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Autore: Miss Weasley    06/09/2005    1 recensioni
“ - …Ci sono cose che anche io devo… - affermò XXX, prima di avvicinare con lentezza le sue labbra a quelle di lei, sentendo il corpo della ragazza lasciarsi andare tremante tra le sue braccia. ” Una nuova arrivata ad Hogwarts. Una ragazza forse come tante, destinata però a cambiare la vita di qualcuno all’interno della scuola. Scoprite insieme ad Harry come spesso sia l’amore a portarci all’odio!!! Riposto la storia ora corretta da TREVOR...che non smetterò mai di ringraziare!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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XXX

- Ecco, finalmente scopriremo chi abbiamo a difesa contro le arti oscure – disse Ron, mentre lui, Harry e Hermione si recavano nell’aula.

- Sono davvero curioso, insomma ancora non ne abbiamo sentito parlare, e poi, non abbiamo visto nessuno di nuovo – rispose Harry.

- E questo a cosa vi fa pensare? – chiese Hermione guardando preoccupata i due amici.

- A cosa ci dovrebbe far pensare? – le chiesero.

- Insomma, Silente non deve aver trovato nessuno per il ruolo, dopo tutto ciò che è successo, quindi… - cerco di spiegare.

-  Quindi? – le chiese Ron che cominciava a perdere la pazienza. Si voltò verso Harry e notò che aveva lo sguardo sconvolto.

- Allora? Avete intenzione di entrare o volete restare fuori? – la voce inconfondibile di Piton, tuonò da dietro le spalle di Ron, che si voltò terrorizzato e rimase immobile aprendo e chiudendo la bocca, ma senza avere il coraggio di dire una parola.

Hermione aveva l’aria preoccupata: doveva essere divisa tra l’antipatia di Piton e la consapevolezza che nonostante tutto era un ottimo insegnante, ma la sua preoccupazione non era niente in confronto a quella di Harry e Ron, seconda forse solo a quella di Neville. In quell’ instante Harry, ricordandosi che la lezione di Difesa contro le arti oscure l’avevano insieme a serpeverde, rivolse lo sguardo verso i suoi compagni, e vide che al contrario di loro di Grifondoro, tutti i serpeverde erano contenti della sorpresa. Soprattutto Malfoy; rideva guardando Harry con un sguardo di sfida. Ad un tratto Harry si sentì come chiamato da una voce, e guardò alle spalle di Draco. Kioko era là, e lo guardava fisso. Il ragazzo provò il desiderio di avvicinarla, e infatti andò verso i ragazzi di serpeverde e le fece un sorriso.

- Ti andrebbe di fare un giro con me sulla mia Firebolt, sabato? È la migliore scopa del mondo, la usano tutte le migliori squadre di Quidditch – le sussurrò Harry, cercando di non farsi sentire da Malfoy, che proprio in quel momento cercò di attirare l’attenzione di Piton, probabilmente perché voleva che esso rimproverasse Harry.

- Potter, torna tra i ragazzi della tua casa – disse Piton guardando verso Harry. – Signorina Cupot, anche questa lezione dovrò interrogarla. Del resto un ripasso non farà certo male a nessuno di voi – disse Piton guardando gentilmente verso i ragazzi di serpeverde e con disprezzo verso Harry e compagni.

Piton chiese moltissime cose a Kioko, sui lupi mannari, i vampiri, i folletti della Cornovaglia, l’incantesimo disarmante. Dopo di che l’avvicinò ad un cassetto e le disse che avrebbe dovuto sconfiggere un molliccio.

Harry rimase immobile, a guardare la ragazza, e il cassetto da dove sarebbe uscito il molliccio, era molto curioso di vedere in cosa si sarebbe trasformato. Kioko del resto tremava, e divenne molto pallida, sicuramente sapeva cosa era un molliccio, e temeva ciò in cui si sarebbe trasformato.

Piton liberò il molliccio e si allontanò. Il molliccio non uscì subito dal cassetto, sembrava che non sapesse in cosa trasformarsi. Harry continuava a fissare Kioko, sembrava terrorizzata eppure impugnava la bacchetta con sicurezza verso il cassetto da cui sarebbe uscito il molliccio. Poi guardò per un attimo Piton, e notò che anche questo non distoglieva lo sguardo dalla ragazza, la guardava con sospetto.

All’improvviso il molliccio uscì dal cassetto: solo che a quanto pare non si era ancora deciso in cosa trasformarsi, perché nonostante avesse rovesciato a terra il cassetto, di fronte alla ragazza non c’era niente. Poi all’improvviso, prese forma nella sagoma di un ragazzo di circa la loro età. La sagoma, notò Harry, somigliava terribilmente a lui, ma era difficile da dire visto che compariva e scompariva.

Kioko che ora tremava visibilmente, urlò  - Riddikulus – e dalla sua bacchetta si sprigionò una forte luce gialla, che illuminò l’intera stanza, accecando tutti i suoi compagni che non riuscirono a vedere come aveva ridicolizzato il suo enigmatico molliccio.

- Basta così – disse Piton rimandando con un incantesimo il molliccio nel cassetto – Può sedersi signorina Cupot – il professore, guardava ora leggermente preoccupato la ragazza.

- Professore – disse Hermione, alzando la mano – Il professore Moody…beh chiunque fosse, ci ha insegnato anche gli incantesimi “proibiti”. Insomma, pensavo, visto che noi li conosciamo, anche lei… - cerco di spiegare Hermione. Aveva cominciato a parlare con aria spavalda, ma dopo lo sguardo vitreo di Piton si sentì, terribilmente in imbarazzo.

- Non è il caso signorina Granger. E le chiedo di non intromettersi più nelle mie lezioni – tuonò rabbioso Piton.

- Non importa professore. So tutto sulle maledizione “proibite” – disse Kioko. Sembrava essersi ripresa completamente,  aveva uno strano sguardo fisso e continuava a tormentare la bacchetta con le mani.

- No. Non serve – disse Piton.

- La lasci fare – urlò Harry guardando Piton con un’aria di sfida.

- Potter – tuonò Piton furioso – Meno cinquanta punti a grifondoro e il prossimo che nomina le maledizioni proibite, farà compagnia a Potter in punizione –

Kioko, guardò con aria divertita Harry, che si sentì per un attimo offeso, ma poi la vide guardare Piton con rabbia e disgusto, e contraccambio il suo sguardo.

Usciti dall’aula, Harry si porto una mano alla cicatrice, ancora una volta aveva avuto un attacco incomprensibile di ira, e ancora una volta dopo quello provava un forte dolore alla fronte. Avrebbe voluto qualcuno con cui parlarne, e si ricordo di quando si era svegliato con la cicatrice dolorante e aveva mandato un gufo a Sirius. Ora lui non c’era più. In quel momento Harry si sentì terribilmente solo.

  
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