Me lo ricordo ancora, vicino ad un marciapiede di Londra con la
pioggia scrosciante in sfondo, mi disse, guardando la mia valigia, che avevo
bisogno di qualcuno che non mi lasciasse cadere
le cose di mano..
Sono passati tre
anni e ho sviluppato una certa prontezza di riflessi.
Le mani delle
persone mi ossessionano, la forma,
la direzione delle unghie , le dita medie che
finiscono sempre dritte, le mie sono storte, non ne ho trovate altre.
La schiena, è un
capolavoro, qualcun altro mi disse che è un petalo di
rosa, a me viene in mente Picasso e il suo periodo
blu, la schiena curva di quel vecchio chitarrista stanco o dei poveri in riva al mare.
Qualcuno è
tornato a riprendersi cose che gli appartenevano, ed è era tutto un idillio di
profumi, erano così tanti che quando aprivo l’armadio
credevo di essere in un prato e a volte mi ci chiudevo dentro.
Io e te insieme
non saremo mai niente ed è per questo che saremo per
sempre.
Quando mettevo
lo smalto rosso mi ricordavo dell’inverno, di
quello spiazzo in campagna che non osservai come dovevo, mi ricordo a tratti
che non riesco a sottomettermi nemmeno per un istante e l’errore fu l’ennesimo
e forse dovrei solo andare a letto.
“..Niente invito,portami via
non sono crudele,ma quello è ciò che vedi
club dopo club,vieni,guarda questa città con me..”