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Autore: Hayley Lecter    17/06/2010    1 recensioni
Jessica faticò a prender sonno quella sera. Tra uno sbattere e l'altro delle palpebre, i suoi pensieri andarono a ruota libera, rapidi come una locomotiva. Uno strano minestrone malmescolato aveva preso posto nella sua anima. Non sapeva più come sentirsi e comportarsi. Aveva cambiato orizzonte troppo in fretta. Gianluca aveva alloggiato nel suo cuore troppo a lungo e il fatto di avere una seconda prospettiva, un secondo obiettivo le recò agitazione. Perchè a lei era piaciuto quel ragazzo, le erano piaciuti i suoi occhi di sole, il suo sorriso caloroso, la sua voce gentile e il suo viso di porcellana. La sua immagine l'aveva inesorabilmente stregata. Non sapeva spiegarselo, ma c'era qualcosa in lui, quel qualcosa che non avrebbe mai trovato in nessun'altro, quel calore che adesso la faceva avvampare nonostante il freddo stesse sferrando alcuni dei suoi pugni più violenti. C'era ancora troppo da appurare, sul conto di Bill, di tante cose ancora non era al corrente. Ma di una cosa poteva esser certa, che su un milione di ragazzi che aveva addocchiato, lui era stato il primo a farle un effetto simile.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo si era oscurato, era una intensa distesa trapunta di stelle, e il vento frizzante sul viso erano un ottimo tonico. Soprattutto quella brezza come balsamo sul suo viso, era giovata a molto. Gli occhi di Jessica erano nuovamente rossi, erano stati nuovamente dimora di lacrime troppo amare, per poterle trattenere.

Gianluca.

Jessica dondolò le gambe sul cornicione, e tirò sù con il naso. Alzò il volume dell'ipod fino a lacerarsi il condotto uditivo, la voce di Bill risuonava alta, forte, dura. Era tempo di finirla, sentiva che non sarebbe riuscita a sopportare ancora tutto questo. Maledì il giorno che aveva posato gli occhi su quel ragazzo, che aveva avuto lo scopo di disintegrare le sue difese, di spegnere quella luce, quel fuoco che in lei ardeva. Gianluca doveva essere rimosso, e al più presto.

Ripensando a dove si trovava adesso, si sentì parte integrante di "Spring Nicht", il video dei Tokio Hotel che era appena uscito. Guardò in basso, e vide puntolini in movimento, sulla strada laggiù. Le luci artificiali dei lampioni, davano una tonalità aranciata a tutto ciò su cui si era posato il loro riflesso.

L'ipod era impostato su riproduzione casuale, e un'altra canzone, di un gruppo diverso le arrivò alle orecchie. Ma Jessica non aveva voglia di sentire qualcosa di diverso dai Tokio Hotel, così fece scorrere il dito sui pulsanti, finchè non li trovò e cominciò a cantare.

Fighting the storm into the blue,

And when I lose my self

I'll think of you..

Togheter will be running somewhere new

Through the monsoon.

Era passato qualche mese, dalla prima volta che l'aveva ascoltata, dalla prima volta che Bill le aveva rivolto parola, ma adesso il tempo era passato in un soffio, era scoppiato come una leggera bolla di sapone, che lei sperava durasse più di quanto la durata di vita di una bolla di sapone consentisse di poter ammirare la sua leggiadria, la sua bellezza. Era tutto andato, ma si erano sentiti telefonicamente alcune volte e raccontarsi a vicenda le novità, passare almeno un quarto d'ora a ridere su determinate cose le aveva fatto piacere. E lei non vedeva l'ora di poterlo rivedere, perchè Bill le aveva confidato in anteprima speciale, che il nuovo tour, avrebbe permesso alla band di toccare il suo italiano. Per questo continuava a segnare sul calendario un giorno dopo l'altro, contava le ore, i minuti, i secondi, gli attimi.

Smontò dal cornicione e scese le scale del palazzo, riponendo le cuffiette in tasca. Inchiavò nella serratura della porta di casa sua, poi accese il computer e in attesa che il sistema si avviasse, controllò per l'ennesima volta di quel giorno, il calendario. Mancavano ancora alcuni mesi. Decisamente troppo. Fortuna che su internet poteva sempre vederlo, scavare in profondità dentro quegli occhi, che anche su uno schermo avevano sempre quell'effetto magnetico, che le parlavano e la rassicuravano.

***

* Jè! Che piacere sentirti! *

La voce di Bill risuonò chiara e forte dal cellulare di Jessica, che emozionata come tutte le volte precedenti che si erano sentiti, non potè fare a meno che sorridere, a quell'esclamazione.

* Il piacere è mio... Allora, cosa combini? *

Domandò felice, di avere la sua voce così vicina, che si stupì di non poterla estirpare da quell'insulso apparecchio, e con lei il suo corpo, la sua figura in carne ed ossa.

* Ti dirò.. più passano i giorni, più divento nervoso per il tour. Ma al contempo sono contentissimo, di avvicinarmi a quelle date. Voglio mettermi in gioco, e dare ai fan tutto quello che ho! E tu? *

Jessica avrebbe voluto rispondere che si, anche lei era immensamente felice, quando pensava che un altro giorno era passato, e pochi mesi rimanevano, per rivederlo. Ma non osò, più che altro perchè la vergogna costituì un freno consistente da parte sua.

* Beh.. quà la vita non è un granchè. Vado a scuola come sempre, e devo essere sincera, non vedo l'ora che finisca... vorrei tanto poter fare un falò con tutti i libri! *

* Ahah, dai.. consolati con il concerto. *

Jessica restò di sasso, dopo aver ricevuto una tale risposta. Come diavolo faceva a sapere dei biglietti che aveva acquistato per il concerto di Roma? Restò ammutolita per qualche istante, poi riprese a parlare, balbettando.

* S-si, hai ragione... Ma, come fai a sapere che ho comprato i biglietti? -

Bill cercò di soffocare una risata, ma evidentemente non ci riuscì perchè Jessica sentì il cuore battere all'impazzata sotto le costole. Cosa voleva dire, quella risata?

*Ho i miei informatori.. Un uccellino è passato da Roma e me l'ha riferito.. *

Concluse, continuando a ridere.

*Dai, sii serio Bill, per favore! *

* Ho tirato ad indovinare, tutto qui! E detto fra noi, sono felice che tu venga a vederci. Ora devo scappare, devo andare a scollare mio fratello dall'ennesima ragazza che ha rimorchiato, stasera abbiamo un bel pò di cosa da fare.. ti saluto, e ti mando un abbraccio forte, miraccomando fatti vedere a Marzo! Ciao! *

Jessica sentì la linea cadere, ma il suo umore era decisamente risalito. Bill era felice, felice che lei sarebbe andata al concerto di Marzo. Sua madre fece irruzione in camera sua, trovandola impalata in mezzo alla stanza, completamente assente, con il sorriso stampato in faccia e gli occhi incantati sul cellulare.

- Jè! Maila è arrivata, ti sta aspettando in salotto! -

Infilò il cellulare in tasca, convinta che tutto quello che aveva attorno, le persone che la conoscevano, le cose che le appartenevano non potevano essere più belle di così. E si stupì di non essersene mai accorta.

Scese le scale su una nuvoletta, pronta per bombardare la sua migliore amica di notizie.

  
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