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Autore: CantervilleGhost    16/06/2010    4 recensioni
Quando ero partito dal Sud era stata la marcia di un giovane soldato stanco della guerra che vuole tornare a casa. Ora era la marcia funebre di un veterano vecchio e stanco. Stanco di cercare. Cercare cosa? Non lo avevo ancora capito. Forse non l'avrei capito mai...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Supernova
La pioggia che bagnava Filadelfia non accennava a diminuire. Avvolto nel malumore tipico degli umani quando il tempo è poco magnanimo, continuavo la mia eterna marcia di ricerca.
Quando ero partito dal Sud era stata la marcia di un giovane soldato stanco della guerra che vuole tornare a casa. Ora era la marcia funebre di un veterano vecchio e stanco. Stanco di cercare. Cercare cosa? Non lo avevo ancora capito. Forse non l'avrei capito mai.
La pioggia si trasformò presto in tormenta. Non potevo rimanere più allo scoperto, dritto come un fuso mentre anche gli alberi si piegavano alla furia dei venti. Così, per quanto fosse rischioso, dovetti trovarmi un riparo.
Mi infilai dentro una bettola, combattendo contro l'istinto di conservazione che mi spingeva ad annusare l'aria in cerca di pericoli. Se l'avessi fatto Filadelfia non avrebbe pianto solo le vittime della tormenta.
Il locale era semideserto, solo qualche cliente e il proprietario, dietro al bancone. Anche loro emanavano malumore. L'unica fiamma di serenità proveniva da una figura minuta, abbarbicata su uno sgabello, in disparte. Un oasi di calore in un deserto freddo.
Saltò giù dallo sgabello e istintivamente mi irrigidii quando la vidi camminare verso di me. Solo allora mi ero reso conto della sua pelle chiara, troppo chiara, delle occhiaie che le circondavano gli occhi rugginosi tanto simili ai miei.
Ero teso, pronto all'azione.
Quando fu abbastanza vicina, compresi che stava sorridendo.
E poi la guardai.
La guardai davvero, per la prima volta.
Ne rimasi abbagliato.
Avevo visti innumerevoli vampiri belli come dei e forti altrettanto. Ma lei, lei era diversa.
La sua non era la fredda bellezza sterile dei vampiri.
La sua bellezza traspariva da i suoi occhi, dal suo sorriso, anche dal suo modo di camminare. Brillava di luce propria, una luce che le sorgeva da dentro. Come una stella, ma non una qualunque, una supernova.
«Mi hai fatto aspettare parecchio» disse, con una lieve tonalità di rimprovero.
«Mi dispiace, signorina» risposi, realmente dispiaciuto di aver vagabondato per tutti quegli anni così stupidamente cieco da non capire che era lei che cercavo, che avevo sempre cercato.
Mi porse una mano e fu naturale per me prenderla. La sua mano piccolina spariva nella mia.
Alice, il suo nome era Alice.
Mi fece sedere al suo fianco e mi narrò di un luogo in cui avrei potuto essere Jasper Withlock e non Jasper il vampiro. Un posto dove non avrei dovuto combattere o vagabondare senza meta. E io avevo solo voglia di dirle: Alice, portami con te. Dammi un pò di quella pozione che fà diventare piccoli piccoli, mettimi nella tua borsetta e portami nel paese delle meraviglie. Mostramelo, ti prego. Poi, se piccolo piccolo mi vorrai ancora, butta la chiave della porta che ci ha condotto in questo mondo fantastico e restaci con me per sempre.






Sto ancora chiedendomi chi me l'ha fatto fare.
Scrivere questo Pov è stata una vera faticata.
Tutto sommato, però, sono contenta del risultato.
Forse in alcune parti ho esagerato con la melassa, ma ci stava.
Infondo ha appena incontrato l'amore della sua esistenza, no?
Fatemi sapere.
Phoenix The Red

   
 
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