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Autore: herechan    13/06/2010    1 recensioni
"So con certezza che ti spedisce qualche missiva ogni volta che può.
Mi ha detto che non manca mai di mandarti i miei saluti. Ed io sorrido, sapendo che non avrò mai e poi mai il coraggio di scriverti qualcosa. Anche questa lettera probabilmente non verrà mai spedita.
O forse sì, se io perderò la vita su questo campo.
In questo caso, permettimi di dirti di nuovo che ti amo, ti ho amato e ti amerò, probabilmente per tutta la vita."
Sono passati sei anni dalla sconfitta dell'akatsuki, ma la guerra per Konoha non è ancora finita. Quant'è lontana ancora la pace?
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Era notte fonda.
I rumori lievi della foresta e le risate e i chiacchiericci degli abitanti dell’accampamento risuonavano allegramente nell’aria a dispetto del suono inquietante dei passi pesanti delle guardie che pattugliavano il confine.
Un suono cupo e cadenzato che sapeva di guerra quanto, e forse più, del rumore metallico dei kunai.
Akira stava distesa scompostamente sul ramo di un albero, pensierosa.
Chillan, sulla sua pancia con tutto il soave peso dei suoi almeno sette chili, ronfava, soddisfatta delle carezze ricevute.
Dietro ordine del capo Uzumaki Naruto, potevano andarsene liberamente ma quello strano uomo, così infantile e così adulto contemporaneamente, aveva offerto loro un lavoro.
Vitto e alloggio in cambio delle loro capacità.
Entrare in guerra.
Combattere per e con qualcuno…
Akira non era sicura di esserne in grado. Lei non sapeva neanche il significato di “lavoro di squadra” ed era da quando il Maestro era morto, molti anni fa, che Chillan era la sua unica compagna di vita.
La proposta le sembrava allettante e terrificante contemporaneamente.
Non sapeva che pensarne…
***
Il fuoco scoppiettava allegramente facendo volteggiare nell’aria buia piccoli lapilli incandescenti.
Naruto rideva rumorosamente come al solito, scherzando con Mitsuki e Yukari, che sembravano non sapere con certezza se essere divertite o rispettose.
Kaeru giocava con un insetto di provenienza ignota, che però si sospettava fosse Shino, lasciando che le camminasse sulle dita e appellandolo allegramente con il nome di Shia.
Tenten tentava di consolare, ridendo divertita, un Neji eccessivamente corrucciato per essere stato ripreso da “un capo troppo distratto e impulsivo che i suoi ninja potrebbe controllarseli da solo” come Naruto.
Kiba invece sedeva in un angolo, fissando le fiamme.
Non aveva apprezzato per niente la proposta fatta da Naruto ad Akira di unirsi a loro.
Sembrava aver preso quella kunoichi davvero in antipatia.
E lei, con le sue provocazioni, non pareva volergli rendere più facile l’accettazione…
Sakura trattenne un sorriso, voltandosi a guardare Sasuke, seduto accanto a lei. Non poteva essere più bello, alto e statuario, col fuoco che gli danzava nei capelli…
Si ritrovò a pensare che anche lui all’inizio la odiava. E invece ora…
Strinse discretamente la mano del suo compagno, appoggiata al terreno, intrappolando tra le loro dita qualche ciuffo d’erba umida.
Sasuke si voltò, gli occhi neri e penetranti, un sopracciglio appena sollevato.
Sakura sapeva quanto lui odiasse le manifestazioni d’affetto quando erano in pubblico, ma lui, totalmente a sorpresa, ricambiò la stretta.
Gli sorrise, contenta. Chissà, forse stava davvero riuscendo ad ammorbidirlo…
Ma adesso era lei a desiderare ardentemente che fossero soli…
- Ehilà ragazzi!-
Ino, che si trascinava dietro uno Shikamaru che non sembrava completamente a suo agio, irruppe nel cerchio.
- Dobbiamo darvi un annuncio importante…-
Naruto li guardò interrogativamente. - Dite pure…-
Sakura si ritrovò a sorridere. Aveva già idea di quale fosse la notizia…
Ino si strinse all’uomo, che intanto guardava in aria, apparentemente imbarazzato.
- Non appena torneremo a Konoha, noi ci sposeremo…-
Un vero e proprio boato esplose.
Varie teste curiose, infastidite o assonnate spuntarono dalle tende.
La notizia venne divulgata e tutto l’accampamento si mobilitò.
Chi già dormiva o chi era di guardia venne richiamato.
Bisognava festeggiare i futuri sposi…
***
Akira ascoltava distrattamente l’allegro casino scoppiato nell’accampamento nascere strisciando, raggiungere il suo apice, poi scemare lentamente, fino ad estinguersi del tutto.
La notizia di due futuri sposi tra gli ANBU di Konoha era giunta anche alle sue orecchie, così come i rumorosi festeggiamenti che ne erano seguiti.
Non poteva fare a meno di sentirsi un po’ fuoriposto.
Le persone che vivevano lì erano così affiatate, così a proprio agio insieme..
Le persone che vivevano lì avevano un vero motivo per trovarsi in quel luogo, qualcosa per cui combattere. La loro famiglia, i loro amici, la loro patria…
Lei invece… Lei non aveva nulla e nessuno per cui lottare, nessun motivo valido per unirsi a loro tranne la promessa di un pasto caldo e di un posto asciutto dove dormire.
Lei aveva pensato sempre e solo a sé stessa e a Chillan. E al Maestro quando ancora viveva…
Non era in grado di fare amicizia, di essere gentile o affettuosa, di offrire la sua vita per una causa più grande. E allora che diavolo ci faceva ancora lì?
Sospirò, prendendo la sua decisione.
All’alba sarebbe ripartita…
Chillan miagolò, un verso acuto e preoccupato che lei riconobbe al volo.
- Che succede, piccola?-
Vide i peli sul dorso della gatta sollevarsi in minaccia.
Mosse rapidamente le mani a comporre i sigilli necessari per la tecnica.
- Tecnica dello scambio.- sussurrò e subito avvertì l’ormai abituale cambiamento dei suoi sensi.
L’udito aumentò a dismisura, l’olfatto migliorò, il mondo sacrificò molti dei suoi colori per una visione più nitida.
Chillan non si era sbagliata.
Ora poteva vederli anche lei nascosti tra il fogliame degli alberi, le armi che luccicavano in mano. Poteva udire i loro sussurri ed il frusciare degli abiti sulla loro pelle.
E, a giudicare dall’odore di sangue e morte che si portavano addosso, le guardie ad est dell’accampamento dovevano aver fatto una brutta fine…
Erano numerosi, più numerosi dei ninja che dormivano nella tendopoli lì accanto, e stavano evidentemente tentando di penetrare nell’accampamento.
Molto scorretto attaccare il nemico mentre riposava…
- Chillan, resta qui…-
Akira si alzò e scivolò nelle tenebre, sfruttando appieno le qualità che la sua fedele amica che le aveva ceduto.
Doveva avvertire Inuzuka-sempai.
***
Si trovava in un grande, luminosissimo prato verde.
In giro, a perdita d’occhio, solo e unicamente erba alta spazzata da un lieve vento tiepido che la faceva ondeggiare morbidamente come acqua.
Ma dov’era?
E come era arrivato lì?
E perché Akamaru non era con lui?
Avanzò di pochi passi, senza sapere dove andare e senza nessun senso dell’orientamento.
- Ehi, Inuzuka-sempai!-
Si voltò a guardarla, già sentendo l’irritazione nascere in lui.
Inutile, fastidiosa donna!
Era lì, ritta in piedi, le mani sui fianchi, i capelli sciolti che danzavano col vento. Indossava un kimono lungo fino alle ginocchia, bianco.
- Inuzuka-sempai!- il suo sorriso sarcastico, il tono di scherno nella sua voce, rovinarono l’effetto di candida bellezza che le dava il suo abbigliamento.
- Cosa vuoi, donna?- ringhiò.
- Inuzuka-sempai, svegliati…-
Kiba aprì gli occhi e per un attimo rimase spiazzato.
Il viso che aleggiava davanti al suo era lo stesso del sogno, ma aveva i capelli legati ed un espressione terribilmente ansiosa.
- Che cosa vuoi, donna?- ringhiò con voce impastata dal sonno, ricalcando alla perfezione la frase nel suo sogno.
Si sollevò a sedere.
- Che diavolo ci fai nella mia tenda?-
- Inuzuka-sempai, presto! Dei ninja sconosciuti si stanno introducendo nell’accampamento!-
- Cosa?- urlò l’uomo, scattando in piedi e trascinandosi dietro tutto il sacco a pelo.
- Dobbiamo fare presto. - intervenne Shino, anche lui sveglio e in piedi, probabilmente già al corrente di tutto. - Kiba, io e te andiamo a tentare di trattenerli. Akira-san, sveglia tutti e per primo Naruto.-
Kiba seguì Shino, in silenzio per mantenere l’effetto sorpresa, mentre Akira scattava nella direzione opposta, stringendo i denti per il dolore al ginocchio.
Quella donna, in quella notte, probabilmente aveva salvato molti di loro…
***
Naruto si lasciò sfuggire un gemito lieve dalle labbra mentre uno degli shinobi nemici riusciva sorprendentemente a colpirlo allo stomaco con un attacco di tipo fulmine di media potenza.
Non sentì subito il dolore, quanto più uno sgradevole odore di carne bruciata e il rumore lacerante della stoffa della sua giubba da Jonin stapparsi.
Il bruciore venne dopo, accompagnato dal contrarsi involontario dei suoi addominali indolenziti.
Il ninja di Kumo sorrise. Ma fu il suo ultimo atto…
La ninja girovaga, Akira, lo trapasso da parte a parte con i suoi artigli inumani.
- Tutto bene, Naruto-san?- gli chiese guardandolo con occhi felini.
Lui li trovava inquietanti, almeno quanto quelli di Orochimaru, ma si sforzò di non farci caso.
- Tutto bene, Akira. Grazie!-
La kunoichi gli concesse un sorriso a denti stretti, i canini acuminati ben evidenti.
La sua espressione era animata da una reticente ferocia, come se non fosse molto felice di dover combattere ma ben decisa a difendersi con energia.
Gli piacque.
- Stai attento alla battaglia, usuratonkachi!- gli gridò dietro Sasuke, allontanando un nemico da lui con una spallata.
Naruto fece una smorfia, lanciando un kunai che centrò in pieno lo stomaco dello shinobi, un ragazzo con la pelle scura e i capelli chiari che non aveva all’apparenza più di 17 anni.
Una fitta di senso di colpa strinse lo stomaco di Naruto non appena lo vide accasciarsi a terra, ferito gravemente.
Quante vittime tra le fila di entrambe le fazioni stava provocando quella guerra…
- Non è questo il momento per i sensi di colpa, razza di idiota. Concentrati! - ringhiò Kyubi da dentro di lui.
“Dolce e gentile come sempre…” ironizzò Naruto, pur sapendo che il bijuu aveva ragione.
Con gli occhi della mente vide il demone ghignare…
Lasciò che quel ghigno inumano si espandesse anche sul suo volto.
Si voltò rapidamente, spalleggiando Sasuke e lasciò libero di defluire il chakra della volpe, che lo avvolse in un’aura rossa.
Era il momento ideale per la sua tecnica preferita…
- Kage Bunshin no jutsu!- gridò.
*** La battaglia era agli sgoccioli.
Yukari si deterse il sudore alla fronte con la manica della maglia.
Il suo compito era finito, ora potevano tranquillamente pensare ultimi aggressori rimasti Naruto-kaichou e i suoi.
Il loro accampamento, così faticosamente costruito e così faticosamente difeso era ormai demolito. Cadaveri e feriti giacevano a terra, sia di una fazione che dell’altra e tre persone, tre ragazzi della sua età, sedevano a terra, le espressioni rassegnate e risolute contemporaneamente, trattenuti dai fili di chakra di Sakura-san.
La ragazza provò un filo di compassione per loro, ma solo un po’ e di breve durata. Combattevano e uccidevano i suoi compagni, spinti unicamente da un motivo inesistente.
E’ vero, Uchiha-san aveva fatto degli errori, ma li aveva ammessi, e aveva pagato. Che motivo avrebbe avuto di nascondere quell’ultimo, quello che aveva scatenato la guerra? Se Uchiha Sasuke affermava di non aver ucciso il fratello del Raikage, lei ci credeva!
Yukari si sentì arrossire lievemente, ma scosse la testa per scacciare pensieri molesti.
Sasuke-san era il compagno di Sakura Haruno, e lei lo sapeva bene…
Con un sospiro, si avvicinò al nucleo del conflitto ormai sedato.
***
Naruto represse un ringhio malevolo, riconoscendo il bel viso della kunoichi inginocchiata davanti a lui, trattenuta da tre dei suoi cloni.
- Samui…- lasciò scivolare fuori dalle sua labbra, con disprezzo. - Sei tu a capo di tutto questo? E io che credevo te e il tuo team dei veri ninja. Attaccare di notte come dei ladri…-
La donna distolse lo sguardo, lasciando che ciocche chiarissime le coprissero gli occhi azzurro pallido.
- Siamo in guerra, Uzumaki, dove tutto è lecito.- rispose con fierezza, smentita dal suo sguardo. - E comunque, io non prendo iniziative personali, faccio ciò che mi ordina il Raikage.-
Avvertendo il biasimo che permeava le ultime parola della kunoichi, Naruto lasciò che un po’ della riprovazione che provava scivolasse via.
- Un azione davvero poco degna del capo di una nazione.- commentò Sasuke, accanto a lui, riflettendo anche i suoi pensieri. La sua mano pendeva, quasi senza vita, lungo il fianco, rigata da rivoli di sangue scuro.
- Va da tua “moglie”, teme, e fatti guarire. Non mi servirai a nulla se mi muori dissanguato.- disse Naruto. Poi, occhieggiando al petto nudo del compagno, si concesse un breve ghigno beffardo. - E magari vatti anche a rivestire, che mi distrai tutte le kunoichi.-
Sasuke sbuffò, irritato, ma non tentò nemmeno di ribattere, troppo spossato dal combattimento e dalla perdita di sangue.
Naruto lo seguì con uno sguardo preoccupato mentre si allontanava alla ricerca di Sakura.
- Naruto, cosa ne facciamo di loro?- domandò uno dei suoi giovani sottoposti, di cui al momento gli sfuggiva il nome, indicando Samui.
“Bella domanda. Che ne facciamo di loro?” Pensò il capo delle ANBU, passandosi stancamente la mano sugli occhi.
- Uccidili. Uccidili tutti.- ringhiò Kyubi, ancora eccitato dallo spargimento di sangue appena avvenuto.
Naruto scosse la testa, seccato. Era da quando aveva risvegliato anche la nona coda della volpe, combattendo contro quel bastardo di Madara, che quella stupida volpe si prendeva la libertà di parlargli quando e come voleva. Facendogli anche fare la figura del pazzo quando, a volte, gli rispondeva a voce alta…
“Taci tu” intimò, aggrottando le sopracciglia. “Non posso e non voglio ucciderli. Ci deve essere un modo per usarli a nostro vantaggio.”
Ma quanto siamo magnanimi…” Ironizzò la volpe. “Rimandane uno a casa, allora, e manda a dire al Raikage che ucciderai tutti gli altri se vi attaccherà di nuovo. Intanto, magari, potresti torturarli per ottenere informazioni.
“Tsk. Meschino. Ma in fondo non una cattiva idea. Rimanderò uno di loro dal suo capo a comunicare che alcuni dei suoi uomini sono ancora vivi ma prigionieri. E manderò Samui a essere interrogata a Konoha.” Prendendo la sua decisione, Naruto si lasciò sfuggire un ghigno soddisfatto. “ Ma, prima di tutto devo inviare un messaggio alla vecchiaccia per comunicarle l’accaduto.”
Era meglio ucciderli.” Ci tenne a puntualizzare Kyubi.
L’uomo la ignorò.
- Yukari!- chiamò, adocchiando una bella ragazza bionda non molto distante. La giovane si girò, guardandolo con i grandi occhi cerulei colmi di dubbio. - Vai al lato ovest dell’accampamento e chiedi di Sai. Digli che ho bisogno di lui, immediatamente.-
La ragazza non si diede neanche il tempo di annuire e scomparve con un balzo.
***
Sakura arrossì violentemente quando Sasuke riportò la frecciatina di Naruto sul suo scarso abbigliamento.
Bé, avrebbe proprio voluto vedere! L’allarme li aveva interrotti proprio nel mezzo di ‘piacevoli attività’ e Sasuke si era a malapena infilato i pantaloni per accorrere in aiuto… Invece di ironizzare, quello stupido di Naruto avrebbe dovuto lodarlo.
Si appuntò mentalmente di fargli scontare la battutaccia a suon di pugni appena possibile…
- Che succede, Sakura-sensei?- ridacchiò la kunoichi nomade, Akira, osservando il suo viso arrabbiato con il sorriso malizioso di chi ha capito tutto.
I suoi occhi felini, gialli come ambra e dalle pupille ellittiche, le misero i brividi.
- Ma fatti i fatti tuoi!- le ringhiò contro Kiba, seduto su una brandina della tenda-ospedale proprio di fronte a lei.
Il ginocchio di Akira era livido e gonfio. La frattura era peggiorata per lo sforzo e l’avrebbe costretta ad un mese e forse più di quasi totale immobilità.
I tagli sulla spalla di lui invece si erano riaperti, causando un’ingente perdita di sangue.
Entrambi erano messi malissimo, al limite del curabile, ma Sakura si sarebbe sentita più sicura se avesse potuto vederli anche l’Hokage.
- Ma che cosa vuoi tu, Inu-sempai?- sbottò la ragazza, incrociando le braccia sul petto.
- Come mi hai chiamato?-
- Inu-sempai, carissimo. Anche perché ad un cane ci assomigli davvero…- ribatté lei con ironia provocatoria.
- Guarda che per me è un complimento questo, sai…?- ringhiò Kiba con un tono che lasciava intendere tutto il contrario.
Akira rise, sprezzante, e Sakura sorrise.
Sembravano realmente cane e gatto quei due, e come tali bisticciavano continuamente.
- Si può…?- fece un giovane shinobi facendo capolino nella tenda. - Cerco Inuzuka-san ed Akira-san.-
- Siamo noi.- abbaiò Kiba, ancora nervosissimo.
Il giovane sobbalzò ma non si fece indietro.
- Uzumaki-kaichou richiede che voi siate pronti a partire per Konoha entro domani mattina, in accompagnamento di una prigioniera. Sarete accompagnati da Akimichi Choji.- disse tutto d’un fiato e scomparve fuori come se avesse una gran fretta.
Il silenzio calò nella tenda.
Kiba e Akira si guardavano a vicenda in silenzio, all’inizio sorpresi, poi sempre più atterriti via via che la consapevolezza di dover intraprendere un viaggio insieme si faceva strada.
- E io dovrei dividere cibo e accampamento con questa?- sbraitò Kiba.
- Mi domando come io possa entrarci.- fece la ragazza con voce irritata ma comunque pacata. - Mica faccio parte della squadra di Uzumaki-san…-
- Dopo quello che hai fatto stanotte.- intervenne Sasuke, serio. - Sono più che sicuro che Naruto ti considera una di noi a tutti gli effetti.-
Sakura annuì solennemente e Kiba arricciò il naso in una smorfia leggera, ma non disse niente.
La ninja girovaga sembrò a disagio.
- Ah, ehm, si. Allora ok. - disse. - Dopotutto non mi costa niente accompagnarli fino a Konoha…-
Sakura le rivolse un sorriso lieve.
Naruto era stato più sveglio del previsto mandando proprio loro due in città. Era lieta che avrebbero avuto la possibilità di farsi vedere da Tsunade-sama.
Forse forse avrebbe potuto perdonare a quel baka di Naruto la pessima battuta sul suo Sasuke…
No, non l’avrebbe fatto… Concluse con un sorriso sadico.
***
Una leggerissima pioggia iniziò a cadere sull’accampamento, pungendole guance con piccoli, quasi intangibili, aghi ghiacciati.
Yukari Yamanaka, 20 anni, scosse i lunghissimi capelli biondi, rassegnandosi all’idea di vedere la pioggia scompigliarli.
Erano vari minuti che vagava senza meta per l’angolo ovest dell’accampamento, l’unico quasi non toccato dalla battaglia appena conclusasi.
Sospirò seccata. Come volevasi dimostrare, nessuno in vista.
Sobbalzò quasi quando notò una figura vestita di nero seminascosta nell’oscurità della foresta. Sembrava scarabocchiare rapidamente su di un taccuino appoggiato alle sue ginocchia.
Yukari mosse qualche passo avanti e il cuore le salì in gola, pulsando fastidiosamente contro la trachea, via via che si avvicinava.
Non poteva non riconoscere quei capelli lisci e scuri, quella pelle pallida, l’espressione seria e composta su di un viso perfetto…
Uchiha Sasuke-kun.
Ma che ci faceva lì?
Si fermò a poca distanza da lui, quasi dimentica della sua missione, cercando il coraggio di rivolgergli la parola.
- Cosa vuoi?- le chiese lui cortesemente, voltandosi a guardarla.
La sua pelle era più chiara del previsto, i capelli neri appena più corti. Non era Sasuke-kun, ma era quasi altrettanto bello.
- Sa… Sai-san?- balbettò Yukari, nervosa.
Il ragazzo le sorrise con cordialità, annuendo.
- Naruto-kaichou richiede la tua presenza…-
L’uomo si mise in piedi con eleganza, rivelando una figura slanciata ed armoniosa.
- La ringrazio per l’informazione.- fece, quasi eccessivamente educato, inchinandosi lievemente.
Il piccolo quaderno che il ragazzo teneva in mano venne chiuso ed infilato in una sacca, poi il ragazzo si allontanò di corsa.
Yukari deglutì, tentando di ricacciare giù il nodo che le occludeva la gola.
Aveva visto bene, o il quaderno di quell’affascinante ragazzo, così simile a Sasuke-kun, racchiudeva dei bellissimi disegni?







Sarhita:

grazie mille per il commento. Sono davvero felice che ti piacciano i miei personaggi, anche perché li considero quasi come figli miei XD e sono anche sollevata nel sapere che i personaggi by Kishimoto-sensei sono IC. Io ce la metto tutta, ma non sono sicura di renderli sempre al meglio...

Rispondendo alla tua domanda, ho contato e ricontato i nostri amatissimi per assicurarmi di non sbagliare numero. Sono 13. Credo proprio che tu abbia scordato Sai :). Povero ragazzo... Ma lo amo solo io a questo mondo? XD

 

 

Vaius:

Ahahahah! Sono più che convinta che l'hachibi non se la passerà benissimo al ritorno a casa, anche se ancora non ho propriamente deciso come, quando e se lo fara. Ehm...

Shino, così poco calcolato da Kishi e dai fan, è uno dei miei personaggi preferiti di Naruto (veramente io  ho tantissimi personaggi preferiti ^_^'') perciò sono contenta che apprezzi la sua entrata in scena...

Per quanto riguarda Akira, bè, si scoprirà qualcosina in più di lei tra non moltissimo. E ciò che succederà tra lei e Kiba...chi vivrà vedrà! XD!

 

Spero di trovare i vostri commenti anche a questo nuovo capitolo. Graze e alla prossima.

  
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