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Autore: sonounaspugna    18/06/2010    2 recensioni
Fantasia e razionalità non erano mai state più vicine.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Corvonero
Tutti terrorizzati di entrare nella Sala Grande, tutti atterriti di sedersi lì, su quello sgabello e calzarsi sulla testa il capello davanti all’intera scuola. Non un cappello qualsiasi, il Cappello Parlante. O forse non tutti. Lei si guardava intorno senza la minima traccia di timore in viso, estasiata alla vista delle candele sul soffitto e il cielo scuro, ma senza alcuna traccia di nubi.
Poi i suoi occhi grandi e sbarrati passarono sulle lunghe tavolate delle Case. Verde e argento, oro e rosso, blu e.. ma Harry Potter? Il bimbo Sopravvissuto? Doveva trovarsi in mezzo a quella folla, aveva un solo anno in più di lei, magari un giorno ci avrebbe parlato insieme!! Ma scrutò tra la massa senza scorgere la sua famosa fronte su cui era stampata la cicatrice, il segno che Voldemort gli aveva impresso per sempre. La professoressa McGrannit iniziò a chiamare i ragazzi uno a uno ma Luna non le diede importanza, dov’era il protagonista delle storie che papà le raccontava?
 “Luna Lovegood!” si avvicinò all’autorità e poi si sedette sullo sgabello in attesa che le venisse calzato il cappello. Sei una Lovegood, giusto? Le disse una voce nella mente, era lui, il Cappello. “Si..” bisbigliò lei. Bene, bene, bene.. vedo talento, vedo capacità di prevedere, vedo intelligenza, vedo una persona colta in te.. “prevedere? Non sono mica una veggente!” sussurrò ancora. Qui non si tratta di avere sangue da veggente, è il tuo cuore e la tua ragione che ti aiuteranno a capire.. “Corvonero” era da tanto che non trovavo una Vera Corvonero..
Luna si tolse il Cappello Parlante e saltellando raggiunse il suo tavolo. Impossibile, Lei Corvonero? Lei possedeva un’intelligenza che il Cappello non incontrava da anni? Davvero incomprensibile..
Si accomodò di fianco a una ragazza dalla bellezza esotica, occhio e croce poteva avere al massimo due anni in più di lei, anzi, ne era certa visto che era la ragazzina che aveva incontrato sull’espresso, Cho.
“ciao!” le disse. “non sapevo fossi una Corvonero.”
In risposta non ricevette che un’occhiata, quasi imbarazzata perché, se Luna Lovegood ti rivolge la parola, è Scandaloso con la S maiuscola.
L’elenco dei ragazzi del primo anno sembrava infinito..
“Ginny Weasley!” annunciò la professoressa. E così anche la più piccola dei fratelli Weasley era arrivata a Hogwards..
“Grifondoro!” proclamò il cappello senza esitazione e il tavolo oro e rosso scoppiò nel caos.
 
 
“Harry e Ron dove sono finiti?” sentì bisbigliare alle sue spalle. Era Ginny Weasley che si rivolgeva a una ragazza appena più grande con una chioma crespa e castana, probabilmente di origine babbana per come aveva acconciato la quella matassa di capelli.
“Non lo so.. non c’erano neanche sull’espresso!” Harry? Stavano parlando di “quel” Harry?
“Cavoli, si sono persi il mio Smistamento! O Ronald la pagherà.. eccome se la pagherà!”
Usciti dalla Sala Grande Luna, senza sapere bene il motivo, seguì le due ragazze che si stavano dirigendo verso l’entrata, e poi lo vide. Eccolo accanto al Rosso, un Weasley sicuramente. Era Harry Potter: capelli neri che gli ricadevano sugli occhi verdi circondati da un paio di occhiali. Probabilmente aveva scelto quel taglio lungo per non mettere in mostra la propria cicatrice, però lei avrebbe voluto vederla. Le sembrava un sogno vederselo lì, in carne ed ossa, come un eroe uscito da un cartone animato, perché Lui era il suo eroe.
Sospirò. Allora era vero, Harry Potter esisteva davvero.
 
“La mia prima lezione di oggi è Incantesimi, insieme a Grifondoro, la tua qual è?”  erano passati già tre mesi dal suo arrivo a Hogwards, ma Luna Lovegood non riusciva mai ad associare i colori della divisa scolastica con quelli delle Case.
“Luna? Mi vedi? Sono del tuo stesso anno e indosso vestiti rossi e oro. È ovvio che ho anche io Incantesimi!” sbottò Ginny Weasley, l’unica con cui riuscisse a scambiare qualche parola ogni tanto, l’unica che non la chiamava Lunastorta, il suo ormai celebre soprannome.
“a volte mi chiedo per quale ragione tu sia finita in Corvonero..”
“perché sono intelligente, o magari lo ero solo in quel momento..”
“quale momento?”
“quando il Cappello Parlante mi ha parlato. Lui mi ha detto ero una degna Corvonero.”
“seee.. ti consiglio di togliere quei maledetti orecchini, comunque. Non ti danno l’aria da intellettuale..”
“ma io non ho detto che sono intellettuale, non intendevo dire che sono più intelligente di te e che tu sei meno..”
“mi stai dicendo che io sono una capra?”
“capra? No, non mi pare.. non hai ne peli ne zampe.”
“Luna, intendevo dire..” ma la più piccola dei Weasley lasciò cadere la frase, così, senza una fine.
“cosa? Volevi offendere le capre? Cosa ti hanno fatto?”
“niente, lasciamo perdere!” la rossa girò i tacchi in direzione dell’aula dove poco dopo avrebbero dovuto seguire lezione.
Luna era specializzata nel far spazientire la gente, aveva una dote tutta sua. Lei capiva quando erano chiari con lei, quando non facevano inutili giri di parole..
   
 
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