di resa, mostrandogli i palmi. Lui rimase immobile, annuendo in maniera quasi impercettibile. Poi, con uno scatto, estrasse una bomba fumogena dalla tasca, e la applicò in un attimo ad uno shuriken, lanciandola ai piedi del ninja. Kakashi fece un balzò all'indietro, schivando l'arma che non l'avrebbe comunque colpito. La bomba esplose, generando una cortina di fumo, e quando l'uomo ne emerse, lei era già lontana. Non sarebbe riuscita a sopportare il suo sguardo un solo istante di più. Lui si lasciò sfuggire appena un verso frustrato, che si trasformò in breve da ringhio nervoso ad un brontolio soffocato.


***


Da una stanza del piano superiore, affacciata ad una delle finestre vuote, la donna dai capelli grigi scuoteva il capo. Picchiettava nervosamente le dita contro il davanzale di legno, mentre la nuvola di fumo si andava dissolvendo lentamente dal giardino.
- Kakashi... Kokoro... Due ninja così geniali riescono ad essere così stupidi. - sospirò Ginko, ritirandosi e dirigendosi verso la sua stanza, mentre Kakashi abbandonava con un salto il suo cortile.



***


Quando fu fuori dal cortile, Kakashi si morse un pollice e con il sangue richiamò Pakkun. Il cane spuntò con un muso discretamente annoiato.
- Sembra che tu non riesca a fare a meno di me, ultimamente, Kakashi. -
Il ninja ignorò le parole del cane, ma gli indicò genericamente una direzione che portava verso i boschi che circondavano Konoha.
- Pakkun, segui l'odore di Kokoro! -
- Mh? Ancora lei? - chiese distrattamente l'animale, iniziando ad annusare e corricchiando in una direzione, tallonato dall'uomo, che lo seguiva silenzioso. Il cane diede un'occhiata verso il suo padrone, tornando poi a guardare il sentiero.
- Mi sembri agitato. -
La risposta fu più brusca del necessario.
- Trova Kokoro. -
- E' andata in quella direzione, e piuttosto di corsa anche... E perché la vuoi seguire, visto che non è in pericolo? - Kakashi rallentò improvvisamente l'andatura, subito imitato dal cane. L'uomo stava riflettendo velocemente. Perché stava seguendo Kokoro? Dopotutto non era la prima volta che litigavano, e con tutta probabilità, conoscendo i rispettivi caratteri, non sarebbe stata neppure l'ultima. Eppure si sentiva di nuovo stranamente agitato. Era inquieto all'idea di essere stato incapace di spiegarsi e di aver provocato quella reazione da parte di lei. Forse era stata esagerata, ma di certo era giustificata. Che diritto aveva lui di spiarla a missione conclusa? Che diritto aveva di tormentarla solo perché vedere qualcuno prenderle la mano lo aveva infastidito? Ebbe per un attimo una visione del volto di Kokoro, e di quello che ora vedeva chiaro accanto al suo. Era pur sempre un volto coperto in parte da una maschera, ma di certo quella maschera non era quella di Torune.
- Pakkun? -
- Si? -
- Lascia stare... Torniamo a casa. - Se avesse visto Kokoro, di certo adesso non sarebbe riuscito a parlarle normalmente, e l'ultima cosa che voleva era peggiorare ulteriormente la situazione.



1. Per inserire il cinema mi sono basata sulla puntata 101 della prima serie di Naruto “Dietro la maschera” Dove in una scena si vede Kakashi appunto, scorgere un cartellone pubblicitario e dire “E' già uscito il film? Devo correre a comprare i biglietti!”. Presumibilmente il film in questione è tratto dalla famosa saga della pomiciata.





@Elos: Perdonami! Kakashi dello scorso capitolo mi ha influenzata e mi ha fatto scrivere delle baggianate! Questo capitolo lo conoscevi già! Il prossimo, che sarà tra un po' sarà invece quello a sorpresa (spero, se tutto va come deve) Io li chiamo piuttosto Kakà e Kokò XD sono tanto carini detti così! *_* (sono cretina, lossò)


Sproloqui dell'Autrice: Ecco il decimo capitolo, e, se devo dare la mia spassionata opinione, questo è in assoluto il mio preferito. Per la prima volta mi sembra di essere riuscita a fare un Kakashi sensato e credibile, coerente con quello del fumetto. Vi prego di notare come sia molto più facile spogliarlo quasi del tutto (vedi il capitolo 4) che non fargli togliere la maschera. Tra l'altro è facile notare come in questo capitolo, Kokoro si presenti tanto simile al povero Kakashi! C'è persino un accenno del titolo della Fic *_* mi piace tanto, insomma, è l'unico di cui io sia davvero soddisfatta!
Il prossimo capitolo sarà nuovo rispetto al contest, quindi vi chiedo di pazientare, non è ancora terminato purtroppo e il periodo degli esami si fa pressante. Farò del mio meglio per velocizzare la questione!
Nel frattempo vi propongo un gioco: Ci sono dei dettagli nel testo, degli aggettivi riferiti a Kokoro, che hanno tutti qualcosa in comune, e vogliono essere una sorta di richiamo. Riuscite ad inviduarli? Il primo che indovina vince una recensione firmata da me su una storia di sua segnalazione! (ebbene sì, sono alla frutta XD)
La soluzione nel prossimo capitolo!
Approfitto per informarvi Elos ha postato su Florilegio : Una raccolta a più mani di Elos e mia, che vuole raccontare alcuni dettagli dell'infanzia (e non solo ) di Itachi, Shisui e Sasuke, assieme ad Hanako ed Hanayuki, le protagoniste delle storie "Il Giardino dei Mandorli" e "Cronache dalla terra di Suna - Tagliavento". Vi consiglio anche la breve storia, pubblicata sullo stesso account: Per ottenere un pranzo al sacco. Un delizioso regalo di compleanno da parte di Elos
   
 
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