Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: marty_chan91    15/06/2010    1 recensioni
"Nel mondo della natura tutti hanno un colore. Per esempio,il cielo è blu,le nuvole sono grigie...quindi la neve ando da Dio e protestò perchè a lei non era stato assegnato un colore. Dio le disse allora di fare visita ai fiori e di farsi dare un colore da loro. Ma nessun fiore volle farlo perchè lei era troppo fredda. Ma quando la neve stava per rinunciarci, un fiore le offrì il suo colore bianco se a lei piaceva. Da allora la neve protegge quel piccolo fiore durante l'inverno."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie a Paperella x la recensione! Visto? ho aggiornato abbastanza in fretta ma purtroppo, pur essendo già in estate, tra esami di maturità in arrivo (AIUTO!!!>.<)e tesina da scrivere nn riuscirò più molto spesso ad aggiornare, quindi sorry! Vi lascio al capitolo ricco di colpi di scena!!Ancora grazie!!

+*Capitolo 6*+

-Stolen Kisses-

Quel bacio...

Non lo scorderò mai.

Durò pochi secondi, il tempo di sfiorare le sue labbra, il tempo di comprendere quello che era successo.

Tenevo gli occhi bene aperti, fissi sul ragazzo che avevo davanti chinato su di me...come per paura che fosse tutto un sogno.

Quello...fu il mio primo bacio...

Un bacio sfuggente...un bacio rubato...

Avrei tanto voluto sottrarmi a quel contatto improvviso e forzato...tuttavia...ero come paralizzata, come sotto uno strano incantesimo dal quale non riuscivo a svegliarmi.

La mia mente gridava no...il mio cuore desiderava continuare.

Poi sentii quel contatto farsi più forte, la punta della sua lingua sfiorare le mie labbra desiderosa di qualcosa di più.

Fu allora che la mia mente ebbe il sopravvento.

Quel bacio rubato sotto la neve che cadeva lenta, in una fredda serata di dicembre, rimarrà in eterno il mio primo bacio.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Il vento taceva.

In quella sera di dicembre un cane iniziò ad abbaiare rivolto alla luna appena spuntata.

Senza vento la neve cadeva lenta e regolare avvolgendo ogni cosa come un freddo abbraccio...

Di fronte a quello spettacolo persino la città non osava parlare...ovattata nel profondo sonno invernale.

In quella notte da poco calata una pallida luna piena fece capolino da una nuvola...timida come il volto di una bambina che si nasconde dietro la gonna della madre.

Spenta come uno spettrale fantasma, come se tutta la sua brillantezza le fosse stata rubata dalla neve, vera protagonista della scena.

E quello la luna non poteva sopportarlo....così rimaneva nascosta, al riparo da occhi indiscreti, dietro a un manto di nuvole che le facevano da coperta.

Ma quanto una di esse le sfuggi dalle mani, il suo bel volto non potè che mostrarsi.

E quando di nuovo ammirò la terra dove tutte le sere sorgeva, rimase in silenzio di fronte a ciò che vide.

Due ragazzi vennero illuminati dal bagliore evanescente della luna.

Un ragazzo e una ragazza che si baciavano incorniciati dalla neve e dalla luna che facevano loro da sfondo, immobili come quel paesaggio invernale bianco come le cartoline di auguri, così bello e così innaturale da sembrare fittizio, solo immaginazione e sogno.

Incredibile quanto il sogno spesso sfiori la realtà...e quella volta Tokyo, sommersa sotto una spessa pellicola argentata, era veramente reale.

Come quei due ragazzi in contrasto tra loro ma legati da quel bacio misterioso e involontario avvenuto solo per caso...solo per un leggero sfiorare di labbra, solo per istinto.

E adesso...nessuno dei due voleva sottrarsi a quel dolce contatto.

Anche volendo, qualcosa gli impediva di scansarsi.

Anche volendo...Sakura non ci sarebbe riuscita.

Solo pochi secondi. Quella scena che pareva infinita durò solo pochi, brevi secondi.

Il tempo di osservarli che subito la luna scomparve di nuovo dietro una nuvola tornando al suo eterno sonno invernale.

Il tempo di sentire le labbra di lui su di lei, di comprendere quello che stava realmente accadendo che un pensiero si insinuò furtivo.

La voglia di scansarsi, il desiderio della sua mente di non ricambiare quel gesto affrettato e sconsiderato.

Ma rimase solo un pensiero statico nella sua mente.

Per lo meno fino a quando il ragazzo non la strinse forte a se, con passione crescente, non sapendo resistere al richiamo allettante della ragazza.

Fu proprio allora, quando le loro lingue si sfiorarono e lui intensificò il bacio, che la ragione, turbata da quel repentino cambiamento, ripetendole insistentemente di scansarsi, prese il sopravvento sul cuore.

Sbattendo le palpebre, riaprendo gli occhi benchè essi non si fossero chiusi un istante, Sakura lo allontanò bruscamente da se.

Le labbra tornarono gelide .

Sakura si portò una mano tremante alla bocca sfiorando leggermente il labbro inferiore.

Il suo sguardo smeraldo, attonito e incredulo, si perse nel vuoto.

Anche lo sguardo del ragazzo parve meravigliato e confuso..solo che lui non smetteva di fissarla.

Pareva scrutarla, quasi volendo scorgere una sua reazione...ma lei teneva gli occhi bassi, nascosti sotto la frangia castana, sfuggendo al suo sguardo tanto freddo quanto bellissimo.

Entrambi immobili...entrambi senza parole.

Per la prima volta dopo quel gesto improvviso si fermarono a riflettere su cosa era realmente successo.

E la realtà, una volta afferrata, sconvolse i due con sentimenti e pensieri contrastanti.

Sakura sentiva dentro di se tanta confusione e rimorso.

Rimorso per non averlo respinto prima...o forse... per averlo fermato troppo presto?

Confusione perchè il cuore le batteva forte nel petto e quella strana sensazione la sconvolgeva fino a farla tremare come una bambina...e non ne capiva nemmeno la fonte o il motivo.

Infondo non doveva darsi tanti problemi...era pur sempre solo un bacio...il suo primo bacio forse ma nulla più...

Eppure aveva come la terribile sensazione di aver firmato la sua condanna a morte solo con quel breve, profondo, bacio che lui le aveva sfrontatamente rubato.

Shaoran d'altro canto non si faceva tanti problemi.

Per lui quello era l'ennesimo bacio dato ad una ragazza semi sconosciuta...o, nel suo caso, conosciuta da 4 giorni.

Tuttavia...era stato diverso dalle altre volte...

Quando l'istinto lo aveva spinto verso di lei e le loro labbra si erano magicamente toccate, un brivido gli aveva percorso la schiena, spiazzandolo.

E di fronte a quella strana sensazione si era sentito sopraffatto e desideroso di più che un semplice gentile tocco.

Ci sarebbe anche riuscito...se lei non lo avesse interrotto sul più bello.

Due pensieri contrastanti, due sentimenti diversi...ma entrambi si erano sentiti appagati da quel breve istante di felicità.

Rivolgendo un'occhiata profonda e sicura di se alla ragazza Shaoran parlò decidendo di rompere quell'opprimente silenzio.

Il silenzio prima della tempesta.

"Perchè mi hai fermato? Pensavo...ti piacesse..."

A quelle parole dette senza peli sulla lingua Sakura si sentì montare dentro un senso di rabbia mista a imbarazzo.

Non riuscendo a trattenersi scattò in avanti senza riflettere.

Un tonfo sordo spezzò il muto silenzio invernale. Shaoran sbarrò gli occhi. Una improvvisa sensazione di dolore si diffuse sul suo bel volto.

Sakura lo aveva schiaffeggiato. Gli aveva dato uno schiaffo...a lui...

Sorpreso si raggiunse la guancia destra con la mano. Mai nessuna ragazza lo aveva fatto...nessuna si azzardava a picchiare Shaoran Li...nessuna lo aveva mai respinto...nessuna...

Lei, ancora con la mano ferma a mezz'aria, lo guardò furente, i begli occhi verdi velati di lacrime.

Ciò che diceva dopotutto corrispondeva al vero....a lei non era affatto dispiaciuto sfiorare le sue labbra...però...

Quel bacio improvviso senza avvertirla nemmeno, senza il minimo rispetto dei suoi sentimenti o di quello che voleva o non voleva, la faceva tremare...sta volta di rabbia.

Come si era permesso?

Il suo primo bacio rubatogli così, senza il suo consenso.

Dove era andato a finire il sogno che tante volte faceva da bambina?

Quello con le candele, le rose rosse e un bellissimo principe azzurro...dove lei si lasciava andare ad un dolce e duraturo bacio...dove la storia finiva sempre con un "felici e contenti"...

Dove era il suo primo bacio da manuale? Il bacio che lei avrebbe dovuto dare alla persona che veramente amava?

Donato al vento....ecco dov'era.

Ormai non le rimaneva altro che il ricordo del calore di quelle labbra...

Avrebbe tanto voluto ribattere a tono, dirgli che aveva rovinato tutto e che era solo un prepotente...

Però...non riusciva a parlare...

Da allora...il silenzio regnò sovrano.

Fu così che questa prima, lunga e intensa giornata di studi si concluse.

Con due ragazzi sotto la neve...legati da quel bacio che avrebbe cambiato le sorti della loro storia...per sempre...

Nei due giorni che seguirono Sakura rimase tutto il giorno a casa, tra strati e strati di coperte, a sorseggiare cioccolata calda, a chiacchierare al telefono con Tomoyo o a ripensare alla sua tragica situazione. Fortuna che aveva il weekend a disposizione così non lo avrebbe rivisto fino a lunedì.

Tomoyo le aveva suggerito più di una volta di parlargli per risolvere la situazione...però era molto più facile a dirsi che a farsi!

Certo, lo sapeva bene, avrebbe dovuto risolvere la questione al più presto se voleva passare quel maledetto esame....solo che...come doveva fare?...

La situazione di Sakura non migliorò affatto quando quel lunedì, 9 dicembre, arrivò come una fredda folata di vento un misterioso ragazzo.

Quel ragazzo che l'aveva tanto colpita quanto meravigliata.

Il ragazzo dagli occhi color del cielo che avrebbe sconvolto ancora di più la sua vita.

"Sakura, hai sentito la novità?"

La voce argentina di Tomoyo la costrinse ad alzare pesantemente la testa dal banco.

Aveva gli occhi semichiusi e l'aria di chi è stato appena svegliato da un lungo sonno...dopotutto era da due giorni che non riusciva a chiudere occhio....

Come ci provava le tornava in mente "quella" persona...

Gonfiando indispettita le guance (sia per il suo malumore perenne che per essere stata svegliata a quel modo) Sakura rispose acida: "Veramente no..."

Erano le dodici e mezza e la campanella del pranzo era suonata da venti minuti.

Ma ne Tomoyo nè Sakura avevano fame, così erano rimaste in classe invece di mescolarsi alla folla di ragazzi diretti alla mensa (inoltre Sakura non voleva correre il rischio di scontrarsi con Li).

"Ho saputo che è appena arrivato un nuovo studente nella seconda A ."

A quelle parole la ragazza dai capelli castani sussultò.

La seconda A...

La classe di Shaoran...

Rimase in silenzio rabbuiandosi ancora di più.

Tomoyo la guardò incerta.

L'amica era così da due giorni, certo conosceva il motivo però non poteva andare avanti in quel modo assurdo.

Doveva reagire e andare a parlare con lui! Se l'aveva baciata sicuramente provava qualcosa per lei...

Però non riusciva proprio a capire perchè Sakura lo avesse respinto.

A volte era proprio strana e si faceva sempre troppi problemi.

"Pare che sia un ragazzo trasferitosi a Tokyo dall'Inghilterra....e che sia molto carino!"

Continuò Tomoyo.

Sakura sbuffò.

Sai che gliene importava a lei...con quella classe maledetta non voleva più averci nulla a che fare.

"Che fortuna...adesso che lo so sto davvero meglio...non vedo l'ora di vederlo..." disse sarcastica prima di riappoggiare la testa sul banco.

Ma Tomoyo la prese in parola.

Afferrò il polso dell'amica e la trascinò fuori dalla classe.

Inutili le proteste di una semi addormentata Sakura che spaventata e confusa osservava l'amica dai capelli corvini.

Aveva messo piede fuori dalla classe...questo era davvero un problema.

Tomoyo si arrestòdi colpo nell'immenso e luminoso corridoio del terzo piano ricco di studenti allegri intenti a parlare del più e del meno.

Spaventata Sakura li fissò uno ad uno e solo dopo averli guardati tutti tirò un sospiro di sollievo.

Li non c'era.

Imprecando, disse furiosa: "TOMOYO! Ma che ti è preso?!!"

"Sbaglio o avevi detto che lo volevi vedere? beh...guarda davanti a te..." rispose sarcastica Tomoyo osservandola con aria saccente.

Furiosa Sakura la fulminò con lo sguardo...tuttavia non potè resistere alla curiosità....

Fu più forte di lei, qualcosa la spinse a voltarsi...voltarsi verso un ragazzo circondato da una decina di studentesse con gli occhi sognanti.

Fu allora che Sakura lo vide.

E fu allora che anche lui la vide.

Pochi secondi, due sguardi che si incrociano, il tempo che si ferma...poi tutto venne spazzato via da un sordo rumore...la campanella.

Quel suono insopportabile, metallico e assordante, odiato e amato al tempo stesso...quel suono che la interrompeva sempre sul più bello.

La sua mente venne colpita da un ricordo....si sfiorò il dorso della mano sinistra...

Il bacio.

Il ragazzo che la stava ancora fissando circondato da quella folla di ammiratrici era lo stesso che aveva visto tre giorni fa davanti alla scuola.

Gli occhi azzurri, tanto profondi, i capelli corvini e quel dolce sorriso.

Era come se lo ricordava.

Ma ora che ci pensava...non sapeva nemmeno chi fosse...

"Sakura? Che hai? Lo conosci per caso?"

La voce di Tomoyo le arrivò lieve...attutita e lontana.

Senza riflettere annuì.

Conoscere era una parola grossa. Per lei era poco più di uno sconosciuto...ora che ci pensava...non sapeva nemmeno come si chiamasse...

C'era qualcosa in quegli occhi azzurri che la tenevano legata...un qualcosa di magico e misterioso.

Lo sguardo di lui le scivolava addosso come una doccia fredda gelandole l'anima, intrappolandole il cuore.

Ma chi era quel ragazzo? Perchè la fissava tanto intensamente?....

Imbambolata com'era non si accorse che la persona in questione si stava pericolosamente avvicinando. Ancora un passo e sarebbe stato di fronte a lei...ancora un passo e quegli occhi l'avrebbero catturata per sempre.

Ancora un passo...

Lo vide sorridere dolcemente, un sorriso che la colpì come un fiume in piena, poi lui alzò lentamente una mano,o almeno così le parve. Stava per salutarla ma prima che le parole uscissero da quelle labbra perfette sentì le spalle venire afferrate da un paio di piccole mani e senza capire cosa era successo si ritrovò nuovamente nella sua classe, nuovamente seduta al banco.

Sbattendo ripetutamente le palpebre si guardò intorno confusa.

Ma che diavolo le era preso? Si era sentita come sotto uno strano incantesimo...e quegli occhi ne erano la causa.

"Sakura! Finalmente sei tornata in te!"

Le parole di Tomoyo la colpirono e così anche il suo sguardo preoccupato.

"Che vuoi dire?"

Tomoyo fu turbata dalla voce meravigliata e stralunata dell'amica.

I suoi occhi verdi durante tutto quel tempo sembravano come in trans...

"Chi era quel ragazzo, Sakura-chan? Da come lo stavi guardando non sembrava un semplice conoscente....e lo stesso valeva per lui. Non so se l'hai notato ma non ti levava gli occhi di dosso!"

Davvero?

Eppure Sakura non si era accorta di fissarlo tanto intensamente....

Si era sentita come in uno stato di dormiveglia, tra il sogno e la realtà...e tutto perchè aveva incontrato quegli occhi azzurri come il mare.

Fortuna che era arrivata in soccorso Tomoyo.

Sospirò sonoramente poi si lasciò andare stancamente sul banco.

Riprese di nuovo la posizione di pochi minuti fa cercando di riaddormentarsi incurante del prof che era appena entrato in classe.

Però, anche volendo, sta volta non si sarebbe addormentata...dopo aver chiuso gli occhi sentì nuovamente il peso di quelle iridi azzurre su di se e fu costretta a riaprirli di scatto.

Accidentaccio a lui.

Per colpa sua aveva perso il sonno.

La ragazza non potè che maledirlo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Fortunatamente anche quella stressante giornata di scuola si era conclusa senza incrociare Li da nessuna parte.

E così una volta fuori, all'aria aperta del giardino, potè tirare un sospiro di sollievo.

Osservò l'ingresso gremito da migliaia di studenti che sorridevano felici, contenti di poter finalmente tornare a casa. Osservò il sole scomparire dietro le spesse nuvole grigie. Il tramonto...

Dopo aver salutato Tomoyo con un sorriso e un 'alzata di mano si diresse anch'essa verso il cancello della scuola, contenta di godere della sua libertà.

Stava già immaginando di sprofondare tra le calde lenzuola del suo letto e di lasciarsi andare alle braccia di Morfeo quando una voce dolce e gentile la congelò completamente.

Faceva freddo, nevicava incessantemente, ma era niente a confronto di quella sferzata di acqua gelida che le colpì la schiena appena udì quella voce.

"Sakura..."

A scatti, come temendo di girarsi, si voltò. Si sentiva il corpo come un cubetto di ghiaccio. Improvvisamente le tornò alla mente un avvenimento vecchio di anni. Si rivide bambina, tra le braccia di sua madre e quelle di suo padre. Davanti a lei si estendeva a perdita d'occhio un immenso lago...era inverno e ovunque guardasse i suoi occhi ingenui venivano catturati dalla neve...ne era terribilmente attratta, come una falena alla fiamma. Poi, senza ricordarsi il perchè nè il come, si ritrovò nella banchina del porto sporta in avanti verso le scure acque di quel lago tanto profondo, incuriosita dai tanti piccoli pesci che nuotavano liberi attorno a quella costruzione artificiale. L'ultima cosa che vide fu proprio un pesce....un pesce che saltava velocemente fuori dall'acqua per poi ricadervi dentro. Poi sentì il corpo sporgersi un po' troppo in avanti e le mani perdere il saldo appoggio. Chiuse gli occhi mentre la fredda acqua le entrava dentro i polmoni. Il freddo intenso le mozzò il respiro nel petto come se mille lame la stessero trafiggendo. Fortunatamente quella volta la salvò suo padre. Però la sensazione che stava provando in quel momento era identica a quella provata allora...con la piccola differenza che non si trovava tra le acque gelide di un lago ma nel cortile della sua scuola.

Deglutì a fatica.

Per la seconda volta in quella giornata i suoi occhi vennero catturati da quelli di lui.

Di nuovo la medesima sensazione.

"Sakura, giusto? Sono rimasto molto sorpreso di vederti stamattina...è davvero una coincidenza che frequentiamo la stessa scuola..."

Sorrise.

Sakura si sentì nuovamente catturata, impossibilitata a distogliere lo sguardo.

Per la seconda volta pensò che aveva proprio un bel sorriso.

Tuttavia non rispose. Si limitò a rimanere immobile con gli occhi sbarrati.

Chissà come doveva sembrare sciocca in quel momento.

Il misterioso ragazzo dai capelli corvini la guardò rapito.

Quella ragazza lo affascinava ogni istante di più.

Ormai non aveva più dubbi....l'aveva finalmente trovata..

Continuando a sorridere sollevò una mano tendendola davanti a Sakura.

"Sono desolato...Non mi sono neanche presentato. Mi chiamo Eriol Hiragizawa..."

La ragazza strinse educatamente la mano imponendosi di non guardare direttamente i suoi occhi.

Per la prima volta da quanto lo aveva rivisto gli rivolse parola.

"Piacere..." Contò mentalmente fino a dieci e poi proseguì. "E così...sei della mia stessa sezione...guarda un po' il destino!"

Si sforzò di sorridere ma mai come in quel momento si sentiva a disagio.

E la cosa più terribile era che non ne sapeva il perchè.

Forse per colpa dello sguardo penetrante del giovane oppure...perchè si sentiva in imbarazzo per quel bacio galante che le aveva dato tre giorni fa.

Fatto stava che quel ragazzo la turbava e non ne conosceva il motivo.

Eriol si avvicinò pericolosamente a lei (che a quel gesto si ritrasse di scatto).

Con tono dolce...quasi sensuale disse: "A quanto pare sono proprio fortunato. Appena arrivato in Giappone ho avuto la grande fortuna di andare a sbattere contro una ragazza tanto carina e adesso....scopro che quella ragazza è della mia stessa scuola. Più che destino la chiamerei fortuna."

A quelle parole Sakura sentì il cuore perdere un battito e un forte calore invaderle il viso.

Arrossì di botto non sapendo cosa rispondere.

Quel ragazzo non aveva certo ritegno nè si vergognava di dire le cose come stavano. Eppure...sebbene si sentisse lusingata da simili complimenti non potè eliminare quella perenne sensazione di angoscia. Si sentiva come un insetto intrappolato nella ragnatela di un ragno consapevole della sua morta, stretta nella tela che quello strano ragazzo stava tessendo.

Fece un passo indietro ma le sembrò di essere con le spalle al muro, impossibilitata a reagire.

Ancora una volta si impose di sorridere e di essere cortese sebbene dentro di se volesse evadere da quella spiacevole posizione.

Fugace e veloce un pensiero si insinuò in lei. Mai come in quel momento, dopo giorni passati a fuggire da lui, voleva rivedere Li. Si diede della stupida dopodichè disse, con voce spezzata ma falsamente gentile: "Già...Ehm....mi dispiace ma devo tornare a casa."

Indietreggiò nuovamente.

Il ragazzo annuì comprendendo."Dopotutto sta ricominciando a nevicare."

Soffici fiocchi di neve avevano appena iniziato a cadere. Erano così sottili che Sakura non li aveva nemmeno visti, furono le parole di lui a farglieli notare. Si sentì sollevata: almeno aveva una buona scusa per allontanarsi da quel luogo, da lui.

Stava per tirare un sospiro di sollievo quando le parole di lui le gelarono il sangue congelandole il sorriso.

"Se vuoi ti posso accompagnare, tanto anche io vado in quella direzione."

Sakura non potè che pensare a quanto fosse invadente quel tizio tuttavia il suo carattere cortese ed educato non le permise di rifiutare.

E così si avviarono insieme verso casa mentre la neve iniziava a cadere più forte.

Entrambi sotto un piccolo ombrello nero che il ragazzo aveva educatamente condiviso con lei. Entrambi talmente vicini che Sakura poteva sentire il calore del suo corpo a contatto con il suo. Si sentì avvampare ma cercò di controllarsi evitando accuratamente il suo sguardo azzurro cielo.

Ancora una volta si chiese che gli stesse succedendo. Perchè quel ragazzo la turbava tanto? Ok era carino, educato e gentile....forse troppo carino e gentile, una gentilezza quasi ossessiva. E poi...sembrava provare troppo interesse per lei...cosa alquanto strana dato che un ragazzo bello come lui poteva avere tutte le donne che voleva. Eppure...eccolo li, sotto un ombrello che li parava malamente dalla neve, solo con lei.

Accidenti....possibile che si metteva sempre in queste situazioni? Tre giorni fa il suo primo bacio gli era stato rubato da un teppista di strada e adesso si ritrovava tanto vicina a quello strano ragazzo da sentire il suo respiro.

Una nuvoletta evanescente le uscì scocciata dalla bocca. Possibile che in questi giorni da banale ragazzina delle superiori fosse diventata popolarissima e ricercata da tutti? Cos'era, il mondo stava girando all'incontrario? Prima aveva incontrato Shaoran Li, bello e dannato, acclamato dalla maggior parte delle ragazze della scuola, con dei profondi occhi nocciola che faceva perdere la testa e l'aspetto troppo cool e adesso....questo tipo...Eriol, elegante e bellissimo...un vero principe azzurro. Entrambi affascinanti, entrambi pericolosamente vicini a lei.

Portò lo sguardo al cielo coperto da uno spesso strato di nuvole, seminascosto dietro a un pesante alone di neve. Dannata neve...era tutta colpa sua.

Da quando era iniziato l'inverno e la neve aveva preso a cadere incessante la sua vita era stata sconvolta, completamente ribaltata e capovolta.

Perchè capitavano tutte a lei?

"Sakura... posso farti una domanda?"

La voce gentile e dolce del ragazzo la riportò alla realtà. I suoi occhi scattarono verso la figura che aveva al suo fianco. Per un attimo si era dimenticata di lui....si era scordata di stare tanto vicino a Eriol. E ora che tornava coi piedi per terra non riuscì a non arrossire.

"C-certo..."

"Mi stavo chiedendo se...una ragazza come te potesse essere ancora senza un fidanzato..."

CHE?!!

Sakura arrossì fino alla punta dei capelli. Che razza di domanda era quella?

Doveva aver assunto un espressione davvero sorpresa perchè il ragazzo si affrettò ad aggiungere, dispiaciuto: "Perdonami, non sono affari che mi riguardano. E' solo che... "

La ragazza non lo fece concludere. Con un movimento brusco si staccò da lui, come scottata.

Non era più sotto la protezione dell'ombrello e così la neve iniziò a cadere sui suoi morbidi capelli castani dai riflessi dorati.

Con quell'espressione imbarazzata sul volto Eriol non potè che pensare a quanto fosse carina.

Balbettando, contando mentalmente per darsi un contegno, Sakura disse: "Sono arrivata. Grazie per avermi accompagnato."

Era vero. Per fortuna la sua casa era a pochi metri da li, ancora pochi istanti con lui e la situazione sarebbe degenerata.

Stava per voltarsi e per correre via quando sentì una mano stringersi attorno al suo polso.

Un paio di occhi verde acqua, preoccupati, andarono a scontrarsi con un paio di iridi azzurre.

Per la prima volta Sakura vi lesse freddezza e un gelo improvviso si impadronì di lei. Non era più la dolcezza intravista varie volte quella mattina...gli occhi di Eriol...erano diventati freddi e inespressivi...privi di vita.

Il cuore prese a battere furiosamente nel petto mentre il respiro si fece molto più veloce.

Temeva quel gesto inaspettato del ragazzo. Non ne conosceva il significato. Perchè la teneva saldamente per un braccio? Che voleva fare?

Il ragazzo dai capelli corvini sorrise. Un sorriso molto diverso dal solito...era...un semplice piegamento di labbra.

Sakura lo osservò terrorizzata.

La neve cadde più forte. Ormai ovunque l'occhio umano andasse incontrava solo la luce accecante e pura del manto innevato...anche se era molto difficile vedere in mezzo a quella sottile pellicola appannata.Tutto sembrava avvolto nella nebbia.

Le case, le strade e i prati erano scomparsi. Ogni cosa aveva cambiato aspetto come dopo una lunga metamorfosi.

Come il bruco che diventa una bellissima farfalla così Tokyo era diventata una magica città innevata simile ai piccoli villaggi racchiusi nelle palle di cristallo, immortalati in uno statico paesaggio natalizio e sommerse in acqua mista a neve artificiale.

Era così che appariva in quell'istante l'intera città, chiusa in una teca di vetro, immersa nella neve.

Sakura sbarrò gli occhi.

L'ultima cosa che vide fu l'ombrello nero che cadeva a rallentatore a terra.

Poi sentì le sue labbra premere contro quelle di lui e il mondo crollarle addosso.

Non vide più niente. Non sentì più niente.

Tutto si fece nero.

Avvertì la medesima sensazione provata quella mattina, come se tutto il suo corpo si fosse immerso in una vasca colma di acqua gelida. Persino quelle labbra, a contatto con le sue, sembravano fredde. Un freddo che toccava la parte più profonda della sua anima.

Poi, prima che riuscisse a fermarle, calde lacrime iniziarono a scendere da quei profondi occhi verdi sconvolti e fissi nel vuoto.

Non si era accorta di niente ma...stava piangendo.

Piangeva e non ne sapeva nemmeno il motivo, piangeva e non riusciva a smettere.

Comprese soltanto adesso di essere stata violata per la seconda volta. Per la seconda volta aveva baciato qualcuno senza che lei lo volesse. Ancora un bacio rubato.

Nell'ovattato silenzio invernale niente era udibile. Persino il rumore del traffico sembrava nascosto sotto strati e strati di neve.

Il vento non soffiava, gli uccellini erano scomparsi e le persone si erano rintanate in casa al caldo del camino. Un silenzio insistente e opprimente premeva nelle orecchie e assordava più del rumore di mille macchine.

Un silenzio che venne bruscamente interrotto da un sonoro schiocco.

Uno schiaffo che si perse nella neve.

Il ragazzo rimase immobile,la guancia sinistra che pulsava dal dolore. Sakura rimase immobile, la mano sinistra ancora alzata, le lacrime che ancora scendevano.

Nessuno dei due parlava. Nessuno dei due si muoveva.

Infine, spinta da una forza misteriosa della quale Sakura non era a conoscenza, corse via.

Lontano da tutti...lontano da lui.

Il volto bagnato da gocce di perenni lacrime, le labbra ancora così fredde.

Corse ignara del vento che le sferzava gelido sul viso.

In quell'istante....avrebbe voluto stringere forte una persona, piangere tra le sue braccia cullata da quel calore che scaldava più del fuoco.

Avrebbe tanto voluto averlo lì con lei...Shaoran Li.

Due baci rubati dati da due persone completamente diverse: il fuoco e l'acqua, il ghiaccio e le fiamme.

Lei non lo sapeva ma quelle due singole persone avrebbero sconvolto la sua vita intrecciando insieme il loro destino.

Due baci che l'avrebbero cambiata. Per sempre.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: marty_chan91