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Autore: cullenboy     13/06/2010    3 recensioni
Dalla fine di BREAKING DAWN...un nuovo inizio molto movimentato... Il ritorno in Italia è stato in completo silenzio. Nell'aereo in prima classe vi erano solo i suoi fratelli, Caius e Marcus, la sua sconfitta in terra straniera, contro un clan troppo numeroso per essere affrontato sarà memorabile. buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buona domenica ragazze!
questo, come avrete capito, è il secondo capitolo di questa storia, purtroppo sembra non essere apprezzata, ma a me piace scrivere sto macello per cui la continuo finchè ho l'ispirazione.
come sapete non è corretto quindi ci saranno, per forza, degli obbrobri. Cerate di non farci caso ^_-
un bacione e buona lettura!

Sulla spiaggia Jacob e la piccola Renesmeè si divertivano con la sabbia.
<< Ma no Jake! Il castello si fa con le finestre! Se lo fai dritto non è un castello è una torre! >> lo rimprovera la bambina.
Lui le sorrise, ma come faceva con la madre non resiste a risponderle.
<< Mettiamo il caso voglia fare una torre? >> le risponse sorridendo.
Lei gli tolse il secchiello celeste dalle mani.
<< Bè se vuoi fare una torre... >> riempi il secchio di sabbia con la paletta coordinata al secchiello << si riempie il secchiello di sabbia...così...vedi...e lo metti sopra...così...perché se è una torre, è troppo basso quello che hai fatto tu! >> la bambina sistema tutto secondo il suo criterio e la torre anche se un pò pendente e sconnessa, mantiene.
Sorride della contentezza della bimba, e della sua testardagine, tutta la madre.
<< Anche tu qui Jack! >> la voce lieve, vista la lontananza, di Quil lo riscosse dal gioco con la bambina.
Claire, lasciò la mano di Quil per correre in contro all'amica Renesmee.
<< Nessi! Sei tornata!! >> grida la bambina correndole in contro.
Appena la raggiunse, Jacob, si sollevò, scrollandosi la sabbia dai pantaloni e si allontanò dalle bambine per andare incontro all'amico.
<< E così, anche tu... >> Quil lasciò la frase in sospeso di proposito.
<< Già... >> gli rispose senza staccare gli occhi di dosso alla piccola, che giocava placida con l'amica.
<< Perché non trovi una sostituta nel frattempo che Renesmeè cresce? >> gli domanda l'amico, conscio di avergli fatto la stessa domanda, che tempo addietro gli aveva posto lui.
Jacob, però non si accorse della somiglianza della domanda e si voltò con un espressione sconvolta in viso.
Ma appena si rese conto dello sguardo di Quil, ricordò, e sorrise all'amico.
<< Ora, posso capirti >> constatò appoggiando una mano sulla sua spalla.
Restarono entrambi a contemplare le loro uniche ragioni di vita per un tempo indefinito...

Mentre...

<< La cifra è a piacere vostro, alla fine del compito. >> si rivolse, Caius seduto su una sedia anonima di un tavolo esagonale, adibito al poker, ai cinque partecipanti. Per ogni lato vi erano dei signori asiatici distinti, completi di giacca e cravatta, alle loro spalle, per almeno ognuno di loro, vi erano delle guardie, grossi omoni, che facevano solo scena visto il loro ospite, dietro Caius, solo la moglie, con il cappuccio sollevato.
<< Una cosa non ho ben capito... >> a parlare fu il giocatore alla sinistra di Caius, non si voltò neanche per prestargli attenzione, osservava le carte.
<< ...questi esseri, se voi non riuscite ad ucciderli, che speranza avremo noi? >> la domanda sembrava rispecchiare il pensiero degli altri quattro perché la loro attenzione fu catalizzata nella direzione di Caius.
<< Vedi, mio ingenuo amico, quegli esseri, come li hai gentilmente definiti tu. Sono esseri umani, che hanno questa reazione chimica al nostro odore, e di conseguenza si trasformano. Voi, non avete il nostro odore, potrete farli fuori facilmente. >> chiuse le carte che ha continuato ad osservare senza degnare nessuno della sua attenzione, le poggia delicatamente sul tavolo, scostando nello stesso momento la sedia, che raschia il pavimento con un rumore cupo.
I cinque si alzano con lui.
<< Qualche avvertenza, hanno dei vampiri per amici. Attenti ai pensieri, se volete vivere, attenti alle decisioni drastiche, se volete vivere, attenti a farli fuori tutti...se...volete...vivere. >> con l'ultima sillaba, lascia i presenti sgomenti a guardarsi.
Uscito dal locale, sale sulla limousine, preceduto dalla compagna.
<< Credi che sopravviveranno nell'intento? >> la moglie, abbassa il cappuccio, rivolgendosi a Caius.
<< Mia cara, non mi interessa. Se svolgono il loro compito e sopravvivono li pagheremo, se non svolgono il loro compito e se la svignano per sopravvivere...sopravviveranno per molto poco. >> con un ghigno compiaciuto, Caius, terminò la frase.

Intanto nella casa nel bosco...

<< Ma mamma, Claire mi ha invitato, Jake, ha praticamente accettato per me!! E dai? >> Renesmeè cercava di convincere la madre a lasciarla andare per il fine settimana a La Push, a dormire dalla sua amica.
<< Tesoro, io ti manderei volentieri, ma capiscimi... >> si abbassa sulle ginocchia per essere con lo sguardo all'altezza della figlia, ma addirittura facendolo si ritrova poco sotto, poggia le mani sulle spalle della bambina.
<< ...vuoi andare da Claire, vai, ma vieni a dormire qui, almeno zia Rose e papà saranno tranquilli. >> cercava di convincere una bambina che in quanto a testardaggine la batteva di due lunghezze. Era sempre quello che gli diceva Jacob.
<< Ma perché no?? C'è Quil, il branco di Sam, Jake, che di sicuro si terrà a portata di urlo, poi c'è Leah! Figurati se non mi tiene sotto controllo, sembra zia Rose avvolte!! Dai!! >> Renesmeè, continuava a sbattere i piedi, nella speranza di vincere per esasperazione.
<< Bella... >> Jacob, che assisti alla scena da lontano, la chiamò cercando di farla ragionare anche lui.
<< Non osare! >> le ringhiò lei di rimando, lui alzò le mani, e si girò per avvicinarsi alla porta, si appoggio non voltandosi.
<< Allora, facciamo così, tu vai, stai con Claire, gioca e resta a dormire, però io e papà saremo nei paraggi, giusto per precauzione, non si sa mai ok? >>
La bambina ci pensò su, poi disse seria e convinta.
<< Se mi risveglio a casa domani mattina, non ti rivolgo più la parola per l'eternità!! Chiaro? >> allo sguardo sconvolto della madre per quelle parole, alla risata tonante di Jacob, la bambina era compiaciuta di aver chiarito quel punto. Il suo sonno tendeva ad essere fin troppo profondo per fidarsi dei genitori.
<< Non la fregate più eh? >> il tono di Jake voleva essere sarcastico, ma del tutto reale. Bella, l'aveva capito da sola, Renesmeè aveva due anni, ma sembrava già una bimba di cinque, e come tale diceva sempre quello che pensava, senza ritegno alcuno.
Bella, l'abbracciò stretta. << Promesso >>.
***
<< Se mamma non vuole non vedo perché la devi far preoccupare?! >> persino Jacob tentò di convincerla.
La bambina, si fermò a metà del sentiero nel boschi e incrociò le braccia al petto, guardando il povero Jacob, come a volerlo fulminare solo per averle dato torto.
<< Sono stufa! >> disse solo quello prima di lanciarsi in corsa.
Jacob, colto alla sprovvista, tentò di correrle dietro, ma in forma umana non riusciva a raggiungerla, o bloccarla, si trasformò senza perdere tempo a togliersi gli abiti, e con un balzo le fu subito davanti.
<< Levati! >> gli ordinò.
Un guaito le fece intendere che non l'avrebbe fatto.
<< Tu devi solo ringraziare che non sono velenosa! >> gli ringhiò contro arrabbiata.
Lui rise di quell'affermazione, facendola irritare nuovamente.
<< Sono stanca di questa storia, Jake >> disse sbuffando, si lasciò andare su una roccia li vicino, il lupo si accovacciò sotto i suoi piedi, e lei senza continuare a tenergli nascosto il discorso che stava cercando di affrontare gli fece vedere perché era così stanca e arrabbiata.
Facendosi accarezzare la testa il lupo vide Bella discutere con Alice da un piccolo spiraglio della porta, discutevano su quello che è accaduto nella radura mesi addietro, come è difficile che Aro abbia lasciato perdere, e che il rischio che torni è alto, per lei stavolta, solo per Nessi.
A quei ricordi il lupo si incupi, dimostrando il suo dispiacere con guaiti lunghi. Ma anche lui aveva la medesima paura.
<< Posso capire di non essere normale, chi lo è? Ma non posso vivere quel poco che mi resta della mia infanzia come una bambina e non come un adulta? Posso? >> oramai la bambina parlava a raffica, approfittando della mancanza di parola dell'amico.
<< Che poi, ho due anni, a momenti sembro più grande di Claire, tra un altro mese è capace che sarò più grande di lei! E non mi vogliono far godere questi momenti?! >> ora si che sembrava un'adulta, non di sicuro al livello di Claire, a cinque anni neanche sapeva articolare al meglio le parole, lei invece era capace di ragionare persino da adulta.
Il lupo si alzò con convinzione, con un mezzo grugnito, la prese per la maglia cercando di portarsela in spalla come una volta, solo che la maglia si strappò.
<< Questa, zia Alice, non te la passa >> disse la ragazzina sarcastica. Poi continuò << vai, ti seguo >> e il lupo parti di corsa seguito da vicino, anche lei oramai era abbastanza veloce, lui non dovette neanche sforzarsi di andare piano.
Arrivati alla casa bianca, gli attendevano Edward ed Emmett, il secondo fece volare per aria la bambina appena la vide. Edward, guardando la scena riviveva mentalmente quello che è successo pochi istanti prima.
<< Ho capito >> disse in fine << Renesmeè! Preparati, zia Alice ti sta preparando il borsone per andare da Claire! >> dentro casa già Alice si muoveva per sistemare al meglio quello che Edward l'aveva incaricata di fare, un modo particolare, ma a lei piaceva l'idea di farlo quindi non obiettò, lasciando il povero Jasper a guardare la scacchiera da solo.
Dalle scale, scese Bella, subito uscì fuori per fulminare il marito, ma dopo il primo sguardo verso la figlia che tutta contenta abbracciava il padre si ricredette.
<< E sia >> sussurrò piano sorridendo.

risposta alle recensioni...
@ Ulissae: ciao! mi dispiace che sei stata costretta ad elencarmi tutti gli errori, ho cercato di modificare quelli imperdonabili, tipo il titolo, che giustamente era scorretto (non so se hai notato che è stata la prima cosa che ho fatto).
Per quanto riguarda gli errori di tempo, purtroppo, e quando lo racconto non mi credono, non me ne rendo conto, eppure lo rileggo più volte.
Grazie della lavata di testa, cercherò di fare meglio. un bacio alla prossima!

@ lisa76: ciao Lisa!! Grazie, il tuo apprezzamento mi è di conforto visto lo scarso successo della storia, le critiche sono ben accette, non mi abbattono, anzi mi danno la grinta per migliorare. e cercherò di sfruttare questi suggerimenti.
Spero che anche questo ti piaccia, un bacione alla prossima.


  
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