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Autore: Naruto89    16/06/2010    1 recensioni
Naruto Uzumaki è uno studente universitario sfaccendato, che sogna di diventare un regista cinematografico; Sakura Haruno è la nuova barista del locale che si trova esattamente davanti alla Facoltà frequentata da Naruto. Lei viene da Hiroshima, è arrivata sino a Tokyo per dimenticarsi una volta per tutte del suo ex, Sasuke Uchiha, e ha deciso di non impegnarsi mai più in una relazione seria. La storia di Naruto e Sakura dura 500 giorni, che non verranno mostrati in ordine cronologico, bensì completamente sparpagliato, disomogeneo, come pezzi di un puzzle da ricomporre con molta pazienza. Durante questa storia Naruto e Sakura si incontreranno, si conosceranno, si prenderanno e si lasceranno. "Questa è la storia di un lui e di una lei ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d'amore." Forse.
Ispirato e dedicato al meraviglioso film indipendente "(500) giorni insieme - (500) days of Summer".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Special #2

“Nel 2046 corre una rete che collega ogni punto della terra. E c'è un treno misterioso che parte regolarmente verso il 2046. Tutti quelli che vanno al 2046, hanno un solo pensiero in mente: ritrovare i ricordi perduti. Perché si dice che niente cambia mai nel 2046. Ma nessuno sa se quel punto esiste veramente, perché nessuno è mai tornato.”

Chow – 2046

(349)

“Ci vediamo, allora!”
Una volta al mese, puntuale come un orologio svizzero, Shikamaru prendeva lo shinkansen per andare ad Osaka, ad incontrare la sua ragazza. Erano ormai tre anni che mandavano avanti questa relazione a distanza e – malgrado i momenti di crisi che ogni tanto sopraggiungevano – le cose tra di loro andavano a gonfie vele.
Quella mattina tutta la compagnia aveva espresso il desiderio di accompagnare l’amico in stazione: il ragazzo era rimasto in silenzio per tutta la durata del viaggio, immerso nei suoi pensieri. Stava ripercorrendo mentalmente tutte le tappe della sua storia con Temari: dal loro incontro sotto la torre di Tokyo fino all’ultima volta che si erano visti.
La giovane era in gita con la scuola superiore e, andando a visitare la famosissima torre di ferro, era andata a sbattere proprio contro Shika, che l’aveva apostrofata in malo modo. Purtroppo, a quei tempi ancora non conosceva il carattere irascibile della ragazza e, da quel suo comportamento, ne ricavò lui stesso una bella lavata di capo da parte della bella bionda. La ragazza, inoltre, l’aveva obbligato a offrirle un gelato.
I due, così, erano stati insieme tutto il pomeriggio: dopo una pausa al bar, avevano girato la capitale il più possibile e avevano cominciato a conoscersi. Quella volta erano stati veramente bene insieme, motivo per cui si erano scambiati numeri e, quando fu la volta di lui di andare in gita ad Osaka, loro due si rividero. Fu proprio in quell’occasione, inoltre, che si scambiarono il primo bacio.
Shikamaru – che sotto la scorza da ragazzo calmo ed imperturbabile nascondeva un carattere piuttosto anticonformista – era “evaso” dall’albergo dove sostava la sua classe e si era recato in piena notte in casa di Temari, che già l’aveva avvertito che quella sera non vi sarebbero stati i suoi genitori.
Dopo aver passato tutta la notte a ridere e scherzare, alla mattina la ragazza decise di premiare il suo nuovo amico nell’unico modo che le era venuto in mente in quel momento: lo baciò sulla bocca, dolcemente. Lui rimase immobile per qualche secondo, tentando di capire cosa fosse successo, poi divenne tutto rosso e salutò la ragazza con un altro bacio, prima di tornare all’hotel.
Da quel giorno era stato un continuo scambiarsi di messaggi di ogni tipo, ma anche di serate passate attaccati al telefono a raccontarsi le ultime novità e a dirsi l’un l’altro quanto si volevano bene. Portare avanti una relazione a distanza non era affatto semplice, però a loro riusciva quasi naturale. Poi, con l’università e i primi lavoretti del giovane, tutto divenne più semplice.
Il moro prese l’abitudine di utilizzare i risparmi che riusciva a mettere su in un mese di lavoro per andare a trovare la sua ragazza ad Osaka. Ormai era diventata una prassi, interrotta solo un paio di volte da lei, che con qualche mancia extra fatta su al bar in cui lavorava, era riuscita a permettersi il biglietto per Tokyo ed era finalmente andata a trovare il suo “lui”.
Tuttavia, in un’occasione avevano litigato pensantemente: Shikamaru, non potendola vedere ogni giorno, in un periodo in cui si erano sentiti leggermente meno del solito per impegni di lei, era diventato particolarmente geloso e suscettibile. Così, quando aveva visto delle foto che la ragazza aveva messo su Facebook in cui apparivano altri ragazzi, le aveva fatto una scenata completamente senza senso, motivo per cui lei gli aveva riattaccato il telefono in faccia. Però, dopo un paio di giorni senza parlarsi, i due avevano capito quanto tenessero l’uno all’altra e avevano fatto la pace.
“Oh, è arrivato!”
Le parole di Kiba, finalmente, destarono il moro dai suoi pensieri nostalgici: lo shinkansen era apparso in lontananza e, sfrecciando veloce, si stava avvicinando alla stazione. Finalmente, dopo attimi che sembravano ore, si fermò davanti ai ragazzi. Shika, allora, si voltò verso i suoi amici e li ringraziò per averlo accompagnato. Dopo gli ultimi saluti di rito, salì finalmente sul convoglio tanto atteso e si andò a sedere.
I ragazzi, dal canto loro, gli sorrisero e gli dettero appuntamento al giorno dopo, quando sarebbe tornato. Dopo tutto quello che era successo nelle ultime settimane, quella pausa di qualche ora dai pensieri quotidiani aveva dato una nuova forza a Naruto, che era finalmente riuscito a ridere e scherzare con gli amici come faceva un tempo, prima di conoscere Sakura…

“Ciao, amore!”
Il treno cominciò pian piano a lasciare la stazione di Tokyo, in direzione Osaka. Il moro si era appoggiato stancamente al suo posto a sedere e aveva spiaccicato il viso contro il vetro del finestrino: immagini fugaci gli passavano davanti a tutta velocità, confondendosi in una massa grigia e verde. Tanto la sua mente era, una volta di più, lontana.
Tutte le volte che partiva per andare a trovare la sua amata, una strana sensazione lo prendeva allo stomaco: da una parte, era eccitazione ed ansia nell’attesa di rivedere il suo viso, di odorare nuovamente il suo profumo, di prenderla ai fianchi e di ficcare il naso dentro ai suoi capelli; ma, dall’altra, era anche preoccupazione.
Era preoccupato, come tutti coloro che si amano a distanza, che lei fosse cambiata: basta un giorno, uno qualsiasi, per incontrare qualcun altro, innamorarsene e farsi cambiare completamente la vita. In fondo, anche loro si erano conosciuti per una pura coincidenza. E se lui non fosse andato alla torre di Tokyo, quel giorno? E se lei non fosse andata in gita, quella volta?
In fondo, stava andando tutto troppo bene: aveva visto lasciarsi troppe coppie che mandavano avanti una relazione a distanza e gli sembrava impossibile che, dopo ben tre anni, la sua funzionasse ancora. Ogni volta che prendeva il treno, era sicuro di trovare dall’altra parte una persona completamente cambiata, una sconosciuta.
O, forse, addirittura nessuno. Il giorno prima l’aveva avvertita con un messaggio, le aveva persino detto l’ora in cui sarebbe arrivato e che treno avrebbe preso, ma lei non aveva risposto. Probabilmente, aveva pensato in un primo momento, era rimasta senza soldi e, comunque, anche lui non aveva avuto il tempo di chiamarla per accertarsene, quindi andava tutto bene. Ma se, per caso, non fosse così?
I dubbi di un cuore innamorato sono, forse, i più terribili e i più angosciosi da sciogliere: in quei momenti si è così sensibili che ogni risposta positiva sembra impossibile, frutto di ragionamenti senza alcun senso logico, quando spesso le più illogiche sono proprio le paure che ci si fanno venire. Quando si è lontani, poi, l’effetto viene moltiplicato all’infinito.
Il treno stava andando velocissimo ed Osaka era sempre più vicina, ma Nara sembrava non accorgersene: per lui, ogni secondo di più passato lontano dalla sua amata era come una pugnalata al cuore, il nascere di nuovi dubbi di cui poi si sarebbe vergognato e l’allontanarsi di ogni entusiasmo e di ogni felicità.
La paura di perdere ciò che di più prezioso si ha al mondo è comune a tutti gli esseri umani e Shikamaru la stava provando: più passava il tempo e più era certo che Temari non sarebbe venuta, che ormai si era trovata qualcun altro con cui stare e che si era completamente dimenticata di lui. L’unica cosa che gli evitò di scoppiare a piangere al pensiero fu ciò che vide: in lontananza, finalmente, era spuntata la stazione d’arrivo.
Passarono solo pochi minuti e, finalmente, il convoglio arrivò a destinazione: grazie al sistema di magneti che gli permetteva di viaggiare quasi sospeso nell’aria, la frenata risultò essere molto dolce e il paesaggio che prima sfrecciava veloce cominciò pian piano a rallentare, fino a fermarsi. Il giovane, nel frattempo, si era alzato e si era diretto verso le porte d’uscita automatiche. “Alta velocità ed alta tecnologia per il più umano dei fenomeni: il viaggio.” La campagna pubblicitaria per il lancio di questi nuovi treni era stata a dir poco geniale. Ed azzeccata.
Una volta uscito, il moro si guardò intorno: dopo un primo momento di delusione, provò ad aguzzare la vista. Appena toccato terra tutte le paure erano magicamente scomparse ma, in quei pochi secondi in cui il suo sguardo non riusciva a trovare la sua amata, erano tornate prepotentemente all’attacco. Poi, ad un certo punto, una figura nota gli venne incontro correndo.
Aveva una maglietta bianca e dei jeans blu, una giacca leggera marrone chiaro ed una sciarpa azzurra che, mentre correva, teneva con entrambe le mani. Poi, finalmente, ne alzò una per salutare Nara: era lei, Temari. Avrebbe riconosciuto tra mille il suo modo così ondeggiante di correre e quel sorriso che, tutte le volte che si vedevano, gli si apriva davanti e gli illuminava la giornata.
Poi, una volta insieme, un bacio lungo ed appassionato scacciò una volta per tutte ogni problema ed ogni paura. Almeno fino al prossimo viaggio…

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Anf, anf, anf… finalmente, ce l’ho fatta!! Scusate per questa pausona tra gli aggiornamenti, ma ho avuto due esami lunedì e ho passato due settimane piene a ripassare solo per quello. Poi, ieri mi sono messo a scrivere, ma non riuscivo a tirare fuori nulla di buono e anche oggi non è che sia granché più ottimista. Però almeno ho scritto qualcosina e, anche se non è un grande special, lo trovo comunque abbastanza carino. Tutto incentrato, come avete visto, sul tema dell’amore a distanza. Nel frattempo, inoltre, mi sono venute delle belle idee per la fic che – se tutto va bene – dovrebbe seguire questa! Ma bando alle ciance (da quant’è che non lo sento dire!? *___*), e passiamo alle recensioni:
Pai: Eh sì, Sakura si è innamorata… speriamo! xD Grazie mille per i complimenti!
cyberprincess: Grazie per avermi fatto notare l’errore, ho corretto immediatamente! ^___^ Comunque sì, Sasuke è un personaggio che in generale non sopporto, quindi tento sempre di farlo piuttosto antipatico. O almeno, in una storia del genere, trovo che un ruolo così poteva averlo soltanto lui. Mi spiace solo, a questo punto, non utilizzare Itachi… insomma, nella psicologia del personaggio vi sarebbe un conflitto con il fratello e un rapporto di inferiorità da parte di Sasuke… ma verrebbe troppo lungo spostare la narrazione ad Hiroshima per mostrarlo. Chissà, magari in un futuro spin-off… XD
tikei_chan: Non c’è storia senza guastafeste, soprattutto se romance!! XD Per il resto… beh, facendo un confronto sembra veramente impossibile che Sakura lasci Naruto per Sasuke, però… vedremo quanto e in che maniera avranno peso i vecchi sentimenti che la rosa ancora potrebbe provare per il moro!!
Grazie a tutti quelli che hanno letto e, ovviamente, a chi ha commentato. Ci sentiamo al prossimo capitolo – l’inizio dell’ultima parte della fanfic! Ja ne!!

   
 
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