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Autore: LadyMorgan    16/06/2010    4 recensioni
Basata su una canzone degli 883, appunto La Regola dell'Amico, un Sirius Black che guarda affascinato l'effetto intontente che Una Ragazza può avere sui suoi compagni.
***Dedicata a Gattina_, assieme alla quale l'ho ideata e che non è indietreggiata di fronte alla sua totale idiozia.***
[...] «Oh, e il peggio deve ancora arrivare.» Adoro quelle cortine rosso porpora. Non ti interrompono mai quando stai ascoltando compiaciuto il suono della tua voce. «Quando poi ti guardano indecise, come se invece di essere un suo coetaneo gonfio di testosterone fossi un fratello piccolo che ha appena detto qualcosa che non ti saresti mai aspettata da lui. “Non so”, cominciano sempre con un non so, magari mordendosi le labbra per non metterti ulteriormente in imbarazzo, cosa per altro assai fallace…»
«Sirius…»
«“Non potrei mai vederti come fidanzato”» concludo gongolante. «È la scusa più comune. Sei suo amico, nella sua mente sei in un altro scompartimento. Quindi piantatela di fare i coglioni e abituatevi all’idea che la regola dell’amico non sbaglia e non lascia spazio a errori. È così, punto.»
Brutta fine per il mio magniloquente monologo aver ricevuto un cuscino in faccia. [...]
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Deficienti si nasce'
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La Regola dell’Amico

Io

non capisco che gli fai

quando arrivi in mezzo a noi

 

Francamente, che razza di incantesimo usi quella strega per attirare tutti come api il miele, è un mistero ancora irrisolto per i più. Se non fosse irritante credo ci morirei dalle risate.

Immaginatevi un tranquillo pomeriggio passato a cazzeggiare in Sala Comune, progettando le nostre gozzoviglie notturne. Niente di particolare da segnalare, un giorno come un altro, io e James spaparanzati sulle poltrone di fronte al camino, Remus sul tavolino accanto a noi intento a compilare o dei compiti o la Mappa, Peter giusto di fronte con qualche dolciume che occasionalmente gli rubiamo.

Poi, crack!

Avviene il fattaccio.

Il primo sintomo è riscontrabile in James: di solito alza la testa come un cane che ha appena annusato qualcosa di interessante e i suoi occhi si fanno attenti, mentre in automatico raddrizza la schiena.

Subito dopo, anche Remus mi tradisce: smette di scrivere e alza la testa, e fa quel sorriso cretino che dedica solo a lei. Ora, non credo proprio che il nostro lupacchiotto sia cotto di lei come Prongs, però credo che qualche pensierino ce l’abbia fatto a dispetto di tutto.

E poi, Peter. Peter che si alza tutto contento e le fa un segno con la mano, come se avesse appena visto un fratello sparito da secoli e secoli.

Vomitevole.

 

Tutti i miei amici

si dileguano e

vengon lì,

prendon posto accanto a te

accanto ai tuoi capelli che

hanno quel profumo

è il balsamo o sei tu

che emani?

 

E poi, come spinti da un’unica mente, si alzano e vengono verso di lei, che si è seduta per conto suo, vicino alla finestra, di solito, con qualche libro o con qualche amica, anche carina, devo dire.

Ma quei tre ominidi dei miei migliori amici non sembrano farci caso. Si dileguano dalle nostre comodissime poltrone e prendono posto accanto a lei.

Di solito non si mostra subito ostile, li accoglie sempre con un sorriso, è solo quando Prongs comincia a fare lo scemo che assottiglia gli occhi. Intanto Remus la saluta, lei ricambia con quel sorriso contento che si ha quando si rivede un amico, Peter si mette davanti a lei per poterla guardare con più attenzione e lei lo tratta come un fratellino, e poi si avvicina James. Ecco, fra loro lo scambio di sguardi è sempre molto più ironico, come l’atteggiamento. Si prendono beatamente per il culo tutti e due, e ci si divertono anche. Si sposeranno, non ci stanno né Godric né Morgane che reggano.

E quindi poi mi tocca venire lì anche a me, che stavo comodo sulla mia bella, soffice poltrona. Ma, in fondo, non posso permettere ai miei amici di rendersi completamente ridicoli, no? Dovrò dare un minimo di rispettabilità alla cosa. Arrivo quando tutti i posti comodi sono occupati e mi tocca prendere una sedia e posizionarmi solitamente dietro di lei, vicino ai suoi capelli. Devo dire che hanno un buon profumo. Sarà qualche pozione? James sostiene che è lei. Balle, secondo me.

Però ha un bel sorriso. E sorride sempre quando ci vede, a meno che non ci sia Mocciosus nei paraggi. Non la capisco, punto.

Come abbia fatto a stare così in equilibrio con il piede in due staffe per così tanto  va oltre le mie capacità di comprensione.

 

Tutti qui ci provano

aspettano un tuo segno

e intanto sperano

che dal tuo essere amica

nasca cosa però

non si ricordano

il principio naturale che

 

Ha un che di stomachevole vedere tutti i cretini che le vanno dietro. E sono tanti, garantisco io.

Anche quando cammina, ci sono almeno una mezza dozzina di sguardi che la seguono, più o meno intensamente. Ovviamente, il più sfacciato di tutti è quello del cervide che mi trovo come amico.

Prongs è chiaramente cotto.

Moony dice che “trova piacevole avere un’amica come lei”. Cioè…

Wormtail non dice niente, la guarda e basta. Credo la consideri un’entità superiore.

Tutti e tre comunque sono più vicini a lei di quanto non lo siano altri ragazzi, almeno dai tempi di Mocciosus. Prongs è gelosissimo, continua a temere che fossero “più che amici”, anche se inizialmente era nata come un’amicizia.

Risultato: si illude di poter ottenere risultati comportandosi da amico innamorato. Certo, che idea furba.

È stupido.

E la cosa assurda è che non è l’unico a pensarla così: tutti, tutti!, si reputano suoi “amici”. Allora, mettiamo una cosa in chiaro: voi potete tutti sperare che dall’essere suoi “amici” possa nascere qualcosa in più, ma finché per lei sarete solo amici, o meglio conoscenti, visto che a quanto ho visto è una persona che non ama farsi greggi di amici così, non succederà mai niente.

 

La regola dell'amico

non sbaglia mai

Se sei amico di una donna

non ci combinerai mai niente mai

non vorrai

rovinare un così bel rapporto

 

«James, mi faresti il favore di smetterla di comportarti come un cretino?» Lo sguardo appannato del mio migliore amico mi nega il suddetto favore. Lo odio.

Tuttavia, ribatte pure, l’inetto: «Sirius, mi spieghi come fa a non piacerti? Voglio dire, guardala!»

Osservo attentamente la giovine in questione. Belle gambe, falcata un po’ troppo autoritaria, occhi espressivi, capelli mogano… ah, e il suo sorriso. Dimenticavo.

Mi riscuoto un attimo. «Sì, ma James, vuoi renderti conto che la strategia è completamente sbagliata?» Al suo sguardo perplesso sospiro esasperato. «Senti, pezzo di deficiente, ti vuoi ficcare in quella capoccia cornuta che se sei amico di una ragazza non ci combinerai assolutamente niente?» Lo prevengo prima che possa ribattere. «Insomma, pensa a Mocciosus: sono stati amici per anni, e ci scommetto la coda che non sono mai andati oltre la stretta di mano. Oppure Moony, ad esempio: fa di tutto per considerarsi solo amico delle ragazze, col risultato che è ancora vergine a diciassette anni!»

Il mio ruminante amico mi guarda scoraggiato. «Pad, per il momento mi basta: sono suo amico, ed è un bel risultato, per me.»

«Certo. E cosa farai dopo che non potrai più farci altro perché “non vorrai rovinare un così bel rapporto”?» gli chiedo con una smorfia.

E ovviamente non ha risposta, questo idiota.

 

Tu

parli e tutti ascoltano

ridi e tutti ridono

è una gara a chi

ti asseconda di più

 

Eccola lì, vicino al lago, assieme alle sue amiche e al suo solito codazzo. Mi appoggio ad un albero ad osservare la scena. Esilarante, in effetti.

Fa quasi pena vedere con quanto impegno si sforzino di assecondarla. Sono certo che se James fosse qui, e non fosse di parte, sarebbe in grado di uscirsene con una cosa tipo “Se solo capissero che non dà nessun peso ai loro complimenti”. Perché di solito queste cose le capisce, e in questo momento è palese.

Guardatela. Poveraccia, a volte mi fa anche compassione. Non credo voglia veramente avere tutto questo successo, solo che ha fascino e ne deve pagare il conto. Come faccio io. La differenza è che a me piace pagarlo.

Sta parlando, chissà di cosa, e tutti stanno lì a pendere dalle sue labbra. Anzi, credo che in realtà sia più probabile che stiano guardando le sue labbra, piuttosto che seguire quello che dice. La metà starà sognando una piccante scenetta di loro due soli sotto un tramonto infuocato a scambiarsi effusioni. Ma che ci si può fare…

Fa pena anche vederli ridere in ritardo solo perché lei sta ridendo. E intanto guardarsi in cagnesco fra loro, sperando che nessuno si avvantaggi.

 

Mentre tu

giochi e un poco provochi

però mai esageri

sul più bello vai via

sola e lasci tutti così

a rodersi perché

“Ha dato retta a un altro

non cagando me.

Però domani

le offrirò da bere e poi

starò da solo con lei.”

 

E intanto lei, esasperata, si mette a giocare con voi. È brava, riesce a provocare senza superare quel limite indefinito che vi autorizzerebbe a pretendere di più. Ma lei non lo oltrepassa mai.

Vi prende in giro tutti, quasi per punirvi della vostra insistenza. Un po’ va bene, ma il troppo stroppia, dice il suo comportamento.

È imparziale, dedica a tutti un sorriso o una parola gentile, di solito con qualche doppio senso ironico, poi si gira a parlare con qualcuno che considera innocuo, come Remus, per esempio, perché di lui si fida e sa per certo che non pretenderebbe mai di più da lei, o Peter, forse perché per lei è davvero come un fratello minore, o anche James di tanto in tanto, perché loro due ormai hanno le loro regole non scritte e, malgrado tutto quello che possa dire, credo che il mio fratellino preferito le piaccia, le piaccia provocarlo e farsi provocare. Una vecchia coppietta, ecco cosa sembrano.

Ma sta attenta a non dargli troppa preferenza. Non vuole scatenare nuovi pettegolezzi.

E quando la scena comincia a farsi più intrigante, si alza all’improvviso con uno scintillante sorriso di congedo e se ne va tranquillamente, annunciando un nuovo impegno improrogabile.

Ah, ed è allora che io mi diverto davvero. Perché dopo essere rimasti tutti a guardarla andare via, probabilmente sperando che una folata di vento le sollevi la gonna o qualcosa di simile, se ne vanno a gruppetti, furiosi, feriti o scoraggiati. Fa questo effetto, la sua amicizia.

A volte mi diverto a seguirli di nascosto, solo per ascoltare quello che dicono.

«L’hai vista, vero? Sembrava molto in confidenza con quel tale…»

«Sì, una cosa indecente, hai visto come flirtavano?»

«Ma chi si crede di essere, per accampare così diritti su di lei? Non capisce che in realtà non le interessa…?»

«Però perché gli ha dato retta? Poteva darla a me, sa che con me è sicura, non farei mai niente senza il suo permesso…»

«Non mi ha filato neanche di striscio! Però domani c’è l’uscita a Hogsemade, ho intenzione di invitarla a uscire.»

«Vedrai, sarà grandioso, sarò da solo con lei e le offrirò da bere!»

Una manica di cretini, insomma. Lei non è così stupida, checché ne possano pensare.

La cosa più buffa è che il “lui” che lei privilegerebbe cambia da gruppo a gruppo. Mai una volta che fosse lo stesso. Oddio, devo dire che Remus ha una piccola maggioranza, ma solo perché sono amici dal primo anno. James è odiato per principio perché ha messo in chiaro fin da subito che è territorio suo, ma ce ne sono anche altri, altri che ai loro occhi gelosi hanno avuto più fortuna.

Ah, sarebbe davvero spassoso sapere se anche le ragazze hanno conversazioni del genere dopo che noi ce ne andiamo…

 

Non riescono a capire che

 

La regola dell'amico

non sbaglia mai

Se sei amico di una donna

non ci combinerai mai niente mai

non vorrai

rovinare un così bel rapporto

 

«Io proprio non li capisco» confesso a metà fra l’esasperato e il divertito al mio baldacchino. È sera, noi quattro siamo tutti in camera, e il fatto che io abbia bisogno di parlare da solo è preoccupante. Molto. «Ma non riescono proprio ad arrivarci al fatto che lei non se li fila neanche di striscio proprio perché sono suoi “amici”?» Ridacchio. «Oh, certo, a fare tutti gli amiconi ci vuole poco, ma a evolvere il rapporto ci vuole molto, molto di più.»

«Sirius, piantala.» Questo è Remus. Credo non gli piacciano i miei monologhi con il baldacchino. Ipocrita.

«Insomma, sarà lei stessa a non volere, è ovvio.» Sogghigno, trattenendo una risata con una nobiltà d’animo che da me non mi sarei mai aspettato. «Avrebbe paura di rovinare quell’amicizia. Le ragazze si fanno sempre queste seghe mentali. Però forse già questa per voi è una soddisfazione, vuol dire che tiene alla vostra amicizia…»

«Pad, dacci un taglio.» James. Eppure so che anche lui si diverte, anche se non riesce neppure a capirlo. Lui il suo gioco lo capisce benissimo, è troppo ricettivo per non vederlo, però ci casca lo stesso come un pesce palla. Doppiamente idiota.

 

La regola dell'amico

proprio perché

sei amico non combinerai

mai niente mai niente niente mai

non potrei

mai vederti come fidanzato

 

«Oh, e il peggio deve ancora arrivare.» Adoro quelle cortine rosso porpora. Non ti interrompono mai quando stai ascoltando compiaciuto il suono della tua voce. «Quando poi ti guardano indecise, come se invece di essere un suo coetaneo gonfio di testosterone fossi un fratello piccolo che ha appena detto qualcosa che non ti saresti mai aspettata da lui. “Non so”, cominciano sempre con un non so, magari mordendosi le labbra per non metterti ulteriormente in imbarazzo, cosa per altro assai fallace…»

«Sirius…»

«“Non potrei mai vederti come fidanzato”» concludo gongolante. «È la scusa più comune. Sei suo amico, nella sua mente sei in un altro scompartimento. Quindi piantatela di fare i coglioni e abituatevi all’idea che la regola dell’amico non sbaglia e non lascia spazio a errori. È così, punto.»

Brutta fine per il mio magniloquente monologo aver ricevuto un cuscino in faccia.

 

Io

vedo i lampi d'odio che

tutti stan lanciando a te

mentre stai entrando

mano nella mano con lui

che magari non avrà

la nostra loquacità

ma lo vedo che sa

dove metterti le mani

 

Oh. Oh!

Oggi che ci sarà da divertirsi. Non fosse che per il fatto che più di mezza Sala Grande si è appena strozzata nella sua colazione. C’è tanta elettricità nell’aria che sembra di trovarsi in una tempesta di fulmini.

E gli occhi… o meglio ancora gli sguardi… non so se trasuda più veleno quello di Prongs o quello di Mocciosus, è una bella lotta… strano che non sia ancora morto nessuno, se gli sguardi potrebbero uccidere in questa sala ci sarebbe un cadavere carbonizzato in modo palesemente atroce. Forse anche due.

E tutto perché lei non è così stupida. Devo farle tanto di cappello, è più furba di quando credessi. L’idea del ragazzo è stata grande. Anche se quel poveretto deve essere più incauto di quanto mi aspettassi per poter accettare una proposta del genere. A meno che non sia venuta direttamente da lui, nel qual caso dimostrerebbe uno spirito decisamente masochistico.

Lo osservo con attenzione. Mi sembra di conoscerlo… ah, sì, dovrebbe essere uno dei Cacciatori di Corvonero. Dio, alla prossima partita James lo ammazza. Lo ammazza in modo palesemente lento e doloroso.

Eppure lui sembra del tutto ignaro della precarietà della sua situazione.

Sta sorridendo tranquillo con lei, come se fosse la cosa più normale del mondo, le sta tenendo la mano con grande disinvoltura e la guarda estremamente soddisfatto. Certo, deve essere il primo ragazzo ufficiale che ha.

Continuo ad osservarli sorseggiando la mia tazza e un piccolo sogghigno mi sale spontaneo alle labbra. Non è un malandrino, certo, è pur sempre un secchione di Corvonero, ma sembra che a lei piaccia. Sorride, parla tranquillamente con lui con quel giusto misto di disinvoltura e divertimento che fanno girare le palle a tutta la sala.

Forse a causare i ringhi neanche troppo sommessi di tutti i ragazzi attorno a me è anche il fatto che forse non sarà vivace come noi ma francamente sa bene dove mettere le mani. E credo che nessuno gli perdonerà di essersi messo fra la ragazza più ambita di tutta la scuola e i suoi corteggiatori.

Io sto in silenziosa ammirazione. Che fegato, tutti e due…

 

Qui i commenti piovono

«Che cazzo c'entra con lui»

«Che stupida io so

che la farà soffrire

Invece io sarei

il tipo giusto per lei»

Non riescono a capire che

 

«Che cazzo c’entra con lui?»

Oh, ecco che arriviamo al bello. Una volta superato lo shock, era ovvio che sarebbero cominciati a piovere i commenti. Chapeau a James, comunque: è stato quello che si è ripreso più velocemente.

Ma non posso certo dargli il dispiacere di una risposta. Ci resterebbe malissimo. Quindi mi limito a stringermi nelle spalle continuando a bere. Si stanno sedendo al tavolo di Corvonero, niente smancerie ostentate, imboccarsi con le altre forchette o simili, semplicemente stanno vicini e continuano a parlare e a sorridere, come una tranquillissima coppietta di fidanzati. Cosa che in effetti, ora che mi ci fanno pensare, sono.

«Ma non lo capisce?» Se ho mai pensato che i capelli di James non potessero diventare più selvaggi di quanto già non fossero, mi devo ricredere: in questo momento sembrano aver appena ricevuto un elettroshock. Almeno in base a quanto Remus ci ha detto dell’elettroshock.

«Che stupida!» ringhia, stringendo così forte la forchetta che credo la spezzerà. «Ma non capisce che quel pallone gonfiato la farà soffrire?»

Il perché o il come credo siano dettagli trascurabili, ma non mi sembra cortese farglielo notare. Perciò mi limito a bere un altro sorso.

I suoi occhi hanno ancora quell’affascinante luce assassina mentre continua a guardare con maniacale precisione ogni singolo dettaglio del suo aspetto. «Perché non capisce che sarei io il tipo giusto per lei?»

Va bene, a questo punto non posso che intervenire. Anche se mi sembra di averlo già ripetuto una cosa come mille volte.

 

La regola dell'amico

non sbaglia mai

Se sei amico di una donna

non ci combinerai mai niente mai

non vorrai

rovinare un così bel rapporto

La regola dell'amico

proprio perché

sei amico non combinerai

mai niente mai niente niente mai

non potrei

mai vederti come fidanzato

 

«È quello che ottieni a sottovalutare la regola dell’amico, Prongs» ribatto poggiando la tazza, ora vuota. «Vi ostinate a volervi comportare tutti come amici, e quello è il risultato. Non mi pare che il nostro bel tipo si sia mai fatto problemi di tal sorta, no?»

Per un attimo mi guarda allibito. Non penso si aspettasse questo “te l’avevo detto” da parte mia. La sua faccia scioccata mi farebbe morire dalle risate, se non fossi troppo un buon amico. Per questo sogghigno soltanto. «Non mi hai mai preso sul serio, vero Prongs? Ma è così» ribatto. «È una regola imprescindibile. O sei suo amico, o sei il suo ragazzo. Non puoi essere entrambi.»

«Cosa…?»

«È un mese che provo a dirtelo» rispondo. Ah, la soddisfazione del “te l’avevo detto”. «O uno o l’altro, la mente delle ragazze è troppo a comparti stagni per poter evitare una cosa del genere. Di nuovo, guarda Remus e guarda Mocciosus. Tutti e due da soli.» Mi riempio nuovamente la tazza e la sorseggio.

Credo che dopo che avrà smaltito l’amarezza della mia verità capirà che gli sto dando questa batosta solo ed esclusivamente per il suo bene.

E per il mio divertimento, ovvio.

  
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