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Autore: foglietta no yoko    16/06/2010    7 recensioni
Come omaggio alla mia città natale, Ferrara, ho approfittato dell'ispirazione datami da un'immagine di Naruto per scrivere questa fanfiction! Memore di un passato burrascoso, Naruto si trova in una nuova città, con nuovi amici e compagni di scuola, per portare avanti il suo grande amore per la musica classica. Una cicatrice in viso rimarrà a ricordo del passato, quando le porte si apriranno verso una futuro più tranquillo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sole Nero

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Il paesaggio rurale scorreva rapido dietro al finestrino del loro treno; davanti a lui, la sorella ronfava tranquilla sprofondata nell’imbottitura rossa del suo sedile che, guarda caso, apparteneva ad un veicolo ad alta velocità chiamato “Freccia Rossa”. Che fantasia si ritrovò a pensare un soggetto piuttosto scocciato, sbuffando spazientito, niente a confronto dei treni iperveloci del mio amato giappone

Come svegliata dai bui pensieri del consanguineo, la ragazza che gli sedeva davanti sbadigliò assonnata, stropicciandosi con le mani i grandi occhi verde smeraldo e ravvivandosi i 4 inusuali codini che, parevano appassiti dopo tante ore al chiuso.

?: Naruto, perché non ti riposi?

Chiese la giovane, lievemente preoccupata per la salute del ragazzo,

N: Temari, non preoccuparti per la mia salute, anche volendo, non riuscirei ad addormentarmi…l’occhio mi brucia più del solito…

Affermò sospirando sconfitto il ragazzo, alzando il viso tenuto fino ad allora nascosto da una frangia piuttosto lunga dell’abbagliante colore biondo oro, reso ancor più accecante dai raggi del caldo sole primaverile che entrava prepotente dal grande finestrino.

Ancor più preoccupata, Temari si avvicinò al fratello, scostando un ciuffo di capelli oro che nascondeva l’occhio sinistro del ragazzo. Svelando un’iride azzurro cielo priva di pupilla, sussultò alla vista del rossore che cerchiava, non solo l’azzurro cielo dell’iride, inondando il bianco latte del bulbo di un tenue rosa scuro, ma anche la pelle attorno all’occhio, piena di grinze e solcata da una lunga e brutta cicatrice, memoria di un passato non roseo.

T: Naru, quante volte ti ho detto di non sfregarti l’occhio con le mani, quando ti fa prurito?

N: non scassare Temari, per tanto che tu me lo possa ripetere, sono 5 anni che mi sfrego questo cazzo di occhio, non cambierà niente se si irrita o no!

T: non dire cazzate, razza di Baka senza cervello! Se si infetta, rischi che anche l’altro occhio vada a puttane e, a quel punto, il pianoforte lo lanci in mare?

N: Tzk…

Visibilmente soddisfatta poiché l’ultima parola era stata la sua, prese dalla borsetta al suo fianco, una boccetta di collirio e fece cenno al fratello di sporgere il viso nella sua direzione, il biondo fece ciò che gli venne richiesto e, in poco tempo, il dolore all’occhio sinistro non rimase che un lontano pizzicorino…

Stazione di Ferrara- Stazione di Ferrara- i passeggeri sono pregati di attendere nelle loro cabine l’apertura delle porte per poter scendere- vi ringraziamo per aver scelto Freccia Rossa per viaggiare-  Arrivederci-

Gracchiò la voce di una donna dagli altoparlanti posti a fianco della porta laccata di rosso che dava sul corridoio. Con uno sbuffo, afferrò le valigie della sorella e le sue e, imprecando sulla scansafaticità momentanea della sorella, attese che le porte venissero aperte. Silenziosamente, scorsero sui loro cardini e permisero ai pochi e silenziosi passeggeri di scendere. I binai erano stretti e, benché fossero appena le 10:00 del mattino, l’aria era ben più che rovente. Un sospiro, alle sue spalle, lo fece volta in direzione della sorella, alle sue spalle. In viso, una di quelle rare espressioni malinconiche, subito rimpiazzata da uno sguardo fiero e altezzoso. Drizzando la schiena, si avviò verso di lui.

T: su Naru, drizza un po’ quelle spalle! Mi pari un ottantenne!

N: mia cara, non sei certo tu a portare le valigie!

Ribatté stizzito dal comportamento infantile della sorella.

T: ma io devo già portare Mr. Trumpet!

Pigolò con finti occhi da cucciolo bastonato, al ché Naruto non poté resistere dallo sbuffare e sottostare agli ordini impliciti della sorella, senza lasciarsi sfuggire un ultimo commentino per la consanguinea.

N: da quando la tua tromba si chiama Mr. Trumpet?

Arrossendo dalla vergogna, la bionda diede una pacca in testa al povero fratellino improvvisato facchino e gli urlò di tenere la bocca chiusa.

Ancor più depresso, il giovane si trascinò ancora per dieci minuti dietro alla sorella senza proferir parola.

All’uscita dalla stazione, ad attenderli vi era una macchina di medie dimensioni dall’inusuale colore bianco intervallato a fiori enormi rosa confetto. Misero (Naruto) le loro valigie nel portabagagli e, salutando il conducente con un cenno del capo, si misero d’accordo sulla loro destinazione.

Accordatisi sulla via, il trio si avviò di buona lena nel mezzo del traffico mattutino della piccola città, più volte rischiando di investire qualche giovane studente che, incurante delle raccomandazione dei genitori, aveva saggiamente optato per una sana giornata di “Fuoco”.

Arrivati a destinazione, i due fratelli stentarono a credere che il loro nuovo alloggio fosse tanto grande. Benché fossero in centro e i loro nonni fossero dannatamente tirchi, questa volta non avevano badato a spese e gli avevano procurato una casa dannatamente grande, per soli due ospiti, compresa di giardino. Un altissimo muro separava lo spazio del giardino dallo spazio della strada principale, nascondendo l’interno ai tanti curiosi che, ben sapendo le dimensioni e fattezze della dimora, stentavano a credere che qualcuno potesse abitarvi.

N: T-Tem? Sicura che sia questo l’indirizzo civico giusto?

Domandò sbalordito il giovane, faticando a togliere lo sguardo da tanta magnificenza.

T: ti assicuro che non sbaglio! Di Corso Giovecca ne esiste solo uno ed è questo! Oltretutto il numero civico non è errato, indi per cui è esattamente questa la nostra destinazione!

N: la lezioncina potevi risparmiartela comunque (=.=)’’

T: ^///^ Geloso di un fratellino!

Disse la bionda, scompigliando i capelli del fratello, il quale aveva capito che il suo compito di facchino non era ancora terminato. Quindi, mentre si avviava al portone di entrata con le 4 valigie nelle mani, attese che la sorella pagasse il Tassista e arrivasse con le chiavi del cancello. Con un cenno della mano, l’autista si allontanò e i due ragazzi varcarono la soglia di quella che, per i successivi 10 mesi sarebbe stata casa loro.

Angolino Capretta affetta da demenza senile (autrice) xD

(_ _) *me che si china umilmente davanti a tutti i lettori che hanno avuto il coraggio di leggere questa pazzia*

Innanzitutto, se dopo questa lettura deciderete di suicidarvi, prometto che farò il discorso di addio ad ognuno di voi personalmente, in quanto causa principale del vostro decesso! Se invece, sarete tanto forti da sopravvivere, commentate e svelate anche a me il trucco xD

 Volevo chiarire tre cose fondamentali però…

1°: non ho mai viaggiato su un “Freccia Rossa” quindi non ho idea di come siano fatti, indi per cui, ho inventato tutte io le sue caratteristiche, in quest’opera!

2°: dato che abito nei paraggi di Ferrara, mi è parso oltraggioso scrivere senza citarla mai…anche se credo di aver esagerato, stavolta xD

3°: la maggior parte delle volte, mi riferirò ad indirizzi, luoghi e edifici (e affini) realmente esistenti, per compensare la mia totale ignoranza sui mezzi di trasporto, sopracitati…

Come per le altre mie fanfic, valgono sempre le stesse cose:

-         Se recensite (in positivo o negativo) mi renderete molto felice 

-         Per qualunque problema vedrò di risolvere e venire incontro alle vostre esigenze

-         Non prometto l’aggiornamento regolare dei capitoli, anche se non l’abbandonerò, poiché non è nel mio carattere iniziare qualcosa senza portarla a termine!

Senza ulteriori indugi, vi saluto tutti/e e ci sentiremo al prossimo capitolo!

Kuss (non è un errore di digitazione…sono in vena germanofila xD)

Foglietta No Yoko

 

  
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