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Autore: SummerRestlessness    13/06/2010    13 recensioni
Continua da dove è finito Veronica Mars (sigh), alla fine della terza serie, senza tenere conto del pilot della quarta...Veronica torna dallo stage che ha fatto durante l'estate all'FBI e non molto è cambiato...o perlomeno così sembra a prima vista! Il suo lavoro di detective la tiene sempre occupata, questa volta con un caso che coinvolgerà anche la sua vita privata...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cindy Mac Mackenzie, Dick Casablanca, Logan Echolls, Veronica Mars, Wallace Fennel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Ok, Veronica. – disse Wallace con aria esausta dopo essere stato trascinato per tutti i canili di Neptune e dintorni a guardare tutti quei chihuahua per paragonarli con una fotografia del cane scomparso: - Siamo arrivati alla fine. L’ultimo canile. E ti posso dire con certezza che tutti i chihuahua sono uguali: sono piccoli, hanno le orecchie troppo grandi, abbaiano un tono sopra quello di tutti gli altri cani e hanno dei dentini che sembrano innocui… ma non lo sono.
Detto questo, alzò con una smorfia un dito fasciato al livello dello sguardo di Veronica, che sbuffò e si limitò a dire: - Nessuno ti ha detto di coccolare tutti i cani che trovavamo... perlomeno non quelli che di nome fanno Bulldog… avrebbe dovuto dirti qualcosa. E poi – gli fece gli occhioni dolci - … dov’è finita la tua sensibilità?!?
Rise e scese dalla macchina, seguita da Wallace che intanto controllò la fasciatura al dito per l’ennesima volta, emettendo un gridolino di dolore. Entrarono nella reception del canile e la signora distinta di mezz’età dietro al bancone li accolse con un sonoro: - Buongiorno!
- Salve… - iniziò Veronica – Stiamo cercando questo cane. – disse mostrandole la fotografia di Trudy – Si chiama Trudy e mi chiedevo se fosse per caso…
- No, no. – disse la donna scuotendo energicamente la testa – Niente chihuahua qui. Non ce ne portano quasi mai, per fortuna. Sono delle vere pesti! – esclamò, al che Wallace alzò pronto il suo dito ferito dando un’occhiataccia a Veronica e dicendo rivolto alla donna: - Grazie!!!
Veronica scosse la testa e stava per salutare, non solo la signora ma anche ogni speranza di ritrovare Trudy, quando quella richiamò la sua attenzione: - Ehi, ora che mi ricordo… dovreste provare anche al Pitz.
Veronica la guardò confusa: - Scusi…?!?
- Al Pitz. – rispose quella senza fare una piega. Veronica si piegò un po’ verso Wallace e gli sussurrò: - Ok, puoi dirmelo: sono io o ha davvero appena detto “Piz”?
La donna evidentemente sentì e scosse la testa: - Ho detto P-i-t-z. “Il Ritz degli animali”, così dicono nella pubblicità.
- E sarebbe? – chiese Veronica ancora un po’ diffidente.
- Un hotel a cinque stelle per gli animali domestici. Dovreste provare anche lì, magari qualcuno ha portato lì il vostro… mostriciattolo. – disse quella con una scrollata di spalle.
Wallace guardò Veronica in procinto di dirle che avrebbero potuto provare, ma poi gli sembrò quasi di scorgere una lampadina accendersi sopra la sua testa e capì che la sua amica aveva avuto un’intuizione sul caso. Infatti quella andò verso la donna e, dopo averle dato un bacio sulla guancia, corse fuori dalla reception, dirigendosi in fretta verso la macchina e dimenticandosi totalmente di lui. Wallace salutò e ringraziò educatamente la signora e raggiunse per un pelo Veronica, riuscendo a salire in macchina appena prima che partisse.


- Dai, Cici, ammettilo: non è un gran problema.
Ormai non era più una cosa di cui stupirsi: praticamente ogni giorno Mac si imbatteva in Dick o viceversa e i due ora parlavano molto, non solo dei problemi di cuore di lei. Eppure, ogni volta Mac si chiedeva stupita come avesse fatto a non conoscere quel Dick per così tanto tempo, avendolo sempre avuto davanti.
- Non ho quasi mai avuto neanche un ragazzo… e adesso ne ho due. Certo che è un problema!
- Beh, forse per te. – fece lui alzando le spalle e guardandola divertita mentre lei non lo vedeva.
- Lo è. – ribatté Mac seria. Dick vedendo la sua espressione crucciata non riuscì a reprimere un sorriso, per poi uscirsene con un:
- Sì, ma perché ti stupisci?
Lei lo guardò stranita per il fatto che quello appena uscito dalla bocca del biondino potesse effettivamente essere un complimento.
- Dai, devi ammettere anche tu che non sei niente male. – sorrise lui mentre lei apriva la bocca per replicare e aggiunse alzando le mani davanti a lei in segno di resa: – Tranquilla! So che non ci devo più provare con te, ho imparato dall’ultima volta!
Dick fece spallucce, ma stavolta invece della sua solita strafottenza Mac vide qualcos’altro dietro quel gesto. Era come se le dicesse “Cosa ci vuoi fare, ti capisco se non hai voluto baciare uno come me.”
Senza pensarci, la ragazza gli si avvicinò e gli diede un bacio leggero sulle labbra.
Quando si staccò, Dick rimase fermo a guardarla con gli occhi spalancati e lei sembrava sorpresa quanto lui di quel gesto.
Poi, all’improvviso, lei si girò e senza dire una parola iniziò a camminare nella direzione opposta a dove si trovava lui, gli occhi fissi a terra.
Dopo pochi passi, però, si sentì prendere per una mano. Si girò di nuovo, ritrovandosi subito con un paio di occhi castani fissi nei suoi.
Lui sorrise, apparentemente calmo: - So che adesso ti aspetti che io faccia qualche battuta idiota… che ti prenda in giro… - rise piano senza lasciarle la mano, per poi aggiungere più serio:
- … ma non lo farò. Prometto.
Lei spalancò ancora di più gli occhi, persi in quelli di lui, che continuò:
- La posta in gioco, stavolta, è troppo alta.
Lei stava per chiedergli quale fosse la posta in gioco, se avesse scommesso la sua macchina o… i suoi capelli su di lei con qualche suo amico idiota. Aprì la bocca ma lui non le permise di parlare:
- Se te lo stessi chiedendo la posta in gioco ora sei tu. E tu… - sospirò, come per trovare quel coraggio che prima non gli era mai mancato:
- Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata dalla morte di Beav… no. – abbassò gli occhi, come se finalmente si fosse reso conto dell’entità di quello che stava dicendo. E infine concluse, guardandola di nuovo: - …da sempre.
Lei non poté fare a meno di sorridergli, vedendo in un secondo quel ragazzino strafottente e viziato trasformarsi in un ragazzo divertente e… incredibilmente dolce.
Dick Casablancas era dolce ed era dolce con lei.
E anche in questo rimaneva lo stesso incredibilmente Dick. Perché lui era incredibile.
Il ragazzo le sorrise di rimando senza esitazioni e le si avvicinò di quei pochi millimetri che li separavano, confuso, stranito, annebbiato e felice, facendo finalmente incontrare ancora le loro labbra.




N.D. Summer

Ah però! Sono riuscita a postare più presto del solito! (oddio, 9 giorni... il tempo passa e non me ne accorgo!)
Capitolo breve ma intenso (spero)! Non sono del tutto convinta di come l'ho messo giù... sono però convintissima di quello che è successo... :P
Trudy ancora non si trova... in compenso altri due "si sono trovati"!!!

Grazie ancora a ele85 (la penso anch'io così, infatti lascio commenti praticamente a tutti :P), bale86 (la teoria aliena sarà la prossima seguita da Veronica se non ci sono sviluppi!!! Per quanto riguarda Piz... sono certa che te ne farai una ragione... ;) credimi!!!), kyo250 (chi non vorrebbe vivere con quella nanetta impicciona?!? eeeeeh, anch'io ho goduto a quell'occhiata, non per niente ne ho parlato nel primo capitolo... LoVe *-*) e Suomi (Dick e le sue idee pazze e le sue faccine mi fanno morire! Beh, qui è un po' più serio... anche se è sempre lui!)...

Grazie anche alle 27 persone che hanno inserito Come Home tra le seguite *-*

   
 
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