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Autore: fracchan92    13/06/2010    1 recensioni
Nella terra del vento, in pieno deserto, protetto dalle dune, vi è il villaggio della Sabbia, Suna, la capitale di quella terra.
In quel villaggio, nel palazzo del Kazekage, risiede Sabaku no Kankurou, fratello minore di Temari e maggiore di Gaara (oramai diventato Kage).
Kankurou si trova nell'ufficio di suo fratello portandogli il resoconto dell'ultima missione fatta, Gaara terminò di controllare il rapporto.
-Puoi andare ...-
-Grazie.- inchinandosi e avanzando verso la porta.
-... in infermeria.-
-... si.- Kankurou era riuscito anche a camminare normalmente senza gemere dal dolore, ma suo fratello era riuscito a notarla lo stesso quella dannata ferita … ma dopo tutto Gaara era Gaara e usci dall'ufficio andando in infermeria.
Stette lì due ore buone, non perché la ferita era grave, ma perché le due infermiere che dovevano curarlo iniziarono a litigare; il motivo di questa animata discussione era un ragazzo che a entrambe piaceva e sia l' una che l' altra non volevano cedere.
“Banale.” pensò il nostro sciagurato Kankurou
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Nuovo Personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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4° CAPITOLO




-... come?...-
-HAI CAPITO BENISSIMO GAARA! MANDAMI IN MISSIONE!- urlò Kankurou, il fratello minore con una calma estenuante disse: -... potresti non urlare?... e poi potrei sapere il motivo per il quale, nel tuo giorno libero, mi chiedi di andare in missione?- questo era sicuramente il discorso più lungo che Gaara abbia mai fatto, ma Kankurou si affrettò a parlare:
-Bé ecco ...- Kankurou non poteva di certo dire la verità, gli avrebbe riso in faccia … bé … forse no... -... mi annoio e mi sono stufato di essere un nulla facente!-
Gaara sollevò un sopracciglio per esprimere il suo stupore: -... e da quando … tu … ti annoi nel tuo giorno libero?- alludendo al fatto che nel giorno libero, Kankurou dipinge le sue marionette.
-Ho voglia di lavorare!-
Gaara guardò attentamente suo fratello, poi guardò le missioni che restavano da fare.
-Ci sono solo missioni riguardanti livello D ...-
-Non importa !- interrompendolo -Qualsiasi missione va bene!-
Gaara alzò la testa dalla lista e guardò suo fratello.
-Ho impressione che tu voglia andartene al più presto via dal villaggio, ma mi incuriosisce il perché.-
Kankurou non rispose, pregò invece che non insistesse.
-Va bene.- disse infine Gaara -Porta la squadra tua con te per questa missione.- consegnandoli la pergamena, Kankurou tornato serio si concentro sulla missione.
-Sarà uno scherzetto! Grazie Gaara!-
Gaara mosse la testa in segno d' assenzo: -Fai chiamare la tua squadra, partire questo pomeriggio!-



CAMBIO DI SCENA
Nella bottega, Momo, si apprestava a mettere a posto i soldi e la marionetta dove poco prima ci aveva sbattuto Sabaku, ripensando al modo in cui si era comportato quel ragazzo.
“E' strano...” pensò pulendo il tavolo “...nessuno si era mai comportato in quella maniera con me...” si sedette sulla sedia dietro al banco con le mani poggiate sulle ginocchia “...di solito sono io che balbetto...” guardò la porta da dove era uscito “... è ...diverso da come me lo aspettavo...” nella mente di Momo si stagliò la figura del ragazzo “...mio padre lo descrive come un ragazzo serio e molto duro, quasi un uomo adulto per la sua compostezza...” ripensò alla caduta, al balbettio e la botta che aveva preso il povero ragazzo “...se non mi avesse confermato il suo cognome avrei potuto credere di aver sbagliato persona...” si alzò, aveva ancora due veleni da preparare e si apprestò a tornare nel retro bottega.



CAMBIO DI SCENA
Kankurou si tolse la fasciatura dalla gamba “Dannazione! La ferita si è riaperta!” buttò quella vecchia e ne prese una nuova “Devo fare attenzione. Non è nulla di che, ma se non si rimargina può diventare pericolosa!” pensò.
Kankurou era passato da camera sua a rimontare la propria marionetta e a prendere le altre, quando s'accorse che lasciva delle gocce di sangue sul pavimento, non c'aveva pensato due volte e si era fiondato in bagno a cambiarsi.
“Porterò un kit d'emergenza con me, per sicurezza.”
Pulì velocemente il sangue sul pavimento e si affrettò ad andare alle porte di Suna, ma il suo sguardo venne catturato da due foto poste sul mobiletto accanto al suo letto: una era più recente rispetto all' altra, era quella con lui, Gaara e Temari, sorrise, l'altra era quella di sua madre.
Il sorriso gli morì sulle labbra.
C'era stato un periodo in cui avrebbe voluto buttarla via, ma non ne aveva mai avuto il coraggio di farlo, avrebbe dovuto odiarla per la maledizione che aveva scagliato su suo fratello, ma non ci era mai riuscito, dopotutto era pur sempre sua madre.
“Non ti posso odiare … ma non so se avrò la forza di perdonare.” pensando a questo usci dalla porta, andando alle porte di Suna, dove il suo team lo aspettava.



CAMBIO DI SCENA
I cognugi Kasi ritornarono alla bottega, assieme a loro nipote Yoosai, nel tardo pomeriggio. Il signor Kasi balzo dal carro (nd.me che agilità -_-”) e entro di corsa dalla porta di servizio.
-Momo!- urlò appena entrato -Come è andata? Tutto bene?- Momo guardò suo padre, si vedeva lontano un miglio che era preoccupato.
-Tesoro, non aggredire nostra figlia!- urlò la signora Kasi entrando nella bottega con calma.
-Yoosai dov'è?- chiese Momo.
-Tuo cugino è a scaricare la merce dal carro, comunque ...- la signora Kasi assunse una faccia seria -...è andata bene?-
Momo impiegò un poco a rispondere:-P-penso di si, ho c-cambiato tre p-pezzi di l-legno e una g-giuntura.- disse infine.
-E … come si è comportato con te?- chiese la madre.
-Ti ha pagato?- chiese il padre.
-...n-non ha p-preso n-nemmeno il r-resto...-
Il padre e la madre si guardarono stupiti, Momo continuò -...e poi q-quando ha s-sbattuto c-contro la m-marionetta n-non ha v-voluto n-nemmeno un po' di g-ghiaccio...-

“SABAKU NO KANKUROU CHE SBATTE CONTRO UNA MARIONETTA ?!?” pensò la signora Kasi.

-...e b-balbettava q-quando mi ha c-chiesto i p-pezzi di r-ricambio...-

“SABAKU NO KANKUROU CHE BALBETTA ?!?” pensò il signor Kasi

-Aspetta un momento...- disse il padre -...portava un cappuccio?- credendo che sua figlia si fosse sbagliata.
Momo ripensò al ragazzo:-Si-
-...ed era truccato?-
-Si-
-Il cappuccio era nero e avevano la forma di orecchie da gatto?-
-...si-
La madre dichiarò:-Era lui.-
Il padre guardò la figlia:-Carissima Momo...- inizio il padre mettendo un braccio sulle spalle di sua figlia -...hai detto che ti ha lasciato la mancia.-
-V-veramente n-non ha v-voluto il r-resto...-
-Va bé è la stessa cosa, il punto è quanto ti ha lasciato?-
-Mi ha d-dato un b-biglietto da 1000 yen.-
ci fu un attimo di silenzio, dove gli occhi del signor Kasi da stupiti si fecero a poco a poco gioiosi con il luccichino negli occhi (alla stile maestro Gai) e le lacrime agli occhi, con un sorrisetto ebete sulla faccia (nd.me: manco avesse Dio).
La moglie guardò suo marito con una goccia che gli scendeva dalla fronte, poi si concentrò su Momo.
-Cara … non ha detto niente sul tuo comportamento?- Momo abbassò la testa e rispose sinceramente:-No-
La madre sorrise per la sorpresa e contentezza:-Davvero? Che bello! E' la prima volta vero?-
Momo allora sorrise alla madre.
“In effetti è la prima volta per me!” pensò Momo.
Il padre, ripresosi, ora aveva uno sguardo al quanto maligno e cospiratore:-Momo!- la richiamo il padre, sia lei che la madre voltarono la testa verso di lui -Ho deciso!- decretò il padre e Momo si preoccupò -Tu da ora in avanti, tratterai con Sabaku no Kankurou!-











Mi scuso per il brevissimo capitolo ma ho dovuto recuperare inglese all'ultimo momento … il prossimo sarà incentrato sul mio personaggio Momo! Ringrazio di cuore quelli che seguono questa fic e the my best friend amaerise!
  
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