Ti svegliasti dopo un tempo indefinibile, aprendo lentamente gli occhi alla luce di una lampada da studio che ti era stata puntata in faccia.

Non riuscivi a distiguere nient'altro, nell'oscurità, e, dopo un paio di minuti, iniziasti ad aspettare che qualcosa accadesse. L'attesa non era mai stata il tuo forte, la trovavi estremamente snervante. Essere lì, aspettando in una stanza, vetito e legato come un salame, imbavagliato oltre tutto, e bloccato su una sedi-oh cazzo.

Riconoscevi la scena, maledicendoti per non averlo fatto prima. Quella era una tua canzone. Di qualche anno prima, ma era sempre una tua canzone. Cazzo cazzo cazzo.

Blood, Sex & Booze.

Merda.

Quella scena avrebbe anche potuto essere.. piacevole, in determinate circostanze. Che non comprendessero teenager assetate di sangue, o peggio. Ma la sventura vuole che quel giorno ci fossero proprio teenager assetate di cose non meglio definite.

E Tré? Dov'era Tré? Che ne avevano fatto del batterista? Non ti saresti mai perdonato, se fosse morto. Morto? Billie Joe, riprendi il controllo. Quelle erano ragazzine, non killer. Nemmeno la parte sensata della tua mente riusciva a convincerti che non ci fosse nessun pericolo. Cioè, se non c'era pericolo, perchè ti avrebbero legato?

Adrienne non avrebbe approvato se suo marito fosse stato maltrattato/molestato da un gruppo di feroci ragazzine.

Adrienne! Perchè non ci avevi pensato prima? Lei era l'unica che poteva ancora salvarti, adesso. Dovevi solo trovare il modo di chiamarla, e di costringerla a mollare ogni possibile offerta per venire a salvarti. Iniziavi a progettare piani su piani, con un magliore nuovo negli occhi.

In quel momento, una porta dall'altra parte della stanza si aprì, aprendosi in un rettangolo di luce giallognola, illuminando te e ciò che ti circondava. Ne comparse una piccola figura nera, che lentamente si avvicinava a te.

«Non uccidermi!» urlasti, sull'orlo delle lacrime «Ho ancora tante cose da fare, album da scrivere!». Solo dopo ti ricordasti di essere ancora imbavgliato, quindi il tuo brillante intervento doveva essere suonato come qualcosa di simile a "Mmmpffi! Nccfffp tfftffp ccss t trrff, cfft t ssccrrpff!"

In quel momento, un sonoro schiaffo colpì la tua gancia, lasciandola indolenzita.

«Riprenditi, giovanotto.» comandò una voce familiare, sopra di te. Una voce che non speravi nemmeno di riuscire a sentire. Una voce che provocò l'istantaneo sgorgare delle tue lacrime.

Here I am, people! 'o'

Prima di tutto, vorrei dire un grossissimo «Grazie» a voi tutti,  perchè mi sono accorta che ultimamente sempre più gente legge le cosette che scrivo *-*

Vorrei anche scusarmi, è un po' che non accedo ._. non cercherò di pararmi il didietro con la broccolata della "scuola", sono circa due settimane che non facciamo niente *ò* ma sono uscita un po' più spesso, cosa che mi ha lasciato a) stremata b) tempo libero: zero.

Occhei, qui la situazione inizia a "risolversi" un po'. Presto scriverò quello che penso sia il quinto e ultimo capitolo, forse ne farò anche un sesto, ma non credo di andare oltre. Adesso vi dico solo che non credo immaginerete facilmente l'identità dello schiaffeggiatore misterioso, muhaha è-é

Per il resto, arrivederci. Se avete qualche irrimediabile dubbio con cui potrei aiutarvi, contattatemi tranquillamente. :D