Salve ragazze, eccomi di nuovo qui. Vi annuncio che ora che ho quasi finito gli esami
all'università sarò molto più presente...Comunque ringrazio chi continua a seguire la mia
storia, chi la inserice tra le seguite, le preferite, quelle da ricordare e chi ha inserito me tre gli
autori preferiti...Grazie in particolar modo a chi commenta... garzie anche ai lettori
silenziosi... ci vediamo a fine capitolo...
Buona lettura =)
Su Bella fai un bel respiro e bussa a questa dannata porta. Non stai mica per entrare nella fossa dei leoni. Al di là di essa c’è semplicemente la famiglia del tuo ragazzo. Su coraggio e bussa. Non fare la codarda, ormai hai accettato e non puoi più tirarti indietro.
Questo è ciò che continuo a ripetermi da circa cinque minuti, cioè da quando mi trovo davanti casa dei genitori di Ed. Per non parlare della grande dose di coraggio che ho dovuto usare per riuscire ad arrivare fin qui. Ma ora devo decidermi a bussare altrimenti mi prenderanno per pazza i vicini.
Uno…due…tre…Toc Toc…
Ecco l’ho fatto. Ora devo solo aspettare che vengano ad aprirmi…
“Ehi Bella, finalmente sei arrivata” è stato Edward a venire ad aprirmi.
“Ehm si… ho incontrato un po’ di traffico.” Infondo a New York è normale, non posso mica dirgli della mia mancanza di coraggio a bussare.
“Su vieni entra. Cosi te li presento.” Dice sorridendo. E certo lui sorride, sono io a dover essere messa sotto esame. Lo so che posso sembrare esagerata ma per me è importante fare bella figura ed essere accettata dai suoi genitori.
Mi ritrovo senza sapere nemmeno come nel salone di casa Cullen. Presa come sono dalla mia ansia non ho dato nemmeno uno sguardo intorno. Ma sono troppo agitata per curiosare.
“Bella, loro sono i miei genitori. Esme e Carlisle Cullen. Genitori lei è Bella.” Alle parole di Edward sorrido timidamente e porgo la mano verso i suoi genitori.
“Piacere nostro Bella. Finalmente ti conosciamo. Mio figlio ci ha parlato molto di te” cosi mi saluta molto affettuosamente sua madre, regalandomi un sorriso davvero dolce. La stessa cosa non posso dire per il padre di Edward, visto che si è limitato a un semplice “ Piacere”. Ha uno sguardo molto severo che mi incute un po’ di timore.
“Il piacere è mio. Sono molto lieta di fare la vostra conoscenza.” Rispondo educatamente ad entrambi. Guardandoli bene sono davvero belli. Esme ha lo stesso colore di capelli di Edward e le scendono morbidi fino alle spalle, e ha gli occhi azzurro oceano. Carlisle invece è biondo e ha gli occhi come quelli di Edward, solo che i suoi occhi sono molto più freddi e severi.
Dopo le presentazioni Esme ci invita ad accomodarci nel salano. Io mi siedo sul divano vicino ad Ed, mentre i suoi genitori si siedono nelle poltrone poste davanti ad esso. Edward tiene le nostre mani incrociate e questo contatto con lui mi mette molta sicurezza, per questo riesco a calmarmi e grazie all’atteggiamento amorevole di Esme riesco a sentirmi a mio agio. Tutto ciò finché non incontro lo sguardo inquisitore di Mr Cullen.
“Allora Bella parlaci un po’ di te. Edward quando parla di te dice solo quanto sei bella, dolce, forte, determinata e altri complimenti vari.” Mi dice Esme sorridendo e prendendo un po’ in giro Edward. Anch’io sorrido alle sue parole “Beh diciamo che non c’è molto da dire. Io sono di Forks ma dall’età di cinque anni vivo qui a New York”
“So che sei la coinquilina di mia nipote e che siete molto amiche.”
“Ah si io ed Alice viviamo insieme da quando abbiamo finito il cielo. E ci conosciamo da quando mi sono trasferita qui”
“Si mamma- m’interrompe Edward – loro due sono inseparabile. Non so come faccia a sopportare quella peste.”
“Beh oramai ci ho fatto l’abitudine e devo dire che quando non ce l’ho intorno ne sento molto la mancanza.”
“Sono felice che andiate cosi d’accordo. Anche se è molto movimentata mia nipote è una cara ragazza. Ma dimmi di te. Cosa fai nella vita?”
“Credo sappiate che studio con Edward. Frequentiamo lo stesso college.”
“Si. Lo sappiamo bene.” Risponde tagliente il padre di Edward. È la prima volta che si rende partecipe del nostro discorso. Esme notando il tono del marito cerca di salvare la situazione “ e oltre lo studio, cos’altro fai per mantenerti?”
“Con il college non ho problemi perche riesco a mantenerlo grazie alla borsa di studio. Ma lavoro lo stesso in una libreria insieme ad Alice, per potermi mantenere tutte le spese.”
“Hai visto Carlisle che ragazza responsabile?” Dice Esme rivolgendosi al marito.
“Si ho notato.”
“Su, dai credo sia ora di metterci a tavola. Carlisle vieni a darmi una mano.”
“Vuole che l’aiuto io signora?” mi propongo. “No cara, grazie mille e comunque chiamami semplicemente Esme e dammi del tu.”
“Ok lo farò.” Cosi entrambi i coniugi si allontanano e io rimango sola con Edward.
“Allora come sto andando?”
“Direi benissimo, mia madre già ti adora”
“Si ne sono contenta anche a me piace molto lei ma non posso dire la stessa cosa di tuo padre. Hai visto come mi guarda?”
“Stai tranquilla amore. Ti sta solo studiando ma vedrai che riuscirai a far breccia anche nel suo cuore.” Cerca di rincuorarmi.
“Si certo.” Rispondo completamente rassegnata
“Dai fammi un bel sorriso e andiamo a mangiare.”
Dopo avergli fatto un sorriso sincero ci dirigiamo verso la cucina.
Ironia della sorte io sono seduta di fronte a suo padre. Questo vuol dire avere costantemente il suo sguardo puntato addosso. Già l’emozione mi toglie la fame, cosi credo proprio che non riuscirò a toccare cibo.
Durane il pranzo fortunatamente Edward e sua madre riescono a distrarmi da quello sguardo accusatore. Esme mi racconta vari episodi che riguardano l’infanzia di Edward, e parliamo ancora di me e di ciò che mi accumuna con Edward. Abbiamo cercato più volte di includere Carlisle nel discorso ma si limitava a rispondere con dei mugugni incomprensibili.
“Esme complimenti davvero. Era tutto squisito.”
“Grazie mille cara. Ora accomodiamoci di là cosi ci prendiamo un bel caffè.”
Ho cercato di aiutarla per sparecchiare o preparare il caffè ma me lo ha vietato categoricamente. Cosi noi tre ci siamo spostati nel soggiorno. Per fortuna Esme ha fatto in fretta, perche quando lei non c’è l’aria diventa subito pensate. C’è una tensione cosi alta che la si può tagliare col coltello.
Ma questa volta Esme ha fatto l’errore di chiedermi in maniera dettagliata dei miei studi.
“Studi? E tu lo chiami studiare fare due disegni?” sbotta il padre di Edward. Io sono davvero imbarazzata e non so cosa rispondere.
“Caro per piacere non iniziare con la solita storia.” Esme cerca di calmare suo marito.
“Non è la solita storia. Cosa farete dopo? Starete sotto qualche ponte a disegnare? Questo è il futuro che volete.” Mentre parla mi guarda e quindi mi sento in dovere di rispondere.
“Signor Cullen, mi dispiace contraddirla ma essere un’artista dà molta gratificazione personale.”
“Gratificazione personale??? E sarà questa vostra gratificazione a permettervi di mantenervi. Se non sbaglio lei stessa invece di disegnare fa la barista per mantenersi.”
“Si è vero lavoro in un bar, ma questo non vuol dire che la mia arte non mi dia nessun futuro.”
“Senta mi faccia il piacere, lei è una povera illusa come mio figlio. Ecco cosa siete due illusi.”
“Papà non ti permetto di parlare a Bella in questa maniera. Non la conosci, anzi non l’hai voluta conoscere e quindi non ti puoi permettere di giudicarla.” Interviene Edward a mia difesa.
“Tzè… ho capito come stanno le cose qui. Fai ciò che vuoi della tua vita Edward, perche di ciò che farà lei non me ne frega nulla, ma quando avrai bisogno di aiuto non contare su di me ma vai dalla tua piccola disegnatrice.”
“Carlisle ora basta, stai esagerando. Non mi sembra il modo di parlare cosi a nostro figlio e tantomeno di trattare in questo modo la sua ragazza.”
“La sua ragazza?? Lei è la donna che lo porterà alla rovina se continuerà a spingerlo nel mondo del’arte.” Pronuncia le ultime parole con vero disgusto.
Io mi sento profondamente offesa, ma non me ne preoccupo, infondo per me questo uomo non è nessuno. Ciò che mi preoccupa è come sta Edward, perche lui ci teneva davvero tanto che suo padre approvasse il nostro amore.
“Scusatemi, ma a questo punto è meglio che vada. Esme è stato davvero un piacere, grazie per tutto. Signor Cullen arrivederci.” Dico mentre abbraccio la Esme , invece al signor Cullen faccio un semplice gesto col capo.
“Bella, aspettami vengo conte. Mamma ti chiamo dopo. Papà.” Anche Edward come me saluta i suoi genitori. Usciti da casa sua mi fa segno di seguirlo dentro la sua auto, una volta dentro mette moto e ce ne andiamo.
Mentre lui continua a guidare silenziosamente, io guardo fuori dal finestrino e mi accorgo che ci stiamo dirigendo al parco. Per tutto il tragitto non diciamo una parola. Ogni è assorto nei proprio pensieri.
Appena arrivati, ci sediamo su una panchina.
“Bella, dobbiamo parlare.”
Allora? cosa mi dite? mi raccomando fatemi sapere perche ci tengo davvero tanto a sapere la
vostra opinione...
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